Se sei un familiare o un amico........
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Ciao Saretta vorrei dirti tante cose ma alla fine ne posso fare solo due:
1) Solo tu conosci veramente tuo padre e nessun'altro su questa terra. Tu hai vissutto con lui per 32 anni e hai anche metà del suo DNA. Sai come prenderlo e quello che puoi ottenere da lui. Consigli non te ne posso dare, non sono in grado però...
2) ... posso dirti che ti capisco. E forse, ancora una volta, in questa tragica situazione spero ti senta meno sola. I miei erano separati e io non parlavo con mio padre da più di un anno. La malattia di mamma me la sono affrontata in gran parte da sola. Mia madre non voleva nemmeno che lui lo sapesse. E' difficile ammetterlo ma mio padre é come un "bel giovanotto mai cresciuto". Io sono l'adulta, con lui. Ho ricucito con lui un piccolo rapporto. So quello che posso e quello che non posso avere da lui. Non è una spalla su cui piangere, lui preferisce scappare. Di fronte alle sue cose diventa egoista. Però ha anche dei lati positivi e se lo sai prendere diventa buono e generoso(solo se lo sai prendere). Si lamenta di continuo, è l'unico che sta male e deve essere capito. Oddio, spero non legga mai ciò che ho scritto, non mi parlerebbe più a vita, è fatto così. Ah dimenticavo, dice un sacco di bugie e pretende che uno ci creda. Quando stiamo insieme c'è tanto imbarazzo e spero sempre ci sia qualcuno con noi, meno male i miei figli! L'ho tanto odiato, l'ho ritenuto parte in causa della malattia di mamma. Oggi mi rimane lui, mamma non c'è più, e mi ci sono attaccata. Quel legame di sangue inspiegabile che nonostante tutto me lo fa amare. Lo accetto con tutti i suoi difetti e quando diventa pesante lo allontano, respiro, e lo riavvicino. Il nostro rapporto è questo e ho imparato ad accettarlo. I rapporti perfetti li lascio alle pagine dei libri che scrivo! Questa è la mia terapia!
Un abbraccio grande grande.
1) Solo tu conosci veramente tuo padre e nessun'altro su questa terra. Tu hai vissutto con lui per 32 anni e hai anche metà del suo DNA. Sai come prenderlo e quello che puoi ottenere da lui. Consigli non te ne posso dare, non sono in grado però...
2) ... posso dirti che ti capisco. E forse, ancora una volta, in questa tragica situazione spero ti senta meno sola. I miei erano separati e io non parlavo con mio padre da più di un anno. La malattia di mamma me la sono affrontata in gran parte da sola. Mia madre non voleva nemmeno che lui lo sapesse. E' difficile ammetterlo ma mio padre é come un "bel giovanotto mai cresciuto". Io sono l'adulta, con lui. Ho ricucito con lui un piccolo rapporto. So quello che posso e quello che non posso avere da lui. Non è una spalla su cui piangere, lui preferisce scappare. Di fronte alle sue cose diventa egoista. Però ha anche dei lati positivi e se lo sai prendere diventa buono e generoso(solo se lo sai prendere). Si lamenta di continuo, è l'unico che sta male e deve essere capito. Oddio, spero non legga mai ciò che ho scritto, non mi parlerebbe più a vita, è fatto così. Ah dimenticavo, dice un sacco di bugie e pretende che uno ci creda. Quando stiamo insieme c'è tanto imbarazzo e spero sempre ci sia qualcuno con noi, meno male i miei figli! L'ho tanto odiato, l'ho ritenuto parte in causa della malattia di mamma. Oggi mi rimane lui, mamma non c'è più, e mi ci sono attaccata. Quel legame di sangue inspiegabile che nonostante tutto me lo fa amare. Lo accetto con tutti i suoi difetti e quando diventa pesante lo allontano, respiro, e lo riavvicino. Il nostro rapporto è questo e ho imparato ad accettarlo. I rapporti perfetti li lascio alle pagine dei libri che scrivo! Questa è la mia terapia!
