mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Ciao a tutti,
vi leggo da molto tempo e conosco il vostro dolore, che è anche il mio. Trovo il coraggio di scrivere solo oggi. Oggi, 22 aprile, non è un giorno come un altro. Oggi Andrea, mio marito, il mio compagno di vita, avrebbe compiuto 40 anni, ma questo maledetto cancro non glielo ha permesso. Se lo è portato via in poco più di un anno, senza che potessimo fare niente per impedirlo. A nulla sono servite le visite da diversi oncologi, le chemioterapie, la sua caparbietà. Andrea se n’è andato il 31 dicembre 2019, poco prima della mezzanotte, mentre il mondo festeggiava e si preparava ad accogliere il 2020. Ero lì con lui, ad accarezzargli il viso dolcemente, cercando di non piangere. Non so quanto fosse lucido in quei suoi ultimi momenti, imbottito di morfina, una parte di me spera di no, che non si sia reso conto che quei respiri sarebbero stati i suoi ultimi respiri. Chissà, però, se ha percepito il mio amore. Lo spero. Sono passati quasi quattro mesi dalla sua morte, per me è come se fosse ieri. Sto ancora nella nostra casa, dove tutto mi ricorda lui, una parte di me vorrebbe andarsene e probabilmente lo farò, non appena potrò. Stare chiusa dentro casa non mi aiuta. Sono sola, con me stessa, e non faccio altro che piangere e pensare. Pensare che tutto questo non ce lo meritavamo. Avevamo già sofferto abbastanza. Prima la morte improvvisa di mio padre sette anni fa, seguita a ruota da quella del suo, malato da anni. Poi anni di tentativi per cercare di rimanere incinta, senza riuscirci, arrivare a rinunciare al nostro sogno di diventare genitori, per poi scoprire, con la sorpresa di tutti, che ero incinta, per poi perdere il bambino alla tredicesima settimana di gravidanza (quattro anni fa). E’ stato un grande dolore, il nostro, ma che avevamo superato insieme, facendoci forza a vicenda, rimanendo uniti, il nostro amore ci ha salvato, ne sono convinta. Poco prima della sua diagnosi, che ha distrutto ogni nostro sogno, avevamo iniziato a pensare di adottare un bambino. Era stata una sua idea, io ero molto riluttante, mi spaventava il lungo e complicato iter, che qualcosa sarebbe andato male, ma lui era convinto, come al solito la sua tenacia, il suo ottimismo, la sua voglia di vivere una vita piena ha avuto la meglio sulle mie paure e insicurezze, infondendomi la sua fiducia. Non abbiamo fatto in tempo nemmeno ad informarci sulle varie procedure, però, perché pochissimo tempo dopo gli è stato diagnosticato un cancro inoperabile al pancreas con metastasi al fegato, che ci ha devastato.
Tutti mi dicono che tornerò ad essere felice, un giorno, ma io non ci credo. Ho 37 anni e ho trascorso tutta la mia vita da adulta con Andrea (avevo 20 anni quando l’ho conosciuto). Fra un mese e mezzo (il 5 giugno) sarebbe stato il nostro decimo anniversario di matrimonio. Progettavamo di fare un grande viaggio per festeggiare quelli che credevamo essere i nostri primi dieci anni di matrimonio. Sognavamo un giro degli Stati Uniti. Un viaggio che avevamo sempre voluto fare ma che continuavamo a rimandare, fino a decidere di farlo per festeggiare un traguardo importante. Invece a questo traguardo non ci siamo arrivati. Io sono qui da sola, a soffrire senza riuscire nemmeno a intravedere una luce in fondo al tunnel. La notte non dormo, ho paura di sognarlo. Quando lo sogno, il risveglio è terribile perché ci metto sempre qualche secondo a rendermi conto che lui è morto, che non lo troverò a letto accanto a me. E quando mi giro, e non lo vedo, il dolore mi fa mancare il respiro. Non vi nascondo che a volte penso di raggiungerlo, ovunque lui sia (non so cosa c’è dopo la morte, non sono credente ma credo e spero ci sia qualcosa), ma poi mi sento terribilmente in colpa perché qualche giorno prima di morire (probabilmente aveva percepito che la fine era vicina) mi aveva fatto giurare che sarei andata avanti con la mia vita, che avrei trovato la forza, un giorno, per farlo. Voglio rispettare la mia promessa, ma è tanto difficile e io mi sento tanto sola. L’unica persona che mi capisce è la mia mamma, anche lei vedova, ma non posso fare a meno di pensare che per lei è diverso. Lei ha tre figlie e un nipotino di cinque anni, che le danno forza e un senso alla sua vita. Io sono da sola, non ho figli a cui pensare. Ho degli amici splendidi, che mi vogliono bene ma che non comprendono al 100% il mio dolore. Non gliene faccio una colpa, so che non possono perché è un dolore che non puoi capire se non lo provi. Spesso mi dicono cose che mi infastidiscono, so che non lo fanno apposta e che vogliono solo aiutarmi, ma spesso mi ritrovo a non rispondere alle loro chiamate o messaggi perché non ho voglia di sentirli, a volte sono quasi contenta del lockdown perché questo impedisce loro di venire a trovarmi. Mi seno una cacca quando penso queste cose, ma non riesco a farne a meno. So che l’isolamento non è una soluzione ma in questo momento penso che sia la cosa che mi serve davvero. Grazie per avermi “ascoltato”, so che purtroppo voi potete capirmi fin troppo bene…
Beatrice (Bea per gli amici)
vi leggo da molto tempo e conosco il vostro dolore, che è anche il mio. Trovo il coraggio di scrivere solo oggi. Oggi, 22 aprile, non è un giorno come un altro. Oggi Andrea, mio marito, il mio compagno di vita, avrebbe compiuto 40 anni, ma questo maledetto cancro non glielo ha permesso. Se lo è portato via in poco più di un anno, senza che potessimo fare niente per impedirlo. A nulla sono servite le visite da diversi oncologi, le chemioterapie, la sua caparbietà. Andrea se n’è andato il 31 dicembre 2019, poco prima della mezzanotte, mentre il mondo festeggiava e si preparava ad accogliere il 2020. Ero lì con lui, ad accarezzargli il viso dolcemente, cercando di non piangere. Non so quanto fosse lucido in quei suoi ultimi momenti, imbottito di morfina, una parte di me spera di no, che non si sia reso conto che quei respiri sarebbero stati i suoi ultimi respiri. Chissà, però, se ha percepito il mio amore. Lo spero. Sono passati quasi quattro mesi dalla sua morte, per me è come se fosse ieri. Sto ancora nella nostra casa, dove tutto mi ricorda lui, una parte di me vorrebbe andarsene e probabilmente lo farò, non appena potrò. Stare chiusa dentro casa non mi aiuta. Sono sola, con me stessa, e non faccio altro che piangere e pensare. Pensare che tutto questo non ce lo meritavamo. Avevamo già sofferto abbastanza. Prima la morte improvvisa di mio padre sette anni fa, seguita a ruota da quella del suo, malato da anni. Poi anni di tentativi per cercare di rimanere incinta, senza riuscirci, arrivare a rinunciare al nostro sogno di diventare genitori, per poi scoprire, con la sorpresa di tutti, che ero incinta, per poi perdere il bambino alla tredicesima settimana di gravidanza (quattro anni fa). E’ stato un grande dolore, il nostro, ma che avevamo superato insieme, facendoci forza a vicenda, rimanendo uniti, il nostro amore ci ha salvato, ne sono convinta. Poco prima della sua diagnosi, che ha distrutto ogni nostro sogno, avevamo iniziato a pensare di adottare un bambino. Era stata una sua idea, io ero molto riluttante, mi spaventava il lungo e complicato iter, che qualcosa sarebbe andato male, ma lui era convinto, come al solito la sua tenacia, il suo ottimismo, la sua voglia di vivere una vita piena ha avuto la meglio sulle mie paure e insicurezze, infondendomi la sua fiducia. Non abbiamo fatto in tempo nemmeno ad informarci sulle varie procedure, però, perché pochissimo tempo dopo gli è stato diagnosticato un cancro inoperabile al pancreas con metastasi al fegato, che ci ha devastato.
