Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Avatar utente
Franco953
Membro
Messaggi: 3448
Iscritto il: ven 31 lug 2015, 9:57

Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da Franco953 »

Riporto di seguito l'articolo pubblicato sul sito della Clinica Humanitas di Rozzano, in quanto ritengo possa essere interessante

Franco



Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone
In collaborazione con Redazione Humanitas News pubblicato il 22 giugno 2016 in News

I pazienti che ricevono una diagnosi di tumore del polmone sono spesso profondamente scossi e “feriti” da questa notizia e talvolta hanno problemi di tipo psicologico anche in altre fasi del percorso di cura. La dottoressa Stefania Spina, psicologa specializzata in problematiche oncologiche, sta portando avanti lo studio DICHO, un interessante progetto di collaborazione fra la Fondazione Veronesi ed Humanitas, che mira a migliorare la qualità della vita dei pazienti durante il trattamento per il tumore del polmone, attraverso un percorso individuale di interventi rapidi e mirati.

Cosa prevede il percorso psicologico?

“Si tratta di aiutare il paziente in alcuni momenti molto precisi del percorso terapeutico, che sono stati individuati da alcuni orientamenti internazionali in ambito medico (come, per esempio, l’Obama precision medicine initiative) come “punti critici” per determinare la qualità della vita di chi ha una diagnosi simile. In questi momenti, infatti, intervengono alcune problematiche legate all’ansia in merito ai risultati del trattamento, all’autostima di chi deve spesso affrontare un difficile percorso riabilitativo ed alle dinamiche relazionali, che sono spesso influenzate dalla malattia”, spiega la dottoressa Spina.

“La cosa interessante è che non si tratta di un approccio di tipo educativo, ma di un intervento che deve servire a motivare e aiutare il paziente nel trovare dentro di sé le risorse da utilizzare in situazioni particolari come i primi momenti dopo l’intervento chirurgico, il reinserimento nella vita domestica o, per l’appunto, il momento della diagnosi, forse il più difficile. Infatti i pazienti sono spesso spaventati e, talvolta, non reagiscono e non riescono a superare questi “scogli” e a guardare avanti. Si tratta di un approccio già sperimentato per le vittime di traumi e, in campo oncologico, per alcuni pazienti che sono stati trattati per tumori della mammella e del colon retto.

È la prima volta, però, che si utilizza per i pazienti con tumore polmonare, che sono sottoposti a livelli di stress molto alti, anche per una certa stigma che questo tipo di tumore porta con sé e che ha a che fare con l’essere ‘il tumore dei fumatori'”, prosegue la dottoressa, che conclude: “Il paziente deve reagire e, in qualche maniera, elaborare e integrare la malattia nella propria vita. Certamente questa situazione non è ideale, ma può in qualche caso avere persino aspetti positivi, perché per chi riesce a reagire può portare a riconsiderare i propri valori e le proprie capacità anche in senso positivo ed a creare nuovi obiettivi e nuove aspettative, spesso più sentite e più coerenti con la situazione attuale e le proprie tendenze”.
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
ytot
Membro
Messaggi: 10
Iscritto il: mar 12 lug 2016, 0:02

Re: Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da ytot »

Mio padre ha fumato per 55 anni. A 50 anni ha avuto il secondo ictus. Non ha mai smesso di fumare.
Ora a 67 anni, adenocarcinoma polmonare al quarto stadio.
Ha iniziato la chemioterapia da un mese ed è la seconda volta che lo becchiamo fumare di nascosto.
Si sta seppellendo da solo e provo rabbia nel pensare non solo a cosa si fa, ma cosa fa a noi figli e a mia madre.
Possibile che una dipendenza arrivi a tanto?
Luca1984
Membro
Messaggi: 3
Iscritto il: gio 18 ago 2016, 15:46

