La dieta anticancro di Umberto Veronesi

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Franco953
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La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da Franco953 »

La dieta anticancro di Umberto Veronesi

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Umberto Veronesi, direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia, studiò per anni quale relazione legava cibo e cancro. Il suo metodo fu dichiarato innovativo. La dieta anticancro da lui elaborata si prefigge come obiettivo la prevenzione dei tumori attraverso un consumo più coscienzioso dei diversi alimenti che la natura ci offre. In sostanza, la sua dieta non si allontana nettamente da quella mediterranea, ma è supportata da ulteriori regole.

1. Il consumo di frutta e verdura
Frutta e verdura dovrebbero venire consumati molte volte al giorno per il loro concentrato di benefici. Per quanto riguarda la frutta i momenti migliori sono la mattina e lo spuntino pomeridiano, lontano dal pranzo per non provocare una fermentazione intestinale, ma anche prima dei pasti per eliminare il senso impellente di fame. La verdura, invece, non dovrebbe mai mancare a pranzo e cena.

2. I cereali integrali
Un altro alimento che non dovrebbe mai mancare sono i cereali integrali, tra cui riso, quinoa, amaranto, grano, orzo, farro, molto importanti da inserire nella dieta grazie alla loro azione preventiva nei confronti di malattie come ictus e infarto. Regola fondamentale, però, è quella di variare sempre il tipo di cereale senza esagerare nelle dosi.

3. La frutta secca
Ogni giorno si dovrebbe consumare un’adeguata porzione di frutta secca ricca di omega 3. La dose consigliata è di 30 grammi giornalieri di noci, mandorle, nocciole, arachidi, pinoli o anacardi, in grado di apportare elementi nutritivi quali i grassi insaturi, proteine di alta qualità, fibre, vitamine e minerali utili per contrastare malattie come il diabete, cancro del colon, l’ipertensione e la sindrome metabolica.

4. Bere molta acqua
Elevate quantità d’acqua nell’organismo ogni giorno aiutare a depurare l’organismo dalle scorie e dalle sostanze tossiche. Inoltre, bere la giusta dose d’acqua giornaliera, circa 2 litri, aiuta a mantenere la giusta idratazione del corpo, a stimolare il metabolismo e a rafforzare il sistema immunitario.

5. L’olio d’oliva come unico condimento
L’olio d’oliva è l’unico condimento possibile sulla tavola. Inoltre, il suo utilizzo dovrebbe essere a crudo per evitarne la tossicità. È dimostrato che l’olio d’oliva, se consumato regolarmente e nella dose consigliata di 3 cucchiai al giorno, riduce il rischio cardiovascolare, oltre ad avere numerose proprietà cosmetiche, curative e nutrizionali.

6. Il tipo di cottura
Secondo Veronesi, la cottura ha un ruolo fondamentale nell’ alimentazione ma molto spesso questo viene sottovalutato. I tipi di cottura da preferire sono quello in umido o al cartoccio, per evitare l’uso di alte temperature che bruciano il cibo rilasciando sostanze tossiche. Anche la cottura tramite marinatura è una cottura di tipo atossica perché non rilascia sostanze cancerogene.

Quali cibi evitare

Secondo Veronesi, una dieta anticancro predilige un regime alimentare quanto più vario ed equilibrato possibile, limitato nell’assunzione di determinate sostanze, più nocive che salutari, ma propenso verso un’alimentazione più naturale, come ad esempio quella vegetariana. Di seguito gli alimenti da evitare o moderare:
– Gli insaccati;
– Le carni rosse;
– Il sale;
– I cibi soggetti a raffinazione, come lo zucchero e tutto ciò che lo contiene;
– Le bevande alcoliche

Gli alimenti consigliati

Una dieta anticancro per prevenire i tumori deve essere naturale, semplice ed equilibrata, quindi con alimenti sani, quali per lo più verdura, frutta e cibi non raffinati. Umberto Veronesi era un convinto vegetariano da molto tempo per motivi etici, ambientalisti e di salute. Secondo le sue ricerche, i vegetariani vivono di più grazie al tipo di alimentazione che seguono. Nell’elenco dei cibi che proponeva infatti, nulla riguarda alimenti di origine animale.