Tutti mi dicono che tornerò ad essere felice, un giorno, ma io non ci credo. Ho 37 anni e ho trascorso tutta la mia vita da adulta con Andrea (avevo 20 anni quando l’ho conosciuto). Fra un mese e mezzo (il 5 giugno) sarebbe stato il nostro decimo anniversario di matrimonio. Progettavamo di fare un grande viaggio per festeggiare quelli che credevamo essere i nostri primi dieci anni di matrimonio. Sognavamo un giro degli Stati Uniti. Un viaggio che avevamo sempre voluto fare ma che continuavamo a rimandare, fino a decidere di farlo per festeggiare un traguardo importante. Invece a questo traguardo non ci siamo arrivati. Io sono qui da sola, a soffrire senza riuscire nemmeno a intravedere una luce in fondo al tunnel. La notte non dormo, ho paura di sognarlo. Quando lo sogno, il risveglio è terribile perché ci metto sempre qualche secondo a rendermi conto che lui è morto, che non lo troverò a letto accanto a me. E quando mi giro, e non lo vedo, il dolore mi fa mancare il respiro. Non vi nascondo che a volte penso di raggiungerlo, ovunque lui sia (non so cosa c’è dopo la morte, non sono credente ma credo e spero ci sia qualcosa), ma poi mi sento terribilmente in colpa perché qualche giorno prima di morire (probabilmente aveva percepito che la fine era vicina) mi aveva fatto giurare che sarei andata avanti con la mia vita, che avrei trovato la forza, un giorno, per farlo. Voglio rispettare la mia promessa, ma è tanto difficile e io mi sento tanto sola. L’unica persona che mi capisce è la mia mamma, anche lei vedova, ma non posso fare a meno di pensare che per lei è diverso. Lei ha tre figlie e un nipotino di cinque anni, che le danno forza e un senso alla sua vita. Io sono da sola, non ho figli a cui pensare. Ho degli amici splendidi, che mi vogliono bene ma che non comprendono al 100% il mio dolore. Non gliene faccio una colpa, so che non possono perché è un dolore che non puoi capire se non lo provi. Spesso mi dicono cose che mi infastidiscono, so che non lo fanno apposta e che vogliono solo aiutarmi, ma spesso mi ritrovo a non rispondere alle loro chiamate o messaggi perché non ho voglia di sentirli, a volte sono quasi contenta del lockdown perché questo impedisce loro di venire a trovarmi. Mi seno una cacca quando penso queste cose, ma non riesco a farne a meno. So che l’isolamento non è una soluzione ma in questo momento penso che sia la cosa che mi serve davvero. Grazie per avermi “ascoltato”, so che purtroppo voi potete capirmi fin troppo bene…
Beatrice (Bea per gli amici)
Re: mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Ciao Bea. Lo stesso tumore 3 anni fa si è preso mio padre!! Immagino la tua disperazione, ma per fortuna hai fatto un'importante promessa al tuo Andrea. Devi vivere anche per lui che non ha potuto farlo. Vorrei darti dei consigli!! Devi dare un senso alla tua vita!! Se ti viene difficile vivere per te stessa, prova a vivere per gli altri perché per loro sei importante. La tua mamma, le tue sorelle e la tua nipotina!! Perché non valuti la possibilità di prendere un bimbo in affido? Bimbi che nelle famiglie d'origine vivono situazioni difficili e vengono portati negli istituti, possono essere affidati anche a persone singole che hanno tanto amore da dare. Potrebbe essere la realizzazione del sogno che avevi con Andrea e sono sicura che lo sentirai vicino!! Ti mando un fortissimo abbraccio
Papà ti voglio bene, sei la mia vita. Ti penso ogni momento della giornata. PROTEGGIMI
Re: mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Ciao Bea,
ti sono molto vicina, capisco ogni tuo pensiero e paura, dieci anni fa ho perso il mio grande amore, giovanissimi e con tutta una vita di sogni davanti. spezzata. Non ti prometto che il dolore passerà...ma cambierà, e imparerai a vivere con lui. E lo farai anche per Andrea, tanto amante della vita, che non vorrebbe che ne sprecassi nemmeno un minuto, ne sono certa. Un giorno per volta.
So che adesso farai fatica a capire le mie parole, ma provaci, ti devo dire che in qualche modo siamo fortunate, perchè non a tutti in una vita intera è capitato di conoscere persone eccezionali, e da come scrivi di Andrea sono sicura lo fosse, e non a tutti in una vita intera capita di incontrare l'Amore vero, quello che ti da la sicurezza che qualsiasi cosa accada sarete insieme. Ed è questo che succede, che sarete sempre insieme, in ogni tua scelta, in ogni tua risata...e riderai te lo prometto...lui sarà con te e vivrà tramite te, e ogni volta che farai qualcosa che avevi fatto con lui o che hai imparato con lui gli sarai grata...e sarà bellissimo perchè è una cosa che sai solo tu e lui. Un giorno per volta.
