Cara Sara,
ho letto la tua storia e mi dispiace tanto.
Il dolore, le sensazioni, la malattia di tua madre sembrano la fotocopia della mia.
Mi faccio forza leggendo le tue parole proprio oggi che il dottore ha deciso di interrompere la chemio perché i risultati non sono quelli sperati e ci ha invitato a fare richiesta per l'assistenza domiciliare.
Le resta poco, un incubo iniziato a fine aprile e anche mia madre con mille rimandi tanto da farle cambiare ospedale.
Il resto lo hai già scritto tu, a parte qualche particolare o differenza... e quanti ti hanno risposto.
Mi fa sentire meno sola, leggendoti posso dire che non sono l'unica, che c'è qualcuno che può capire anche se non ti vedrò mai.
Mi farò forza nei prossimi giorni cercando di preparmi al peggio, ma di andare comunque avanti fino alla fine.
Un abbraccio.

Grazie a tutti per le parole, davvero.

Cara Sibyl, non c'è molto da dire se non mi dispiace tanto per quello che stai vivendo. So cosa provi e nessuno dovrebbe passare quello che abbiamo e stiamo passando noi (del forum in generale). Nessuno, nemmeno il peggiore degli esseri viventi. Ma ci siamo dentro e tutto quello che puoi fare è davvero stringere i denti e vivere ogni giorno cercando di trarre il meglio. A volte il meglio non ci sarà e ti sentirai affogare, ma quando tutto poi finirà non avrai rimpianti. So che lo sconforto è tanto, mercoledì scorso quando hanno detto a noi delle cure palliative sono come crollata, la speranza che avevo, seppur flebile, è volata via. Posso solo dirti di stare vicino a tua mamma, ma non ti dico di esser forte, perché non ne posso più di questa parola, la detesto. La gente la dice al posto di "coraggio" forse, ma sbaglia. Non c'è forza nel dolore, solo dolore che va vissuto e che deve fare il suo corso. Per questo ti dico invece che devi accogliere le tue emozioni, insicurezze, pensieri e quant'altro. Spero che tua mamma sia serena e soffra il meno possibile. Un abbraccio.

Ciao Sara
Come stai?
Come sta il papà?
Ti mando un abbraccio forte

Sara, non sai quante volte mi sono sentito dire "Forza!" dopo la morte della mia mamma. E ogni volta dovevo trattenere la rabbia, perché era solo una frase di circostanza detta da chi non ha passato tutto ciò. Non avere fretta, datti il tuo tempo e soprattutto non ascoltare chi pretende che tu torni quella di prima dopo qualche settimana. Chi è fuori non può comprendere.
Un abbraccio

Ciao Sara, volevo scrivere prima, ma sono sotto shock. A mio padre hanno diagnosticato un tumore al pancreas a fine maggio e pochi giorni fa è morto. Ti capisco perfettamente!!!!!!!! Io mi occupo di mia mamma h24 che è gravemente malata e dipende da me per cui non mi posso nemmeno permettere la disperazione. Non so cosa fare o pensare vado avanti per inerzia. Non lo so. Un abbraccio grande grande

Ciao Elegra, tu come stai? Per me diciamo che il dolore e ľassenza di mamma a volte sono talmente forti che mi sembra di morire. A volte ancora non mi sembra reale, ad esempio sto tornando a casa e mi sento contenta ma poi "ah già". Ecco qua la realtà. Manca tutto di lei, tutto. La casa parla di lei e quando vedo qualche espressione assurda del mio cane la tentazione di chiamarla per fargliela vedere è fortissima. Penso che frequenterò un gruppo di sostegno per il lutto, sono pronta a ricevere tutto ľaiuto possibile.
Jumpaul sono contenta di non essere ľunica a detestare quella parola. Infatti ho notato che chi sa, chi ci è passato non la usa.
Perla mi dispiace, so che non è facile la tua situazione, ti sono vicina.

