Sentenza

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
romana218
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Messaggio da romana218 »

E' arrivata la sentenza per la mia mamma.

Questo secondo ciclo di chemio non ha funzionato, come il primo.

Il 4 Ottobre ci hanno dato la diagnosi; oggi, a distanza di 4 mesi è arrivata la sentenza.

Non c'è più nessuna speranza, il tumore continua a camminare inesorabilmente...

"E' solo questione di tempo".. non Si sa ancora quanto.

La mia mamma è ricoverata da una settimana per delle complicanze, non ho più detto nulla sulla sua salute, non ho avuto tempo..

Davanti a lei abbiamo chiesto di parlare con i medici, ci siamo assentati 10 minuti e quando siamo tornati in stanza non ha chiesto nulla, ha solo detto "tranquilli che io sto bene".

Ero consapevole del peggioramento di mamma, in fondo sapevo che era arrivata la fine... Ma fin quando non arrivano quelle parole, finchè non arriva la "sentenza", la speranza c'è. Ora ogni mia certezza è crollata. Rimane un dolore inesorabile.

Ho paura per il futuro, per quello che sarà l'assistenza domiciliare..

Solo una "chemio" mantenitiva, per cercare di far andare avanti il tumore il più lentamente possibile.

Sono distrutta. Credo non ci siano parole per descrivere quello che sto provando. Ma voi mi capite. Non ho parlato con nessun amico. Ho scritto a voi. Ed ho bisogno di tanto supporto perchè non credo di potercela fare..

GIORNOPERGIORNO
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Messaggio da GIORNOPERGIORNO »

Romana, credo che questo sia il momento di maggior coraggio che noi famigliari dobbiamo affrontare.

Sapere di non avere speranza, ma darla.

Romana, non hai altre vie che rendere più sereni possibili questi momenti alla tua mamma.

Per farlo credo tu debbba tirare fuori il dolore, farlo uscire, urlarlo e piangerlo.

Per poi mettere la maschera ed essere il suo bastone.

E' tanto difficile, è impossibile.

Ma non c'è strada diversa ....

Ti abbraccio

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Monik
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Messaggio da Monik »

No care.

Non è impossibile.

È la vita.

La vita che il cancro miete ogni giorno.

La vita che sfugge.

La vita vissuta che si affievolisce; che si dissolve.

FORZA ragazza, il supporto che possiamo offrirti è il continuare a ripetere forza all'infinito.

Quella forza che ti arriverà irruenta e ti sconquasserà il cuore dal dolore. Poi il silenzio. La pace per la persona cara amata.

La forza per continuare a sopravvivere in un primo momento, poi via via che il tempo passa ti sentirai dentro una forza sconosciuta... e li starà a te decidere come incanalarla.

Forza, forza e ancora forza.

Sei nei miei pensieri.

Monik


Monik
Erika76
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Messaggio da Erika76 »

Sì, Monik hai detto una frase meravigliosa:

Quella forza che ti arriverà irruenta e ti sconquasserà il cuore dal dolore. Poi il silenzio. La pace per la persona cara amata.

La forza per continuare a sopravvivere in un primo momento, poi via via che il tempo passa ti sentirai dentro una forza sconosciuta... e li starà a te decidere come incanalarla.

Ce la farai, adesso è il momento di dare alla tua mamma tutto l'appoggio che puoi. Indossare la maschera che toglierai quando sarà il momento e quando la toglierai e sarai di nuovo tu, allora saprai di aver fatto tutto il possibile.

Milena66
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Messaggio da Milena66 »

Si, carissima. E' così.

Il cancro continua a mietere vittime, ogni giorno.

Adesso devi concentrarti per dare alla tua mamma tutto il supporto possibile e dovresti (anche se a me non è mai riuscito)imparare a vivere giorno per giorno per assaporare ogni attimo ed ogni occasione per dimostrare alla tua mamma quanto la ami.

Non c'è tempo ora per pensare a domani.

Forza, tanta forza è quello che ti ci vuole.

Spero che tua madre non soffra e anche per questo ci sono tante strade da percorrere.

E comunque continua a non perdere mai la speranza, finchè c'è vita c'è speranza.

Il domani, quando sarà domani, lo affronterai domani.

