microcitoma polmonare - sono ancora qui
Ciao a tutti e grazie di avermi accolta tra voi. Cercherò di rispondere a tutti.
Forse ho fatto male a presentarmi qui proprio in un momento un pò di sconforto, sia per riguardo agli altri, sia perché magari ho dato di me un'impressione errata.
Non sono sfiduciata, non voglio farmi illusioni ma nello stesso tempo agisco e vivo come se ci fosse un lungo futuro davanti a me. Certo però devo fare i conti, come tutti noi, con i limiti imposti dalla malattia e, a volte, possono essere frustranti.
E non è che non voglia parlare della malattia, cara wasp, ma voglio parlare anche di altro, non voglio ripetere ogni giorno alle stesse persone che incontro come sto. Mi dispiace per tua madre, e capisco che per chi ci è vicino è durissima, sono stata dall'altra parte e lo so bene. Mi chiesi allora se in verità evitare di parlare del tumore con chi lo sta vivendo in prima persona, magari sdrammatizzare o sminuire, come a volte si fa, non gli impedisse di esprimere invece le proprie paure, le proprie ansie, o persino la propria rabbia se c'è.
Non credo ci sia una risposta unica, ognuno reagisce a suo modo.
E hai ragione Paolo, in realtà sinora è anche andata bene, non è grande la percentuale di chi ha una diagnosi a malattia limitata e quindi qualche speranza in più. Mi ritengo fortunata nella sfortuna.
Però ci sono certi momenti, come dicevo, e se per tutti questi mesi non li ho mai condivisi, (per non gravare sugli altri, che sono poi le mie sorelle e i miei fratelli che stanno lontani e i miei amici) in questi ultimi giorni ho sentito il bisogno di dirle a qualcuno, qualcuno che potesse capire. Perché, complice un'insufficienza surrenalica, mi sta aggredendo una depressione alla quale non mi voglio consegnare, e credo che non verbalizzare mai certi disagi( spesso neppure con me stessa) faccia incancrenire all'interno certe sensazioni. Per esempio, come ha colto benissimo Linetta, la sensazione di non riconoscersi allo specchio, completamente cambiata come sono nel giro di questi ultimi 3/4 mesi. E perché non poterlo dire che rivoglio i miei capelli, il mio corpo ed il mio viso com'erano? E cambiano le relazioni, qualcuno addirittura non ti riconosce.
Insomma quando la malattia "si vede" qualcuno si imbarazza a ridere davanti a te, si imbarazza a parlare di cose diverse, a non fare la faccia contrita: è anche così che ti sembra di diventare il tuo tumore.
Scusate, sto uscendo dal seminato, scrivo come se avessi aperto la diga e l'acqua tracimasse via.
Vi abbraccio tutti.
Ps. Beatrice, come è andata la tac di tua madre?
Forse ho fatto male a presentarmi qui proprio in un momento un pò di sconforto, sia per riguardo agli altri, sia perché magari ho dato di me un'impressione errata.
Non sono sfiduciata, non voglio farmi illusioni ma nello stesso tempo agisco e vivo come se ci fosse un lungo futuro davanti a me. Certo però devo fare i conti, come tutti noi, con i limiti imposti dalla malattia e, a volte, possono essere frustranti.
E non è che non voglia parlare della malattia, cara wasp, ma voglio parlare anche di altro, non voglio ripetere ogni giorno alle stesse persone che incontro come sto. Mi dispiace per tua madre, e capisco che per chi ci è vicino è durissima, sono stata dall'altra parte e lo so bene. Mi chiesi allora se in verità evitare di parlare del tumore con chi lo sta vivendo in prima persona, magari sdrammatizzare o sminuire, come a volte si fa, non gli impedisse di esprimere invece le proprie paure, le proprie ansie, o persino la propria rabbia se c'è.
Non credo ci sia una risposta unica, ognuno reagisce a suo modo.
E hai ragione Paolo, in realtà sinora è anche andata bene, non è grande la percentuale di chi ha una diagnosi a malattia limitata e quindi qualche speranza in più. Mi ritengo fortunata nella sfortuna.
Però ci sono certi momenti, come dicevo, e se per tutti questi mesi non li ho mai condivisi, (per non gravare sugli altri, che sono poi le mie sorelle e i miei fratelli che stanno lontani e i miei amici) in questi ultimi giorni ho sentito il bisogno di dirle a qualcuno, qualcuno che potesse capire. Perché, complice un'insufficienza surrenalica, mi sta aggredendo una depressione alla quale non mi voglio consegnare, e credo che non verbalizzare mai certi disagi( spesso neppure con me stessa) faccia incancrenire all'interno certe sensazioni. Per esempio, come ha colto benissimo Linetta, la sensazione di non riconoscersi allo specchio, completamente cambiata come sono nel giro di questi ultimi 3/4 mesi. E perché non poterlo dire che rivoglio i miei capelli, il mio corpo ed il mio viso com'erano? E cambiano le relazioni, qualcuno addirittura non ti riconosce.
