E questa tua frase, saggia come sempre, racchiude tutto.Erika76 ha scritto:Vero, stare qui non aiuta a dimenticare, ma forse né tu né io abbiamo il desiderio di dimenticare.
QUASI UN ANNO, IO E VOI
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
E' vero carissimi, e' vero Raf..qui non si vuole dimenticare. Sarebbe come decidere di fare a meno di una gamba, di un braccio.. Chi può desiderare di vivere a metà? Chi ci suggerisce di nascondere chi amiamo sotto il tappeto semplicemente perché non lo vediamo più, lo dice, credo, perché istintivamente vuole difendersi dall'idea che esista un'esperienza così tragicamente profonda come la morte di chi si ama.
Spesso il dolore degli altri e' intollerabile, meglio dire:" lascia perdere"..
Ma non è' nascondendoli che "loro" smettono di esserci, comunque..tornano in mille forme diverse, anche meno paranormali come espressioni che usiamo, gesti, desideri..
Vi abbraccio tutti, fortissimo..
Antonella, benvenuta anche da parte mia..
Linetta
Spesso il dolore degli altri e' intollerabile, meglio dire:" lascia perdere"..
Ma non è' nascondendoli che "loro" smettono di esserci, comunque..tornano in mille forme diverse, anche meno paranormali come espressioni che usiamo, gesti, desideri..
Vi abbraccio tutti, fortissimo..
Antonella, benvenuta anche da parte mia..
Linetta
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
Non che già non lo sapessi, ma queste ultime riflessioni che abbiamo fatto mi hanno reso ancora più consapevole del fatto che io non voglio dimenticare. Punto. Sarebbe come tradirla, sarebbe come farla morire una seconda volta, sarebbe impedire che lei possa continuare a vivere attraverso me. Me ne rendo conto ad esempio quando, rientrando a casa dopo una giornata in cui magari il lavoro mi ha assorbito più del solito, e durante la quale non ho dunque avuto la possibilità di pensare ad altro che non fosse il lavoro, non mi sento affatto sollevato del fatto che per qualche ora sono riuscito a non pensare a lei, ed anzi desidero tornare a casa per restare solo con lei, col suo ricordo, con i suoi oggetti, con le sue foto che ancora mi danno l'impressione di poterle parlare e di poterla 'sentire' come quando lei era ancora qui a condividere con me la vita terrena. Ed anche se fa male stare qui da solo, continuo ad alternare momenti in cui, non riuscendo a razionalizzare la sua assenza, soffro e piango, con momenti in cui invece riesco ad apprezzare la solitudine come momento di maggior vicinanza a lei. A volte guardo la sua foto e le sorrido.
Come dicevo oggi ad un amico, il tempo non cancella il dolore, cambia soltanto il modo di viverlo. Queste persone meno fortunate come Carmela o come Dani o come tanti altri qui e fuori di qui, resteranno per sempre nei cuori di chi li ha amati, qualunque cosa possa accadere nel resto della loro vita.
Non vorrei sembrare banale o scontato facendo ora una citazione da uno dei maggiori tormentoni della storia del cinema, 'Titanic' di Cameron, che all'epoca seguii soltanto perchè già molto interessato, da tempi 'non sospetti', alla triste storia della nave, ma, se vi ricordate, la protagonista, che aveva conosciuto da ragazza il protagonista e se ne era perdutamente innamorata perdendolo dopo pochi giorni, aveva poi condotto la sua vita sposandosi e avendo dei figli, ma non aveva mai cancellato dal suo cuore quell'amore, ed a lui e non ad altri si era ricongiunta momento della sua morte. E c'era un passaggio del suo racconto in cui lei diceva: "E' vissuto soltanto nel mio cuore".
Allo stesso modo, qualunque cosa noi si possa fare del tempo che ci resta, essi continueranno a vivere per sempre nei nostri cuori, fino a quando non ci ricongiungeremo.
Come dicevo oggi ad un amico, il tempo non cancella il dolore, cambia soltanto il modo di viverlo. Queste persone meno fortunate come Carmela o come Dani o come tanti altri qui e fuori di qui, resteranno per sempre nei cuori di chi li ha amati, qualunque cosa possa accadere nel resto della loro vita.
Non vorrei sembrare banale o scontato facendo ora una citazione da uno dei maggiori tormentoni della storia del cinema, 'Titanic' di Cameron, che all'epoca seguii soltanto perchè già molto interessato, da tempi 'non sospetti', alla triste storia della nave, ma, se vi ricordate, la protagonista, che aveva conosciuto da ragazza il protagonista e se ne era perdutamente innamorata perdendolo dopo pochi giorni, aveva poi condotto la sua vita sposandosi e avendo dei figli, ma non aveva mai cancellato dal suo cuore quell'amore, ed a lui e non ad altri si era ricongiunta momento della sua morte. E c'era un passaggio del suo racconto in cui lei diceva: "E' vissuto soltanto nel mio cuore".
Allo stesso modo, qualunque cosa noi si possa fare del tempo che ci resta, essi continueranno a vivere per sempre nei nostri cuori, fino a quando non ci ricongiungeremo.
