ma in presenza del proprio caro è giusto sempre fingere ottimismo?

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Susanna64
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Messaggio da Susanna64 »

Grazie Erika mi sei stata di grande aiuto, ti voglio tanto bene. Ti stritolo come dice la nostra Ambra che è una forza della natura. Un caro saluto al Vostro splendido figlio.

E che il destino ci riservi un po' di serenità, ne abbiamo tanto bisogno.

Susanna

Erika76
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Messaggio da Erika76 »

Bacione Susanna, dai forza!

Susanna64
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Messaggio da Susanna64 »

A volte mi chiedo se sono stata una buona figlia nell'ultimo periodo di vita di mia madre, il suo medico curante, malgrado le mie insistenze, non è mai venuta a visitarla dicendo che (testuali parole) "doveva venire nel suo studio perché camminare le faceva bene", mia madre a 75 anni e mezzo in poco tempo è passata dall'essere autonoma, poi al bastone quindi al girello con analisi fuori standard, quando mio padre preoccupato gliela fatte vedere il medico aveva dichiarato che non c'era nulla e tutto era nella norma (?!?). Parolacce da parte di mia madre e rabbia da parte mia. Voleva parlarci personalmente a 4 occhi, lo sostituiva la mia dottoressa, la quale gentilmente la mattina successiva l'aveva visitata e le aveva prescritto una serie di accertamenti, che abbiamo fatto tutti intra moenia. Mamma ha cambiato medico e ha preso la mia dottoressa. Nel frattempo tentavo di farla reagire "Ogni giorno devi fare un piccolo passo in più" quindi dieta liquida, carne cruda, integratori alimentari, le facevo fare spesso la ringhiera del poggiolo a braccetto, per farla camminare, poi si sedeva sulla sedia per riposare. "Tra poco mamma ancora una camminatina che ne dici?" E Lei "Susy quando mi sento ..." Dagli esami nessuna neoplasia, l'ultimo esame sospetto T. di Krukenberg. Non ne ero a conoscenza ho aperto internet .... angoscia .... Incurabile.. Ti danno 14 (?!?) mesi di vita. L'abbiamo ricoverata perché talvolta respirava male e ci siamo sentiti dire "Ma perché, non c'è nulla di preoccupante" Poi dopo qualche giorno il Primario mi dice che avevamo fatto bene, che aveva parecchi problemi interni.

Avevo capito benissimo, chiedo circa le aspettative di vita mi sento rispondere "non sappiamo". E mi lascia lì sola con la mia disperazione e un mi dispiace tanto per dire.

Entro in camera di mia madre con degli occhi da far paura, Lei mi chiede cosa è successo "Niente - dico io - dovresti fare un ultimo accertamento: la gastroscopia".

"Ah - mi risponde Lei - poi mi daranno una cura ..." "Sì certo!" - rispondo io.

L'ultimo giorno mia madre ha preteso che mi cambiassi e che andassi dalla parrucchiera, altrimenti non mi avrebbe fatto passare, quando mia ha visto cambiato (aveva il respiratore con l'ossigeno a 8) mi sorrideva con gli occhi che le brillavano. E poi mi ha detto quando in maniera un po'maldestra Le asciugavo il vapore sotto il mento "Io e te, Susy, ne combiniamo di tutti i colori". Doveva sorridere anch'io ma dentro .... non dico. È stato l'ultimo ricordo, l'ultimo regalo di mia madre, il più bello ed io che prima la sforzavo a fare "qualche miglioramento" quando era piena di piccole metastasi nel peritoneo per il Tumore di K. ma non è morta di quel male lì Lei è stata più forte se ne è andata per un collasso dormendo con gli occhi chiusi e la bocca che sembrava un piccolo sorriso. Poi l'ho truccata sempre secondo le sue volontà. "Devi pensare al tuo futuro" una delle ultime parole che mi ha detto. Sabato con mio padre e il mio fidanzato siamo andati a scegliere le piastrelle del bagno per il mio appartamento acquistato in parte da me e dai miei genitori: piastrelle dal colore uguale a quello della cucina scelte da Lei. Mi chiedo sono stata una buona figlia quando chiedevo a mia madre di fare un piccolo passo in più, se non c'era più nulla da fare (ma io non lo sapevo)? Un abbraccio a tutti e grazie per l'attenzione.

