simona ha scritto:E' troppo presto vederla andar via.

È sempre troppo presto. Dieci anni fa è morta mia zia, se n'è andata in meno di una settimana, all'improvviso. Un momento prima stava bene e il momento dopo era svenuta per terra. Ancora oggi non sappiamo se sia caduta e abbia battuto la testa o abbia avuto un ictus e quindi è caduta a terra. Amavo molto mia zia, era la mia seconda mamma, con lei potevo parlare di tutto, aveva una mente brillante, era curiosa e si interessava a tutto. Un giorno, dopo un bel po' che era morta, andai al cimitero e solo in quel momento, leggendo sulla lapide la data di nascita e quella di morte, mi resi conto che mia zia aveva 80 anni. Non ci avevo mai pensato, per me lei ne aveva al massimo 60. Uno penserebbe che a 80 si è vissuto abbastanza, non è insolito concludere il proprio viaggio su questa terra , c'è chi se ne va molto prima...ed invece la verità è che è sempre troppo presto per perdere chi amiamo, non saremo mai pronti, l'età davvero non conta nulla perché se ne va una parte di noi.
Resisti e continua a farle sentire che la ami, cara simona, sono sicura che lei capisce.

solo un abbraccio...ci sono passata e so quanto è dura, ma occorre coccolarli e mettersi una maschera davanti a loro per poter andare avanti.

Ciao, leggo e ripercorro il mio percorso. Ti sono vicina. Io e mio fratello non lo abbiamo informato nei dettagli, anche perché lui non ha mai chiesto di vedere i risultati, non ha mai fatto domande dirette. Anche noi non sapevamo cosa fare, come te e i tuoi fratelli. Poi l'oncologo ci ha rassicurati perché sembra che i malati di questo brutto male sanno ma entrano in una sorta di complicità con i familiari che vedono soffrire, tutti sanno e nessuno lo dice chiaramente. Noi abbiamo rispettato questo non sapere, e anche se ci avrebbe aiutato a sentirci meno responsabili e più leggeri nel fingere, sino all'ultimo abbiamo taciuto. Perché dirgli che aveva 6 mesi (anche a noi figli lo hanno detto, ti capisco). Invece prima che la malattia gli togliesse le ultime forze abbiamo cercato di circondarlo dei familiari che non vedeva da tempo, vivere una finta normalità a natale con i nipoti. Un mio collega mi ha detto: stai con lui più che puoi. Non è semplice, la sofferenza che vedi in loro ti uccide e ancora oggi faccio fatica a parlarne, ricordando quell'irreale far finta di nulla (sto male solo a ricordare).
Non sentirti in colpa se taci questa brutta sentenza, non cambierebbe nulla saperlo. E poi loro lo sanno ma soffrono per noi, i figli.
Forza! un caro saluto,

Giusy

Ciao cara Gegia
Ti mando questo messaggio x starti vicino in questo giorno speciale..cosi felice e triste allo stesso modo...vi auguro di poter trascorrere almeno oggi una giornata serena coi vostri cari e ricorda che per ogni giorno giorno buio c e il sole che sorge..in bocca al lupo Ti abbraccio forte