Accettare l'inaccettabile
Vi seguo ormai da un po' e da quando vi leggo sento che tutte le mie angosce, tutti i miei tormenti sono condivisi, spesso mi aiuta anche a non sentirmi in colpa per certi pensieri che in queste situazioni nascono spontanei in noi che viviamo accanto a chi soffre.
Ebbene ho 19 anni e già da due anni sto combattendo a fianco a mia madre contro un adenocarcinoma polmonare. Mia madre è sempre stata una leonessa e circa un anno fa sembrava avesse vinto la sua battaglia, ma poi qualche mese fa ecco la ricaduta.
Adesso la diagnosi: metastasi al fegato, cervello e niente più cure.
Io ancora mi sento una bambina che ha tanto bisogno di sua mamma e per me questa cosa è inaccettabile. Sono figlia unica, non ho fratelli e sorelle a cui appoggiarsi, mio padre lavora e sono io che tutto il giorno mi occupo di lei: l'aiuto a vestirsi, ad andare in bagno e a mangiare, perché ormai ogni minima azione quotidiana per lei è un'impresa. Ho abbandonato lo studio, gli esami e tutta la mia vita per prendermi cura di lei, al solo pensiero che tra qualche mese o forse settimana lei non ci sarà più, mi manca il respiro, sento lo stomaco contorcersi e tutto il mio corpo rifiuta la realtà.
La sera prima di addormentarmi penso sempre di poter tornare a fare passeggiate con lei, a cucinare un pomeriggio intero o una giornata di shopping come tutte le mie amiche fanno. Provo invidia e rabbia per loro che ne hanno la possibilità e che si lamentano con le loro madri, mentre io per riavere indietro la mia non so cosa farei. Ormai quel corpo che sta seduto tutto il giorno su quella poltrona non è più mia madre, non c'è niente di lei in quella pelle e ossa sofferenti, non parla se non per dire che ha fame o sete, mi mancano le nostre chiacchierate e il rapporto stupendo che avevamo. Certe volte prego il signore che se la porti via e che metta fine alle sue sofferenze, poi però subito dopo mi sento in colpa per quello che ho pensato e mi rendo conto che io senza di lei non sono niente.
Leggendovi, ho visto che tutti voi del forum siete persone forti, che non si lasciano scoraggiare da niente, per me siete davvero degli eroi, ecco io mi sento fuori luogo: non ho più la forza di combattere e di alzarmi la mattina, non trovo un motivo valido per affacciarmi alla finestra e vedere la luce del sole, è come se il mondo andasse avanti come sempre e se ne fregasse del mio dolore.
Ebbene ho 19 anni e già da due anni sto combattendo a fianco a mia madre contro un adenocarcinoma polmonare. Mia madre è sempre stata una leonessa e circa un anno fa sembrava avesse vinto la sua battaglia, ma poi qualche mese fa ecco la ricaduta.
Adesso la diagnosi: metastasi al fegato, cervello e niente più cure.
Io ancora mi sento una bambina che ha tanto bisogno di sua mamma e per me questa cosa è inaccettabile. Sono figlia unica, non ho fratelli e sorelle a cui appoggiarsi, mio padre lavora e sono io che tutto il giorno mi occupo di lei: l'aiuto a vestirsi, ad andare in bagno e a mangiare, perché ormai ogni minima azione quotidiana per lei è un'impresa. Ho abbandonato lo studio, gli esami e tutta la mia vita per prendermi cura di lei, al solo pensiero che tra qualche mese o forse settimana lei non ci sarà più, mi manca il respiro, sento lo stomaco contorcersi e tutto il mio corpo rifiuta la realtà.
La sera prima di addormentarmi penso sempre di poter tornare a fare passeggiate con lei, a cucinare un pomeriggio intero o una giornata di shopping come tutte le mie amiche fanno. Provo invidia e rabbia per loro che ne hanno la possibilità e che si lamentano con le loro madri, mentre io per riavere indietro la mia non so cosa farei. Ormai quel corpo che sta seduto tutto il giorno su quella poltrona non è più mia madre, non c'è niente di lei in quella pelle e ossa sofferenti, non parla se non per dire che ha fame o sete, mi mancano le nostre chiacchierate e il rapporto stupendo che avevamo. Certe volte prego il signore che se la porti via e che metta fine alle sue sofferenze, poi però subito dopo mi sento in colpa per quello che ho pensato e mi rendo conto che io senza di lei non sono niente.
Leggendovi, ho visto che tutti voi del forum siete persone forti, che non si lasciano scoraggiare da niente, per me siete davvero degli eroi, ecco io mi sento fuori luogo: non ho più la forza di combattere e di alzarmi la mattina, non trovo un motivo valido per affacciarmi alla finestra e vedere la luce del sole, è come se il mondo andasse avanti come sempre e se ne fregasse del mio dolore.
Cara piccola fly
Siamo tutti sulla stessa barca... io sono una di quelle che ha perso la sua battaglia
Ormai è un anno che la mamy non c'è più
I tuoi pensieri erano i miei...
