Forza!!! Scrivi che tuo papà ha un grande spirito e che ha volontà di restare, ed è meraviglioso! Un punto, anzi dieci, tutti a suo e vostro favore! È importantissimo! Tanto quanto le cure!, davvero!
Capisco che tutto sembri sbagliato, o ingiusto, ma al mondo ci sono milioni di ingiustizie, e tutte sono sbagliate, anche se non ci toccano personalmente, e non ci resta che cercare di cambiare quello che possiamo e accettare il resto, dando il meglio, godendoci quello che abbiamo, il tempo, lo stare assieme. Ogni tanto permettiti di crollare, con qualcuno, o da sola, fa bene, non razionalizzare troppo (io sono come te, in realtà), spartitevi il dolore come condividete la gioia, non puoi essere l'unico e solo pilastro a reggere la famiglia, anche se è carattere, lo so.
Chiedi dopo quanto tempo fanno effetto le cure, almeno a livello di riduzione del dolore, dipende! Da come reagisce il suo corpo, dai medicamenti, ecc... Hanno per caso proposto a tuo papà di fare dei raggi?, a volte anche quelli palliano...
Elia ho la tua età e anche il mio compagno aveva il tumore che ha tuo papà, ma sai in Giamaica dicono HOPE AGAINST HOPE, «speranza contro ogni speranza», come a dire dipende speranza di cosa... la speranza c'è sempre, in ogni circostanza, anche se si sa che si morirà... avevo letto di una figlia a cui era appena morto il padre, amante degli scacchi, ammalato; lei aveva trovato tra le sue cose una lettera che il padre aveva indirizzato a un grande giocatore di scacchi russi, e gli chiedeva «Ma come si fa a giocare, ad affrontare una partita, quando si sa fin dall'inizio che si perderà?» Elia si entra in campo comunque! A testa alta! Con grande spirito, come tuo papà!

Ciao dolcissima!