La tua paura era la mia paura più grande, quella di essere lì impotente di fronte alla mia adorata mamma e non sapere cosa dire, cosa fare.....impotente per non avere la forza di cambiare il suo destino. Terrorizzata che mia madre si stesse accorgendo di stare per morire...

Forse se n'è accorta, ma non me lo ha mai detto come io non l'ho mai detto a lei.

La vita è stata clemente con me, almeno in questo, perchè la mia mamma se n'è andata in una settimana e quindi abbiamo assistito lei con le cure palliative per pochissimo tempo e io le dicevo che il medico che la curava a casa era un amico dell'oncologo e che le stava facendo una cura ricostituente per poter tornare a lottare.

Chissà se ci ha creduto. Chissà cosa pensava di me.....

Di fatto c'è che mia madre se n'è andata dolcemente e senza soffrire troppo fisicamente.

L'ultimo giorno, pur essendo abbastanza lucida, mi ha chiesto dov'era la mia mamma.....e io le ho detto che era lì accanto a me.

E lei mi ha detto, come se si fosse improvvisamente resa conto della castroneria: "io sono la tua mamma e tu sei mia figlia, non puoi dirmi cosa devo fare".

Poi è entrata in coma....e io sono stata con lei tutta la notte mano nella mano, ad ascoltare i suoi respiri rantolanti consapevole che sarebbe stata l'ultima notte.

E' stato un dolore lancinante, un dolore inconsolabili, ma devi credermi se ti dico che quando lei ha smesso di respirare l'ho sentita entrare in me per sempre, finalmente libera dalla malattia. E sono stava pervasa da un'incredibile sensazione di pace e di serenità.

Finalmente si era conclusa l'agonia, durata ben 6 lunghi anni e mi sono resa conto che la morte non è stata niente in confronto al dolore.....

E scendono le lacrime, anche se sono passati 8 anni

Erika76
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Messaggio da Erika76 »

E' così. Quella stessa sensazione di pace e serenità e la sensazione che in quell'attimo in cui la vita volava via Dani fosse per sempre entrato in me l'ho provata ankio. Tre giorni dopo sono andata in ufficio. Ho usato la sua macchina e ho avuto l'impressione che lui fosse lì accanto a me, come quando andavamo al lavoro insieme o lo accompagnavo alla chemio. E tutt'ora io lo sento vicino e come per te Milena, anche per me il destino è stato clemente. Dani ha agonizzato per una sola mezzora dopo la sedazione, ricordo che ha tentato di mordere l'elastomero e poi basta, si è addormentato mentre io gli sussurravo all'orecchio le ultime parole che avevo nel cuore.

Solo 7 mesi eppure sembra una vita.... Milena tu sei una persona speciale e ti sento davvero vicina.

Milena66
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Messaggio da Milena66 »

Erika76, mi lusingano le tue parole, ma non credo di essere una persona speciale.

Sono soltanto una persona che il cancro l'ha vissuto per tanto tempo, pur non essendo albergato nel mio corpo.

Ti sento anch'io tanto vicina....

Ma c'è anche da dire che il dolore accomuna le persone che lo hanno provato e spesso ci si rende conto che c'è più sintonia nell'interloquire con uno sconosciuto che sta dietro ad un video che con gli amici di sempre che magari non conoscono il percorso terapeutico del cancro.

Tu hai subito una perdita importante e considerando il tuo anno di nascita, oso pensare che anche il tuo amato Dani fosse molto giovane...ecco, proprio anche per la sua giovane, avrebbe meritato tutta la dolcezza ed umanità possibile, perchè il dolore è dolore, sempre e comunque, ma quando ad andarsene è una persona che avrebbe tutta la vita davanti ci dovremmo tutti inchinare davanti al suo cospetto e rendersi conto di quanto la vita sia caduca e breve. Ti abbraccio Erika. Anche tu sei una grande donna ed una mamma esemplare.

Erika76
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Messaggio da Erika76 »

Grazie Milena.... sì aveva 41 anni. Con alcune persone avverto una sintonia particolare, con te è così. Hai tanta forza dentro, ma è una forza lucida, consapevole, diversa dalla rabbia. Ho conosciuto anche persone molto arrabbiate che oltre a far male a sé stesse ne hanno fatto a me, perché io di rabbia non so che farmene, non mi serve e non mi aiuta.

