Informazione e sostegno
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- Membro
- Messaggi: 9
- Iscritto il: dom 13 mar 2011, 23:39
Ciao "Giornopergiorno". Ti ringrazio molto per la tua risposta. Ogni risposta è preziosa (e confesso, le attendo con un certo fremito): un pezzetto del proprio tempo, di vita e di pensiero-e cuore- che una persona sceglie di donare ad un'altra lontata disinteressatamente, e per questo vi ringrazio.
Mi trovo a considerare questa situazione paradossale (con quel pò di ragione che cosnervo) in cui nonostante l'affidamento sin dall'inizio ad un medico (a pagamento)specialista continuo a ripercorrere la vicenda rileggendola come a-normale, sbagliata, "una storia sbagliata". E ricerco ostinatamente in questo percorso i nessi di causa, quello che averi potuto fare, le date, le date della visite, cosa facevo in quei giorni quando non immaginavo,i pochi ricordi che mi sono rimasti, quello che gli altri pensano o credo che pensino non lo so più. Provo come ti dicevo vergogna e colpa.
Purtroppo non ho avuto modo di incontrare il mondo della malattia prima di questa, purtroppo breve, esperienza: anche questo forse ha giocato un ruolo nel fidarci delle diagnosi di un medico che si è dimostrato poi, soprattutto umanamente, pessimo.
Non so dire se mio padre sarebbe stato meglio se gli fosse stata diagnosticata la malattia 1 mese e mezzo prima. Forse sarebbe stato più semplice da accettare per me, forse più difficile per mio papà, davvero non so. Nella mia ricerca ostinata e un pò maniacale in internet, da amici e dottori di informazioni tecniche sulla malattia(quanto prima si sarebbe dovuto intervenire e cose così)purtroppo non trovo tutte le risposte: ne posso trovare alcune ma non cambiano aimè la vicenda e soprattutto ciò su cui non riesco a non fissarmi, il suo percorso che continuo a non accettare.
Condividere e cercare conforto è tutto ciò che fino ad ora mi ha permesso di non cadere a terra. E per questo devo ringraziare questo spazio e tutti voi.
Mi trovo a considerare questa situazione paradossale (con quel pò di ragione che cosnervo) in cui nonostante l'affidamento sin dall'inizio ad un medico (a pagamento)specialista continuo a ripercorrere la vicenda rileggendola come a-normale, sbagliata, "una storia sbagliata". E ricerco ostinatamente in questo percorso i nessi di causa, quello che averi potuto fare, le date, le date della visite, cosa facevo in quei giorni quando non immaginavo,i pochi ricordi che mi sono rimasti, quello che gli altri pensano o credo che pensino non lo so più. Provo come ti dicevo vergogna e colpa.
Purtroppo non ho avuto modo di incontrare il mondo della malattia prima di questa, purtroppo breve, esperienza: anche questo forse ha giocato un ruolo nel fidarci delle diagnosi di un medico che si è dimostrato poi, soprattutto umanamente, pessimo.
Non so dire se mio padre sarebbe stato meglio se gli fosse stata diagnosticata la malattia 1 mese e mezzo prima. Forse sarebbe stato più semplice da accettare per me, forse più difficile per mio papà, davvero non so. Nella mia ricerca ostinata e un pò maniacale in internet, da amici e dottori di informazioni tecniche sulla malattia(quanto prima si sarebbe dovuto intervenire e cose così)purtroppo non trovo tutte le risposte: ne posso trovare alcune ma non cambiano aimè la vicenda e soprattutto ciò su cui non riesco a non fissarmi, il suo percorso che continuo a non accettare.
Condividere e cercare conforto è tutto ciò che fino ad ora mi ha permesso di non cadere a terra. E per questo devo ringraziare questo spazio e tutti voi.