Gli alimenti consigliati sono: i pomodori, i broccoli, le arance, la zucca, i cavoli, i fagiolini verdi, la carota, le verdure a foglia verde, i legumi, l’aglio, la cipolla, i piselli, i peperoni, le patate, i cetrioli, il prezzemolo, i finocchi, gli asparagi, i carciofi, i funghi, i ravanelli, le erbe aromatiche. E poi le fragole, le mele, le pere, le albicocche, i lamponi, l’uva, il melone, l’anguria, i mirtilli, i frutti di bosco, le castagne. Ma anche: il tè verde, lo yogurt, i crostacei, i molluschi, il pesce in generale, l’olio d’oliva.
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
[Antonio]
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Re: La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da [Antonio] »

Non serve.

Conosco persone che, pur adottando uno stile di vita regolare, si sono ammalate lo stesso.

Veronesi stesso è morto di tumore.
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Franco953
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Re: La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da Franco953 »

Chi ha detto che non serve?
Seguire una dieta sana significa non introdurre nel nostro corpo alimenti che favoriscono la nascita della malattia.
Nessuno sostiene che la dieta elimina la possibilità di avere un cancro ma semplicemente diminuisce percentualmente la possibilità di contrarlo
Franco
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Matty78
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Re: La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da Matty78 »

Concordo con Franco.. cercare di alimentarsi in modo sano e fare attività fisica sono alla base prevenire e limitare il possibile evolversi della malattia durante la nostra vita
Matteo
MonAmie
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Re: La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da MonAmie »

Veronesi è morto a 91 anni, di vecchiaia.
[Antonio]
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Re: La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da [Antonio] »

E' quello che ti hanno voluto far credere.
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Franco953
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Re: La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da Franco953 »

A mio avviso però stiamo perdendo di vista il vero problema e il tema principale.
Il problema non è Veronesi ma è il cancro

D'accordo, Veronesi può essere anche morto per un tumore ma ricordo, tra l'altro, che tra i fattori di rischio c'è anche l'invecchiamento e quindi la degenerazione delle cellule e a 91 anni mi sembra abbastanza probabile.
Ma, ripeto, il problema non è Veronesi bensì se un certa dieta e un certo stile di vita può aiutare l'organismo a non sviluppare delle cellule anomale

Penso anzitutto che nessuno di noi è un medico o un ricercatore

Così come nessuno di noi, probabilmente, è un meccanico.

Allora faccio un esempio: se un meccanico (e quindi un tecnico di una attività specifica) mi dice che se non cambio i freni dell'auto, vado a sbattere contro il muro, posso avere due atteggiamenti diversi.Penso che in fondo il meccanico ha "calcato un po' la mano" e quindi posso viaggiare ancora (figurati se succede proprio a me) oppure cambio i freni perchè credo al meccanico dato che non sono un tecnico.

Naturalmente se non cambio i freni a vado a sbattere con la macchina sono esclusivamente cavoli miei.

La stessa cosa vale per i ricercatori che ci suggeriscono di eliminare certi cibi e di tenere in un certo stile di vita, per evitare più facilmente il cancro. Possiamo crederci oppure no ,pur non essendo dei medici o dei ricercatori.