Ciao Sara, ciao jampaul, anche a me fa rabbia quando mi dicono "forza!" le persone che non ci sono passate. Non è colpa loro, in effetti, ma davvero non capiscono cosa vuole dire la perdita di una mamma o di un papà. Mia mamma era la persona più importante al mondo per me ma non vi arrabbiate se vi dico che era veramente una persona "forte", anzi, scusate la parola, era una "con le palle!". mai un lamento, sempre con il sorriso e sempre ottimista. Il dolore va attraversato, è vero, ma bisogna andare avanti, anche se trascinandoci all'inizio. Sabato saranno tre settimane che è morta la mia mamma, ancora non ci credo. Ho ripreso a lavorare, ho ricominciato ad uscire con gli amici, ma dentro di me ho un magone e un'angoscia che solo voi potete capire. Dal di fuori tutti mi dicono che sto reagendo bene, ma non sanno il dolore che ho dentro. Ma mia mamma farebbe così, e io voglio seguire il suo esempio. La penso e la sogno tutti i giorni, quando torno a casa spesso piango. Ma mi ha molto aiutato andarmene da casa di mia mamma, dove ero nello sconforto più totale, e tornare a Bologna, dove lavoro e dove ho ripreso la mia vita che avevo messo da parte per seguire mia mamma (cosa di cui non mi pentirò mai). Sara, fai benissimo a farti seguire da un gruppo di sostegno, io pure vado da una psicoterapeuta e a parte lei e voi è l'unica a sapere il grande mattone di dolore che ho dentro.
Abbraccio forte tutti, e sono sempre qui se volete parlare.
Barbara

Ciao Barbara
guarda, anche mia mamma è stata fortissima. Lo è stata tutta la vita e anche nei suoi ultimi due mesi. Fino a giovedì diceva di voler lottare. Ma allora, quando ancora c'era da combattere, non mi offendevo se qualcuno mi diceva "forza". Volevo essere forte e lo sono stata per due mesi, so di avercela fatta in questo. Adesso non c'è da essere forti, ma da raccattare tutti i nostri pezzi per ripartire. Non serve forza in questo.
Oggi è una giornataccia, penso a quello che non faremo insieme, al fatto che si è goduta la sua nuova e adorata casa per soli due anni e mezzo, che avevamo ripreso un cane giusto un anno e mezzo fa e che tutto è finito. Apro gli armadi, stiro e trovo le sue cose ed è lancinante il dolore che provo. Solo voi potete capire. Mi dicono tutti che il tempo lenirà questa devastazione, io ci spero, ma allo stesso tempo questa tristezza e disperazione me la fanno ancora sentire vicina.

Ti capisco benissimo, oggi anche per me è una giornataccia. Ero a pranzo con i colleghi e all'improvviso mi sono scese delle lacrime. Sono andata via perchè non voglio farmi vedere così. in certi momenti il dolore per la sua mancanza è troppo forte. ho pure risposto male ad una collega che mi raccontava di alcune banalità come se fossero una tragedia. Lo so, non è colpa loro, ma cavolo, mia madre è morta da tre settimane, come posso pensare che i tuoi problemi di rimettere a posto l'impianto idraulico siano una tragedia??le ho detto che ci sono problemi ben peggiori, e lei non ha detto nulla. Poi mi sono sentita in colpa, ma a volte mi dico, davvero la gente non capisce?
scusate lo sfogo, oggi va così.
un abbraccio a tutti

Ciao Sara e Barbara
Vi capisco pienamente
Quando si vivono certe tragedie poi tutto il resto dei problemi assume un contorno diverso
Poi c'è gente ottusa e coi paraocchi che vede solo i propri di problemi e non ha un minimo di empatia
Quando è morto mio papà ho molto ridimensionato le amicizie ...c'è chi ha avuto il coraggio di dirmi che era troppo pesante starmi accanto (chi ovviamente mai sperimentato in famiglia nessuna malattia)
Adesso che è malata mia mamma ho sviluppato una bella corazza in tal senso e riesco a guardare con sufficienza certa gente e a commentare con un'ironia che non comprendono "eh..son problemi..."
Un abbraccio a tutte e due
Una carezza alla cagnolona di Sara (è una lei?)
Io adoro gli animali e ti sarà di molto aiuto averla accanto