Un abbraccio grande grande.
@ Saretta,mi associo agli altri che ti sostengono moralmente e come ribadito nel messaggio precedente ti sono vicina!
Io come ho detto prima ho sempre avuto un rapporto difficile,in realtà lui non e' il mio padre naturale,mia mamma l'ha conosciuto sul posto di lavoro,io avevo 4 anni,non mi ha mai fatto mancare nulla e' vero pero' non e' mai stato tanto affettuoso anche perché ha sempre vissuto con la madre fino a quando non se' messo con mia mamma e anche verso di lei non e' mai stato a volte molto corretto,a cambiato atteggiamento solo molto dopo che lei s'è ammalata,la verita' l'ho saputa che avevo 16 anni!Quindi capisco il tuo rapporto contrastante che hai con tuo padre,consigli anch'io non saprei darteli perché servirebbero pure a me,pero' come ti ho detto ti sono vicina e se vuoi mandarmi qualche messaggio io ci sono,tra l'altro siamo coetanee,io ho 34 anni!!Un abbraccio!!
Io come ho detto prima ho sempre avuto un rapporto difficile,in realtà lui non e' il mio padre naturale,mia mamma l'ha conosciuto sul posto di lavoro,io avevo 4 anni,non mi ha mai fatto mancare nulla e' vero pero' non e' mai stato tanto affettuoso anche perché ha sempre vissuto con la madre fino a quando non se' messo con mia mamma e anche verso di lei non e' mai stato a volte molto corretto,a cambiato atteggiamento solo molto dopo che lei s'è ammalata,la verita' l'ho saputa che avevo 16 anni!Quindi capisco il tuo rapporto contrastante che hai con tuo padre,consigli anch'io non saprei darteli perché servirebbero pure a me,pero' come ti ho detto ti sono vicina e se vuoi mandarmi qualche messaggio io ci sono,tra l'altro siamo coetanee,io ho 34 anni!!Un abbraccio!!
Cara Saretta,
in apertura ti dico che mi sono commosso nel leggere le tue parole e i relativi interventi. Da tempo ho fatto mio il seguente pensiero di un noto pschiatra"Non esiste una persona che non abbia un lato positivo. Sta a noi scoprirlo".
A volte fa bene mettersi in discussione, esaminare il problema da un altro punto di vista, mettersi come si suol dire nei panni dell'altro. Io ad esempio da giovane non riuscivo a comunicare con mio padre, osservavo solo la sua esteriorità, la sua autorità; avevo poco più di 35 anni quando mi sono avvicinato al mio caro "papà" guardandolo, scrutandololo dentro, con occhi diversi, avvenne qualcosa di meraviglioso: divenimmo amici!
Per converso sono padre; durante la mia pregressa esperienza tumorale ho ripensato il mio ruolo di padre, migliorandolo.
Trascrivo qui di seguito il pensiero dello psichiatra citato: "Un figlio ha il dovere di difendere i suoi diritti , compreso quello di sbagliare. Ha però il dovere di amare e rispettare chi l'ha generato, allevato, educato con amore e sacrificio, anche se in buona fede ha commesso errori. Per questo tutti, passando gli anni, sentiamo di volere più bene a quel padre o a quella madre che da giovani abbiamo criticato e contestato.
La maturità affettiva che si raggiunge da adulti implica un viraggio dei sentimenti verso i genitori.Dalla loro idealizzazione o, al contrario, dalla loro svalutazione nel caso non siano state figure adeguate, si arriva alla possibilità di vederli semplicemente essere umani, di riconsiderarne quindi globalmente i comportamenti, le mancanze, le qualità, scoprendo che anch'essi sono il risultato di vicende familiari che si tramandano generazionalmente".
A tutti/tutte una buona notte.
Giuseppe
in apertura ti dico che mi sono commosso nel leggere le tue parole e i relativi interventi. Da tempo ho fatto mio il seguente pensiero di un noto pschiatra"Non esiste una persona che non abbia un lato positivo. Sta a noi scoprirlo".
