Se sei un familiare o un amico........
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Re: Se sei un familiare o un amico........
ciao Akira e Lisa, ho letto solo ora i vostri messaggi!
Re: Se sei un familiare o un amico........
Ciao a tutti,
Scrivo qui per sfogarmi ed esprimere tutte le emozioni che forse solo chi ha vissuto in prima persona può capire...
Tre settimane fa hanno diagnosticato a mio marito un sarcoma durante una risonanza magnetica fatta per un banale mal di schiena.. Dopo poco giorni la scoperta delle metastasi ai polmoni.
Inutile dire che ci è crollato il mondo addosso.. Siamo sposati da 3 anni, abbiamo un figlio di 2 anni e stavamo cercando di averne un secondo.
In un minuto, in quel referto, nelle parole del medico, siamo piombati in un'altra vita.. Tutti i progetti per il futuro, l'idea di passare insieme il resto della vita, tutto si è sgretolato. E in me si è aperto un vuoto al solo pensiero di mio figlio che un giorno mi chiederà dove è papà.
Dopo la disperazione abbiamo vissuto la rabbia, rabbia del perché a me, perché a noi?
E poi si fa strada una piccola speranza a cui ci aggrappiamo con tutte le nostre forze per cercare ancora di vivere.. Per nostro figlio.
Grazie per avermi dato la possibilità di sfogarmi.
Un in bocca al lupo a tutti
Scrivo qui per sfogarmi ed esprimere tutte le emozioni che forse solo chi ha vissuto in prima persona può capire...
Tre settimane fa hanno diagnosticato a mio marito un sarcoma durante una risonanza magnetica fatta per un banale mal di schiena.. Dopo poco giorni la scoperta delle metastasi ai polmoni.
Inutile dire che ci è crollato il mondo addosso.. Siamo sposati da 3 anni, abbiamo un figlio di 2 anni e stavamo cercando di averne un secondo.
In un minuto, in quel referto, nelle parole del medico, siamo piombati in un'altra vita.. Tutti i progetti per il futuro, l'idea di passare insieme il resto della vita, tutto si è sgretolato. E in me si è aperto un vuoto al solo pensiero di mio figlio che un giorno mi chiederà dove è papà.
Dopo la disperazione abbiamo vissuto la rabbia, rabbia del perché a me, perché a noi?
E poi si fa strada una piccola speranza a cui ci aggrappiamo con tutte le nostre forze per cercare ancora di vivere.. Per nostro figlio.
Grazie per avermi dato la possibilità di sfogarmi.
Un in bocca al lupo a tutti
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Re: Se sei un familiare o un amico........
Ciao Fedesp,
Io ho avuto una storia che ha alcune similitudini con la tua, ma che spero nel vostro caso abbia tutt'altro esito. Conosco bene la sensazione della terra che manca sotto i piedi, della negazione del futuro...
Se hai bisogno di confrontarti questo è il posto giusto, anche in privato se vuoi avere un sostegno, io sto passando delle settimane estremamente impegnative e ho i miei tempi, ma prima o poi rispondo (lo dico anche per chi aspetta una mia risposta che non arriva da qualche giorno).
Intanto un grosso abbraccio
Io ho avuto una storia che ha alcune similitudini con la tua, ma che spero nel vostro caso abbia tutt'altro esito. Conosco bene la sensazione della terra che manca sotto i piedi, della negazione del futuro...
Se hai bisogno di confrontarti questo è il posto giusto, anche in privato se vuoi avere un sostegno, io sto passando delle settimane estremamente impegnative e ho i miei tempi, ma prima o poi rispondo (lo dico anche per chi aspetta una mia risposta che non arriva da qualche giorno).
Intanto un grosso abbraccio
Re: Se sei un familiare o un amico........