Comunque resta Il fatto, innegabile a mio avviso. che seguire una dieta priva, ad esempio, di grassi e con pochi insaccati, non può che farci bene (pressione, colesterolo ecc) a prescindere degli effetti sulle nostre cellule

Un abbraccio

Franco
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ioio7075
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Re: La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da ioio7075 »

Conoscevo persone che hanno avuto il cancro e hanno condotto vite super controllate (dieta e attivita fisica)ma che si sono ammalate e portate vie in un attimo. Certo non dico di abusare dei cibi che fanno male ma almeno ognitanto la vita é solo una e bisogna goderla. Poi cé il fattore sfiga o il destino che a quello non si comanda.
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Franco953
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Re: La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da Franco953 »

Certo ioio, sono perfettamente d'accordo.
Ogni tanto un "abuso" fatto anche alla grande, ci sta bene e ci vuole per "prendere fiato"
Come al solito sono gli eccessi ripetuti che rovinano e compromettono le situazioni
Sulla sfiga non sono molto d'accordo. Solitamente la usiamo come giustificazione , ma non importa
Un abbraccio

Franco
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Farwest83
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Re: La dieta anticancro di Umberto Veronesi

Messaggio da Farwest83 »

Chi ha detto che non funziona?
Buongiorno a tutti sono un paziente oncologico e da diversi anni leggo questo forum. Sono uno di quelli che fin da subito ha cercato di ostacolare la malattia con tutti i mezzi possibili insistendo in particolar modo con l’alimentazione, senza mai stancarmi di approfondire e di conoscere mettendo in pratica con pazienza e costanza passo dopo passo, giorno dopo giorno.
Con tutto il rispetto per le opinioni personali, ognuno è libero di esprime il proprio pensiero a patto che abbia un minimo di fondamento, poi ovviamente sta ad ognuno di noi leggere con intelligenza e ad approfondire per poter prendere decisioni in modo consapevole e responsabile senza farsi condizionare , senza crearsi false illusioni.
Pur lecita, l’opinione personale è sempre soggettiva, tutti noi possiamo esprimere un’idea, che sarà sempre e soltanto soggettiva, frutto delle nostre esperienze personali e dell’ambiente che ci circonda, opinione che però, in buona fede, potrebbe portare ad una confusione generale, ed è ciò che sta accadendo in rete.
Per poter dire che qualcosa funziona è necessario avere una prova scientifica, ma fino a che punto si può negare l’evidenza sulla base di questo principio? Chi ha il diritto di affermare che un’alimentazione sana e naturale che porterebbe inevitabilmente ad un rafforzamento del corpo e di conseguenza del sistema immunitario non possa essere d’aiuto in queste circostanze? Perché un corpo sano e forte non indebolito dalla miriade di sostanze chimiche che introduciamo ogni giorno anche attraverso l’alimentazione non potrebbe reagire meglio alle cure, e perché non potrebbe contrastare la malattia? In fin dei conti siamo fatti di ciò che mangiamo, e anche il tumore è fatto di ciò che mangiamo, potrebbe essere una considerazione banale, ma è la verità. “Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Vogliamo mettere in discussione le indicazioni di un’autorità come quella di Umberto Veronesi? Chi detiene la verità, Veronesi o il mio oncologo che mi diceva che l’alimentazione non mi avrebbe aiutato? O il suo collega che la pensava in un altro modo? Ormai molti oncologi dalla mentalità aperta, non ottusi (senza offese) pur non rientrando nei protocolli, consigliano senza mezzi termini di seguire un’alimentazione priva di proteine animali e prodotti raffinati, mentre altri si ostinano a non prendere minimamente in considerazione l’aspetto alimentazione, probabilmente preferiscono attenersi ai protocolli per non prendersi responsabilità, forse per ostinazione, forse per orgoglio personale, comunque sia in buona fede credo di poter dire. Così come hanno sottovalutato per anni le potenzialità della semplicissima vitamina D che gioca un ruolo fondamentale e che oggi molti oncologi considerano di fondamentale importanza, e per non parlare dello stress, il miglior alleato del tumore, proprio per la sua “capacità” di “indebolire” il sistema immunitario, l’arma più potente che abbiamo, anch’esso sottovalutato per anni e da pochi preso in considerazione.