Purtroppo questa pandemia ti impedisce di stare in compagnia...ma in questa fase sarebbe importante non stare da sola, quindi approfitta degli amici che hai ( gran fortuna anche quella) e chiamali ogni volta che vuoi, e se la tristezza prende il sopravvento e temi di non farcela non avere paura o vergogna a farti una chiaccherata con uno psicoterapeuta, esistono e sono preziosi!!
Non sentirti una cacca perchè ti chiudi, è normalissimo...solo ti consiglio di cercare di non farlo...rispondi e non fare finta di stare bene , piangi, resta anche in silenzio, sono amici e lo capiranno. ma non stare sola. Affronta un giorno per volta.
Ti abbraccio forte
Valentina
ti sono molto vicina, capisco ogni tuo pensiero e paura, dieci anni fa ho perso il mio grande amore, giovanissimi e con tutta una vita di sogni davanti. spezzata. Non ti prometto che il dolore passerà...ma cambierà, e imparerai a vivere con lui. E lo farai anche per Andrea, tanto amante della vita, che non vorrebbe che ne sprecassi nemmeno un minuto, ne sono certa. Un giorno per volta.
So che adesso farai fatica a capire le mie parole, ma provaci, ti devo dire che in qualche modo siamo fortunate, perchè non a tutti in una vita intera è capitato di conoscere persone eccezionali, e da come scrivi di Andrea sono sicura lo fosse, e non a tutti in una vita intera capita di incontrare l'Amore vero, quello che ti da la sicurezza che qualsiasi cosa accada sarete insieme. Ed è questo che succede, che sarete sempre insieme, in ogni tua scelta, in ogni tua risata...e riderai te lo prometto...lui sarà con te e vivrà tramite te, e ogni volta che farai qualcosa che avevi fatto con lui o che hai imparato con lui gli sarai grata...e sarà bellissimo perchè è una cosa che sai solo tu e lui. Un giorno per volta.
Purtroppo questa pandemia ti impedisce di stare in compagnia...ma in questa fase sarebbe importante non stare da sola, quindi approfitta degli amici che hai ( gran fortuna anche quella) e chiamali ogni volta che vuoi, e se la tristezza prende il sopravvento e temi di non farcela non avere paura o vergogna a farti una chiaccherata con uno psicoterapeuta, esistono e sono preziosi!!
Non sentirti una cacca perchè ti chiudi, è normalissimo...solo ti consiglio di cercare di non farlo...rispondi e non fare finta di stare bene , piangi, resta anche in silenzio, sono amici e lo capiranno. ma non stare sola. Affronta un giorno per volta.
Ti abbraccio forte
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Re: mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Ciao Bea,mi dispiace tantissimo e capisco bene quello che stai provando. Mancano due giorni e saranno 34 mesi che manca mio marito e mi alzo tutti i giorni a contattare i giorni i mesi e gli anni con un dolore dentro che non passa e che non passerà mai.Quello che posso dirti è di non chiuderti in te stessa, perché so che è quello che senti ora ,ma credimi non ti aiuterà, perché è quello che ho fatto io e continuo a fare (anche se ho tre figli meravigliosi ) mi ritrovo a vivere la mia vita con un vuoto dentro, e con una rabbia indescrivibile perché non riesco ad accettarlo è un' ingiustizia.Sai come la tua mamma ho tre figli,ed è per loro che vado avanti ma quando penso a tutto quello che ha perso mio marito (mancava poco alla laurea dei nostri figli) ma anche a non vedere realizzare i loro sogni è quello che mi fa stare tanto male, questa bastarda malattia ha spezzato tutto.Cerca se puoi di non isolarti e di seguire i consigli che ti ha dato Valentina che saluto.Un abbraccio forte a te
Re: mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Grazie a tutte voi per le parole di conforto, so che sono sincere perché so che voi potete davvero capire come mi sento nel profondo.
Oggi è stata una giornata difficilissima, incredibilmente lunga e dolorosa. Ho ricevuto molte telefonate, tra cui quella di mia suocera, a cui sono molto legata. Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto. Mi ha sempre considerato come la figlia femmina che non ha mai avuto (ha avuto quattro figli, tutti maschi) e sono la sua unica nuora. Non è mai stata una donna dalle tante parole, all'apparenza può sembrare burbera ma ha un cuore veramente tanto grande. In questi quattro mesi ci siamo sentite molto poco, anzi quasi mai. Credo che entrambe abbiamo paura del dolore dell'altra. La telefonata è stata breve, in fondo non avevamo molto da dirci. Ci siamo salutate piangendo. E' tutto quello che ho fatto oggi. Ho pianto quasi sempre, non sono riuscita a fare niente oltre a quello e a scrivere qui. A malapena ho mangiato. Mi sento malissimo.