Un grande abbraccio

Renata75
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Messaggio da Renata75 »

Romana, tesoro....mi dispiace molto...ti capisco benissimo, l'ho provato anch'io e quindi so quanto può far male. Monik, Erika e Milena hanno detto tutto quello che di giusto è da dire, non posso aggiungere altro, se non che ti sono vicina e ti abbraccio forte forte.

Simona

Milena66
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Iscritto il: mer 29 gen 2014, 20:49

Messaggio da Milena66 »

Erika, le tue parole mi hanno fatto riflettere su un aspetto importante del come io ho vissuto il cancro, perché effettivamente non ho mai provato rabbia. Innanzitutto perché la rabbia è un sentimento che non mi appartiene e anche perché non mi sono mai chiesta: “perché a mia madre?”.

Se cosi fosse stato avrei dovuto chiedermi anche: “perché non a mia madre?”.

Siamo tutti sotto allo stesso cielo e non abbiamo la libertà di sceglierci il nostro destino. Il libero arbitrio è una grande menzogna.

Sono stata arrabbiato soltanto in una fase della mia vita, quando non riuscivo ad avere un figlio.

Ho incontrato mio marito tardi, avevo 34 anni, ed abbiamo iniziato a cercare un bambino qualche anno dopo.

Passavano i mesi e il miracolo non succedeva. Mi sono chiesta tante volte “perché a me no?”.

Ma nel mio lungo percorso di infertilità, durato anch’esso 6 anni, ho nuovamente compreso che non si può scegliere niente.

Stavo perdendo mia madre, io sono figlia unica. E il mio corpo mi stava tradendo proprio nell’aspetto più ancestrale che è quello di dare la vita.

Morte, agonia, attesa, morte, dolore, sangue…..quel sangue che scorreva ogni mese dal mio corpo facendomi sentire la mia inadeguatezza. Quello stesso sangue che usciva dal corpo di mia madre che aveva un tumore ovarico.

Mia madre è morta e io otto giorni dopo mi sono ritrovata su un lettino sterile di una qualsivoglia clinica specializzata nella riproduzione assistita cercando di sovrascrivere la vita sulla morte. Non è andata bene….ancora la morte.

Perché? Non me lo sono più chiesta. E non ho più provato rabbia. Ho pensato che in fondo a me doveva andare così e che avrei dovuto fare tesoro delle mie esperienze per diventare una persona migliore. E da allora io sono cambiata, in meglio, e il dolore del genere umano lo annuso da lontano e non mi trovo mai nella condizione di non sapere cosa dire o cosa fare. Un sorriso, un abbraccio, una mano tesa, una caramella….un nastro colorato, un fiore, un battito di ciglia hanno molto più significato di un forzato silenzio e di una mancata azione.

Non mi sono arresa e ho usato il mio dolore per dare amore e ho sfidato le colonne di Ercole e proprio in Grecia, laddove è nata la civiltà, ho concepito i miei due doni più belli, i miei figli. Arrivati tardi, a 40 anni….ma sono arrivati.

Mi hanno scelta come madre perché hanno avuto fiducia in me, hanno trovato accogliente il mio ventre pieno di sofferenza e da allora, da quando ho visto quello stick positivo, ho fatto pace con tutti e con tutto.

Mi sono riconciliata con la vita. Ho perdonato me stessa per i tanti errori commessi, ho perdonato le crudeltà vissute e la malasorte e ho capito bene perché la mia vita è andata così: perché io dovevo essere madre dei miei due splendidi gemelli proprio in quel preciso momento della mia vita.

E so che mia madre mi ha lasciata libera di vivere ed ha lasciato il posto ai due nipoti che lei non ha conosciuto, ma io sento che tutto quello che lei mi ha insegnato e tutto l’amore che mi ha donato non sono andati perduti. Ed ogni volta che guardo gli occhi curiosi, ingenuamente aperti al mondo, dei miei due doni ho la certezza che mia madre ancora vive. Vive negli occhi azzurissimi di mia figlia (mia madre adorava gli occhi azzurri) e nella dolcezza della bocca di mio figlio….

Lasciamo che la rabbia lasci il posto all’amore che serve molto di più a noi e agli altri esseri umani.

 


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