Aiutare un familiare con tumore e depressione

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
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Lu_8585
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Iscritto il: dom 24 ott 2021, 9:41

Aiutare un familiare con tumore e depressione

Messaggio da Lu_8585 »

Ciao a tutti e tutte.
È il mio primo messaggio su questo forum, scrivo per sapere se qualcuno abbia passato ciò che sta passando la mia famiglia.
Ho 35 anni, e mio padre (che ne ha compiuti da poco 70) lotta da 4 anni esatti col tumore.
Tumore che si è presentato nella vescica e di cui ci siamo accorti il giorno dopo che era entrato nella nuova casa, quella in cui doveva godersi la pensione con la sua adorata moglie, dato che noi figli viviamo tutti lontani.
E vabbè, la vita ha sempre la sua ironia.
Il tumore purtroppo non è stato curato nel modo migliore all’inizio (era già in stadio avanzato ma sono state prese scelte mediche davvero opinabili, su cui non voglio dilungarmi). Si è arrivati dopo i primi due anni all’asportazione di vescica e prostata.
Ma fin qui papà reagiva tutto sommato ancora bene. Ha sempre avuto un carattere ottimista, allegro, è sempre stato l’anima dei ritrovi con i tanti parenti e amici, innamorato della musica e delle sue tastiere, della buona tavola, di noi figli. Ha reagito a tutto nel modo giusto, non aveva neanche mai perso i capelli con le prime chemio, non perdeva un etto nonostante gli fosse consigliato per l’operazione.
Le cose hanno iniziato a precipitare quando ci siamo accorti che le metastasi (prima localizzate su una clavicola, un’anca e una delle due gambe, ma con nessun dolore percepito) erano arrivate ai polmoni (e in misura molto minore al fegato).
Da allora (cioè da circa 6 mesi) papà è diventato un’altra persona. Non saprei come definire il suo stato: ho scritto nel titolo “depressione” ma dopotutto non sono sicura che si possa definire così. È in cura da uno psichiatra che gli ha prescritto un antidepressivo, ma la neurologa che aveva visto prima gli aveva detto, “signore, lei non è depresso, è triste.”
Fatto sta che papà sembra quasi catatonico.
È assente. Piange tutto il giorno, o produce un lamento continuo, che lo affatica anche, e che diventa logorante per chi vive con lui (mia madre, che non so come stia facendo a non impazzire). Bisogna parlargli e convincerlo per ore solo per farlo alzare dal letto, o per fargli fare due passi in casa. Non esce, non suona, quasi non parla, si limita a piangere, dormire. Ha anche sviluppato un tic alla mandibola, che muove costantemente in avanti. A domande dirette “hai dolore fisico?” “Di cosa hai paura?” risponde “non lo so”, ma a fatica dopo lunghi silenzi. Io non ho mai visto nessuno reagire così alla malattia, purtroppo è diventato un disagio molto ma molto peggiore della malattia stessa. Paradossalmente fisicamente non ha ancora problemi insormontabili, nel senso che respira, cammina, può mangiare, comunicare.
Siamo affranti perché vorremmo che si godesse gli ultimi mesi (?) della sua vita, ma così è uno strazio senza senso. Lui dice “sono stanco, voglio morire”, ma la nostra impressione è che non sia così, infatti non manifesta il desiderio di interrompere la chemio (l’oncologo, a mia madre, ha detto che fosse per lui si fermerebbe).
Mia madre è distrutta, dopo anni di lotta (ha dovuto anche imparare a gestire la stomia di mio padre e fa un lavoro egregio in tutto) non riconosce più suo marito che sembra un guscio vuoto.
Vi confesso che cerco di non minimizzare assolutamente il tormento che prova mio padre, ma una parte di me è delusa, e mi sento in colpa per ciò che scrivo, ma sono delusa dalla sua reazione. Noi figli continuiamo a prenderci permessi, investire denaro e tempo per stargli vicino quando possibile (alcuni di noi sono all’estero e vi lascio immaginare quanto sia facile con una pandemia), ma vederlo in questo stato a volte ci riempie di frustrazione. Non riusciamo a capire fino a che punto sia colpa della malattia e degli psicofarmaci, e fino a che punto non si possa davvero spronarlo a reagire meglio. Assecondarlo o spronarlo?
È davvero difficile.
Vi ringrazio per aver letto fin qui e spero di leggere alcune risposte.
Solidea
Membro
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Iscritto il: gio 31 ago 2017, 18:04