Ora sono a letto, sperando di addormentarmi presto e sperando di dormire per tutta la notte, cosa che purtroppo non è scontata.
Sto valutando da un po' di rivolgermi a uno psicoterapeuta, credo di aver bisogno di un aiuto professionale, anche se so che non mi porterà via il dolore, magari mi aiuterà a gestirlo. Andrea è stato in terapia per un po' nel periodo terminale della malattia del suo papà ed effettivamente ne ha tratto qualche beneficio, anche se in quel caso le problematiche erano altre (rapporto molto conflittuale il loro, probabilmente causato dal divorzio dei genitori, ma questa è un'altra storia). So che esistono psicoterapeuti specializzati nella gestione del lutto. Forse proverò.
Grazie ancora, per il supporto. Magari nei prossimi giorni scriverò ancora.
Bea
Oggi è stata una giornata difficilissima, incredibilmente lunga e dolorosa. Ho ricevuto molte telefonate, tra cui quella di mia suocera, a cui sono molto legata. Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto. Mi ha sempre considerato come la figlia femmina che non ha mai avuto (ha avuto quattro figli, tutti maschi) e sono la sua unica nuora. Non è mai stata una donna dalle tante parole, all'apparenza può sembrare burbera ma ha un cuore veramente tanto grande. In questi quattro mesi ci siamo sentite molto poco, anzi quasi mai. Credo che entrambe abbiamo paura del dolore dell'altra. La telefonata è stata breve, in fondo non avevamo molto da dirci. Ci siamo salutate piangendo. E' tutto quello che ho fatto oggi. Ho pianto quasi sempre, non sono riuscita a fare niente oltre a quello e a scrivere qui. A malapena ho mangiato. Mi sento malissimo.
Ora sono a letto, sperando di addormentarmi presto e sperando di dormire per tutta la notte, cosa che purtroppo non è scontata.
Sto valutando da un po' di rivolgermi a uno psicoterapeuta, credo di aver bisogno di un aiuto professionale, anche se so che non mi porterà via il dolore, magari mi aiuterà a gestirlo. Andrea è stato in terapia per un po' nel periodo terminale della malattia del suo papà ed effettivamente ne ha tratto qualche beneficio, anche se in quel caso le problematiche erano altre (rapporto molto conflittuale il loro, probabilmente causato dal divorzio dei genitori, ma questa è un'altra storia). So che esistono psicoterapeuti specializzati nella gestione del lutto. Forse proverò.
Grazie ancora, per il supporto. Magari nei prossimi giorni scriverò ancora.
Bea
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Re: mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Ciao cara,
come ti capisco .
Ho perso mamma il 22 marzo e mi rivedo in tutto ciò che tu scrivi .
Gli amici ,anche se fisicamente lontani, il lavoro e la famiglia( lontani anche loro) mi stanno aiutando a superare questo incubo.Solo a parlarne, trovare un messaggio , una mail ,una foto condivisa mi fa mancare il respiro.Anche io finita questa pandemia vorrei affidarmi a qualcuno per migliorare e gestire questo lutto, ma anche qui è difficile scegliere a chi affidarsi.Una buona giornata,
VAle
come ti capisco .
Ho perso mamma il 22 marzo e mi rivedo in tutto ciò che tu scrivi .
Gli amici ,anche se fisicamente lontani, il lavoro e la famiglia( lontani anche loro) mi stanno aiutando a superare questo incubo.Solo a parlarne, trovare un messaggio , una mail ,una foto condivisa mi fa mancare il respiro.Anche io finita questa pandemia vorrei affidarmi a qualcuno per migliorare e gestire questo lutto, ma anche qui è difficile scegliere a chi affidarsi.Una buona giornata,
VAle
Re: mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Bea, tesoro, io ho perso mio marito da 10 mesi, ed ancora piango, di giorno, di notte, di mattina.
noi siamo l'altro pezzo della mela, quella che marcisce perché ne hanno tagliato metà. e non possiamo farci nulla.
