perdita irreparabile

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
jonni
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da jonni »

Cara Rossymek quante similitudini nelle nostre tristi storie, i giorni delle dipartite così vicini, il decorso della malattia estremamenre rapido, anche voi due figli, le preghiere affinchè il Signore chiamasse prima me di mia moglie (é meglio che resti la mamma piuttosto che il papà), La morte dei rispettivi padri, del mio oggi ricorre l'anniversario, il dolore che assume connotazioni diverse e diventa più gestibile quando scompare un genitore, la stessa sensazione provata alla morte dei rispettivi coniugi: Una parte di anima che ti viene strappata! Non riesco a farmene una ragione, in certi momenti mi dico che non è possibile che Luisa, mia moglie, sia scomparsa, Ora tutto ciò che facevo per lei, come i caffè quotidiani, le uscite per la spesa, le sue telefonate per ricordarmi qualcosa, tutte cose che a volte entrando in quella sfera della regolare e imprescindibile routine magari provocavano qualche mugugno, ora mi mancano come l'aria per un asmatico. Ci sono negozi dove non riesco ancora ad entrare, ci sono tante sue foto che non riesco a guardare, ci sono persone ,che me la ricordano tanto, che faccio fatica a incontrare! Per quanto ancora tutto questo? Quando subentrerà la serenità del ricordo ? Il vero amore coniugale è però eterno. Un abbraccio
Rossymek
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da Rossymek »

Giovanni hai ragione, tante analogie che accomunano le nostre storie di dolore. All' inizio non riuscivo a frequentare i luoghi e le persone, che troppo mi ricordavano i momenti lieti o solamente il quotidiano, come hai detto tu, negozi, ristoranti ecc che eravamo soliti ad andare, ho dovuto fare una forzatura su me stessa, inizialmente mi mettevano ansia, avevo voglia di uscire immediatamente, poi piano piano ho cominciato ad avere meno problemi, ora vado un po' dappertutto, con un velo di tristezza pero'...
L' unico luogo in cui vado raramente, è il cimitero, mio marito è nel mio cuore, nella mia mente, nei miei ricordi, quel luogo mi fa stare male...
Forse il tempo mitighera' un po' la sofferenza, per ora vivo alla giornata, ho lasciato tutto com'era, nei cassetti, negli armadi. Un abbraccio
jonni
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da jonni »

Ciao Rossymek nemmeno io riesco andare al cimitero, ci va spesso mio figlio, io proprio ancora non ci riesco! D'altro canto la mia fede mi porta su altri sentieri, quelli della vita piena che finalmente, superata la fase terrena, continua nell'eternità, un'eternità contraddistinta si dalla non completa accessibilità per la mia mente umana, ma della quale ho acquisito negli anni qualche cognizione! Ieri ho incontrato un'anziana signora che vive in campagna, e dalla quale ero, eravamo soliti recarci per rifornirci di frutta e ortaggi. Sono totalmente bloccato dal ritornare in tanti luoghi che mi possono ricordare mia moglie; in qualche posto, forzandomi come te, sono riuscito a rimetterci piede, in altri ancora no. Questa signora che aveva molta stima per mia moglie, in maniera accorata mi ha sollecitato a ritornare a trovarla ricordandomi che anche lei ha attraversato momenti simili ai miei dopo la morte improvvisa del marito! Era molto commossa e nella sua semplicità ho visto tutto l'amore che aveva per Luisa, mia moglie. Chissà quante e quali cose riuscirò a riprendere in mano! T'abbraccio
Giovanni
Rossymek
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da Rossymek »