Raf50
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Re: ma in presenza del proprio caro è giusto sempre fingere

Messaggio da Raf50 »

Non mi sono mai posto domande sin dal primo momento. Sin da quando, cioè, nel novembre del 2009 a mia moglie fu diagnosticato un melanoma della coroide di grosse dimensioni, e più esattamente da quando, parlando coi medici ed informandomi in proprio, realizzai con sgomento che io e lei non saremmo mai invecchiati insieme.
Lei era costituzionalmente troppo ansiosa e apprensiva per poter reggere una simile verità, probabilmente sarebbe durata la metà dei 4 anni di vita residua che la malattia le ha concesso dopo la prima diagnosi.
Ho sempre fatto da filtro fra lei e i medici ma l'ho sempre tenuta informata su tutto ciò che riguardava il suo problema, tranne che su una cosa: la sua incurabilità, e al tempo stesso ho cercato di farle vivere il suo tempo nel modo migliore possibile, relegando i miei pianti disperati ai momenti in cui lei non poteva vedermi nè sentirmi. Anche quando sono insorte le metastasi, ho continuato a mentirle dicendole che erano curabili, per non distruggere anche la sua speranza (la mia, a parte quella in un miracolo, era già morta da tempo).
E persino il giorno prima che morisse, lei ha creduto alla pietosa bugia che il giorno dopo in ospedale l'avrebbero rimessa in sesto per poter continuare le terapie, tanto che ha vissuto l'attesa del ricovero in una maniera quasi salvifica.
Iddio Signore le ha risparmiato una lunga agonia. Il giorno dopo uno scompenso cardiaco indotto dalle sue ormai precarie condizioni terminali, nel giro di sole tre ore ha posto fine alle sue sofferenze.
Simonetta64
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Messaggio da Simonetta64 »

Ciao Raf, quando leggo le tue parole mi rivedo molto, sia per i tuoi modi di vivere questo dolore, sia per quello che hai vissuto. Come te, anche io ho deciso fin dal primo giorno in cui è stato diagnosticato il cancro a mio marito, di filtrare ogni notizia ed esito di ogni esame, lui ha sempre saputo tutto, ma non la gravità e il fatto che non sarebbe mai guarito da questa maledetta bestia cheè il cancro. Ho cercato di fargli arrivare le notizie piano piano per far si che riuscisse a metabolizzare l'idea di avere una malattia così tremenda. Lui aveva un carcinoma al colon con due metastasi al fegato già quando gli era stato diagnosticato, non era operabile e le dimensioni erano già molto preoccupanti. Ha iniziato la chemioterapia immediatamente senza smettere mai per due anni consecutivi, aveva un fisico forte, era una roccia e grazie a questo è riuscito ad andare avanti due anni, ma poi anche le rocce di sgretolano e dopo due anni di sofferenza la mia roccia mi ha lasciata...........sai, lui era un cacciatore, anche se non andava quasi mai a caccia, ma aveva le armi in casa, da tempo ripeteva questa frase:"se un giorno dovessi scoprire di avere qualcosa di brutto, so io come trovare la cura giusta", premetto che sua madre era morta a 53 anni per un tumore al pancreas, quindi quando purtroppo gli è stato scoperto questo maledetto male, consigliandomi con il medico di famiglia ho deciso che avrei cercato di fargli accettare piano piano l'idea di essere malato di cancro in modo che trovasse la forza per reagire, per affrontare le cure. Ora con il senno di poi, dopo che mi ha lasciato, ora che passo ore davanti alla sua foto, mentre lo guardo mi chiedo, chissà se ora lo sa cosa pensa di me, mi sento in colpa, le ho mentito, le ho nascosto la verità.......certo l'ho fatto per amore, per fargli vivere il tempo che gli restava nel migliore dei modi, gli sono stata vicina sempre per non farlo sentire solo, per fargli sentire quanto lo amavo, ho fatto di tutto per lui, tranne riuscire a tenerlo con me, in questo non ci sono riuscita e quando mi diceva "presto ti lascio", io gli dicevo ma che dici, ed io come faccio senza di te, la sua risposta era "lo so".....pensa non ha mai voluto vedere un esito di un esame, ma, mi chiedeva a me e poi guardava la mia espressione per vedere se scorgeva qualche smorfia di tristezza, si fidava ciecamente per ogni cosa...............
Raf50
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Re: ma in presenza del proprio caro è giusto sempre fingere

Messaggio da Raf50 »