Re: Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da Luca1984 »

ytot ha scritto:Mio padre ha fumato per 55 anni. A 50 anni ha avuto il secondo ictus. Non ha mai smesso di fumare.
Ora a 67 anni, adenocarcinoma polmonare al quarto stadio.
Ha iniziato la chemioterapia da un mese ed è la seconda volta che lo becchiamo fumare di nascosto.
Si sta seppellendo da solo e provo rabbia nel pensare non solo a cosa si fa, ma cosa fa a noi figli e a mia madre.
Possibile che una dipendenza arrivi a tanto?
Guarda la penso come te..
Mio papa' ha fumato per 40 anni.
E, chiaramente, si e' ammalato a Luglio dello scorso anno.
Tumore a cellule squamose.
Se n'e' andato il 25 maggio.
Non ha mai smesso di fumare.
Fumava 3 pacchetti(quasi) al giorno.
Mia mamma era morta l'anno prima..tumore al seno.
Non aveva mai fumato.
Per lei, poverina, non ho mai provato rabbia.
Mangiava bene,non beveva,non fumava.
Non aveva colpe.
Lui invece si e' scavato la fossa Da solo.
E la rabbia soffoca la tristezza per l'accaduto.
Ha sofferto come una bestia.
Ma niente..niente da fare..DOVEVA FUMARE per forza..
Non capisco.
Non capiro' mai..
In bocca la lupo per tuo papa'..
Avatar utente
Franco953
Membro
Messaggi: 3448
Iscritto il: ven 31 lug 2015, 9:57

Re: Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da Franco953 »

Caro ytot
non è tanto la dipendenza che ti rende schiavo della sigaretta. E' la testa , o meglio, la convinzione profonda che fumare fa male e quindi bisogna smettere. Finchè questa convinzione non è dentro di te e ne sei pienamente convinto, il desiderio di fumare continua senza sosta.
Io ho fumato per 40 anni , Sono arrivato a 30 sigarette al giorno. Non riuscivo più a fare le scale, a camminare, a correre. Avevo una tosse insistente che durava tutto il giorno. Finchè ho preso coscienza di ciò che la sigaretta stava facendo al mio corpo ed ho smesso il giorno stesso.
Sono passati 13 anni ed ora corro, faccio sport, non ho problemi di respirazione ed ho guadagnato tantissimo in salute.
Le parole dette da un parente oppure da un medico hanno poco significato. Entrano da un orecchio ed escono dall'altro. Solo noi stessi possiamo prendere coscienza della nostra situazione per poi decidere di cambiare. E se proprio non ci riusciamo è possibile farsi aiutare da medici specializzati (psicologo ecc)
Un abbraccio

Franco
Ultima modifica di Franco953 il mer 24 ago 2016, 17:42, modificato 1 volta in totale.
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
ytot
Membro
Messaggi: 10
Iscritto il: mar 12 lug 2016, 0:02

Re: Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da ytot »

Caro Luca, mi spiace per il tuo vissuto. Forse proprio la morte di tua madre ha reso, nella testa di tuo padre, ancora più facile pensare, che tanto succede anche a chi non fuma.
Mio padre porta sempre l esempio di un suo collega che mangiava bene, nessun vizio e si controllava annualmente e che si è ammalato. Questo per lui è la dimostrazione che non serve smettere di fumare.
Mi spiace tanto per te che hai perso tutti e due i genitori.
Sembra impossibile che un male del genere colpisca in modo così terribile distruggendo famiglie.
Io ora combatto con mia madre, che è obesa e fa una vita pessima per la salute. Anche lei però ti dice: tanto si ammala anche chi è magro e fa sport!
Come dice Franco, se non viene dalla consapevolezza della persona, nulla serve. Nemmeno l amore per i figli.
Avatar utente
Franco953
Membro
Messaggi: 3448
Iscritto il: ven 31 lug 2015, 9:57

Re: Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da Franco953 »

ytot
non farti ingannare dalle "frasi fatte"
E' vero ci si può ammalare di cancro anche se non si fuma ma , ad esempio, perchè si è vissuto una vita in uffici pieni di fumo, oppure vicino a fabbriche altamente inquinanti (oppure per una predisposizione genetica
Ancora oggi l'Istituto superiore di sanità stima che il fumo di tabacco sia responsabile di un terzo delle morti per cancro e del 15% circa di tutti i decessi che avvengono per qualunque causa, provocando più vittime di alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.

Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Avatar utente
DALGE
Membro
Messaggi: 70
Iscritto il: mar 19 lug 2016, 10:44

Re: Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da DALGE »

Papà 68 anni, ha fumato poco dai 20-31 anni.. Poi mai più una sigaretta:
adenocarcinoma al polmone IV stadio con diverse metastasi ossee!

Nonna: 75 anni, mai fumato in vita sua: adenocarcinoma polmonare in operabile e se ne è andata in 6 mesi senza cure.

Certo non fa bene, ma non è che se fumi ti viene il cancro ai polmoni ...
Non prendiamoci in giro con luoghi comuni senza senso: fa male fumare ma non è la causa del cancro!!!

Erica
NeVeR GiVe Up!!!
Avatar utente
Franco953
Membro
Messaggi: 3448
Iscritto il: ven 31 lug 2015, 9:57

Re: Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da Franco953 »

Dalge quando ti viene un tumore , solitamente, non sai mai per certo qual'è l'origine
Fatto sta che tuo padre e tua nonna hanno avuto un tumore ai polmoni.
Può essere stato il fumo, può essere stato l'inquinamento ambientale, oppure una fabbrica a 100 metri che lavorava l'amianto ?
Non lo sappiamo, ma sappiamo per certo che tutti e tre le cause citate (e molte altre) possono , anche dopo anni, essere causa di un tumore ai polmoni
Allora , forse, possiamo dire che se non fumiamo abbiamo delle possibilità in più di evitare un tumore ai polmoni rispetto a chi fuma
Questo credo sia comunque innegabile a meno che qualcuno voglia mettere in discussione tutti gli studi effettuati fino ad ora dagli istituti di ricerca scientifica

Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Yun
Nuovo membro
Messaggi: 1
Iscritto il: ven 26 ago 2016, 16:38

Re: Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da Yun »

Ciao a tutti, non so se è il posto giusto ma cerco ovunque e non trovo niente, devo portare a Cuba mio fratello anche lui con adenocarcinoma avanzato ma ha voglia di vedere i suoi figli, sono disperata perché non so come fare, sapete darmi qualche consiglio. Grazie
ytot
Membro
Messaggi: 10
Iscritto il: mar 12 lug 2016, 0:02

Re: Un percorso psicologico per pazienti con tumore del polmone

Messaggio da ytot »

Per mio padre il fumo è stato determinante, in base al parere medico. Lui ha sempre avuto un fisico forte e con il fumo ha sfidato troppo il suo patrimonio genetico. Vederlo così ora, con mille medicine, a fare di continuo controlli, cicli chemioterapia, andare da un medico all'altro, sembra impossibile. Sembra quasi che tutto insieme gli sua stato presentato il conto salato.
In pochi giorni ha perso la voce, per fortuna accusa solo un po' di stanchezza, ma sta bene. Spesso dice di sentirsi forte (e invincibile), come è sempre stato.
È una grande sofferenza per noi familiari, accompagnare la nostra "roccia" in questo percorso. L oncologa non ci ha dato grandi prospettive, nonostante lui dica "vinco io, lo sconfiggo".
Io mi sto ammalando con lui. Vivo anch'io nel terrore che a degli esami mi trovino un tumore, così come quasi per caso l hanno trovato a mio papà.
Frequentando il reparto di oncologia si vedono tanti giovani, mamme di bambini, come me....questo è terribile.
Rispondi

Torna a “Tumore al polmone”