Melanoma della coroide: la mia storia

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Russia
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Russia »

Questo e' anche un luogo per sfogarsi.. Perché condividere un dolore tanto lancinante non può che farci bene... Non so cosa dirti.. Ma comprendo ogni parola...
Betulla
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Betulla »

Da quando mio marito se ne è andato ho dovuto cambiare casa e città e la frequentazione degli amici è piu virtuale che reale. In quella casa non dormivo più. Intrisa di sofferenza.
Adesso sto cercando un equilibrio, l'istinto alla soppravvivenza mi ha guidato. I miei figli nel nuovo asilo si sono ambientati, io sono molto sola e da sempre molto solitaria e il paesino che ho scelto per vivere mi protegge un pò dal passato.
Caro Raf se posso darti un consiglio fai ciò che ti senti o meglio ancora ciò che ti fa stare non bene ma meno peggio. Infischiatene del giudizio degli altri. Non ne hanno la piu pallida idea di cosa si possa provare a chiudere una porta quando viene la sera.
Anche le fotografie possono fare male, a me fanno molto male e le ho riposte.
Forse un giorno avrò la serenità di fare cose che ora mi sembra impossibile attuare. Ci vuole una strategia.
Raf50
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Raf50 »

E allora continuo a sfogarmi, anche perchè la cosa è fresca, di stasera.
Altro che buoni sentimenti. Avrei dovuto seguire il mio istinto e abbandonare certe persone al loro squallido destino sin dal giorno dopo il funerale. Altro che persone da amare come mi ero imposto. Gente che al contrario non merita nulla, gente per la quale puoi fare qualsiasi cosa ma resti sempre uguale agli altri se non peggio degli altri, gente di scarsa intelligenza che ragiona (e se dico che ragiona è un complimento) per preconcetti e schemi mentali a senso unico, secondo i quali la ragione è solo dalla loro parte e il resto del mondo è in torto, gente incapace di riconoscere che anche loro possono aver commesso degli errori, gente che non ha saputo comprendere lo sforzo fatto per tentare di restargli vicino, gente che in realtà covava solo sentimenti di vendetta, gli stessi che io ho saputo ricacciare indietro nel nome di mia moglie scomparsa, alla quale cose del genere non avrebbero certo fatto piacere.
Gente che, in una parola, non è stata capace di onorare a dovere la memoria di chi non c'è più, e che non si è chiesta se la persona scomparsa avrebbe voluto tutto questo.
E così mi ritrovo a non essere creduto quando riferisco le parole che mia moglie mi diceva durante la sua malattia circa il senso di abbandono che avvertiva da parte di certi membri della sua famiglia, che poi si inventano la scusa che non potevano venire a casa a trovarla perchè c'era odore di fumo di sigaretta (ok, fumavo in casa anche se in una sola stanza e questo è comunque sbagliato), come se un qualsiasi odore fosse più importante del bisogno di vicinanza da parte della sua famiglia che lei avvertiva durante la sua malattia. Col senno di poi sembra quasi che queste 'brave persone' abbiano voluto precostituirsi un pretesto per poi potermi aggredire post mortem e scaricare su di me tutte le colpe, facendo finta di ignorare (ma poi se ne rendono conto davvero???) tutte le LORO colpe, a cominciare da quella di aver letteralmente estirpato mia moglie, all'epoca quattordicenne, dalla scuola (lei avrebbe voluto continuare a studiare) e di averla gettata, ignorando le sue lacrime, in una fabbrica tessile, passando poi il resto della vita a sparlare di lei come degli altri ed a seminare zizzania in famiglia (peraltro riuscendoci), causando a mia moglie una sofferenza che lei si è portata dietro, in forma latente, per tutta la sua breve vita, eternamente combattuta tra l'amore per la famiglia ed il risentimento per ciò che questa l'ha costretta a subire.
Ed oggi tutta la colpa sarebbe mia ...... comodo così eh? Un ottimo detersivo per coscienze direi.
Ok, degli errori li ho commessi anch'io, sono umano e non ho la pretesa di essere perfetto. A cominciare dal fumo in casa, ho tentato tante volte di smettere o di limitarmi ma questo vizio maledetto è troppo radicato, fumo senza interruzioni dall'età di 15 anni. Mia moglie mi ha rimproverato spesso per questo ma io ho sempre fatto orecchie da mercante. Ho l'hobby della moto e spesso la domenica uscivo con gli amici; lei era in ansia ma non mi ha mai detto di smettere ed anzi mi diceva di continuare quando ogni tanto paventavo l'idea di vendere la moto. Lei era l'immagine stessa dell'altruismo e così come ha sopportato in silenzio le anzidette angherie, così ha sopportato con lo stesso dignitoso silenzio la paura che io un giorno potessi non tornare a casa (cosa che magari qualcun altro avrebbe gradito, chissà).
Resta il fatto che di tutto questo io dovevo rendere conto a lei e solo a lei, e se a lei andava bene oggi nessuno, e dico nessuno, dovrebbe permettersi di approfittare della sua assenza per trasformare in presunta ragione i propri personali livori, a maggior ragione non apprezzando il fatto che io (che di livori ne ho quanti e forse più di loro) ho fatto il non leggero sforzo di buttarmeli alle spalle per rispetto della memoria di mia moglie..... un rispetto che a questo punto devo ritenere che dall'altra parte è mancato del tutto.
Una mancanza di rispetto che sporca il suo ricordo, ed anche un' occasione perduta perchè la morte, ancora una volta, non ha insegnato nulla a noi miserandi esseri terreni, che continuiamo a restare attaccati alle nostre grette e meschine beghe di cortile invece di capire che dovremmo spendere il tempo che ci resta a volerci bene ..... io la parte mia l'ho fatta ma a quanto pare non sono stato apprezzato. La prima guancia l'ho porta durante tutta la durata del matrimonio, la seconda dopo il funerale, fino ad oggi.
E le guance, si sa, sono soltanto due.
Moglie mia, perdonali da lassù tu che puoi ..... quando ti avrò raggiunta forse ne sarò capace anch'io, ma finchè resterò su questa terra so che non ci riuscirò mai più.
Raf50
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Raf50 »