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- Membro
- Messaggi: 1177
- Iscritto il: lun 18 ott 2010, 16:08
MA PERCHE' PROVI VERGOGNA ? NEI CONFRONTI DI CHI ? TI VERGOGNI PER CHE COSA ?
NELLA VITA NESSUNO DI NOI PUO' AVER FATTO TUTTE LE ESPERIENZE POSSIBILI ... E QUANDO TI CAPITA LA PRIMA VOLTA DI AVERE A CHE FARE CON IL TUMORE CERCHI DI FARE QUELLO CHE PUOI E NEL MODO CHE RITIENI AL MOMENTO (E SOTTOLINEO AL MOMENTO) MIGLIORE.
DECONTESTUALIZZARE E DETEMPORIZZARE LE SCELTE FATTE NON HA SENSO.
NON ESISTE UNA SCELTA OGGETTIVAMENTE MIGLIORE QUANDO NON SAI COME ANDRA' A FINIRE.
TI FIDI DI PERSONE PIU' ESPERTE E PREPARATE DI TE E SPERI CHE VADA TUTTO BENE.
CERCA DI ASSOLVERTI, SENZA QUESTO PASSAGGIO SARA' DIFFICILE RIALZARTI IN PIEDI
UN ABBRACCIO
NELLA VITA NESSUNO DI NOI PUO' AVER FATTO TUTTE LE ESPERIENZE POSSIBILI ... E QUANDO TI CAPITA LA PRIMA VOLTA DI AVERE A CHE FARE CON IL TUMORE CERCHI DI FARE QUELLO CHE PUOI E NEL MODO CHE RITIENI AL MOMENTO (E SOTTOLINEO AL MOMENTO) MIGLIORE.
DECONTESTUALIZZARE E DETEMPORIZZARE LE SCELTE FATTE NON HA SENSO.
NON ESISTE UNA SCELTA OGGETTIVAMENTE MIGLIORE QUANDO NON SAI COME ANDRA' A FINIRE.
TI FIDI DI PERSONE PIU' ESPERTE E PREPARATE DI TE E SPERI CHE VADA TUTTO BENE.
CERCA DI ASSOLVERTI, SENZA QUESTO PASSAGGIO SARA' DIFFICILE RIALZARTI IN PIEDI
UN ABBRACCIO
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- Membro
- Messaggi: 9
- Iscritto il: dom 13 mar 2011, 23:39
Ho sempre paura di aver sottovalutato, di esser stato "cieco"- Se solo il medico ci avesse aiutato a capire...Tutto ciò non sarebbe accaduto. Paura di essermi comportato male con mio padre ma di essermi interessato poco o cose così. Forse è normale dopo lo schock di ciò che è accaduto, forse dovrei stare a sentire chi mi dice di mettermi il cuore in pace e che durante il rivoero ho dato il masismo. Non so, davvero. per rialzarmi ho sempre più la sensazione che, come tu mi suggerisci, dovrò convincere me stesso oltre che cercare conforto e opinione nelle persone vicine. Per ora in questo momento di fragilità il vostro aiuto e le vostre parole sono preziose e mi non sapete quanto mi aiuta accendere il pc e vedere questo forum.
Vostro Mauro
Vostro Mauro
E allora coraggio Mauro! vedi che finalmente arriva la primavera. NOn so i tuoi impegni, forse studi, forse lavori. Approfitta del sole per uscire , vai a camminare, vai a riempirti gli occhi di verde e di azzurro , entra in una chiesa quando c'e' poca gente, riposati un po' all'ombra, prenditi cura di te: e' una forma leggera di depressione assolutamente prevedibile in questi casi, ci siamo passati tutti. Ma non durera' per sempre, non preoccuparti. Una ragazza non c'e' nella tua vita? Anche l'amore aiuta. E l'amicizia anche. Non sola quella di chi scrive sul forum (sei la nostra mascotte) ma anche degli amici in carne e ossa. Dai che ce la fai!!
