Come si comunica negli ospedali ?
Come si comunica negli ospedali ?
Interessante questo articolo sulla comunicazione negli ospedali
Franco
SI COMUNICA NEGLI OSPEDALI? Vengono date correttamente le informazioni a parenti e famigliari? Esiste una preparazione degli operatori a dare informazioni? Mediamente nei nostri ospedali la comunicazione lascia a desiderare e il problema non riguarda solo il personale sanitario, ma investe tutti , da chi sta al centralino o agli sportelli, ai portieri e ai funzionari amministrativi. Chi lavora in ospedale, deve mettersi in testa che gli interlocutori sono ,il più delle volte, persone in difficoltà e in posizione di debolezza ,che hanno dubbi per gli esami che devono fare o ritirare, che sono anziani, che devono esser guidati nei percorsi ,che sono parenti in ansia per i loro cari. Tutti soggetti che hanno bisogno di gentilezza e di operatori che infondano fiducia e sicurezza. Che fare? Primo: impegnarsi a livello personale, sforzandosi di cambiare, riflettendo che se fossimo noi al posto dei nostri interlocutori esigeremmo altri comportamenti. Secondo: la cura è una cosa importante, ma il rapporto umano,di cui la comunicazione è elemento preminente,è già una cura.Terzo: dare tempo e ascolto non è perdere tempo, ma miglioramento del sistema assistenziale.Quarto: insegnare in università a comunicare.
Franco
SI COMUNICA NEGLI OSPEDALI? Vengono date correttamente le informazioni a parenti e famigliari? Esiste una preparazione degli operatori a dare informazioni? Mediamente nei nostri ospedali la comunicazione lascia a desiderare e il problema non riguarda solo il personale sanitario, ma investe tutti , da chi sta al centralino o agli sportelli, ai portieri e ai funzionari amministrativi. Chi lavora in ospedale, deve mettersi in testa che gli interlocutori sono ,il più delle volte, persone in difficoltà e in posizione di debolezza ,che hanno dubbi per gli esami che devono fare o ritirare, che sono anziani, che devono esser guidati nei percorsi ,che sono parenti in ansia per i loro cari. Tutti soggetti che hanno bisogno di gentilezza e di operatori che infondano fiducia e sicurezza. Che fare? Primo: impegnarsi a livello personale, sforzandosi di cambiare, riflettendo che se fossimo noi al posto dei nostri interlocutori esigeremmo altri comportamenti. Secondo: la cura è una cosa importante, ma il rapporto umano,di cui la comunicazione è elemento preminente,è già una cura.Terzo: dare tempo e ascolto non è perdere tempo, ma miglioramento del sistema assistenziale.Quarto: insegnare in università a comunicare.
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Re: Come si comunica negli ospedali ?
Buona sera . Io purtroppo da un mese che mio marito non ce l’ho più . Me l’ha tolto questo tumore schifoso . Ma qualcosa vorrei dire :
È vero .Purtroppo c’è poca comunicazione... un esempio; Quando siamo arrivati noi in ospedale ; eravamo agli inizi e mio marito stava pieno di dolori ; non riusciva nemmeno dormire la notte ...Nessuno ci ha avvisato che esiste un medico in ospedale che offre le cure antalgiche.
Lo abbiamo scoperto dopo 6 mesi di malattia.. Quindi Si poteva evitare tutta questa sofferenza, ...
Un’altra cosa che non mi è piaciuta è : zero supporto psicologico e pochissime informazioni riguardanti la malattia... Al nord per esempio tutto i dottori ci hanno raccomandato di denunciare la malattia di mio marito ( mesotelioma pleurico-malattia del amianto ) Qui a Napoli nessuno ci ha detto nulla .
La gente lì sembrava un numero che entrava e usciva per qualche istante per poi fare la chemio ...
Noi andavamo alle 7 di mattina per poi uscire sfiniti ( più che altro mio marito malato) alle 3-4 del pomeriggio...
Un attesa estenuante che faceva arrivare a casa mio marito proprio esausto. Tutto ciò succede fino ad oggi a Pascale ( Napoli)
Comunque uno schifo di gestione .Povera gente malata che costretta aspettare ore per fare 30 min di chemio .
Saluto tutti amici malati e i loro parenti . Un abbraccio
È vero .Purtroppo c’è poca comunicazione... un esempio; Quando siamo arrivati noi in ospedale ; eravamo agli inizi e mio marito stava pieno di dolori ; non riusciva nemmeno dormire la notte ...Nessuno ci ha avvisato che esiste un medico in ospedale che offre le cure antalgiche.
Lo abbiamo scoperto dopo 6 mesi di malattia.. Quindi Si poteva evitare tutta questa sofferenza, ...
Un’altra cosa che non mi è piaciuta è : zero supporto psicologico e pochissime informazioni riguardanti la malattia... Al nord per esempio tutto i dottori ci hanno raccomandato di denunciare la malattia di mio marito ( mesotelioma pleurico-malattia del amianto ) Qui a Napoli nessuno ci ha detto nulla .
La gente lì sembrava un numero che entrava e usciva per qualche istante per poi fare la chemio ...
Noi andavamo alle 7 di mattina per poi uscire sfiniti ( più che altro mio marito malato) alle 3-4 del pomeriggio...
Un attesa estenuante che faceva arrivare a casa mio marito proprio esausto. Tutto ciò succede fino ad oggi a Pascale ( Napoli)
Comunque uno schifo di gestione .Povera gente malata che costretta aspettare ore per fare 30 min di chemio .
Saluto tutti amici malati e i loro parenti . Un abbraccio
Non c'è vita dove c'è dolore
Non c'è strada se non passi tu
Se ti porti l'aria che respiro non respiro più
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Se ti porti l'aria che respiro non respiro più
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Re: Come si comunica negli ospedali ?
Nn so bene quale sia il forum più giusto.. per comunicarvi che il mio papà Gino si è trasformato in una stella!!! Mio nipote Di 6 anni... la morte la descrive così! Ancora una volta ha vinto lui... adenocarcinoma polmonare. Gino nn ha compiuto 73 anni! Ma ha lottato duramente 2 anni!
Re: Come si comunica negli ospedali ?
Debora un abbraccio forte!!! una stella in più....
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Re: Come si comunica negli ospedali ?
Grazie Moni. Quando il cielo sarà stellato, proverò a sentirmi meno triste
Re: Come si comunica negli ospedali ?
Ciao Debora,
non sai quanto mi dispiace ho seguito con molta attenzione la storia di papà Gino...anche il mio è diventato una stella sabato e anche lui adenocarcinoma polmonare e aveva compiuto dq poco 73 anni....ti abbraccio forte
non sai quanto mi dispiace ho seguito con molta attenzione la storia di papà Gino...anche il mio è diventato una stella sabato e anche lui adenocarcinoma polmonare e aveva compiuto dq poco 73 anni....ti abbraccio forte
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