Accettare l'inaccettabile

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
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carla.carboni
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Messaggio da carla.carboni »

Erika io adoro ciò che scrivi

Carla
Erika76
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Iscritto il: mar 9 lug 2013, 23:45

Messaggio da Erika76 »

Grazie Carla, vorrei fare di più, tanto di più, perché più approfondisco la conoscenza di persone che affrontano il Cancro, più mi rendo conto di quanto tutti noi siamo lasciati spesso solo e disarmati. I medici propongono terapie fino a quando lo ritengono utile e poi a un certo punto ci affidano a noi stessi e noi ci troviamo l'amore della nostra vita senza più forze, energie. L'ho spronato fino all'ultimo giorno senza rendermi conto che lui non ne poteva più, semplicemente non ne poteva più. Ecco, semmai di questo mi sento in colpa.... avrei dovuto capire prima, ma prima era troppo presto e adesso forse mi sentirei in colpa per non aver tentato. Lo vedi Carla che gran casino...servirebbe davvero più informazione, più precisione e più umanità da parte di chi ha nelle mani la vita di chi amiamo.

Scusa lo sfogo...

MaraLi
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Iscritto il: mar 6 ago 2013, 4:30

Messaggio da MaraLi »

Mamma mia, mi fate rivivere ogni giorno l'agonia delle persone che ho amato di più: i miei genitori. è triste, e disarmante leggere nelle vostre parole le mie parole di allora, i miei stessi sentimenti, le mie angosce. Eppure, amici, sono ancora qua. Sono passati tanti anni: anni dolorosi, duri, difficili, tormentati e a volte terribili. Anni in cui ho creduto spesso di non farcela da sola. Di sprofondare nelle mie paure, incertezze. Eppure no! Sono ancora qui. Mia figlia è cresciuta, ha 16 anni e ricorda niente di mia mamma e poco del nonno. Ma il mio compito su questa terra è anche questo amici. Tenerli vivi nel cuore della loro amata nipotina attraverso i racconti della loro quotidianità. La osservo a volte, mentre le parlo di loro, degli unici nonni che abbia mai avuto e che ha perso troppo presto. La spio, temendo di trovare noia nei suoi occhi, perchè in fondo, lei li ha conosciuti poco. Mia mamma è mancata che lei aveva solo 10 mesi. Invece scopro la curiosità, l'interesse di sapere ogni dettaglio o di ricordare con me aneddoti che aveva quasi rimosso. Per chi resta è davvero dura ma non si deve mollare. C'è sempre un motivo al quale aggrapparsi per non precipitare giù. Tenete duro, cercate il vostro scopo, accrescetelo, espandetelo. Prima o dopo la serenità arriverà, ne sono sicura.

chiarotta
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Iscritto il: gio 7 nov 2013, 21:41

Messaggio da chiarotta »

cara Fly,ti sono vicina in questo brutto periodo,anche io figlia unica ma più vecchia,ho 33 anni!.Ma dubito ci sia un età giusta per perdere i genitori...certo quando almeno sono anziani ce ne possediamo fare una ragione con il tempo,ma quando ci lasciano ancora così giovani...non ci si spiega.Al mio babbo l adenocarcinoma polmonare è stato diagnosticato già in ultimo stadio,con numerose metastasi anche cerebrali.Grazie a chemio e radio ha vissuto nove mesi abbastanza bene,fino alle ultime settimane quando la situazione è precipitata in modo repentino.Forse anche per la tua mamma si può ancora fare qualcosa,ognuno è un caso a sé per come reagisce,fino alla fine mai dire mai.E poi sei bravissima e coraggiosa,anche se non ti pare..qui non ci sono eroi ma persone che per forza hanno affrontato questo inferno e in qualche modo sono andate avanti e cercano di farlo ogni giorno...per sé e per chi non c è più. Credimi,non si può fare in altro modo e il modo viene da sé. Coraggio.

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carla.carboni
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Iscritto il: lun 14 nov 2011, 4:21

Messaggio da carla.carboni »

Un po' di Umanità Erica. Hai ragione. Un po' di Compassione e di Amore.

È questo che manca loro.

Basterebbe un pizzico d'Amore.