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- Membro
- Messaggi: 9
- Iscritto il: dom 13 mar 2011, 23:39
Grazie mille Paola, GRAZIE davvero. Mi hai fatto tornare il sorriso appena ho letto il tuo messaggio! e voglio provare a cominciare così la giornata! seguirò alla lettera i tuoi consigli; non so davvero come esprire la mia riconoscenza verso di voi, che (forse lontani fisicamente, ma così vicini per esperienze) mi state aiutando davvero molto in questi giorni difficili, a capire cosa è successo e a capirmi. Un grazie speciale
Mauro,
credo che tu abbia scordato l'età che hai e pertanto ( scusami ) la poca esperienza di vita e ciò è giusto, inoltre come tu stesso hai detto più volte ti sei affidato ad un MEDICO. Perchè rimproverarti? nel momento del bisogno ti sei reso totalmente disponibile , hai affrontato da adulto la situazione e non hai nulla da rimproverarti.
Dovresti rimproverarti se tu non fossi stato vicino a tuo padre, ricordati che tu non sei un medico, eventualmente i sensi di colpa dovrebbe farseli venire lui visto che ha totalmente sottovalutato la situazione.
Mi sono sentita in dovere di scriverti perchè anch'io ha un figlio di 32 anni che purtroppo per lavoro abita a 600 chilometri di distanza e l'unico modo che può starmi vicina è quello di telefonarmi due volte al giorno ( sono in chemioterapia )e non voglio che un domani si senta in colpa per avere o non avere fatto qualcosa. Ma cosa protrebbe fare? e tu cosa avresti potuto fare se anche fosse stato diagnosticato in tempo ? quello che hai già fatto NON FARLO SENTIRE SOLO e ti assicuro che questo vale più di tutte le cure del mondo.
Da parte di una madre un abraccio e un bacio.
credo che tu abbia scordato l'età che hai e pertanto ( scusami ) la poca esperienza di vita e ciò è giusto, inoltre come tu stesso hai detto più volte ti sei affidato ad un MEDICO. Perchè rimproverarti? nel momento del bisogno ti sei reso totalmente disponibile , hai affrontato da adulto la situazione e non hai nulla da rimproverarti.
Dovresti rimproverarti se tu non fossi stato vicino a tuo padre, ricordati che tu non sei un medico, eventualmente i sensi di colpa dovrebbe farseli venire lui visto che ha totalmente sottovalutato la situazione.
Mi sono sentita in dovere di scriverti perchè anch'io ha un figlio di 32 anni che purtroppo per lavoro abita a 600 chilometri di distanza e l'unico modo che può starmi vicina è quello di telefonarmi due volte al giorno ( sono in chemioterapia )e non voglio che un domani si senta in colpa per avere o non avere fatto qualcosa. Ma cosa protrebbe fare? e tu cosa avresti potuto fare se anche fosse stato diagnosticato in tempo ? quello che hai già fatto NON FARLO SENTIRE SOLO e ti assicuro che questo vale più di tutte le cure del mondo.
Da parte di una madre un abraccio e un bacio.
- carla.carboni
- Membro
- Messaggi: 538
- Iscritto il: lun 14 nov 2011, 4:21
Caro Mauro,
da pochi giorni sono in questo forum. Sono passati diversi mesi dal tuo primo post e mi dispiace non aver potuto condividere il tuo dolore prima. Spero molto che tu stia un po' meglio adesso. Se però ti va, puoi "affacciarti" anche in un altro sito dove certamente troverai un aiuto: www.gruppoeventi.it.
Con affetto,
Carla
da pochi giorni sono in questo forum. Sono passati diversi mesi dal tuo primo post e mi dispiace non aver potuto condividere il tuo dolore prima. Spero molto che tu stia un po' meglio adesso. Se però ti va, puoi "affacciarti" anche in un altro sito dove certamente troverai un aiuto: www.gruppoeventi.it.
Con affetto,
Carla
Carla
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