Difficile curare mio padre

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pilgrim
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Messaggio da pilgrim »

Salve,

vi contatto poiché mio padre (57 anni, fumatore, dalla Campania) è affetto da adenocarcinoma polmonare con metastasi cerebrali e nella zona dell’addome e vorrei sapere quale percorso di cura potrebbe intraprendere, avendo riscontrato delle titubanze da parte dei medici non nella definizione di una terapia, ma su tutto ciò che concerne la possibilità di trasportare mio padre in un centro radioterapico dall’ospedale (“di periferia”) in cui è ricoverato oppure sul ricovero stesso in un ospedale munito di radioterapia e dove sia possibile effettuare una biopsia. Per non essere generico, vi posto una relazione rilasciata dall’ospedale in cui si trova attualmente mio padre:
Circa 6 mesi or sono il pz. è stato trattato per prostatite regredita anche nei valori del PSA. Da circa 20/25 giorni, in seguito a lombalgia, ha effettuato RMN della colonna e del bacino che ha evidenziato la presenza di lesioni ripetitive multiple. In seguito a questa scoperta, il pz ha accusato malessere improvviso con crisi ipertensiva e successivamente crisi epilettica che lo portavano ad uno stato di coma (GCS=7) che richiedeva IOT e ventilazione meccanica continua. La TAC T.B. con M.D.C. praticata il 17/04/2013 evidenziava:

CRANIO: aree disomogenee iperdense parietale sx e cisterna quadrigemina a verosimile genesi ripetitiva secondaria con tendenza al sanguinamento;

TORACE: grossolana neoformazione solida lobo polmonare superiore e medio dx che assume rapidamente mdc da riferire a grossa eteroplasia infiltrante le strutture ilari;

ADDOME: lesioni destruenti a carattere ripetitivo a carico di elementi vertebrali (L2-L3-L4) della parete toracica in basale sx, ed in sede iliaca e sacroiliaca dx.

Il pz dal 16/04/2013 è ricoverato in rianimazione, in analgosedazione, in ventilazione meccanica complicata da infezione broncopolmonare con febbre, in trattamento antibiotico mirato. Condizioni cardiocircolatorie stabili, diuresi conservata.
Tale relazione è da aggiornare, poiché, in primis, durante questo periodo è stato fatto un esame citologico su liquidi bronchiali aspirati da una equipe esterna da me chiamata che ha stabilito la presenza di un adenocarcinoma e, in secondo luogo, da più di 72 ore mio padre non è più in ventilazione meccanica né sedato, ma si trova in uno stato di quasi piena coscienza e respira con l’ausilio di una mascherina per l’ossigeno (sebbene abbia ancora fenomeni febbrili giornalieri, dovuti probabilmente ai muchi che si sono addensati). I valori di riferimento per la respirazione sono, a detta dei medici della rianimazione, buoni, tanto da consentire un passaggio in reparto di Medicina, poiché in quell’ospedale non esiste quello di oncologia. Volendo, però, prendere delle precauzioni, i medici mi hanno detto di informarmi sulla possibilità di trasferimento nel reparto di oncologia di qualunque altro ospedale attrezzato, tendendo per ora mio padre “parcheggiato” in rianimazione per non rischiare di perdere il posto in caso di necessità. A quel punto ho contattato un noto oncologo che opera nella città di Napoli, il quale, dopo aver appreso le condizioni del paziente, mi ha fissato un appuntamento per mercoledì per: 1) definire un programma di radioterapia presso un centro non lontano dalla mia abitazione; 2)fissare la data per la biopsia da effettuare presso l’ospedale (pubblico) in cui lavora al fine di appurare, con esame istologico, se vi siano delle mutazioni geniche in presenza delle quali è possibile iniziare una terapia biologica a base di Iressa (l’unica, a quanto pare, in grado di poter tamponare la situazione).

A questo punto sorgono dei seri problemi a cui non riesco a trovare una soluzione. Mio padre, dopo 15/20 giorni in rianimazione, necessita di riabilitazione fisioterapica e, oltretutto, deve fare molta attenzione ai bruschi movimenti essendo a rischio crollo la zona vertebrale colpita da metastasi. In più, a causa delle lesioni cerebrali, rischia ancora fenomeni ipertensivi ed epilettici. Tutto ciò induce i medici dell’ospedale in cui è ricoverato a pensare che non è possibile, dopo le dimissioni, portare mio padre a casa, ma servirebbe una struttura intermedia (anche clinica privata), dove il paziente potrebbe fare fisioterapia, restare comunque sotto osservazione e, al tempo stesso, essere accompagnato nel centro indicato dall’oncologo per fare la radioterapia e in ospedale per effettuare la biopsia.

La difficoltà è sorta proprio nel momento in cui mi sono reso conto che:

- una struttura così, almeno in Campania, non esiste,

- l’ospedale in cui è ricoverato mio padre non ha la radioterapia, né può fare biopsie (per “inesperienza”, su indicazione degli stessi medici), né può accompagnare il paziente presso un centro vicino munito di radioterapia e capace di fare biopsie,

- l’ospedale in cui si trova l’oncologo che ha previsto la terapia per mio padre, pur avendo la radioterapia, non accetta questi tipi di ricoveri (l’unico ricovero consentito è quello stretto necessario post-biopsia).

In questo momento io mi sto letteralmente scervellando per capire come possa permettere a mio padre di iniziare quanto prima una terapia per una situazione che ovviamente riconosco essere seriamente e quasi del tutto compromessa. Non comprendo per quale motivo io stia trovando tutte queste difficoltà per far curare mio padre. Nel giro di un mese, sicuramente voi capirete, mi è caduto il mondo addosso e invece di stare vicino a mio padre sono costretto a girovagare per la regione e a fare telefonate a destra e manca per vedere chi è disposto a darci un letto e ad accompagnarci a fare la radioterapia perché impossibilitati a farlo autonomamente.

Se credete di avere dei consigli o soluzioni, vi prego, non esitate a rispondere.

Vi ringrazio anticipatamente e vi chiedo scusa per il tono pateticamente supplichevole della conclusione di questo post.

Saluti

angiame
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Messaggio da angiame »

Ciao pilgrim,

cavolo una bella botta

che dire... Io non so come mai in campagna ci siano tutti stiro problemi... Intanto per gli spostamenti di papà prova con qualche associazione che aiuta sia nei trasporti che nella cura del paziente oncologico

poi proverei a chiedere direttamente all'oncologo che ti ha dato appuntamento mercoledì e vedere cosa ti dice lui.

Per il resto spero tanto che si rivolta tutto

facci sapere come va

un grandissimo in bocca al lupo

Ambra

FORZAAA pilgrim non mollare...

pilgrim
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Messaggio da pilgrim »

Ciao angiame,

grazie per la risposta. Proprio stamattina mi recherò in un centro radioterapico per capire se hanno un servizio di trasporto da e per l'ospedale dove è ricoverato mio padre o qualche altra clinica con loro convenzionata.

Non preoccuparti, qui non si molla mai!! :)

angiame
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Messaggio da angiame »

Grande pilgrim

forza e quando vuoi sarò e saremo tutti qui!!

Facci sapere cosa ti dicono

Un grande in bocca al lupo!!

Ambra

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