Insomma quando la malattia "si vede" qualcuno si imbarazza a ridere davanti a te, si imbarazza a parlare di cose diverse, a non fare la faccia contrita: è anche così che ti sembra di diventare il tuo tumore.
Scusate, sto uscendo dal seminato, scrivo come se avessi aperto la diga e l'acqua tracimasse via.
Vi abbraccio tutti.
Ps. Beatrice, come è andata la tac di tua madre?
Per metterti a conoscenza del mio percorso ti rimando a questa pagina ....poi se vuoi ci mettiamo in contatto per scambiarci opinioni.Credo che male non ci faccia..
http://forumtumore.aimac.it/topic/come- ... are-avanti
http://forumtumore.aimac.it/topic/come- ... are-avanti
carissima denis...
non sono mai stata brava con le parole, non ho un ottima proprietà di linguaggio.. io son molto più spiccia e diretta ..è un mio limite..
quello che volevo dirti è che ti sono vicina..come sono vicina al mio Paolo60..
come ha già detto qualcuno credo che la paura non si misuri in base al grado di gravità della malattia..ognuno vive la propria paura a suo modo, c'è chi la sente più forte e chi meno.
anche a me dicono di continuo che siam stati fortunati con mio papà..io lo so che siam stati fortunati, ma vivo la paura come tutti voi, la paura del primo controllo che deve fare, la paura di una recidiva, la paura di non vederlo più.. la paura è una sola..tutti abbiamo paura, ma siamo noi a dare il grado di importanza e intensità alla paura.
la fortuna nella sfortuna..già..
ti abbraccio forte..e mando un bacio al mio gladiatore Paolo60
non sono mai stata brava con le parole, non ho un ottima proprietà di linguaggio.. io son molto più spiccia e diretta ..è un mio limite..
quello che volevo dirti è che ti sono vicina..come sono vicina al mio Paolo60..
come ha già detto qualcuno credo che la paura non si misuri in base al grado di gravità della malattia..ognuno vive la propria paura a suo modo, c'è chi la sente più forte e chi meno.
anche a me dicono di continuo che siam stati fortunati con mio papà..io lo so che siam stati fortunati, ma vivo la paura come tutti voi, la paura del primo controllo che deve fare, la paura di una recidiva, la paura di non vederlo più.. la paura è una sola..tutti abbiamo paura, ma siamo noi a dare il grado di importanza e intensità alla paura.
la fortuna nella sfortuna..già..
ti abbraccio forte..e mando un bacio al mio gladiatore Paolo60

Gruppo Abbracciamo Un Sogno ... PERCHE' DI CANCRO SI VIVE!!!!
Ciao Sgrausina e grazie delle tue parole.
La paura...credo di aver più paura di una vita non degna, che non sopporto, magari chiusa in ospedale per lungo tempo, piuttosto che della fine in sé. Quando ho cominciato gli accertamenti ho preso in considerazione l'ipotesi che non ci fossero grandi cose da fare e quindi l'idea di decidere io quando e come. Per quel che mi riguarda è un'opzione sempre valida se si verificassero appunto quelle condizioni. Ma ora non sembra il caso ( saprò qualcosa con la tac di venerdì- forse
).
Io ho avuto mia madre e mio fratello malati di tumore, mia mamma se n'è andata in fretta, con un tumore cerebrale mentre mio fratello, con un adenocarcinoma al polmone, ci ha messo nove mesi. So che cosa si prova, la paura di perdere le persone, la paura di vederle soffrire senza poter fare granché se non essere lì, per questo quando hanno cominciato gli accertamenti ho pensato che non potevo fare questo alle mie sorelle. Ti sono vicina anche io, a te e a tutte le persone che qui stanno lottando accanto a qualcuno.
Caro Paolo, mi farebbe piacere scambiarci opinioni, sono sicura che ci farebbe bene più che non farci male
. Leggerò il tuo percorso, grazie.
Sgrausina un abbraccio grande
La paura...credo di aver più paura di una vita non degna, che non sopporto, magari chiusa in ospedale per lungo tempo, piuttosto che della fine in sé. Quando ho cominciato gli accertamenti ho preso in considerazione l'ipotesi che non ci fossero grandi cose da fare e quindi l'idea di decidere io quando e come. Per quel che mi riguarda è un'opzione sempre valida se si verificassero appunto quelle condizioni. Ma ora non sembra il caso ( saprò qualcosa con la tac di venerdì- forse

Io ho avuto mia madre e mio fratello malati di tumore, mia mamma se n'è andata in fretta, con un tumore cerebrale mentre mio fratello, con un adenocarcinoma al polmone, ci ha messo nove mesi. So che cosa si prova, la paura di perdere le persone, la paura di vederle soffrire senza poter fare granché se non essere lì, per questo quando hanno cominciato gli accertamenti ho pensato che non potevo fare questo alle mie sorelle. Ti sono vicina anche io, a te e a tutte le persone che qui stanno lottando accanto a qualcuno.