Betulla ha scritto:Da quando mio marito se ne è andato ho dovuto cambiare casa e città e la frequentazione degli amici è piu virtuale che reale. In quella casa non dormivo più. Intrisa di sofferenza.
Adesso sto cercando un equilibrio, l'istinto alla soppravvivenza mi ha guidato. I miei figli nel nuovo asilo si sono ambientati, io sono molto sola e da sempre molto solitaria e il paesino che ho scelto per vivere mi protegge un pò dal passato.
Caro Raf se posso darti un consiglio fai ciò che ti senti o meglio ancora ciò che ti fa stare non bene ma meno peggio. Infischiatene del giudizio degli altri. Non ne hanno la piu pallida idea di cosa si possa provare a chiudere una porta quando viene la sera.
Anche le fotografie possono fare male, a me fanno molto male e le ho riposte.
Forse un giorno avrò la serenità di fare cose che ora mi sembra impossibile attuare. Ci vuole una strategia.
Ciao Betulla.
A dimostrazione del fatto che l'elaborazione del dolore, così come ho sempre sostenuto, è il sentimento più personale che esista, io sto reagendo in maniera diametralmente opposta alla tua.
Diciamo che in un certo senso sono anche costretto a farlo a causa del mio lavoro che non mi consente di trasferirmi: sono lavoratore autonomo e rifarsi una clientela dove nessuno ti conosce è impossibile.
Ringrazio innanzitutto i miei amici che fanno di tutto per cercare di distrarmi.
Ho fatto uno sforzo enorme all'inizio ed anche ora non è facile, ma continuo a vivere nella stessa casa (a mangiare però vado dai miei genitori che ho ancora la fortuna di avere), e negli ultimi giorni ho anche iniziato a fare qualche piccola faccenda di casa. Penso che mantenere 'viva' la casa dove abbiamo vissuto per 15 anni sia un modo per mantenere 'viva' anche lei, anche se di tanto in tanto, spostando o anche solo vedendo oggetti più legati a lei, il dolore prorompe tagliente e lancinante quasi come il primo giorno.
E' anche vero che però la gran parte del mio tempo in casa lo trascorro nel mio 'office' domestico, che è l'unica stanza dove non c'è nulla di lei e dove lei non entrava quasi mai: se non avessi avuto questa sorta di 'rifugio' (c'è anche un letto dove ora dormo ..... il letto matrimoniale resterà per me un tempio inviolabile), probabilmente non sarei mai riuscito a rientrare in questa casa.
Le sue foto non le ho riposte, anzi alcune le tengo in bella evidenza e di tanto in tanto ci parlo ...... Potrà sembrarti masochistico ma fare questo mi dà per qualche secondo l'illusoria sensazione che lei sia ancora qui con me,
A differenza tua non ho figli, per cui non posso isolarmi dal mondo esterno perchè in caso contrario non avrei davvero nessuno con cui relazionarmi e impazzirei rapidamente.
Sulla sua famiglia, ed in particolare sui suoi genitori, meglio stendere un velo pietoso.
Di tanto in tanto piango ...... chi l'ha detto che il tempo guarisce? A parte l'aver ripreso parzialmente a compiere gli atti della quotidianità, da quel giorno non è cambiato nulla.
Mi mancherà per sempre, finchè un giorno, quando Dio lo vorrà, ci ricongiungeremo, ed allora nulla più potrà dividerci.
Betulla
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Betulla »

