La Storia di Laura

In questo spazio è possibile raccontare e pubblicare le storie di coloro che sono riusciti, anche attraverso il dolore e la sofferenza, a sconfiggere la malattia.
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Franco953
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La Storia di Laura

Messaggio da Franco953 »

Queste storie che pubblico periodicamente , devono farci riflettere sulla concreta possibilità di battere il tumore e uscire dal tunnel della sofferenza per affrontare il futuro con Speranza e Fiducia. Oggi il termine Tumore, grazie alla ricerca e all'impegno personale dei medici e dei malati per battere il cancro, non è più sinonimo di "morte sicura". Bisogna crederci, pensare positivo e combattere con forza e decisione per uscirne vincitori.
Franco


La Storia di Laura

Ho 52 anni e la storia che mi lega al "cancro" ha radici antiche.
Il cancro alle ovaie è solo una puntata di una serie, tutto ebbe inizio diversi anni fa .. quando avevo solo 30 anni, ma queste sarebbero altre storie, correlate, ma pur sempre altre storie.

Era quindi il 2004 quando un gonfiore alla pancia si manifestò insieme a dolori addominali. Dimagrivo, ma era stata anche una scelta. Facevo palestra ma ero sempre troppo stanca. Ricordo, ed avevo 46 anni, che pensai per un attimo anche ad una gravidanza, stessi sintomi come di piedini che pigiavano sulle pareti dell'utero, movimenti come di spostamenti interni alla pancia. Un corpo estraneo era dentro di me e cresceva .. lo sentivo.

Dall'età di 30 anni periodicamente ogni 3-6-8 mesi facevo dei periodici ceck-up e quindi avevo fatto una ecografia transvaginale, attenzione, appena 6 mesi prima ma nulla, a quella data, era stato accertato. Andai dal mio medico generico che diagnosticò senza alcun dubbio : "COLITE" che quindi volle curarmi facendomi assumere delle medicine per circa un mese .. ma i dolori ed il gonfiore non passavano bensì aumentavano.

Senza più consultare quel dottore, la cui incapacità si era già purtroppo tristemente ed in precedenza manifestata con mia madre (altra storia di cancro), andai per mia scelta a fare una nuova ecografia. Seduta stante, la dottoressa-ecografa ed io, contattammo la mia ginecologa. Immediata la visita, immediato l'intervento e subito dopo chemio chemio chemio ... "carcinoma ovarico ad entrambe le ovaie" .. fortunatamente "incapsulato". Asportazione dell'utero, delle ovaie, dell'omento, del peritoneo, e dell'appendice.

Conto al mio attivo diverse operazioni chirurgiche attraverso le quali sono stati asportati "pezzi di me" ... automatica l'associazione mentale ai "Vasi Canopi" dell'antico Egitto quelli in cui venivano conservate le viscere tolte a i defunti, ma sono quì dopo 6 anni dall'intervento, 6 anni ancora passati a frequentare periodicamente medici e specialisti, laboratori di analisi e radiologici, sempre tutti con la lente per scovare situazioni sospette, per indurre ad approfondimenti, il tutto accompagnato da una altalena di stati d'animo, i miei.

A volte mi sento come un Dalmata, uno della "Carica dei 101" per intenderci, cui contano le macchie che via via bisogna tenere sotto controllo .. angiomi, linfonodi, calcoli .. 2, 3, .. 5.

Ora vivo serenamente e semplicemente la giornata.
Vivo senza mai fare progetti .. non mi servono .. non ne ho bisogno.
Fare progetti, per me, è fatica sprecata.

Posso invece dire che so esattamente la data in cui quel male cominciò a formarsi. So esattamente quale fu la causa scatenante.
E' per questo che oggi invito chiunque a cercare di vivere serenamente .. quanto più sia possibile e di sfogare quanto più si può quel brutto male che può covare dentro e che si chiama "rancore".

Posso altresì dire che mi indispettisce sentir parlare di prevenzione".
Per me, non esiste "La Prevenzione". Esiste solo e soltanto la "Diagnosi precoce" che solo un medico capace può riuscire a fare quando i segnali che il nostro corpo ci ha inviato siano stati almeno inizialmente colti e tenuti in considerazione da noi stessi.


Testimonianza estrapolata dal sito: http://www.actoonlus.com/noi-siamo-con-te/testimonianze
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
 


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