Fortunatamente negli ultimi anni qualcosa sta cambiando.
Ma se continuano a ripeterci che “ogni caso è unico”, e noi stessi siamo unici e irripetibili, come possiamo pensare che un protocollo standardizzato possa andar bene per tutti? Perché vincolarsi ciecamente ai protocolli escludendo a priori qualsiasi altra possibilità, come affiancare appunto un’alimentazione specifica, visto che ormai le evidenze sono schiaccianti? Se da un lato il protocollo ci tutela da possibili errori e negligenze, dall’altro si rivela essere molto limitante. Non siamo “numeri” rappresentati dalle nostre cartelle cliniche, siamo persone con una storia alle spalle e per una concomitanza di tanti fattori siamo finiti nei guai, ed ogni caso è unico.
Come Umberto Veronesi già in passato ci sono stati diversi oncologi che sulla base delle loro osservazioni sul campo, a diretto contatto con i pazienti, si accorsero che l’alimentazione era fondamentale, che poteva fare la differenza, e tutti erano arrivati alla conclusione che un fisico forte era di fondamentale importanza, e tutti erano arrivati a concludere che la dieta migliore da seguire era proprio simile a quella di Umberto Veronesi, priva di proteine animali e di prodotti raffinati! (ognuno con le sue sfumature).
Tutti ignorati dalla comunità scientifica per “mancanza di prove”, mancava la dimostrazione scientifica.
Secondo Kuhn, siamo in presenza di una rivoluzione scientifica quando gli scienziati incontrano anomalie che non possono essere spiegate dai paradigmi universalmente accettati, e affinchè un cambiamento venga accettato è necessario un ricambio generazionale, ma noi non possiamo aspettare un ricambio generazionalee se vogliamo possiamo anticipare i tempi.
Beh, oggi che ci piaccia o no abbiamo la prova scientifica che tutti volevano, sono ormai anni che abbiamo questa prova scientifica e si chiama “The China study”. Colin Campbell, uno degli scienziati più quotati d’America, con la collaborazione delle più importanti università americane ha condotto uno studio della durata di circa 27 anni per comprendere la correlazione esistente tra alimentazione e malattie. E’ considerato lo studio più imponente che sia mai stato fatto in materia di alimentazione umana, non per niente è un best seller mondiale.
Colin Campbell rispettando rigidi standard scientifici ha dimostrato con assoluta certezza che le proteine animali sono a tutti gli effetti “carburante” per le cellule tumorali, ed in particolare ha classificato la caseina come il fattore di crescita tumorale più potente che sia mai stato individuato.
Si tratta di uno studio immenso, frutto della collaborazione di centinaia di ricercatori delle più prestigiose università americane che hanno collaborato per circa trent’anni, quindi non è l’opinione o l’intuizione di un solo uomo; uno è libero di crederci o non crederci, ma questa potrebbe essere la verità assoluta che confermerebbe tante cose. Qualcuno voleva la prova scientifica, ed ora abbiamo la prova scientifica. Grazie a questo studio una dieta come quella indicata da Umberto Veronesi trova le sue conferme scientifiche. E questo è indiscutibile.
Che sia chiaro, nessuno sta spacciando una cura, ne tantomeno si vuole creare false illusioni, si tratta di poter avere un’arma in più per combattere la malattia, un’arma da poter abbinare alle cure tradizionali.
Come è facile comprendere è uno studio che potrebbe dare fastidio a molti, non a caso è molto criticato, ma soprattutto sono state messe in rete parecchie diffamazioni e falsità al fine di denigrarlo, è evidente che gli interessi in gioco sono molti. Leggere per credere!
Chi non vorrebbe la pillola magica in grado di risolvere il problema? Ma che senso ha cercare di colpirlo con le cure più sofisticate e costose, e contemporaneamente “dargli da mangiare” creandogli un’ambiente favorevole? Tutto ciò è assurdo!