Caro Raf,
Quanta sofferenza nelle tue parole!
A volte le persone ci feriscono inconsapevole, noi siamo molto fragili e disorientati dalla malattia dei nostri amati, dalla loro sofferenza, dalla loro dipartita.
Molte persone ora, qui in questo luogo nuovo dove ho scelto di vivere si approcciano a me e ai miei figli e mi percepiscono come una donna forte, indipendente. Mio malgrado lo sono diventata da quattro anni a questa parte, da quando è stato diagnosticato il tumore a mio marito.
Ma gli altri non possono capire, non possono immaginare quanto sia difficile e che la mia sia una corazza, un assoluto disincanto. Ma non me ne curo.
Ho ritarato la scala dei valori.
Come hai fatto tu, come hanno fatto tanti se non tutte le persone che scrivono in questo forum.
La rabbia che nutri verso coloro che ti hanno ferito aiuta a distoglierti dallo strazio della mancanza della tua sposa.
Non isolarti, cerca di continuare a vivere, prima o poi tornerà un sorriso. Succederà anche a me, è passato solo un anno ma mi sembra di averlo abbracciato una vita fa.
Raf50
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Raf50 »

Il fatto è, cara amica e compagna di sventura, che io tutto quello che vorrei in questo momento è solo e soltanto il poter ricordare la mia adorata moglie in pace, senza essere disturbato da squallide meschinità terrene che ne sporcano il ricordo e le mancano di rispetto.
Quando penso a lei (cioè praticamente ogni momento della giornata) vorrei poter pensare solo a lei, e non anche alle persone che una natura ingiusta e beffarda ha voluto che le fossero collegate, cosa che purtroppo in questo momento mi riesce difficile, perchè anche il solo guardare una sua fotografia non riesce, per ora, ad evitarmi di pensare al male che queste persone le hanno fatto in vita e che stanno continuando imperterritamente a farle anche da morta! Non mi interessa se rispettano o non rispettano me, anche perchè io non ho la benchè minima stima di loro per cui la cosa mi scivola addosso.....del resto qui tutti sanno chi sono io e chi sono loro ...... quello che non riesco a sopportare è che questo loro atteggiamento è incurante di quello che avrebbe voluto lei, ed in questo senso è irrispettoso ed offensivo della sua memoria. Del resto tutto questo è assolutamente coerente, visto che di ciò che avrebbe fatto piacere a lei non se ne sono mai curati neppure quando era viva.
E la cosa più vile, schifosa e vergognosa è che queste persone sono i suoi genitori ...... pardon ...... gli esseri che hanno indegnamente avuto l'onore di metterla al mondo ....... essere genitori è ben altro.
Tu dici che mi stanno distraendo ..... ti sbagli. Stanno aggiungendo dolore al dolore, e non solo al mio ma anche a quello di tutta la parte sana della famiglia, che ne sta soffrendo quasi quanto me, ed ha di conseguenza deciso di isolarli.
Quanto sto per dire non è un pensiero cristiano ma sono veramente esasperato ....... spero possa essere questa la loro punizione su questa terra, prima di quella che sicuramente li attende nell'Aldilà.
Erika76
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Erika76 »

Raf, la tua storia assomiglia in modo quasi speculare alla mia. Ho perso Dani 10 mesi fa dopo 14 anni insieme. La sua famiglia? Non solo assente, ma addirittura vergognosa nel non aver saputo stare vicino al figlio, nell'aver addirittura troncato i rapporti e nel non aver mai cercato di recuperarli una volta nota la gravità della malattia. Ora che Dani non c'è più, questi che tu non osi definire genitori e io nemmeno si sono separati. Lui se n'è andato in un posto vicino al mare (sai gli piace l'idea di farsi tre mesi di sole e spiaggia). Lei ha comprato un monolocale. Dopo la morte di Dani hanno tentato di mettere il naso ovunque sempre precisando però che gli assegni gli facevo io.
Io ho un bimbo di 5 anni. Dani aveva desiderato, proprio pochi giorni prima di volare via, rivedere la madre. Dei due è la meno peggio. Io proprio come te, lavoro in proprio, quindi ho continuato a vivere in quella casa dove ci eravamo trasferiti appena un anno prima. Lavoro nello stesso ufficio che dividevo con lui oltre ai miei 3 dipendenti. All'inizio ho chiesto a mia mamma di restare da me. Non volevo restare sola con Lollo in quella casa diventata troppo grande. Anche lavorare era un disastro, ovunque i suoi appunti, il suo PC, le sue cose... Ho chiesto a una delle dipendenti che più delle altre ha vissuto questo dramma di fare pulizia, togliere dall'ufficio tutto quello che poteva. A casa invece ho tenuto tutto immutato, il suo armadio, le sue cose.... Foto di lui ne ho ovunque anche perché vorrei che Lollo non dimenticasse il suo volto. Con la "madre" ho un rapporto di superficie, le permetto di vedere Lollo ogni due settimane, ma sebbene lei parli di quello che è successo come se fosse sempre stata presente, io so che non c'era, so che l'ha ferito e so quanto male gli abbia inflitto quando già il cancro lo stava distruggendo, per cui non potrò e non vorrò mai riprendere un filo spezzato da tempo. Il tempo.... Raf... il tempo serve, serve per metabolizzare il cambiamento, serve per ricrearsi una consuetudine che all'inizio è ignoto, paura, vuoto. Ankio ho difficoltà a pensare a Dani senza associarlo a quei due, senza associare la sua sofferenza a quell'assenza che dai genitori non dovrebbe mai venire. Ma piano piano, sto riuscendo a isolare i sentimenti, a tracciare delle linee di demarcazione. Chi c'era durante la malattia, chi ha tenuto la mano, chi ha sofferto e pianto di nascosto Raf eri tu e questo tuo esserci stato ti restituirà la serenità, che non sarà immediata e non sarà mai qualcosa di definitivo. Il tempo lenisce, ma non guarisce. Quello che è successo resterà per sempre e ti ha cambiato come ha cambiato me. Non potremo mai essere gli stessi di prima e questo dobbiamo accettarlo, ma tu eri lì e lei saprà ringraziarti e te ne accorgerai piano piano.
Ti sono vicina
Erika
Betulla
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Betulla »

