Il Papà malato...cosa fare

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Torchd1982
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Il Papà malato...cosa fare

Messaggio da Torchd1982 »

Ciao a tutti !

Mi chiamo Alessio ed ho 32 anni. La scorsa Pasqua mio padre ha avuto un malore mentre faceva la spesa, un giramento di testa e vertigini.

Cominciamo il giro di analisi, il cardiologo che ci fa l'ecodoppler al collo nota i linfonodi ingrossati. Fa una brutta faccia, intuisce qualcosa e ci invita a fare accertamenti approfonditi al collo.
Oggi il responso parziale da parte del radiologo, mio amico di infanzia: Papà quasi certamente ha un linfoma.
Non abbiamo ancora notizia certa di ciò, aspettiamo gli esiti dell'ago aspirato, ma ci prepariamo a questa battaglia.

Il problema più grande è che io non sono abituato al dolore, non so come affrontare la malattia di mio padre. Lui è relativamente tranquillo, tutto ciò che sta chiedendo ai medici in questi giorni è "vabeh ma se anche fosse linfoma...riesco a vivere ancora altri dieci anni ?" (ne ha 67).

Ho una totale ignoranza in materia, è un male che non ho mai visto da vicino, per cui mi rivolgo a questa community anche per saperne di più, per essere di conforto a lui e per prepararlo prima ancora che debba affrontare le cure.

La nostra famiglia è sempre stata molto fortunata, mai una operazione, una malattia più seria di una influenza. Ho il terrore di non essere in grado di sostenere la mia famiglia nel modo giusto, di farmi prendere dalla paura di cose che non so, magari di avere più paure del necessario, visto che leggendo su internet il linfoma (e quello di mio padre non dovrebbe neanche essere di quelli aggressivi visto che la milza non ha subito danni, le analisi del sangue non sono sballate ed ha i soli linfonodi ingrossati).

Chiedo a voi un sostegno, un orecchio amico e magari qualche buon insegnante che mi sappia guidare nel modo giusto in questo difficile percorso.
profmanu
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Re: Il Papà malato...cosa fare

Messaggio da profmanu »

Alessio, mi sembra di tornare indietro e di guardare me stessa quando il mio amato papà, andato via il 7 marzo scorso, ha iniziato il proprio percorso.
Anche io, alla notiza, ho avuto la tua identica reazione, non mi sentivo pronta perchè non avevo mai avuto a che fare con il dolore, non avevo mai guardato in faccia la malattia e mi ero ingenuamente convinta che certe cose accadessero agli altri, come se ci fosse un diritto acquisito alla salute, una specie di immunità. Purtroppo un tragico giorno del 2011 il cancro ha bussato alla porta e non è stato possibile fingere di non sentire il campanello.
Ognuno è diverso, io ti racconto la mia storia. All'inizio, quando c'erano solo dei sospetti, ho alternato fasi di incredilità "no, non può essere" a momenti di sconforto. Quando la risposta è arrivata è stato per me come se fosse morto in quel momento. Per me era una condanna certa (e purtroppo non sbagliavo). Passavo le notti a piangere e quando mi addormentavo avevo incubi in cui mio padre era morto ed io organizzavo le esequie (come poi, purtroppo, è stato) e di giorno, ogni momento libero cercavo notizie ed informazioni le quali a volte mi aiutavano ad andare avanti ed altre mi facevano piombare nella disperazione.
Non sono stata brava in assoluto a stargli vicino, ma ci sono stata comunque con tutti i miei difetti. Non mi perdono di essermi talvolta lasciata andare in sua presenze e di avergli fatto capire la mia preoccupazione, non riuscendo a frenare le lacrime. Con mio padre avevo un raporto speciale, era fatto di complicità e sintonia. Spesso quando fingevo tranquillità capivo che lui aveva intuito ed era lì che mi scioglievo in lacrime. Ricordo la mia disperazione e la sua forza d'animo nel consolarmi in quei momenti nel rassicurarmi che si sarebbe fatto curare, perchè conscio che una delle mie paure principali fosse il sottrarsi alle cure.
Alessio, non c'è un modo giusto o sbagliato che io ti possa "insegnare". Nel mio piccolo ti posso dare dei consigli: stai vicino al tuo papà cercando di non farlo sentire malato, non farti domande se tu stia facendo tutto quello che puoi perchè stargli vicino è , per fortuna e purtroppo, la sola cosa che possiamo fare. Passa del tempo con lui, parlate, andate al cinema, a mangiare una pizza. io sono sempre stata molto "compagna " di mio padre ed ho continuato a farlo anche dopo la malattia . Cerca di difendere con le unghie e con i denti quella fettina di "normalità" che questa bestia ti lascerà . E' vero il cancro sconvolge le vite dei malati e di chi li ama, ma una piccola parte di vita normale resta e la si deve difendere con le unghie e godere fino in fondo.
La settimana prima dell'intervento di mio padre ce ne andammo nella casa al mare.Alcuni giorni di totale relax, di passeggiate sulla spiaggia e di cene insieme al ristorante. Il chirurgo ci aveva detto che era un'ottima idea (mentre quella str... della sorella di mio padre non ti dico quante me ne abbia dette per aver messo papà a rischio di prendersi la febbre... Che donna meschina, lasicamo stare).
Alessio, non sarà facile, ma ti renderai conto di saper tirare fuori una forza che non credevi di avere.
Ti abbracfcio
Feargas
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Iscritto il: mar 26 mag 2015, 10:18

Re: Il Papà malato...cosa fare

Messaggio da Feargas »

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