Caro Paolo, mi farebbe piacere scambiarci opinioni, sono sicura che ci farebbe bene più che non farci male

Sgrausina un abbraccio grande
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- Iscritto il: lun 18 ott 2010, 16:08
Cara Danis, benvenuta tra noi. Sei una donna molto coraggiosa. Il tuo realismo ricorsa molto quello di Paolo, probabilmente per il percorso simile che state attraversando.
Spero ti possa venire spesso voglia di scriverci perchè credo tu sia una persona molto riflessiva e profonda, e mi piacerebbe leggere le tue considerazioni in tante discussioni aperte.
Se ti viene più semplice scrivere al forum alcuni sentimenti come l'angoscia, la paura o anche delle piccole gioie, saremo qui per accoglierti.
Mi sembra di capire che preferisci che amici e parenti rimangano un pochino più distanti .... ma per quel poco che fa, noi ci saremo.
Spero ti possa venire spesso voglia di scriverci perchè credo tu sia una persona molto riflessiva e profonda, e mi piacerebbe leggere le tue considerazioni in tante discussioni aperte.
Se ti viene più semplice scrivere al forum alcuni sentimenti come l'angoscia, la paura o anche delle piccole gioie, saremo qui per accoglierti.
Mi sembra di capire che preferisci che amici e parenti rimangano un pochino più distanti .... ma per quel poco che fa, noi ci saremo.
Ciao Giornopergiorno. Grazie delle belle parole.
Un po' mi fa sorridere questa cosa del coraggio. Sin dai primi mesi, amici, medici, infermieri, tutti a dire "come sei coraggiosa". Io credo che il coraggio ci sia quando puoi scegliere. Ma in questa situazione che scegli?
Che fai, scappi? E dove scappi?
Perciò per forza di cose siamo tutti, malati e parenti, condannati al cosiddetto coraggio.
Non è che preferisca tener distanti amici e parenti, solo che non voglio che la mia situazione debba condizionare e pesare sugli altri più di quel che è necessario. Penso che sia per tutti così.
Io vivo sola ed ora anche in una monolocale, un posto piccolo. I miei fratelli e sorelle vivono lontano e quindi per accudirmi debbono venire qui e diventa un disagio soprattutto per loro ( ma anche per me). Cerco di regolarmi così: oggi sono andata a rifare la tac, visto su quella di un mese fa ci sono pareri discordi, e sono andata sola; ma lunedì avrò il referto e martedì vedrò l'oncologo, perciò ho detto ad una mia sorella di venire domenica sera. Un po' e un po', in modo da risparmiare energie e disagi sinché si può
Un po' mi fa sorridere questa cosa del coraggio. Sin dai primi mesi, amici, medici, infermieri, tutti a dire "come sei coraggiosa". Io credo che il coraggio ci sia quando puoi scegliere. Ma in questa situazione che scegli?
Che fai, scappi? E dove scappi?

Non è che preferisca tener distanti amici e parenti, solo che non voglio che la mia situazione debba condizionare e pesare sugli altri più di quel che è necessario. Penso che sia per tutti così.
Io vivo sola ed ora anche in una monolocale, un posto piccolo. I miei fratelli e sorelle vivono lontano e quindi per accudirmi debbono venire qui e diventa un disagio soprattutto per loro ( ma anche per me). Cerco di regolarmi così: oggi sono andata a rifare la tac, visto su quella di un mese fa ci sono pareri discordi, e sono andata sola; ma lunedì avrò il referto e martedì vedrò l'oncologo, perciò ho detto ad una mia sorella di venire domenica sera. Un po' e un po', in modo da risparmiare energie e disagi sinché si può

Ciao Danis, mia madre ha fatto la tac ma non sappiamo ancora la sentenza. So solo che non riesce ad inghiottire cibi solidi. A volte è un'impresa poter cucinare qualcosa che lei possa mangiare tranquillamente. Non voglio che lei soffra. Sai che cosa penso? Che la morte disprezzi il cancro. La morte arriva e in un secondo ti porta via, il cancro ti deve far soffrire e certe volte anzi tante volte toglie la dignità alle persone. La morte diventa un sollievo davanti alle sofferenze. Ecco perchè immagino la morte vestita di nero che sputa addosso ad una figura informe...so che è una stronzata ma ormai le penso tutte. Un abbraccio
Beatrice
Beatrice
Ciao Beatrice.