Salve, scrivo un po' per sfogarmi e un po' per confrontarmi e chiedere consigli in base alle vostre esperienze. Il mio compagno (non so neanche se posso chiamarlo ancora così), un anno e mezzo fa ha scoperto un tumore al pancreas, senza metastasi ma localmente avanzato, ovvero non operabile per coinvolgimento tripode, vene e arteria mesenterica. Stavamo insieme da 4 anni e vivendo e lavorando in due città diverse, non avevamo l'occasione di frequentarci assiduamente. Quando poteva veniva lui da me, o io andavo da lui, e trascorrevamo insieme le vacanze. A parte ciò, io quest'uomo (ha 60 anni), pur iniziando questa relazione da "vecchi", entrambi liberi (io vedova e lui mai sposato, a parte una sua convivenza finita parecchi anni fa), lo conosco da quando andavamo alle elementari. Abbiamo condiviso le fasi dell'infanzia (abitavamo nel solito palazzo), quelle dell'adolescenza (ci siamo scambiati il primo bacio) abbiamo condiviso bellissimi momenti quando il destino ci ha fatti rincontrare. Questo per dire l'affetto che provo per questa persona. Poi abbiamo condiviso le fasi della malattia, gli sono stata vicino durante le chemio e tutti gli effetti collaterali (la prima era stata proprio tosta), ho consumato ferie e permessi per andare da lui, e l'ho ospitato a casa mia quando la seconda linea l'ha fatta nella mia città. Lui ha sempre avuto la convinzione che il tumore potesse ridursi e arrivare ad un'operazione. Ciò non è avvenuto e quando dopo l'ultimo ciclo ha letto "progressione" della malattia, ha cominciato a realizzare che ciò non sarebbe mai avvenuto È diventato scostante e "rabbioso" e a volte mi trattava proprio male. Ad Agosto mi ha chiesto di accompagnarlo in Puglia perché voleva festeggiare lì il suo compleanno, dato che ci abita il fratello. Io, pur avendo in quel momento molti problemi in casa per i miei anziani genitori, ho fatto i salti mortali per accontentarlo. Non so se vi racconto questo per giustificarmi, ma al ritorno siccome era sempre nervoso, un giorno sono "sbottata", dicendogli semplicemente che forse non si rendeva conto che il suo atteggiamento mi faceva stare male. Adesso avrei voluto mordermi la lingua, perché gli voglio un bene dell'anima. Appena dopo ha scoperto di avere delle metastasi al fegato. È andato in panico. Ho letto nei suoi occhi paura, rabbia, rassegnazione... Forse solo in quel momento ha capito la gravità della situazione e che la sua vita stava precipitando Mi ha detto che nella "sua condizione" non ha niente da darmi, che io devo fare la mia vita e che non è giusto che stia dietro a lui. Che sa di avere un brutto carattere e che nessuno può stargli vicino. Così se ne è andato. Io non so come comportarmi. Pur avendomi detto che sarebbe troppo doloroso continuare a sentirci e vederci, io ogni tanto lo chiamo, gli ho detto che per qualsiasi cosa ci sono. Adesso sta ancora abbastanza bene ma con queste metastasi dovrà affrontare nuove cure, nuovi dolori. Non ha parenti nella sua città. Vorrei stargli vicino ma non solo con qualche telefonata. Non so se vuole salvaguardarmi da sofferenze o se davvero è diventato intollerante a qualsiasi rapporto. (Forse entrambe le cose). Io voglio rispettare le sue decisioni ma lo sento che è confuso e impaurito. Da parte mia c'è amore, amicizia, affetto... Cosa devo fare? Mi sto dilaniando dal dispiacere della malattia e dal dispiacere di questa situazione creatasi tra noi. Lo sto perdendo due volte. E mi chiedo: che devo fare per non irritarlo ulteriormente? Vado da lui ad offrirgli la mia "amicizia", la mia disponibilità pratica anche a costo di farmi sbattere la porta in faccia? È anche molto orgoglioso e non voglio perdere questo pur flebile rapporto che ancora ci unisce. Non voglio impormi. Purtroppo questo male sta camminando e non posso aspettare mesi per prendere questa decisione. Ma anche io sono molto confusa. Scusate se mi sono dilungata troppo. È vero che non tutte le persone sono uguali, ma conoscete se ci sono dinamiche psicologiche legate a casi simili? Come mi dovrei comportare?
Re: Se sei un familiare o un amico........
ciao Gida,
ci ho pensato un pò, non è semplice dirti qualcosa che ti sollevi o ti dia una direzione.
posso dirti però che questo è il suo momento, non il tuo. è il momento del malato, e qualunque cosa tu provi non importa, non serve a lui, e dunque non serve a nessuno. e per un malato oncologico vedere intorno a se' persone disperate ed in lacrime non serve. sta per lasciare questo mondo.
nessuno può dirti cosa fare, in fondo tu lo sai. si percepisce dalle tue parole. o lo ami e fai quello che lui ti dice, oppure lascia stare. tu in ogni caso piangerai. adesso deve pensare solo a prepararsi per questo doloroso passaggio, sperando di soffrire il meno possibile, che è più importante di tutto il resto. e non può pensare a te, a meno che non gli venga spontaneo.