Le tue paure erano le mie...
Il tuo dolore era il mio...
La stanchezza... l'annullarsi, per la mamy,
Purtroppo tocca!
Papà lavora e tu hai rinunciato agli studi per star dietro a mamma,
È uno dei gesti più belli che una figlia possa fare!!!
Sei bravissima!
So cosa vuol dire sentirsi in colpa per i pensieri che fai...
Ma desiderarlo non vuol dir altro che il vederla soffrire è la parte peggiore,
finche si può definire vita allora è degna di essere vissuta...
Forza Fly... Forzaaaaa
Noi siamo qui quando hai bisogno!!!
Ti stritolo forte
Ambra
Siamo tutti sulla stessa barca... io sono una di quelle che ha perso la sua battaglia
Ormai è un anno che la mamy non c'è più
I tuoi pensieri erano i miei...
Le tue paure erano le mie...
Il tuo dolore era il mio...
La stanchezza... l'annullarsi, per la mamy,
Purtroppo tocca!
Papà lavora e tu hai rinunciato agli studi per star dietro a mamma,
È uno dei gesti più belli che una figlia possa fare!!!
Sei bravissima!
So cosa vuol dire sentirsi in colpa per i pensieri che fai...
Ma desiderarlo non vuol dir altro che il vederla soffrire è la parte peggiore,
finche si può definire vita allora è degna di essere vissuta...
Forza Fly... Forzaaaaa
Noi siamo qui quando hai bisogno!!!
Ti stritolo forte
Ambra
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- Iscritto il: lun 18 ott 2010, 16:08
Fly, cara, nessuno qui non si e' mai scoraggiato, nessuno qui non ha avuto momenti di disperazione nei quali poteva anche chiedere che quella sofferenza finisse.
Fly, sei un essere umano e sei giovane...non essere troppo dura con te stessa, non pretendere che tutto sia sulle tue spalle.. Tu fai molto e sei bravissima, concediti momenti di stanchezza, non e' un crimine dire che non se ne può più.
Poi si continua a fare, accompagnare, accudire..
E' tutto molto umano, Fly.
Ti abbraccio forte e ti sono vicina.
Linetta
Fly, sei un essere umano e sei giovane...non essere troppo dura con te stessa, non pretendere che tutto sia sulle tue spalle.. Tu fai molto e sei bravissima, concediti momenti di stanchezza, non e' un crimine dire che non se ne può più.
Poi si continua a fare, accompagnare, accudire..
E' tutto molto umano, Fly.
Ti abbraccio forte e ti sono vicina.
Linetta
penso che prima o poi, quando li vediamo pelle e ossa, quando arrivano a dirci loro stessi che non ce la fanno più, quando arrivano a lamentarsi di dolori articolari perché non si muovono più, quando provano a mangiare un boccone e poi rimettono tutto...penso che sia lecito fare quei pensieri, penso che ci sia un'amore e una forza dentro di noi, che va oltre ciò che possiamo comprendere...ormai per loro non è più vita...
e credimi...il dolore più grande ancora deve arrivare....finchè loro sono in vita non molliamo neanche noi....ma che succede dopo?quali sono le cose per cui andare avanti? sempre per loro! affinché la loro memoria viva in noi!
anche io spesso mi sono chiesta perché non potevo avere le preoccupazioni degli altri...ma certe volte nella disgrazia mi sento "fortuna"....a quante futilità corriamo appresso nella nostra vita, quando ciò che è essenziale sta accanto a noi!
ti comprendo pienamente e ti sono vicinissima!
e credimi...il dolore più grande ancora deve arrivare....finchè loro sono in vita non molliamo neanche noi....ma che succede dopo?quali sono le cose per cui andare avanti? sempre per loro! affinché la loro memoria viva in noi!
anche io spesso mi sono chiesta perché non potevo avere le preoccupazioni degli altri...ma certe volte nella disgrazia mi sento "fortuna"....a quante futilità corriamo appresso nella nostra vita, quando ciò che è essenziale sta accanto a noi!
ti comprendo pienamente e ti sono vicinissima!
