Mutazione KRAS

In questo spazio è possibile confrontarsi sulle procedure diagnostiche, sui trattamenti e sui loro effetti collaterali, sui centri oncologici e sulle terapie palliative e del dolore, sempre attenendosi al regolamento del forum e in particolare agli articoli 2 e 3.
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Russia
Membro
Messaggi: 191
Iscritto il: lun 12 ago 2013, 22:36

Messaggio da Russia »

La mutazione KRAS positiva per l'accesso alla ricerca clinica. Avete esperienze o notizie al riguardo? Grazie

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Monik
Membro
Messaggi: 720
Iscritto il: ven 2 dic 2011, 17:48

Messaggio da Monik »

Ciao Russia, come proseguite?

Tempo fa in cocomitanza alla malattia al colon di mia zia lessi quanto segue.

Altro non so. Quando riuscirai ad avere più info, potrai scriverle qui?

Credo che la lettura sia utile a tutti; semplicemente per conoscenza personale.

Monik
Da sempre è noto che un stesso farmaco assunto da persone differenti, pur allo stesso dosaggio, sortirà effetti diversi sia di risposta sia di fenomeni avversi. Ciò è stato osservato soprattutto in ambito oncologico: ne è un esempio la terapia con anticorpi monoclonali anti-EGFR che si è dimostrata efficace soltanto in una piccola porzione di pazienti con carcinoma colorettale metastatico (10 - 20%). Le mutazioni a carico del gene KRAS, identificate nel 30-40% dei pazienti non-responders, conferiscono resistenza agli anticorpi monoclonali anti-EGFR: pazienti con tumore al colon-retto metastatico e KRAS mutato, trattati con cetuximab o panitumumab, non rispondono alla terapia. Per questo motivo l’EMEA (European Medicines Agency) ha approvato l’uso degli anticorpi anti-EGFR per il trattamento del carcinoma colorettale metastatico solo in pazienti con KRAS non mutato. Le mutazioni del gene BRAF sembrerebbero essere responsabili di un ulteriore 14% di casi resistenti.

Per quanto riguarda i farmaci inibitori della proteina tirosina-chinasi sono le mutazioni somatiche nel gene che codifica per il recettore del fattore di crescita dell’epidermide (EGFR) ad influenzare la risposta dei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) al trattamento. L’EMEA ha autorizzato la commercializzazione in Europa del gefitinib per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico solo nei pazienti in cui il tumore presenta mutazioni attivanti EGFR.

Inoltre il melanoma metastatico, che ha una prognosi infausta con una sopravvivenza media dei pazienti da 8 a 18 mesi dalla diagnosi, può essere trattato con il vemurafenib, se è presente una mutazione dell’oncogene BRAF.
Studi recenti evidenziano come altri tumori a bassa sopravvivenza, come il carcinoma del pancreas, della tiroide e il tumore metastatico della mammella, possono beneficiare di uno studio genetico di questo tipo.


Monik
Russia
Membro
Messaggi: 191
Iscritto il: lun 12 ago 2013, 22:36

Messaggio da Russia »

Grazie Monik. Aggiungerò presto tutte le notizie in mio possesso. Purtroppo sono poche.

mariateres
Membro
Messaggi: 3
Iscritto il: sab 10 mag 2014, 23:00

Re: Mutazione KRAS

Messaggio da mariateres »

Cara Russia,
sono nuova del forum e sono la moglie di un malato da poco in cura con terapia biologica.
sicuramente conosci il sito ALCASE ITALIA molto importante per le informazioni e gli aggiornamenti sui trattamenti, ove puoi approfondire i protocolli clinici per i soggetti con mutazione KRAS

M Teresa
 


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