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Immunoterapia del cancro
In collaborazione con Redazione Humanitas News pubblicato il 11 ottobre 2018 in New
Dal 12 al 14 ottobre Mosca ospiterà il festival All – Russia Science. La kermesse riunisce le più grandi menti del mondo, tra cui i premi Nobel, con l’obiettivo di promuovere la scienza e attirare i giovani alla ricerca.
Il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas, parlerà alla platea – che lo scorso anno ha raccolto oltre 900mila persone – di immunoterapia del cancro, tema oggi al centro non solo della ricerca scientifica ma anche delle cronache in seguito alla vittoria del Nobel per la Medicina da parte dell’ americano James P. Allison e del giapponese Tasuku Honjo. Le loro ricerche e scoperte hanno piantato le basi per le terapie anticancro che cercano di sfruttare l’aggressività del sistema immunitario contro le cellule malate.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito all’avverarsi di un sogno lungo 100 anni: le armi del nostro sistema immunitario si sono affiancate alle terapie più tradizionali – chirurgia, chemio e radioterapia, farmaci mirati – nella lotta al cancro”, ha spiegato il professore. “Gli anticorpi, innanzitutto, mirati contro le cellule tumorali, hanno cambiato la storia di numerosi tumori. La nuova frontiera è coniugarli con i farmaci chemioterapici, veicolandoli direttamente contro il cancro e riducendone la tossicità sui tessuti sani”.
Inoltre, “dalla consapevolezza che il sistema immunitario non aggredisce il cancro come dovrebbe, perché da esso viene corrotto o addormentato, stanno derivando approcci terapeutici mirati a togliere alle nostre difese i “freni molecolari” che il tumore attiva e stanno muovendo i primi passi in clinica farmaci e anticorpi che bloccano i “poliziotti corrotti”, componenti del sistema immunitario che aiutano il cancro”, ha aggiunto Mantovani.
Grandi speranze, poi, sono legate alle terapie cellulari: “oggi siamo capaci di prelevare le cellule del sistema immunitario, farle crescere, educarle e poi reinfonderle nei pazienti” e infine “contro il cancro abbiamo imparato ad utilizzare i vaccini: quelli preventivi – come quelli contro l’epatite B e i cancri del fegato causati da questo virus, e contro HPV che provoca il tumore della cervice uterina sono già realtà – quelli terapeutici sono una speranza su cui lavora in tutto il mondo”, ha concluso Mantovani.