Certo, potendo scegliere credo che chiunque sceglierebbe di morire di colpo, senza rendersi conto, senza dover affrontare sofferenze e il tuo dolore che si specchia nel dolore dei tuoi cari, e i cambiamenti e le menomazioni e le disabilità conseguenti e, come dici tu, la perdita della dignità ( che non lo è ma a volte lo si sente così).
E questa tua raffigurazione della morte come salvatrice non è affatto una stronzata, è confortante invece e la condivido.
Ti abbraccio
daniela
Certo, potendo scegliere credo che chiunque sceglierebbe di morire di colpo, senza rendersi conto, senza dover affrontare sofferenze e il tuo dolore che si specchia nel dolore dei tuoi cari, e i cambiamenti e le menomazioni e le disabilità conseguenti e, come dici tu, la perdita della dignità ( che non lo è ma a volte lo si sente così).
E questa tua raffigurazione della morte come salvatrice non è affatto una stronzata, è confortante invece e la condivido.
Ti abbraccio
daniela
Wasp non è una stronzata cercar di esprimere a parole, trasmettendo le sensazioni di come si potrebbe materializzare "la morte che fa a botte con il cancro"
Non è così surreale come sembra! Credimi!
Noi, in tanti di Noi (su questo forum e oltre) l'abbiamo vissuta l'agonia del cancro e subìto la "vittoria" della morte!! Sconfitti!
Siamo stati dei valorosi guerrieri ad accompagnare i nostri cari; ma pensi che ci siamo liberati dall'ombra del cancro? NO! E' impossibile! Continuiamo ad essere guerrieri sconfitti!! Ma sono qui, pur rinnovandomi il dolore della perdita, per continuare a dare Forza e speranza a chiunque stia "vacillando".
Danis è arrivata qui con lo sconforto più totale.
E ha giocato l'arma vincente: FORUM tumore: ottima medicina alternativa per il suo tormentato cuore...come abbiam fatto tutti Noi.
Danis sei incredibile; a parole sei riuscita a trasmettere il Tuo modo di essere sincera con te stessa e con i tuoi famigliari.
Sei obbiettiva, razionale. Sei diretta. Sei consapevole di non poter scappare. Sei mentalmente elastica perché sai che da sola non sempre si può incassare "colpi bassi" perciò ci scrive che lunedì si appoggerà ad una sorella..
POI ha scritto: "..ho preso in considerazione l'ipotesi che non ci fossero grandi cose da fare e quindi l'idea di decidere io quando e come.."
Terribile ciò che ho letto! Mi ha colpito, mi ha fatto male, perciò partecipo analizzando e scrivendo!
Si vorrebbe nascondere dalla gente -è perché non voglio diventare il mio tumore-
E' una frase intensa e intrisa di sofferenza e maturità interiore equilibrata.
Allora perché la frase precedente, cara amica di sventura??
Non è così surreale come sembra! Credimi!
Noi, in tanti di Noi (su questo forum e oltre) l'abbiamo vissuta l'agonia del cancro e subìto la "vittoria" della morte!! Sconfitti!
Siamo stati dei valorosi guerrieri ad accompagnare i nostri cari; ma pensi che ci siamo liberati dall'ombra del cancro? NO! E' impossibile! Continuiamo ad essere guerrieri sconfitti!! Ma sono qui, pur rinnovandomi il dolore della perdita, per continuare a dare Forza e speranza a chiunque stia "vacillando".
Danis è arrivata qui con lo sconforto più totale.
E ha giocato l'arma vincente: FORUM tumore: ottima medicina alternativa per il suo tormentato cuore...come abbiam fatto tutti Noi.
Danis sei incredibile; a parole sei riuscita a trasmettere il Tuo modo di essere sincera con te stessa e con i tuoi famigliari.
Sei obbiettiva, razionale. Sei diretta. Sei consapevole di non poter scappare. Sei mentalmente elastica perché sai che da sola non sempre si può incassare "colpi bassi" perciò ci scrive che lunedì si appoggerà ad una sorella..
POI ha scritto: "..ho preso in considerazione l'ipotesi che non ci fossero grandi cose da fare e quindi l'idea di decidere io quando e come.."
Terribile ciò che ho letto! Mi ha colpito, mi ha fatto male, perciò partecipo analizzando e scrivendo!
Si vorrebbe nascondere dalla gente -è perché non voglio diventare il mio tumore-
E' una frase intensa e intrisa di sofferenza e maturità interiore equilibrata.
Allora perché la frase precedente, cara amica di sventura??
Monik
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