A volte fa bene mettersi in discussione, esaminare il problema da un altro punto di vista, mettersi come si suol dire nei panni dell'altro. Io ad esempio da giovane non riuscivo a comunicare con mio padre, osservavo solo la sua esteriorità, la sua autorità; avevo poco più di 35 anni quando mi sono avvicinato al mio caro "papà" guardandolo, scrutandololo dentro, con occhi diversi, avvenne qualcosa di meraviglioso: divenimmo amici!
Per converso sono padre; durante la mia pregressa esperienza tumorale ho ripensato il mio ruolo di padre, migliorandolo.
Trascrivo qui di seguito il pensiero dello psichiatra citato: "Un figlio ha il dovere di difendere i suoi diritti , compreso quello di sbagliare. Ha però il dovere di amare e rispettare chi l'ha generato, allevato, educato con amore e sacrificio, anche se in buona fede ha commesso errori. Per questo tutti, passando gli anni, sentiamo di volere più bene a quel padre o a quella madre che da giovani abbiamo criticato e contestato.
La maturità affettiva che si raggiunge da adulti implica un viraggio dei sentimenti verso i genitori.Dalla loro idealizzazione o, al contrario, dalla loro svalutazione nel caso non siano state figure adeguate, si arriva alla possibilità di vederli semplicemente essere umani, di riconsiderarne quindi globalmente i comportamenti, le mancanze, le qualità, scoprendo che anch'essi sono il risultato di vicende familiari che si tramandano generazionalmente".
A tutti/tutte una buona notte.
Giuseppe
E' vero Giuseppe, ognuno di noi si è strutturato sulla propria storia personale che si interseca con quella dei genitori e così via...
Probabilmente l'età adulta ti mette a disposizione quella capacità di guardare all'altro senza giudicarlo.
Ogni storia ha la sua unicità anche nel dolore e credo che a volte alcuni figli, così come anche alcuni genitori, facciano davvero molta fatica a compiere questo passo. Dipende da vari fattori: capacità personali, accettazione della diversità dell'altra persona, analisi della situazione e...dipende anche, secondo me, dall'altro, se ti viene "incontro" o meno. I rapporti familiari sono molto complessi ma non potrai mai staccare dalla pelle la tua storia, nel dolore o nella serenità.
Auguro col cuore alla nostra Saretta di essere più serena e di avere la possibilità, se vuole, di accostarsi a questo suo papà ora un pò lontano.
Buona notte a tutti, buona notte Giuseppe.
Un abbraccio Saretta
Linetta
Probabilmente l'età adulta ti mette a disposizione quella capacità di guardare all'altro senza giudicarlo.
Ogni storia ha la sua unicità anche nel dolore e credo che a volte alcuni figli, così come anche alcuni genitori, facciano davvero molta fatica a compiere questo passo. Dipende da vari fattori: capacità personali, accettazione della diversità dell'altra persona, analisi della situazione e...dipende anche, secondo me, dall'altro, se ti viene "incontro" o meno. I rapporti familiari sono molto complessi ma non potrai mai staccare dalla pelle la tua storia, nel dolore o nella serenità.
Auguro col cuore alla nostra Saretta di essere più serena e di avere la possibilità, se vuole, di accostarsi a questo suo papà ora un pò lontano.
Buona notte a tutti, buona notte Giuseppe.
Un abbraccio Saretta
Linetta
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Buongiorno a tutti
@ giuseppe ciò che scrivi è sacrosanto ma ci vuole sempre la volontà da parte di entrambi..
Mi ritengo una persona molto " avanti " che sa mettersi nei panni degli altri in questo caso di mio padre ( ho divorato per studio /lavoro libri di psicologia e simili, sono stata un operatore socio sanitario e volontaria in croce verde)
e credimi che le ho provate tutte per essergli" amica" ma quando ti trovi davanti un muro e continui a rimanere con le braccia aperte ma non si riempiono mai non va bene.
Non mi sono ancora attrezzata per i miracoli, non ce la posso fare..i sentimenti vanno oltre alla ragione..