Passo dopo passo bisogna riprendere in mano la nostra vita, non è facile, la mente gioca un ruolo pesante, talvolta ci frena, ci incute timore nel guardare avanti, come è successo a te, con la signora dove acquistavate gli ortaggi, che alla fine ti ha regalato parole ed affetto nei confronti di tua moglie Luisa, e che ti hanno scaldato un po' il cuore.
Credimi è successo anche a me, persone che evitavo di vedere, per paura di rinnovare la sofferenza, e poi in realta' dopo averle incontrate stavo meglio- Quello che invece non sopporto, sono chi con la faccia di circostanza, la voce un po' tremula, mi chiede "come stai?", "come ti senti?", so perfettamente che è solo colore, e curiosita' non sincera...il dolore indurisce il carattere, io non piango piu' davanti alle persone, è un mio dolore privato, preferisco stare con persone sincere, che sanno perfettamente come sto e come mi sento, ma non me lo chiedono...fortunatamente al lavoro ho qualche collega che mi è stata vicina prima, durante ed ora...con il dopo che è piu' complesso sotto tutti i punti di vista.
Leggo che hai una fede profonda, e nonostante le circostanze, hai una visione molto nitida al post vita terrena. Io ho un rapporto un po' conflittuale con l'Eterno, almeno in questo periodo, ma questo è un discorso che va al di la' del contesto in cui sto scrivendo. Grazie per avermi ascoltato, a volte sono un po' prolissa. :)
jonni
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da jonni »

Ciao rossymek non pensare minimamente di essere prolissa, anzi ti ringrazio di cuore di ciò che racconti di te, in situazioni come le nostre trovare un interlocutore con cui scambiare impressioni ed esperienze ti aiuta ad essere meno solo. Tu hai il lavoro che sicuramente ti distrae dai continui pensieri, dai ricordi di una parte di vita passata con il coniuge e che sono rimasti in maniera indelebile nella parte più profonda del proprio essere. Io invece sono in pensione, non ho più distrazioni in questo senso, anche se probabilmente, per come mi sento ora, il lavorare mi avrebbe forse procurato ulteriori disagi; vivo infatti, oltre il dolore spirituale, una fase di spossatezza fisica che mi condiziona tremendamente, l'uno influenza l'altro. La depressione e l'ansia sono le padrone dei miei attuali giorni, chissà quando qualche energia positiva rientrerà in me in modo da percorrere il resto del mio cammino con una croce un pò più leggera! Cerca di non essere troppo critica nei confronti del nostro misterioso Dio, dobbiamo sempre coltivare la speranza che ciò che ci ha tolto, negli schemi imperscrutabili dell'esistenza, in un momento futuro dell'eternità ritornerà a far parte delle nostre relazioni in una valenza sicuramente e finalmente scevra da ogni debolezza materiale! Non credere che pensarla così trasfiguri il portato della mia angoscia, mi fa solo intravedere una luce, essenziale e salvifica. Ma per la vita, purtroppo, non ci sono sconti! Un abbraccio
Giovanni
Rossymek
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da Rossymek »

È vero la vita non fa sconti anzi prende con gli interessi! E non posso che concordare che il lavoro ruba degli spazi ai pensieri tristi. Anche se quando sono rientrata in azienda, dopo il periodo di stop che ho preso per assistere mio marito, è stata durissima, non c' ero con la testa, ero come in una bolla... Non c' è che da sperare, che l'equilibrio rotto da questa catastrofe che ci ha colpito, lentamente torni in modo da rendere questi giorni di vita terrena vivibili in modo più sereno. Un abbraccio
jonni
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da jonni »