non pensare a domani, concentrati su oggi. oggi vuoi piangere tutto il giorno sul divano? va bene così. non ci sono cose che ti faranno stare meglio, almeno nel breve periodo. sopravvivere è già un piccolo passo. il passato non esiste più, la tua vita di adesso è dolore pure, il domani è un puntino talmente lontano e buio.... io mi accontento di riuscire ora a farmi una doccia senza sentirmi in colpa, a farmi un caffè senza sentirmi in colpa. io colpe non ne ho, come tutti qui, ma ci sentiamo cmq in colpa, sia che piangiamo sia che ridiamo. in colpa per ciò che loro non potranno più fare e questo in qualche modo ci fa sentire di dover stare fermi nella nostra vita.
mio marito mi disse: lo so che tu ti farai una vita dopo di me, ma io starò sempre attaccato alle tue cosce. non ti mollerò un attimo.
ho dovuto elaborare a lungo questa sua frase. la traduco con il suo volermi dire che la vita andrà avanti, non meglio o peggio, semplicemente andrà avanti in qualche modo. pure se io non voglio, pure se mi chiudo dentro casa e non apro a nessuno. sono certa che lui vorrebbe che io fossi almeno serena. perché è ciò che io vorrei per lui a parti contrapposte. noi ridevamo tanto, a crepapelle, ed io so che non riderò mai più con quella leggerezza.
alzarsi la mattina senza dolori, senza il cancro, è già un bel giorno. .
ho intrapreso subito un percorso con uno psicoterapeuta, mi aiuta a passarci in mezzo al dolore. con la psicoterapeuta io sto bene, per un' ora almeno. non ci sono cose giuste o sbagliate. puoi dire esattamente tutto quello che ti passa per testa. io addirittura prendo appunti durante la settimana delle cose che mi accadono, dei pensieri brutti e di quelli belli, per poterne parlare.
ho smesso di sentire mia suocera e mia cognata, perché al telefono con loro io piango sempre.
fai solo quello che ti senti di fare. cerca solo di sopravvivere.
un abbraccio
noi siamo l'altro pezzo della mela, quella che marcisce perché ne hanno tagliato metà. e non possiamo farci nulla.
non pensare a domani, concentrati su oggi. oggi vuoi piangere tutto il giorno sul divano? va bene così. non ci sono cose che ti faranno stare meglio, almeno nel breve periodo. sopravvivere è già un piccolo passo. il passato non esiste più, la tua vita di adesso è dolore pure, il domani è un puntino talmente lontano e buio.... io mi accontento di riuscire ora a farmi una doccia senza sentirmi in colpa, a farmi un caffè senza sentirmi in colpa. io colpe non ne ho, come tutti qui, ma ci sentiamo cmq in colpa, sia che piangiamo sia che ridiamo. in colpa per ciò che loro non potranno più fare e questo in qualche modo ci fa sentire di dover stare fermi nella nostra vita.
mio marito mi disse: lo so che tu ti farai una vita dopo di me, ma io starò sempre attaccato alle tue cosce. non ti mollerò un attimo.
ho dovuto elaborare a lungo questa sua frase. la traduco con il suo volermi dire che la vita andrà avanti, non meglio o peggio, semplicemente andrà avanti in qualche modo. pure se io non voglio, pure se mi chiudo dentro casa e non apro a nessuno. sono certa che lui vorrebbe che io fossi almeno serena. perché è ciò che io vorrei per lui a parti contrapposte. noi ridevamo tanto, a crepapelle, ed io so che non riderò mai più con quella leggerezza.
alzarsi la mattina senza dolori, senza il cancro, è già un bel giorno. .
ho intrapreso subito un percorso con uno psicoterapeuta, mi aiuta a passarci in mezzo al dolore. con la psicoterapeuta io sto bene, per un' ora almeno. non ci sono cose giuste o sbagliate. puoi dire esattamente tutto quello che ti passa per testa. io addirittura prendo appunti durante la settimana delle cose che mi accadono, dei pensieri brutti e di quelli belli, per poterne parlare.
ho smesso di sentire mia suocera e mia cognata, perché al telefono con loro io piango sempre.
fai solo quello che ti senti di fare. cerca solo di sopravvivere.
