Il mio Babbo se n'è andato da poco più di un mese.

Aveva 63 anni e un adenocarcinoma all'esofago se l'è portato via in 7 mesi. In tutto questo tempo abbiamo supportato la sua battaglia attraverso chemioterapie, un intervento lungo e complicato, le sofferenze, la disperazione.

Il mio Babbo era un uomo massiccio, un poco sovrappeso: abbiamo sempre scherzato sul mio fisico longilineo, "prima o poi il metabolismo ti cambia e diventi come me". E invece lui è diventato improvvisamente più magro di me. Anche se ho 36 anni e du figli il mio Babbo rimaneva nella mia mente sempre un "omone", lui era grande e io piccolo.

Non avrei mai pensato che lo avrei visto 35 kg più magro, debole, impaurito, apatico. Il Babbo era una persona socievole, sempre pronto a stare in compagnia, amante della buona cucina. Abbiamo perso il suo spirito autentico quel 22 maggio della prima diagnosi: la sua energia, la sua allegria sono svaniti in un attimo. Per 7 mesi ha lottato, con coraggio, in silenzio, nascondendosi, quasi a vergognarsi della sua malattia.

La Mamma gli è stata vicino in ogni momento, sempre fiduciosa in una soluzione, con quella ostinazione che le donne traggono dall'operosità incessante. "C'è da fare questo", "bisogna fare quello", il Babbo la guardava con uno sguardo accondiscendente. Osservavo questo triste film facendo la mia parte ma consapevole nel mio profondo del finale.

L'ultimo momento felice lo abbiamo avuto per il ponte dell'immacolata: siamo andati a prenderlo direttamente in ospedale e ce ne siamo scappati sulle Alpi, dove da piccolo mi ha insegnato a sciare. Volevo che stesse qualche giorno con noi, con i nipotini, che li vedesse prepararsi al mattino per andare a sciare, mostrandogli che tutto quello che ha fatto ed è stato vive e continua in loro. E' stato un ultimo momento in pace, lontano dagli ospedali, dagli esami, dalle mezze bugie, quelle che si dicono per proteggersi ma che fanno più male al cuore della verità.

Poi la restante parte di dicembre vai (molto) e vieni (poco) dall'ospedale, sempre più debole, sempre più nella disperazione. Un natale in terapia intensiva a guardarci le foto della montagna per provare a strapparci un ultimo sorriso, troppo amaro. E po gli ultimi giorni, terribili, in cui vedi la paura negli occhi di tuo padre.

Mi sono sembrati mesi lunghissimi e invece adesso mi giro ed è stato un attimo: tutte le sue cose in casa, gli appuntamenti ancora presi, le mail di lavoro che continuano per qualche giorno ad arrivare.

MI manca, vorrei averlo ancora qui, anche nella malattia: è un pensiero egoistico ma potrei dirgli meglio quello che provavo, salutarlo ancora una volta.

Un abbraccio Babbo,
Luca

Ciao Luca...un abbraccio forte, forte!

Ciao Luca
Anche la mia mamma e il mio papà non ci sono più perché li ha portati via questa orrenda malattia
Ti abbraccio. So cosa stai passando. Io però nella malattia non li vorrei...è stato un incubo per entrambi assistere alla loro fine poco a poco
Però so cosa vuol dire guardarsi in giro e avere il vuoto...so cosa vuol dire settecento volte al giorno pensare adesso lo dico a mamma
E lei non c'è più
Ti abbraccio Luca

Ciao Luca, come ti capisco...ho perso mia mamma il 3 febbraio, aveva 63 anni, se l’e portata via in pochi mesi un tumore al retto in stadio avanzato... non mi rendo ancora conto e credo che ci metterò tanto...non so contare quanti sono i momenti durante la giornata in cui penso ora la chiamo, ora le dico, ora le scrivo...era una donna piena di vita, dimostrava quasi 10 anni meno...se n’e andata con un corpo mangiato dal tumore...La vorrei ancora qua se potessi, la vorrei per fare ancora tante cose insieme, la vorrei per crescere le mie bimbe a cui manca tanto...ma la vorrei quando stava bene...il solo ricordarmi della sua sofferenza e del suo lamentarsi del dolore mi fa venire i brividi...gli ultimi giorni pregavo che tutto questo finisse il prima possibile...non per me, ma per lei, perché a un certo punto credo che quel corpo diventi un peso enorme da sopportare e non solo fisicamente...
Ti abbraccio forte

Claire ...un abbraccio
Spero che le nostre mamme si siano incontrate
E magari chiaccherano dei nipotini. Quanto dolore..
Anche io sai il suo ultimo giorno ho pregato il Signore di venirla a prendere ..e mi sento molto in colpa. Ma non potevo più vederla così..
Era atroce

Come mi ritrovo in quello che dite. L'ultimo giorno di vita di mia mamma, anzi, la notte precedente, lei si stava tanto lamentando, non era più lucida e soffriva le pene dell'inferno e io le ho detto con il pensiero "mamma sei libera, se vuoi andare vai" perchè non sopportavo più di vederla soffrire così. E lei la mattina dopo mi ha lasciato. Anche io mi sento in colpa da morire, ma poi penso che vita era quella?Ma il pensiero della sua sofferenza a volte mi distrugge dentro.
Luca, Elegra, Claire mi dispiace per le vostre perdite. Vi capisco e vi abbraccio forte
Barbara

Sono 3 settimane che lui non c’è più
Sono morta con lui quel giorno
Il tumore al colon con metastasi al fegato lo hanno portato via in soli 4 giorni
Un tumore che non ha mai dato segnali o sintomi
Lui e noi non lo sapevamo
Abbiamo deciso di non dirglielo fino alla fine
Papà dove sei mi manchi
Sono morta con te
Non è più vita questa

Ciao Luca,
fatti forza. Posso soltanto immaginare cosa provi. Da 2 settimane sappiamo che mio padre, 63 anni, ha un tumore alla coda del pancreas con metastasi forse ad altri organi. Speriamo, ogniqualvolta leggo il forum scopro cose nuove. Mio padre non si lamenta mai, vederlo piegato in due mi provoca dolore e tormento. Aspettando la prima chemio cerchiamo di fingere sicurezza e che tutto vada bene. Un abbraccio