Se hai la pazienza di leggerla, ti voglio riportare una storia vera, uno dei fatti più commoventi di cui sia venuto a conoscenza in tutta la mia vita! E' inserita in un libro di una persona straordinaria Elizabeth Kubler Ross, tanatologa, medico, psicologa che ha dedicato gran parte della sua esistenza all'ascolto e all'aiuto di persone al crepuscolo della vita. E' una storia che ci invita a coltivare nel terreno aspro che stiamo calpestando il seme della Speranza, quel seme che un giorno, crescendo, ci potrebbe dare una pianta dai frutti meravigliosi. Ti invito a credere, per pochi momenti, che la nostra esistenza non è solo quello che percepiamo con i nostri sensi, che ciò che ci sovrasta e resta estraneo al nostro voler essere a tutti i costi razionale è infinitamente più grande e risolutivo per la nostra crescita! Sono parole tratte, pari pari dal suo libro: "......... Il caso più drammatico e indimenticabile di CHIEDETE E VI SARA' DATO che mi capitò , fu quello di un uomo che aspettava di essere caricato in auto dalla sua famiglia per una gita festiva fuori città per far visita ad alcuni parenti. Durante il tragitto verso il luogo dove lui lavorava e dove l'avrebbero caricato, i suoi suoceri, sua moglie e i suoi 8 figli che viaggiavano in un furgone, vennero investiti da un'autobotte piena di benzina . La benzina inondò il furgone che si incendiò e l'intera famiglia morì tra le fiamme. Dopo aver saputo quello che era accaduto, l'uomo rimase in stato di shock per varie settimane, smise di lavorare, era incapace di comunicare. In breve, divenne un vero vagabondo che beveva mezzo gallone di whisky al giorno, che tentò perfino la droga per attutire il suo tremendo dolore, divenendo incapace di conservare un lavoro per più di alcuni giorni e finendo letteralmente in una fogna.
Fu durante uno dei miei frenetici spostamenti e quando avevo appena finito la seconda conferenza sulla vita dopo la morte, che un ospizio di Santa Barbara mi chiese un'altra conferenza. Appena cominciai a parlare mi resi conto di essere stanca di ripetere le stesse cose e mi di dissi " Signore, perchè non mi mandi qualcuno dell'uditorio che abbia avuto un'esperienza di premorte e che desideri farne parte agli altri? Potrei così prendermi un intervallo ed essi udrebbero un'esperienza di prima mano invece di riascoltare le mie vecchie storie".
In quel momento l'organizzazione dell'ospizio mi diede un pezzetto di carta che conteneva il messaggio urgente di un uomo che alloggiava in una locanda. Egli mi chiedeva di potermi raccontare la sua esperienza di pre-morte. Feci un breve intervallo e gli feci avere un messaggio di invito. Pochi minuti dopo l'uomo arrivò. Invece di essere un vagabondo come aveva scritto nel suo biglietto, era un uomo distinto e ben vestito, che salì subito sul palco; senza indugio lo incoraggiai a far partecipe l'uditorio di ciò che desiderava dire.
Egli raccontò come avesse atteso con impazienza la riunione di famiglia, come tutti i suoi si fossero stipati nel furgone e come, mentre si recavano al suo luogo di lavoro per caricare anche lui, avessero avuto un terribile incidente nel quale erano morti fra le fiamme. Raccontò di essere rimasto stravolto e intontito, di non essere stato capace di credere di essere ormai un uomo solo, che aveva avuto dei figli e che ora non ne aveva più nemmeno uno e doveva vivere senza più nessuno della sua famiglia. Raccontò che era diventato un relitto umano, ubriaco dalla mattina alla sera, che aveva usato ogni possibile droga e che aveva tentato di suicidarsi in tutti i modi senza mai riuscirci. Dopo due anni di vagabondaggio, ricordava di essersi trovato ai bordi di una foresta lungo una strada sporca, ubriaco come al solito e solo, desideroso di riunirsi alla sua famiglia, quando un grosso camion sopraggiunse e gli passò letteralmente sopra.
Fu in quell'attimo che egli si vide gravemente ferito sulla strada, a osservare la scena dell'incidente dall'altezza di qualche metro.
E nello stesso istante la sua intera famiglia gli apparve in un bagliore di luce: Nei loro sorrisi c'era un incredibile amore, e loro si limitavano a manifestargli la loro presenza, senza comunicare a parole, ma rendendolo partecipe con la trasmissione del pensiero, della gioia e della felicità della loro nuova esistenza.
L'uomo non ci seppe dire per quanto tempo durò quella sua riunione con la famiglia. Ma fu tanto sbalordito dal fatto che erano sani, belli, radiosi, dalla constatazione che accettavano la sua attuale condizione di vita, che lo amavano incondizionatamente, che fece voto di non toccarli, di non raggiungerli, ma di rientrare nel suo corpo (fisico) e promise che avrebbe raccontato a tutti la sua esperienza, per redimersi dal peccato di due anni trascorsi a tentare di suicidarsi. Dopo aver fatto questo voto, vide il camionista trasportare il suo corpo, vide arrivare l'ambulanza, si vide portare al reparto rianimazione dell'ospedale e deporre su una barella. E fu in rianimazione che rientrò finalmente nel suo corpo, si liberò delle cinghie che lo legavano e uscì dal reparto con le sue gambe, senza soffrire di delirium tremens o di qualunque altro effetto dell'abuso di droga o di alcool. Si sentì guarito e integro e fece il proposito di non morire prima di aver condiviso la sua certezza dell'esistenza di una vita dopo la morte con quante persone volessero ascoltarlo. Dopo aver letto un articolo di giornale che parlava della mia presenza a Santa Barbara, mi aveva mandato la sua richiesta. E quando gli permisi di raccontare la sua esperienza, egli potè mantenere la promessa fatta quando aveva potuto riunirsi felicemente alla sua famiglia, anche se per poco tempo.
Non sappiamo che ne sia stato di quest'uomo, ma non dimenticherò mai la sua gioia, la sua gratitudine e la luce nei suoi occhi quando gli fu permesso di entrare nell'uditorio senza problemi, senza che si diffidasse di lui, consentendogli di raccontare a centinaia di persone che egli sapeva per certo che il nostro corpo fisico è solo il guscio che racchiude il nostro io immortale".
Un abbraccio a te e a tutti coloro che avranno avuto la pazienza di leggere!
Faby76
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da Faby76 »