un abbraccio
Re: mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Ciao Bea , ciao Mimetta e ciao a tutte le persone che purtroppo per motivi non sempre piacevoli frequentano questo forum. Io vi leggo sempre anche se intervengo sempre meno, ma pensare a chi sta attraversando questo percorso in un momento così delicato mi fa male. A volte penso che se mio marito si fosse ammalato in questo momento tante cose insieme non le avremmo mai potute fare.Come le chemio mentre gli tenevo la mano o le serate trascorse insieme a lui in ospedale mentre guardavamo la televisione insieme abbracciati.Momenti dolorosi ma anche preziosi che a tante persone purtroppo in questo momento sono negate. Oggi è un anno che la ragione della mia vita se n' è andata : il mio bellissimo marito. Anche lui si è ammalato a 53 anni nel 2018 ed in nove mesi se n' è andato lasciandomi nella disperazione più totale. Ancora oggi sono incredula di come una malattia così terribile possa aver annientato proprio lui , uomo bellissimo , atletico ,con un fisico da far invidia ad un ventenne. Dopo un anno sono arrivata alla conclusione che siamo tutti legati ad un destino che dobbiamo purtroppo accettare. Io ho totalmente cambiato vita eliminando l' ottanta per cento delle persone che frequentavo prima. Detesto le persone che in qualche modo compatiscono me o mio marito , quelle che pensano di essere immortali in virtù di non so quale potere magico. Odio anche chi mi dice di non
preoccuoarmi perché sono giovane e mi rifarò una vita. Non si rendono minimamente mente conto che questa frase offende tutto l' amore che provavo e provo per mio.narito. Lui è la ragione della mia vita e neanche la morte è riuscita a separarmi da lui. Sto imparando a sopravvivere senza di lui occupando la mente in mille modi e non pensando più a nulla. Oggi un' amica mi ha domandato cosa farò il giorno del mio compleanno ossia dopodomani. Io non le ho neanche risposto. Queste sono le persone che pretenderebbero di starci accanto ! Come dice Mimetta possiamo anche permetterci di piangere sul divano da sole in questo momento. L' unica cosa che sto cercando di fare è di non piangere mai davanti agli altri , non voglio suscitare compassione o sentimenti di commiserazione. Il mio eroe non vorrebbe questo. Per il resto la vita continua ma dentro di me non vedo l'ora di abbracciarlo.Spero che presto tuo marito ti dia un segno della sua presenza e che la forza sia sempre con noi . Ti abbraccio forte B
preoccuoarmi perché sono giovane e mi rifarò una vita. Non si rendono minimamente mente conto che questa frase offende tutto l' amore che provavo e provo per mio.narito. Lui è la ragione della mia vita e neanche la morte è riuscita a separarmi da lui. Sto imparando a sopravvivere senza di lui occupando la mente in mille modi e non pensando più a nulla. Oggi un' amica mi ha domandato cosa farò il giorno del mio compleanno ossia dopodomani. Io non le ho neanche risposto. Queste sono le persone che pretenderebbero di starci accanto ! Come dice Mimetta possiamo anche permetterci di piangere sul divano da sole in questo momento. L' unica cosa che sto cercando di fare è di non piangere mai davanti agli altri , non voglio suscitare compassione o sentimenti di commiserazione. Il mio eroe non vorrebbe questo. Per il resto la vita continua ma dentro di me non vedo l'ora di abbracciarlo.Spero che presto tuo marito ti dia un segno della sua presenza e che la forza sia sempre con noi . Ti abbraccio forte B
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Re: mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Ciao ,
anche io preferisco tenere il dolore per me, i miei momenti no sul divano ,in bagno , il mio compagno capisce si...ma non capisce che la minima cosa( il più piccolo ricordo) causa una ferita lacerante in questo momento di solitudine.Durante questo anno di malattia sia mia mamma, ammalata ,che noi parenti, abbiamo scremato chi ci stava intorno.
Non so se anche a voi ,ma a noi,abitanti di un piccolo paese del nord italia arrivavano i messaggi di amici che , invece di strappare un sorriso o un pettegolezzo chiedevano " come è andata la pet?" " ma perchè fa la chemio settimanale, mio cognato la fa ogni 3?".
Insomma sono diventati tutti dottori.
Più noi al di fuori dell'ospedale abbiamo SEMPRE parlato di altro..cibo...natale..pettegolezzi più chi poi abbiamo allontanato non capiva la situazione facendo domande tecniche e ovviamente facendo circolare voci che mai avrei voluto sentire .
Al funerale di nonna, lo scorso anno, ho poi scoperto girasse la voce dell'imminente morte di mia mamma.
Queste sono le cose che più mi hanno ferito in questo brutto periodo ,che non hanno aiutato e che mi hanno fatto sviluppare una corazza anche con care amiche che ogni giorno, in una situazione terminale mi chiedevano ..come va?.