Ho sempre vissuto preoccupandomi per tutti e lasciando i miei sentimenti al fondo, a volte rimettendoci anche la salute.
Ora ho bisogno e pretendo che almeno mio padre ci sia.. stasera sarà un altra sera difficile perchè lo vedrò...sarà difficile guardarlo negli occhi senza far trasparire la mia rabbia..
Grazie @ giulia per le tue parole @grazie anche a monny e a linetta e a giuseppe sempre molto saggio...
Vi auguro una buona giornata..
@ giuseppe ciò che scrivi è sacrosanto ma ci vuole sempre la volontà da parte di entrambi..
Mi ritengo una persona molto " avanti " che sa mettersi nei panni degli altri in questo caso di mio padre ( ho divorato per studio /lavoro libri di psicologia e simili, sono stata un operatore socio sanitario e volontaria in croce verde)
e credimi che le ho provate tutte per essergli" amica" ma quando ti trovi davanti un muro e continui a rimanere con le braccia aperte ma non si riempiono mai non va bene.
Non mi sono ancora attrezzata per i miracoli, non ce la posso fare..i sentimenti vanno oltre alla ragione..
Ho sempre vissuto preoccupandomi per tutti e lasciando i miei sentimenti al fondo, a volte rimettendoci anche la salute.
Ora ho bisogno e pretendo che almeno mio padre ci sia.. stasera sarà un altra sera difficile perchè lo vedrò...sarà difficile guardarlo negli occhi senza far trasparire la mia rabbia..
Grazie @ giulia per le tue parole @grazie anche a monny e a linetta e a giuseppe sempre molto saggio...
Vi auguro una buona giornata..
Saretta stasera col pensiero siamo tutti accanto a te. Un grande abbraccio, cerca di non lasciarti trascinare dalla rabbia e dall'impulsività se puoi... Tanto, lo sai, che non risolveresti in una sera quello che e' un problema comportamentale che probabilmente esiste da anni.
Comunque io direi ogni tanto di rileggere le parole scritte da Giuseppe perché mi sembrano molto equilibrate e "portatrici di pace".
Un abbraccio Saretta
Comunque io direi ogni tanto di rileggere le parole scritte da Giuseppe perché mi sembrano molto equilibrate e "portatrici di pace".
Un abbraccio Saretta
buon giorno a tutti
mi chiamo Cosmina, mia mamma e malata di cancro da 2 anni, 2 anni di disperazione, dolore, e tanta rabbia.Adesso siamo arrivati sui ultimi 50m................no so a cosa aspettarmi. lo so che la mia domanda e un po strana ma devo sapere come sara il finale.
con mia mamma e iniziato tutto nel 2010 con un tumore al utero con metastasi, dopo tante chemio, radio terapie un intervento molto complesso pensavamo che tutto va sulla strada buona, invece no, il tumore e andato al fegato,reni, polmoni e alle ossa, purtroppo no si po piu fare niente, un mese fa parlando con l'oncologa mi diceva che a un massimo di 6 mesi...........che dolore
la terapia del dolore no fa effetto, e da 3 giorni sembra che la testa non funziona piu come deve...............
come sono li ultimi giorni sentono qualcosa?
grazie a tutti
mi chiamo Cosmina, mia mamma e malata di cancro da 2 anni, 2 anni di disperazione, dolore, e tanta rabbia.Adesso siamo arrivati sui ultimi 50m................no so a cosa aspettarmi. lo so che la mia domanda e un po strana ma devo sapere come sara il finale.
con mia mamma e iniziato tutto nel 2010 con un tumore al utero con metastasi, dopo tante chemio, radio terapie un intervento molto complesso pensavamo che tutto va sulla strada buona, invece no, il tumore e andato al fegato,reni, polmoni e alle ossa, purtroppo no si po piu fare niente, un mese fa parlando con l'oncologa mi diceva che a un massimo di 6 mesi...........che dolore
la terapia del dolore no fa effetto, e da 3 giorni sembra che la testa non funziona piu come deve...............
come sono li ultimi giorni sentono qualcosa?
grazie a tutti
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