Ciao Jonny. Ho letto tutto. Io ci credo, ma mi manca lo stesso il contatto fisico con mio padre, la sua voce, i suoi consigli. A volte mi sembra di percepire la sua presenza attraverso dei suggerimenti. Lo sogno spesso la notte e non vorrei risvegliarmi per restare con lui più tempo possibile. Mi manca tanto. Ma Dio mi darà la forza di andare avanti. Grazie ancora
Papà ti voglio bene, sei la mia vita. Ti penso ogni momento della giornata. PROTEGGIMI
jonni
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da jonni »

Faby76 ha scritto: mer 30 mag 2018, 17:46 Ciao Jonny. Ho letto tutto. Io ci credo, ma mi manca lo stesso il contatto fisico con mio padre, la sua voce, i suoi consigli. A volte mi sembra di percepire la sua presenza attraverso dei suggerimenti. Lo sogno spesso la notte e non vorrei risvegliarmi per restare con lui più tempo possibile. Mi manca tanto. Ma Dio mi darà la forza di andare avanti. Grazie ancora
Caro Fabio ti capisco perfettamente, è bellissimo sapere di questo grande amore che ha accomunato te e tuo padre. Sembra quasi una storia d'altri tempi! Oggi non mi capita spesso di vedere brillare sentimenti di tale portata tra genitori e figli! Ciò che manca a te riguardo tuo padre a me manca con mia moglie. Tu lo sogni spesso,a me purtroppo non capita nemmeno questo. Mia moglie la sognano determinate amiche nostre e ultimamente in uno di questi sogni era veramente felice. Spero di avere qualche piccola consolazione anch'io, almeno sotto questo aspetto. per mitigare un pò le mie angosce. Hai ragione, Dio ti darà la forza di proseguire con serenità il tuo cammino, come spero accolga pure le mie preghiere! Oramai,e da tanto tempo, ho capito che non abbiamo altro, oltre Lui, per sperare di trovare quella pienezza di vita che sarà realizzata nell'amore e in quella relazione senza più tempo e angoscia che il Signore ci ha promesso. La vita fisica di questo mondo è solo una misteriosa, dura prova. Talvolta mi sembra insopportabile, ma bisogna resistere! L'importante, nell'attesa, è di cercare di svolgere il compito che ci sembra assegnato da Dio nel migliore dei modi. Un giorno.....capiremo. Affettuosi saluti
Faby76
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Re: perdita irreparabile

Messaggio da Faby76 »

Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia dove si respirava tanto amore. Quando si da amore incondizionato, poi ritorna moltiplicato. Almeno questa è la mia esperienza. Grazie per la risposta
Papà ti voglio bene, sei la mia vita. Ti penso ogni momento della giornata. PROTEGGIMI
 


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