Carissima Fly,
che amarezza leggere quanto scrivi. Rivivo tutto. Con la differenza che io ho quasi il doppio dei tuoi anni! 19 anni.... troppo presto, non è giusto sopportare tutto questo! Però tu lo stai facendo nel migliore dei modi! A mio parere, fai bene a dedicarti a mamma in questo periodo, mettendo fra parentesi gli studi in questo periodo estremamente delicato. È una conferma d'amore importantissima, e sono certa che se tu lo stai facendo... è perché sei un'ottima figlia, ma anche perché mamma se lo merita! In fondo i nostri genitori per noi ci sono sempre stati, ed è giusto che ora, che sono loro ad aver bisogno di noi, possano ricevere il sostegno e l'amore che ci hanno dato. Esattamente come tu ora stai facendo! Per quanto riguarda la "forza".... e il fatto che le persone del forum non si lasciano scoraggiare da niente... beh in fondo io non credo sia questione di forza, dell'essere o meno dei leoni. Purtroppo, in queste situazioni, ci si capita. E quando succede, ci si deve comportare di conseguenza, si DEVE reagire, non c'è via d'uscita, perché non è un brutto sogno dal quale ci si può svegliare. Io credo che in questi casi la forza non venga tanto dal carattere di una persona, ma dall'amore che ha ricevuto.. e dall'amore che è in grado di dare. Tu ne hai tanto, dunque non preoccuparti: riuscirai a sopportare tutto! Mamma ora forse ha solo la forza di chiederti dei bisogni "primordiali" (mangiare, bere, dormire). Ma sta pur certa che è perfettamente consapevole e riconoscente di quanto tu stai facendo per lei ed è fiera di te. Io credo, infine (e poi smetto di scrivere sennò divento troppo lunga) che stare vicini ai propri cari in queste situazioni non sia benefico solo per il nostro caro malato, ma anche per noi, che assistiamo. Ci aiuterà a conservare per lo meno un ricordo di amore di questo periodo di M, e non solo di inutile sofferenza. Per lo meno questa è la mia esperienza. Ti abbraccio e ti sono vicina!! (scusate la lunghezza).
che amarezza leggere quanto scrivi. Rivivo tutto. Con la differenza che io ho quasi il doppio dei tuoi anni! 19 anni.... troppo presto, non è giusto sopportare tutto questo! Però tu lo stai facendo nel migliore dei modi! A mio parere, fai bene a dedicarti a mamma in questo periodo, mettendo fra parentesi gli studi in questo periodo estremamente delicato. È una conferma d'amore importantissima, e sono certa che se tu lo stai facendo... è perché sei un'ottima figlia, ma anche perché mamma se lo merita! In fondo i nostri genitori per noi ci sono sempre stati, ed è giusto che ora, che sono loro ad aver bisogno di noi, possano ricevere il sostegno e l'amore che ci hanno dato. Esattamente come tu ora stai facendo! Per quanto riguarda la "forza".... e il fatto che le persone del forum non si lasciano scoraggiare da niente... beh in fondo io non credo sia questione di forza, dell'essere o meno dei leoni. Purtroppo, in queste situazioni, ci si capita. E quando succede, ci si deve comportare di conseguenza, si DEVE reagire, non c'è via d'uscita, perché non è un brutto sogno dal quale ci si può svegliare. Io credo che in questi casi la forza non venga tanto dal carattere di una persona, ma dall'amore che ha ricevuto.. e dall'amore che è in grado di dare. Tu ne hai tanto, dunque non preoccuparti: riuscirai a sopportare tutto! Mamma ora forse ha solo la forza di chiederti dei bisogni "primordiali" (mangiare, bere, dormire). Ma sta pur certa che è perfettamente consapevole e riconoscente di quanto tu stai facendo per lei ed è fiera di te. Io credo, infine (e poi smetto di scrivere sennò divento troppo lunga) che stare vicini ai propri cari in queste situazioni non sia benefico solo per il nostro caro malato, ma anche per noi, che assistiamo. Ci aiuterà a conservare per lo meno un ricordo di amore di questo periodo di M, e non solo di inutile sofferenza. Per lo meno questa è la mia esperienza. Ti abbraccio e ti sono vicina!! (scusate la lunghezza).
Cara Fly e cara Lilly, quando vorrete, noi saremo sempre qui ad ascoltarVi ed aiutarVi per quanto possibile a parole, le parole talvolta non servono, ma aiutano quando si condivide percorsi di amore e sofferenza, rimane l'amore e almeno nel mio caso un dolce ricordo. Un abbraccio affettuosissimo.
Vostra Susanna
Vostra Susanna
Fly, per centinaia di notti prima di addormentarmi ho detto questo frase "Dio aiutami". Ma una sera, il 9 luglio, vedendo mio marito così sofferente, stanco e divorato dalla malattia ho detto "Dio, se non puoi aiutare me, restituendomi mio marito, allora ti prego, aiuta lui che non ce la fa più".
Il 10 luglio Dani è volato via con un sereno sorriso, dormendo, senza soffrire.
Come ci si può sentire in colpa per questo? Quando ho capito che la battaglia ormai era solo mia e che Dani rischiava di essere vittima non solo della malattia, ma anche della mia ostinazione a trattenerlo nonostante tutto, ho pregato Dio che mettesse fine alle sue sofferenze e in questo non c'è altro che amore, un immenso amore.
Il 10 luglio Dani è volato via con un sereno sorriso, dormendo, senza soffrire.
Come ci si può sentire in colpa per questo? Quando ho capito che la battaglia ormai era solo mia e che Dani rischiava di essere vittima non solo della malattia, ma anche della mia ostinazione a trattenerlo nonostante tutto, ho pregato Dio che mettesse fine alle sue sofferenze e in questo non c'è altro che amore, un immenso amore.
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