Re: Aiutare un familiare con tumore e depressione

Messaggio da Solidea »

Ciao Lu, di solito chi reagisce male alla malattia si lamenta continuamente, diventa egoista, egocentrico, tratta male chi gli sta vicino...però dice cose intellegibili. Oltre ad essersi arreso potrebbe anche aver sviluppato un deficit cognitivo, purtroppo succede anche questo.
Consultate un neurologo, gli farà fare altri accertamenti.
L'amore per una nostro caro non si manifesta solo negli ultimi istanti della sua vita ma è una costante presenza in tutti gli anni passati insieme
Lu_8585
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Iscritto il: dom 24 ott 2021, 9:41

Re: Aiutare un familiare con tumore e depressione

Messaggio da Lu_8585 »

Ciao Solidea, grazie della risposta.
Ti dirò che il dubbio che ci siano delle infiltrazioni al cervello ultimamente ci è venuto.
La cosa strana è che ci sono giorni in cui sta meglio, ad esempio ogni volta che è in ospedale o con dei medici diventa addirittura brillante, più simile al sè che conosciamo.
Quando invece è con i familiari piu stretti è come se si abbandonasse del tutto. Sembra avere controllo su questa cosa, ed è questo che rende tutto più frustrante.
Ci hanno detto che il farmaco che sta prendendo (cymbalta) impiega qualche settimana a fare effetto.
Elegra
Membro
Messaggi: 837
Iscritto il: dom 2 apr 2017, 14:13

Re: Aiutare un familiare con tumore e depressione

Messaggio da Elegra »

Ciao Lu
Ho seguito il papà e la mamma ammalati di cancro purtroppo e so quanto possa essere doloroso e frustrante
In ogni caso quando ci sono modifiche caratteriali così importanti è spesso segno di un peggioramento della malattia. Mia mamma da un giorno all'altro (ma proprio da un giorno all'altro credimi) è diventata un'altra persona.
Purtroppo le hanno poi trovato delle micrometastasi cerebrali che erano la causa del suo stato.
A mio papà era successo per una salita improvvisa della bilirubina ..era perfino rabbioso (nella sua normalità invece era una persona allegra e pacifica)
Questa orrenda malattia tira fuori il peggio. Ma in ogni caso tutto il tempo che passate con lui...anche se vi sembra inutile...lui lo sente.
E lo porterete con voi.
Un abbraccio forte
Vivi ogni giorno come se fosse ogni giorno
Ne' il primo ne' l'ultimo
L'unico
Lu_8585
Membro
Messaggi: 10
Iscritto il: dom 24 ott 2021, 9:41

Re: Aiutare un familiare con tumore e depressione

Messaggio da Lu_8585 »

Vi ringrazio.
Stasera abbiamo saputo che a papà restano ancora forse una o due settimane.
È a casa con l’ossigeno, e noi figli tutti lontani. Sembra irreale. Adesso ho solo paura di non riuscire a scendere in tempo, insegno e non posso fare Smart working… forse potrei chiedere una aspettativa.

Probabilmente a cedere sarà il cuore, mi domando se per quello ci siano avvisaglie o capiti all’improvviso.
È tutto così ingiusto. Spero solo che smetta presto di soffrire.
Ludwig78
Membro
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Iscritto il: gio 17 dic 2020, 16:32

Re: Aiutare un familiare con tumore e depressione

Messaggio da Ludwig78 »

Mi dispiace molto. Per la mia esperienza recente, quando si arriva all'allettamento con mancanza di forze (cachessia) scarsa nutrizione e ossigeno, la morte può sopraggiungere in qualunque momento. mi madre la sera del 14 ottobre aveva anche mangiato semolino con carne, ha preso la sua terapia per via orale, era anche andata regolarmente di corpo, era lucida, sia pur affannata ovviamente, ci siamo salutati senza sospettare che sarebbe stata l'ultima volta. La badante le ha dato le gocce solite per aiutarla a dormire, e nel sonno è andata.
Lu_8585
Membro
Messaggi: 10
Iscritto il: dom 24 ott 2021, 9:41

Re: Aiutare un familiare con tumore e depressione

Messaggio da Lu_8585 »

Ludwig, mi spiace tanto per la tua mamma.
Vorrei tanto che anche papà andasse senza soffrire troppo, grazie a Dio non sta avendo dolori per ora.
 


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