Carla
Erika76
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Iscritto il: mar 9 lug 2013, 23:45

Messaggio da Erika76 »

Mi rendo conto, e tu che meglio di me, che i medici hanno un ruolo che prescinde da sentimentalismi e debolezze, ma ho sentito dire "Quello del letto 32 deve essere cambiato"; Ho visto infermieri fermarsi con le bare d'acciaio lungo i corridoi scherzando tra loro e usandole per appoggiarsi mentre magari io e Dani venivamo accompagnati a una tac... Ho sentito infermieri lamentarsi del turno di notte davanti a persone devastate dal dolore e ho visto medici pronunciare sentenze in mezzo a un corridoio dove chiunque poteva sentirli.... Che sistema è? Siamo persone o cosa? Questo è quello che mi ha fatto più male e francamente, quando mi hanno assegnato l'assistenza domiciliare mi sono sentita sollevata, potevamo stare a casa e avevo imparato a cambiare le sacche e nessuno avrebbe più chiamato Dani con un numerino o parlato di lui come un caso impossibile....

linetta
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Iscritto il: mar 15 mag 2012, 23:41

Messaggio da linetta »

ha ragione Erika, basterebbe un pò più di umanità per far sentire meno soli i familiari e magari farli sentire a loro agio quando chiedono informazioni. La quotidianità col dolore non dovrebbe togliere spazio al rispetto ed alla pietà.

Linetta

Erika76
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Iscritto il: mar 9 lug 2013, 23:45

Messaggio da Erika76 »

Esatto Linetta, hai centrato il punto. Forse servirebbe una campagna di sensibilizzazione.... al rispetto e alla compassione per chi soffre. Non dovremmo essere costretti a rincorrere i medici per avere uno straccio di risposta, attendere ore fuori da uno studio per poi sentirsi liquidare con un "sono conseguenze della malattia"...Alla fine la maggior parte di noi cerca risposte sul web e se è fortunato trova un forum come questo dove le esperienze di chi è iscritto possono fungere da supporto, altrimenti si perde in una miriade di pagine piene zeppe di statistiche e di termini incomprensibili a chi non ha una minima infarinatura medica... non è possibile, non quando si deve combattere contro il cancro.

fly
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Messaggio da fly »

Ci terrei a ringraziarvi di cuore tutti, avete scritto delle bellissime parole.

Hinagiku abbiamo sentito tanti pareri, ma ormai lei è stata definita terminale e non c'è più niente da fare.

Ambra e Lilly77 vi sento particolarmente vicine perché avete vissuto la mia stessa situazione e le mie stesse paure, grazie per l'incoraggiamento!

Rigoletto grazie! Magari fosse così!

GIORNOPERGIORNO io le sto volentieri accanto, non mi lamento, sono solo scoraggiata perché mi rendo conto che non è più mia madre, il dolore trasforma, cambia e distrugge. Di lei ormai non è rimasto neanche più la voce. Ha una voce diversa, fioca, come quella di una bambina. E soffro perché so che mia madre non avrebbe mai accettato di ridursi così, era una donna che si faceva in mille per gli altri, figuriamoci se avrebbe mai accettato di dipendere in tutto e per tutto da altre persone. Comunque accetto volentieri il tuo consiglio di vivere il giorno, anche se non è per niente facile. Grazie!

linetta, il dolore così disumano che sto vivendo, non mi permette di accettare la mia fragilità e debolezza che invece sono umane. Se esiste qualcosa di così assurdo, vorrei che ci fosse qualcosa di altrettanto assurdo per poter reagire e stare meglio. Scusa per il discorso complicato e grazie anche a te per le tue parole di incoraggiamento.

dany, hai ragione, questa disgrazia mi ha reso più matura e consapevole della vita. Purtroppo sono dovuta crescere troppo in fretta, la speranza è che dopo tutto questo dolore la mia strada sarà un po' più in discesa, perchè saprò come affrontare le prossime disgrazie della vita.

Susanna64 è vero le parole non guariscono, ma sono convinta che aiutino almeno noi che gli stiamo accanto a sentirsi meno soli. Grazie!

Erika76 sei la dimostrazione vivente che l'amore non muore, va oltre tutto, anche la morte. Ti ammiro non sai quanto! Spero in futuro di poter vivere il distacco come lo stai vivendo tu

MaraLi non vedo l'ora che i ricordi siano depurati dal dolore e lascino soltanto un bel segno, ma credo che prima di questo ci voglia davvero tanto, troppo tempo. Sono davvero contenta che tu ce l'abbia fatta!

chiarotta, è vero, non c'è un età giusta. Abbiamo sempre bisogno delle persone che amiamo. Cercherò di andare avanti se non per me, almeno per lei. Grazie!

Carla, Erica, Linetta, i medici del reparto oncologico dell'ospedale ci hanno abbandonato a noi stessi una volta deciso di non continuare le chemio. Non si sono preoccupati neanche di affidarci alle cure palliative. Siamo stati noi a dover informarci sull'assistenza domiciliare.

linetta
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Iscritto il: mar 15 mag 2012, 23:41

Messaggio da linetta »

Ciao Fly, assurdo che i malati e le loro famiglie vengano lasciati soli, pero' e' innegabile che questo succede. Mi spiace tanto, credimi, per la tua mamma e per questa situazione dolorosa. Qui troverai sempre qualcuno che ascolterà la tua stanchezza e la tua paura.

Ti abbraccio fortissimo e ti sono vicina,

Linetta

 


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