e se è di cattivo umore, come biasimarlo?
ci ho pensato un pò, non è semplice dirti qualcosa che ti sollevi o ti dia una direzione.
posso dirti però che questo è il suo momento, non il tuo. è il momento del malato, e qualunque cosa tu provi non importa, non serve a lui, e dunque non serve a nessuno. e per un malato oncologico vedere intorno a se' persone disperate ed in lacrime non serve. sta per lasciare questo mondo.
nessuno può dirti cosa fare, in fondo tu lo sai. si percepisce dalle tue parole. o lo ami e fai quello che lui ti dice, oppure lascia stare. tu in ogni caso piangerai. adesso deve pensare solo a prepararsi per questo doloroso passaggio, sperando di soffrire il meno possibile, che è più importante di tutto il resto. e non può pensare a te, a meno che non gli venga spontaneo.
e se è di cattivo umore, come biasimarlo?
Re: Se sei un familiare o un amico........
Cara Gida, il tuo compagno non è ancora morto e non capisco perché debba rassegnarsi ad andarsene senza prima averle tentate tutte. Anche se ti respinge in realtà penso che darebbe qualsiasi cosa per averti ancora vicina, soltanto che ha paura di trattarti male e quindi di farti soffrire. Io al posto tuo, senza essere invadente, cercherei di rendermi utile a livello pratico sbrigandogli tutte le incombenze e cercando cure, di qualsiasi tipo, che possano aiutarlo a sopravvivere perché no, anche con una discreta qualità della vita.
Molti malati di cancro diventano impossibili, ma non per questo li si abbandona al loro destino dandoli necessariamente per spacciati...
Molti malati di cancro diventano impossibili, ma non per questo li si abbandona al loro destino dandoli necessariamente per spacciati...
(Cit.) Lei ti sente ed è sempre al tuo fianco, oltre ad essere nel tuo cuore
Re: Se sei un familiare o un amico........
Ciao Gida ,
penso, e agirei, esattamente come dice Solida .
Cogli l'attimo !
penso, e agirei, esattamente come dice Solida .
Cogli l'attimo !
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Re: Se sei un familiare o un amico........
Anche io credo che se stessi così male vorrei una persona che combatte per me. Mi sentirei un peso e vorrei che mi si dimostrasse che sono un peso che vale la pena caricarsi in spalla. Scusate la brutta similitudine, ma in questo momento ho in mente proprio questa immagine.
La mia mamma.. se ne andrà
Ciao a tutti, ho 22 anni e questo pomeriggio scrivo qui per cercare di lenire un po’ tutta la paura che porto dentro. Mia madre combatte contro il cancro da Settembre 2016.. io e mio padre affianco a lei. La malattia era scomparsa dopo l’operazione e 12 cicli di chemio, ma è ritornata a Dicembre 2017. A distanza di quasi 2 anni, le terapie disponibili sono finite e la malattia è arrivata al cervello.. una maledettissima metastasi, in una posizione strategica, me la porterà via. Non riesco neanche a pronunciare queste ultime quattro parole. Non potrei immaginare di vivere senza di lei. È da quasi un mese che è a letto, non cammina, ha perso parzialmente la vista ed ha sempre gli occhi chiusi, è stanca per parlare e per fare qualsiasi movimento. Io cerco di non farle mancare niente, forse sto sbagliando qualcosa.. sento di non fare abbastanza. Non riesco ad immaginare che avverrà davvero, che cesserà la sua esistenza qui sulla terra.. con noi.. con me.. mi sento soffocare. Piango sempre. Lei mi sgrida, perché percepisce come sto. Ma come farò? L’angoscia mi logora, la paura mi fa annegare.. mi aiuta pensare ad un domani migliore, ma poi mica tanto lo sarà senza di lei. Mi sono dilungata un po’, ma mi sentivo di condividere le mie sensazioni qui con qualcuno.. spero di avere qualche riscontro..
Re: Se sei un familiare o un amico........
Gida anche mio marito che mi amava alla follia ha cercato in tutti i modi di allontanarmi. Se posso darti un consiglio cerca di stargli vicino il più possibile. E poi come ha scritto giustamente Solidea lui è ancora vivo e ha bisogno di te ora più che mai ( ti abbraccio anche se solo virtualmente).
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