Tenerli con noi, Simonetta, non dipendeva da noi, altrimenti sarebbero sicuramente ancora qui.
Non devi sentirti affatto in colpa per aver mentito con lui, e lui, anzi loro, da lassù, ora sanno che lo abbiamo fatto per cercare di fargli vivere al meglio il tempo che gli restava, lasciando che l'assillo dell'esito infausto non li tormentasse, lasciando che fossimo solo noi, destinati a restare più a lungo di loro, a portarne il peso. Se tante volte, nella vita, si nascondono verità scomode mascherandosi poi dietro l'alibi di averle taciute a fin di bene, beh.....questo è uno di quei casi, anzi forse l'unico dei casi in cui il fin di bene non è affatto un alibi o una scusa per mettersi a posto la coscienza. Ognuno di noi conosceva il proprio caro scomparso meglio di chiunque altro, per cui meglio di chiunque altro poteva sapere se avrebbe potuto sopportare o meno la terribile verità, e sono certo che sia tu che io abbiamo agito per il meglio, così come sono certo che loro, da lassù, hanno capito il senso del nostro agire e se non ci perdonano non è perchè abbiamo sbagliato ma perchè in realtà non c'è proprio nulla da perdonare.
Se tornassi indietro non cambierei nulla di quello che ho fatto, anzi che non ho fatto, sotto questo aspetto.
Anche mia moglie, quando ormai mancavano pochi giorni, mi disse: "Tanto l'ho capito che i miei giorni sono finiti....", ed io, col mio usuale modo burbero di manifestarle il mio amore, le risposi che se avesse detto un'altra volta una caxxata simile l'avrei ammazzata io......poi con una scusa mi sono allontanato perchè non riuscivo a trattenere le lacrime e non potevo farmi vedere da lei.......ho recitato la mia parte fino in fondo.
E pensare che era lei che si preoccupava di cosa avrebbe fatto senza di me (sono motociclista e temeva sempre che un giorno io potessi non tornare da una delle mie uscite in moto), perchè chi portava le fila di quasi tutto in casa (contabilità, rapporti bancari etc.) ero io......se n'è andata senza neanche avere il tempo di dirmi che almeno io, anche senza di lei, avrei comunque saputo badare a me stesso......in realtà se n'è andata talmente all'improvviso che non abbiamo neanche avuto modo di salutarci.....ma forse è stato meglio così.
Simonetta64
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Messaggio da Simonetta64 »

Sai Raf, anche mio marito mi ha lasciato troppo in fretta per salutarlo per dirgli che senza di lui sarebbe stato un incubo...........è entrato in coma, si è addormentato e se n'è andato, avrei voluto dirgli tante cose, so che sarebbe stato difficile e forse mi dico spesso è stato meglio così........anche mio marito mi diceva sempre che senza di me non sarebbe riuscito ad andare avanti, anche lui come tua moglie non si preoccupava di niente in casa, banca, conti, bollette, problemi vari, me ne sono sempre occupata io, anche perché il mio lavoro me lo permetteva........ed invece sono io che ora sono senza di lui e mi chiedo come posso fare, è un vuoto incolmabile......sai la sera quando mia figlia è impegnata al pc, io mi metto in camera e vado a rivedere le sue foto, tutte le sue cose e piango di nascosto.......e la frase "perché mi hai lasciata da sola", si ripete ogni volta, ogni sera e sarà sempre così...............
donatella9
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Re: ma in presenza del proprio caro è giusto sempre fingere

Messaggio da donatella9 »

Cara Simonetta, non smetterò mai di ripetere che tu sei me allo specchio. Sembrerà impossibile, ma io faccio le stesse cose tue. Anch'io non ho avuto il tempo di realizzare quello che stava accadendo. Ancora adesso non mi sembra possibile che lui sia andato via così come un fulmine a ciel sereno. Farsene una ragione? Boh ,per il momento so solo che mi manca in tutto e per tutto . La mia vita si è spenta. Chissà cosa accadrà. Un forte abbraccio a te e a tutti quelli di questa grande famiglia coraggiosa.
Simonetta64
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Messaggio da Simonetta64 »

Cara Donatella, difficile farsene una ragione, quasi impossibile......e poi ora con le feste che stanno incalzando tutto sembra ancora più difficile, ogni dolore sembra amplificato, se fossi da sola, ti giuro, mi chiederei in casa e non vorrei sentire niente e nessuno, in attesa che tutto sia finito, ma non posso farlo ho una figlia e devo farmi forza per lei, lei ha una vita davanti e deve viverla nel miglior modo possibile, anche lui avrebbe voluto così, anzi lo avrebbe preteso.
Ti stringo forte forte.
Raf50
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Re: ma in presenza del proprio caro è giusto sempre fingere

Messaggio da Raf50 »

Credo che smetteremo di tentare di farcene una ragione soltanto il giorno in cui a nostra volta li raggiungeremo, vicino o lontano che sia.
Il tempo - tanto tempo - forse ci aiuterà a convivere col vuoto che hanno lasciato dentro e intorno a noi, forse ci aiuterà - o forse ci costringerà - a trovare nuovi ritmi o finanche nuove compagnie, ma mai nulla al mondo ci potrà indurre a farci una ragione del fatto che a queste persone è stato negato il diritto di vivere. Fra chi subisce queste esperienze c'è chi riesce a rifarsi una vita e chi no, ma credo proprio che nessuno, in nessun caso, anche a distanza di decenni, possa definirsi esente dal sentire rimontare dentro di sè il dolore - e se vogliamo anche un po' di rabbia - per il fatto che quelle persone che avevamo scelto per trascorrere insieme la vita non sono state così fortunate da poter invecchiare con noi.
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