Non so voi ...ma a me queste cose non hanno proprio giovato ! Avrei risposto TUTTI i giorni " DA SCHIFO" perchè quando si ha vicino una persona che combatte con un male così grande, anche i progressi sono a lunga gittata e non immediati.
Per il resto, dopo questo sproloquio,spero di riprendere presto l'attività lavorativa e lo sport !che mi manca! un abbraccio a tutti
anche io preferisco tenere il dolore per me, i miei momenti no sul divano ,in bagno , il mio compagno capisce si...ma non capisce che la minima cosa( il più piccolo ricordo) causa una ferita lacerante in questo momento di solitudine.Durante questo anno di malattia sia mia mamma, ammalata ,che noi parenti, abbiamo scremato chi ci stava intorno.
Non so se anche a voi ,ma a noi,abitanti di un piccolo paese del nord italia arrivavano i messaggi di amici che , invece di strappare un sorriso o un pettegolezzo chiedevano " come è andata la pet?" " ma perchè fa la chemio settimanale, mio cognato la fa ogni 3?".
Insomma sono diventati tutti dottori.
Più noi al di fuori dell'ospedale abbiamo SEMPRE parlato di altro..cibo...natale..pettegolezzi più chi poi abbiamo allontanato non capiva la situazione facendo domande tecniche e ovviamente facendo circolare voci che mai avrei voluto sentire .
Al funerale di nonna, lo scorso anno, ho poi scoperto girasse la voce dell'imminente morte di mia mamma.
Queste sono le cose che più mi hanno ferito in questo brutto periodo ,che non hanno aiutato e che mi hanno fatto sviluppare una corazza anche con care amiche che ogni giorno, in una situazione terminale mi chiedevano ..come va?.
Non so voi ...ma a me queste cose non hanno proprio giovato ! Avrei risposto TUTTI i giorni " DA SCHIFO" perchè quando si ha vicino una persona che combatte con un male così grande, anche i progressi sono a lunga gittata e non immediati.
Per il resto, dopo questo sproloquio,spero di riprendere presto l'attività lavorativa e lo sport !che mi manca! un abbraccio a tutti
Re: mio marito non c'è più e io mi sento tanto sola
Ciao Valentina sì anche a me e mio marito queste domande tecniche davano enormemente fastidio. Purtroppo chi non ha vissuto un calvario come il nostro non ha minimamente idea di cosa significhi ammalarsi di cancro. Dobbiamo trovare la forza di andare avanti perché loro vorrebbero così. Ho perso tutto ma nessuno mi potrà togliere l' amore che provo per mio marito. Ti abbraccio forte e spero che tua mamma ti faccia sentire in qualche modo la sua presenzavalentina22 ha scritto: ↑ven 24 apr 2020, 15:38 Ciao ,
anche io preferisco tenere il dolore per me, i miei momenti no sul divano ,in bagno , il mio compagno capisce si...ma non capisce che la minima cosa( il più piccolo ricordo) causa una ferita lacerante in questo momento di solitudine.Durante questo anno di malattia sia mia mamma, ammalata ,che noi parenti, abbiamo scremato chi ci stava intorno.
Non so se anche a voi ,ma a noi,abitanti di un piccolo paese del nord italia arrivavano i messaggi di amici che , invece di strappare un sorriso o un pettegolezzo chiedevano " come è andata la pet?" " ma perchè fa la chemio settimanale, mio cognato la fa ogni 3?".
Insomma sono diventati tutti dottori.
Più noi al di fuori dell'ospedale abbiamo SEMPRE parlato di altro..cibo...natale..pettegolezzi più chi poi abbiamo allontanato non capiva la situazione facendo domande tecniche e ovviamente facendo circolare voci che mai avrei voluto sentire .
Al funerale di nonna, lo scorso anno, ho poi scoperto girasse la voce dell'imminente morte di mia mamma.
Queste sono le cose che più mi hanno ferito in questo brutto periodo ,che non hanno aiutato e che mi hanno fatto sviluppare una corazza anche con care amiche che ogni giorno, in una situazione terminale mi chiedevano ..come va?.
Non so voi ...ma a me queste cose non hanno proprio giovato ! Avrei risposto TUTTI i giorni " DA SCHIFO" perchè quando si ha vicino una persona che combatte con un male così grande, anche i progressi sono a lunga gittata e non immediati.
Per il resto, dopo questo sproloquio,spero di riprendere presto l'attività lavorativa e lo sport !che mi manca! un abbraccio a tutti
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