Ciao cara Erika
Non ci siamo mai incrociate ma le nostre storie si assomigliano moltissimo.
Penso che l'atteggiamento dei genitori di tuo marito sia un dolore in più con cui fare i conti. Mi dispiace tanto per te, per tuo figlio. Ma come dicevi al nostro caro Raf tu sei in pace con te stessa, il tuo cuore conosce la verità. Tu c'eri. RAF c'era. Io c'ero. Accanto ai nostri sposi.
Certo quei personaggi li hanno feriti e questa probabilmente è la cosa che brucia di più, che non da pace.
Vi abbraccio forte forte entrambi.
Raf50
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Raf50 »

Devo dire che rispetto a te, Erika, io sono un pelino più 'fortunato', se può avere un senso usare il termine 'fortuna' in situazioni del genere ...... come forse ho gia detto io e la mia Carmela non abbiamo avuto figli, per cui non ho nipoti da continuare a far vedere a nonni degeneri. Anche la situazione successoria è molto semplice, in pratica dovranno solo mettermi le firme per la rinunzia all'eredità, che è costituita soltanto da un'autovettura di 11 anni (intestata a lei) che ormai vale ben poco, così come pochi sono i soldi avanzati dopo aver pagato tutto quello che c'è stato da pagare. Immobili zero, per fortuna: anche la casa dove vivevamo è sempre rimasta intestata ai miei genitori, per cui è al riparo da eventuali rivendicazioni ritorsive.
La conseguenza di tutto questo è che, una volta sistemate queste poche cose, io potrò cancellare per sempre queste persone dalla mia vita. Il fatto di non doverli vedere nè sentire mai più sarà almeno un piccolo sollievo, e spero mi consentirà di tornare a 'gustare' il mio ricordo di lei in pace, circondato dall'affetto della mia famiglia e della parte sana della sua.
Lungi dal consolarmi, mi lascia invece sconcertato lo scoprire che non sono il solo ad aver incontrato persone così abiette e meschine ..... speravo che simili 'esemplari' fossero capitati solo a me, e invece mi rendo conto di quanta povertà di cuore c'è in giro ....... sarò noioso lo so, lo dico in chiusura di tutti i miei post ormai, ma spero soltanto che il Signore sappia dare a tutti la giusta ricompensa, in questa vita o nell'altra.

ps. nel mio caso la parte peggiore, ed anzi direi il 'motore immobile' di tutto, la fonte unica e sola di tutta la cattiveria, è la madre, mentre il padre è solo il cagnolino che esegue fedelmente tutti gli ordini. Lei resta sempre chiusa nel suo antro cavernoso a sentenziare su tutto e su tutti, e quando proprio non si può fare a meno di esternare, istruisce il cagnolino e quello va e fa 'bau bau'.
Raf50
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Re: Melanoma della coroide: la mia storia

Messaggio da Raf50 »

Betulla ha scritto:Certo quei personaggi li hanno feriti e questa probabilmente è la cosa che brucia di più, che non da pace.
Hai colto pienamente il punto.
Odio il solo fatto che i miei pensieri, in questo momento, debbano essere occupati da queste meschine viltà e non dal solo, puro ricordo.
Mia moglie si sta probabilmente rivoltando nella tomba, come dimostra il fatto che un parente l'ha sognata che piangeva, ed un altro che passava davanti alla madre ed alla sorella senza degnarle neppure di uno sguardo.
 


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