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
E Raf, in Titanic, la scomparsa di lui così prematuramente, ha lasciato in lei la forza e il coraggio di vivere appieno la sua vita. Ricordi le foto di lei a cavallo? Lei aveva abbandonato le frivolezze e la fragilità del suo status e cavalcava proprio come avrebbe fatto un uomo. Allora Raf c'è di più. Oltre all'amore che vive nell'anima e di anima, al di là del tempo che abbiamo trascorso con chi abbiamo amato (tanto o poco che sia), quello che ci lasciano e quello che l'esperienza del cancro ci lascia va al di là di una forma di dolore che muta senza mai scomparire. Lascia il coraggio di affrontare qualsiasi sfida si frapponga tra noi e la vita, la determinazione, la forza di andare avanti nonostante tutto e tutti. Dani un giorno mi disse che si muore come si vive. Vero, loro, Dani e Carmela, come forse tanti altri, hanno vissuto e lottato contro privazioni e umiliazioni affrontando la vita a testa alta, affrontando la morte a testa alta, senza mai nascondersi. E noi? Noi non ci nascondiamo. Chi pensa che stare qui nel Forum significhi nascondersi non ha capito nulla. E' esattamente l'opposto, stare qui significa esporsi quotidianamente al dolore, al proprio in primis e al dolore altrui. Stare qui significa aiutare, supportare perché ci sentiamo imperfetti per non aver salvato i nostri amori. Sentiamo quindi la necessità di riscattarci da un fallimento che è una condizione psicologica, che si attenuerà quando capiremo che doveva andare così. Ma continueremo a stare qui, perché siamo legati dal sottile filo che solo chi ha vissuto il cancro vede e sente come suo.
Dimenticare? Mai. Non per un assurdo desiderio di auto-lesionismo come posso pensare taluni, ma perché loro sono e saranno sempre in noi. Non si tratta di dimenticare, si tratta di fare nostro un percorso che trasforma il dolore in energia, vita.
Dimenticare? Mai. Non per un assurdo desiderio di auto-lesionismo come posso pensare taluni, ma perché loro sono e saranno sempre in noi. Non si tratta di dimenticare, si tratta di fare nostro un percorso che trasforma il dolore in energia, vita.
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
Per Paola, hai ragione. C'è il lavoro, ci sono i figli, ci sono le mille incombenze che nessuno ti sottrae "solo" perché sei una vittima indiretta del cancro. Nessuno di noi, credo e spero, scrive qui abbandonando i figli al proprio destino e con il lavandino stracolmo di piatti da lavare. Ma è vero, è una droga buona, di quelle che non ti fanno dimenticare, di quelle che anzi affinano i sensi e ti spingono a riflettere e a capire aspetti che forse in solitudine non si è in grado di comprendere fino in fondo. Qui si è allo specchio, come in un confessionale dove nessuno giudica, ma ascolta e se può consiglia. Mi sono sentita troppo spesso dire "smettila di farti del male ed esci da lì". Ma il male lo abbiamo dentro, il male inteso come dolore, malinconia ci accompagna al lavoro, a scuola a prendere i bambini, al mare... quanto vorrei che lo capissero anche gli altri.
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
Ma sei veggente? Hai visto il mio lavandino?Erika76 ha scritto:Nessuno di noi, credo e spero, scrive qui abbandonando i figli al proprio destino e con il lavandino stracolmo di piatti da lavare.
A mia scusante, però, ho il fatto che non ho nessuno da accudire tranne me stesso e che nel mio lavandino non ci sono piatti ma solo tazzine da caffè, visto che non mangio qui ....
Non so perchè ma, anche quando c'era lei, ero molto più disposto a passare l'aspirapolvere o a lavare i pavimenti che non a lavare i piatti, devo aver sviluppato una sorta di allergia....
Giusto per 'alleggerire' un po'.....
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
Haha Raf, anche il mio lavandino pullula di tazzine, ma perché mi bevo una moka di caffè al giorno! Ma ho la lavastoviglie per fortuna. Questa mia semplificazione tecnica è comunque compensata da Lollo, 6 anni e pisquano come non mai, che non riesce ad aprire una bottiglia senza versarsi addosso metà del contenuto, a lavarsi senza allagare il bagno, a fare pipì centrando il water e a mettersi una maglia senza rischiare il soffocamento!!
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
Un pensiero per te cara Erika, per il giorno che stai per affrontare. Sei forte..so che sarà un giorno duro.Ti ho nel cuore. Un abbraccio.
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
Un pensiero anche da parte mia Erika ..... non so e non riesco a immaginare cosa possa significare il primo anniversario .....
Sii forte.
Il 22 per me saranno 3 mesi, ed il 16 sarebbe stato il suo 47° compleanno...... ti abbraccio anch'io.
Sii forte.
Il 22 per me saranno 3 mesi, ed il 16 sarebbe stato il suo 47° compleanno...... ti abbraccio anch'io.
Re: QUASI UN ANNO, IO E VOI
Cara Erika, ti sono vicina in questo triste anniversario.
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