E’ ufficiale che circa il 65% dei tumori è causato da uno stile di vita scorretto, sono il risultato di un progressivo inquinamento e indebolimento del corpo, dell’alterazione dell’omeostasi, eppure raramente vengono date indicazioni che potrebbero dare molte più possibilità di guarigione, eppure non si vuole accettare l’idea che ripristinare il corretto equilibrio psichico fisico possa contribuire alla guarigione. Un’ostinazione sospetta mi verrebbe da dire, un’ostinazione che avrebbe i suoi perché. Un’ostinazione generale che oltre a creare molta confusione sta privando tante persone di opportunità in più che potrebbero fare la differenza.
Certo non è semplice impostare un’alimentazione priva di proteine animali a base di cibi a basso indice glicemico integrali vegetali, cambiare abitudini è molto difficile, soprattutto al giorno d’oggi, ma con il supporto di un medico dietista, compatibilmente con le cure e lo stato di salute, e con tanta forza di volontà tutto questo è possibile.
Ma soprattutto bisogna crederci. Considerando lo sforzo che implica e i “sacrifici” che comporta è importante che tutto questo non venga imposto, ma deve essere accettato dal paziente stesso, che deve essere informato sul perché delle cose, al fine di non creare stress che si rivelerebbe dannoso. E’ anche un modo per rendersi “attivi” e partecipi in questa lotta, è un modo per non sentirsi impotenti e dover subire soltanto pesanti cure, credo proprio di poter dire che è il senso di impotenza ad abbatterci più di tutto.
Personalmente ritengo che una dieta come quella di Umberto Veronesi o meglio ancora sulla linea di “The China study” non sia da considerarsi un sacrificio, tutt’altro, dipende dal punto di vista; come è stato dimostrato nel suddetto studio quella potrebbe essere la naturale alimentazione che l’essere umano dovrebbe seguire, alimentazione completamente stravolta nell’ultimo secolo.
Informarsi sul perché delle cose, sulle cause, e mettere in pratica, è un modo per arrivare con serenità e senza paura al controllo successivo sapendo di aver contribuito ad aver fatto tutto il possibile, è un po’ la sensazione di aver fatto i compiti a casa permettendoci di vivere più serenamente senza paure. Che fine hanno fatto le parole di Ippocrate “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”? Dobbiamo vivere per mangiare o mangiare per vivere?
E’ ormai chiaro che sono molti i fattori che concorrono allo sviluppo del cancro, e l’alimentazione è uno di questi, quindi non ha assolutamente nessun senso citare il caso della nonnina che fuma e mangia di tutto a ottanta anni, o del trentenne che mangiava sano e faceva attività fisica scomparso a causa del tumore, perché secondo lo stesso principio potremmo anche affermare che non ha senso curarsi visto che le cure non funzionano con tutti.
Anche il mio può essere considerato un caso, un caso se seguendo un’alimentazione vegetale abbia sopportato molto bene la chemioterapia, un caso se il recupero post chemio sia stato incredibile, un caso se dai pochi mesi di vita che mi avevano dato sono passati quasi sei anni, un caso se oggi sono in perfetta forma fisica e pratico regolarmente attività sportiva, sarà un caso, ma a mè va bene così. Il fatto è che di casi come il mio ce ne sono molti altri, anzi moltissimi, e di quello che pensa la gente...me ne infischio!
Si è vero, lo sforzo richiesto è notevole, ed è fondamentale la collaborazione di chi ci sta attorno, ma se tutto ciò può rappresenta anche una sola possibilità in più per fare la differenza tra la vita e la morte, può significare sopportare meglio le cure, ridurre al minimo il rischio di recidiva, vivere dieci anni in più o vivere anche un solo giorno in più, credo di poter dire che ne è valsa la pena.
E questa è la mia opinione.
Ringraziando per l’attenzione, vorrei salutare tutti i compagni di viaggio invitandovi a non smettere mai di approfondire personalmente la vostra conoscenza ed ovviamente a non mollare mai, e anche voi tutti parenti e amici per la vicinanza e il supporto che ci offrite.
Grazie
Roby
 


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