paola51 ha scritto:le ore contate...... Mi raccomando Max, se sono minuti vanno bene ugualmente. Mi fermo un attimo per "vedere" quel bambino di 11 anni immerso nella luce d'estate che legge un lilbro bellissimo e poi si infila nel tunnel di un lunghissimo autunno. Ma come spesso accade torna la primavera e torna la luce. Max, e' una storia bellissima, forse questo e' l'anno della svolta!! Puoi leggere anche un pochino? Chiedo scusa per aver invaso il padiglione "prostata" ma non potevo non rispondere a un messaggio di tanta speranza. ciao a tutti
Carissima Paola ti ringrazio ,
l' autunno che ho dovuto trascorrere è stato comunque
BELLISSIMO ,
non mi è mancato niente,
forse neanche il " vedere" anche se è stato un " vedere anomalo"
( salvo uno o due momenti bruttissimi )
la vita è bellissima , comunque sia la condizione fisica,
basta solo avere tanta pazienza e aspettare momenti migliori,
e con l'aiuto di chi ci ama si riesce a superare tutto e di più.
Il problema degli occhi mi ha portato a vivere tante situazioni una in particolare che riguarda anche questo Forum ,
a giugno 2010 sono a Lyon per il terzo trapianto di cornea all'O.S. ,
casualmente avevamo trovato una struttura a prezzo economico la
MAISON DES PARENTS
è di supporto logistico dell'Hopital Leon Berard Centro Nazionale Francese per la cura della Leucemia in età Pediatrica e del Tumore del Seno,
struttura dove comunque qualsiasi malato e suoi parenti possono alloggiare durante il ricovero ospedaliero per interventi o cure di qualsiasi tipo e malattia.
Sul principio non comprendevamo quando alla mattina prestissimo sentivano un andirivieni di passeggini nei corridoi e bambini piccoli piangere,poi durante il giorno non c'era quasi nessuno ma alla sera del secondo giorno all'ora di cena ci fù tutto molto chiaro, durante il giorno erano tutti a fare o visite ma la maggior parte trattamenti chemio o radio.
Fù un ritrovarsi in una realtà mai vissuta prima, bimbi di 1 o 2 anni già con le flebo o tubi per le terapie la maggior parte di loro colpiti da leucemia non erano in grado di camminare, altri con le devastazioni della chemio e radio,
chi aveva escoriazioni e pelle arrossata in più parti del corpo sempre per via delle terapie,
chi di loro non voleva mangiare quelle pappe frullate o chi vomitava a destra e a manca ,
il pensiero ci andava ai nostri nipotini " sani " a Firenze ,
provammo tanto disagio,nel vederli così spenti ,assenti,
sebbene avessero tanti giochi a disposizione stavano lì nella sala giochi ma non giocavano,
ci venne non sò come di andare al Centro commerciale LE PART-DIEU e acquistammo tanti palloncini da gonfiare e bolle di sapone ,
non sapevamo come comunicare con i bimbi non sapendo il francese, prendemmo la sera stessa a gonfiare i primi palloncini e come di incanto prima una bimba che ancora camminava e poi anche altri aiutati dai genitori ci vennero vicino al tavolo e come gli davamo un palloncino i loro occhi prendevano a sorridere e quando poi cominciammo con le bolle di sapone allora davvero incominciarono a scatenarsi ,
quelli che non erano in grado di camminare sembrava che avessero le ali erano i più vivaci,
ma comunque qualcuno non partecipava uno in particolare ,aveva sui 12/13 anni con la testa tutta arrossata dalle terapie, sua madre voleva che portasse il cappello per via del sole durante la giornata e lui non voleva,allora andammo a comprargli una cappellino della nazionale Francese ( c'erano i Mondiali di calcio in Sudafrica) io ne presi anche uno dell'Italia per me in modo che vedesse che anch'io lo portavo,
gli regalammo il suo e lì per lì non lo voleva ma poi lo invitai a giocare al calcio balilla e allora se lo mise e da quel giorno non se lo tolse più sino al mattino di quando partì per tornare a casa,io stavo facendo colazione nel salone e lui mi si avvicino mi tolse il capello dell'Italia e mi mise il suo della Francia e lui quello dell'Italia e mi disse :
-MERCI ITALY -
provai tanta gioia, e tanta gioia già ci avevano fatto provare gli altri bambini quando giocavamo assieme e da allora tutte le volte nella valigia non mancano mai palloncini e bolle di sapone e purtroppo là non mancano i bambini a cui dobbiamo donargli.
Vedi Paola forse se ho accettato con serenità il mio tumore nel 2014,lo devo anche a quei bambini , perchè i loro occhi i loro sorrisi si sono stampati nel mio cuore e nella mia mente,
un bambino quando si ammala di tumore non può avere quelle riflessioni e rimuginamenti che un adulto è portato ad avere o ritrovarsene prigioniero,
un bambino se non ha dolore con un semplice palloncino si distrae e riprende il sorriso,
anche noi adulti forse in certi momenti brutti anzichè cervellarsi tanto non farebbe male immaginare di essere un po' bambini e di gonfiare un palloncino e giocarci per distrarsi e non pensare ad altro
se non ai tanti bambini colpiti dal CANCRO -
Io a Lyon con la mia dolcissima Bionda in questi 5 anni abbiamo trascorso quasi 11 mesi ( 20 viaggi)
mai un giorno è stato brutto,
anche quando non tutti gli interventi hanno risolto nell'immediato,
abbiamo i nostri momenti spensierati in quella bella città,
ma il vivere le giornate aiutando quei bambini e i loro genitori ci dona al cuore una felicità che supera la nostra felicità di innamorati.
Scusate tutti e in particolar modo quelli della PROSTATA ,
per lo spazio occupato abusivamente e buona giornata a tutti.
MAX