Ti odio da vivere

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Aloap
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da Aloap »

Verissimo, è proprio così. Grazie per le belle parole, VUOTO. Subito mi sono resa conto che dovevo prendere confidenza con questa parola, soprattutto quando ho dovuto spiegarlo a mia madre e poi a mia sorella. I primi giorni sembravano quasi rifiutare quella che era la realtà, quindi dire a me stessa e anche a loro "ho un tumore, non ci sono 'se' e 'ma'... devo, anzi dobbiamo, affrontarlo" mi ha fatto metabolizzare. E adesso è arrivato il momento di iniziare, di concretizzare le mie scelte, di aggredire con tutte le forze.
GIORNOPERGIORNO
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da GIORNOPERGIORNO »

Cara Aloap, non conosco la situazione di Avellino. A Milano IEO - HUMANITAS - Istituto tumori Niguarda ....
Per quanto riguarda la terapia .... non credo si possano fare previsioni su come starai ...
ognuno risponde in modo diverso.
Mi chiedevo se in questo periodo qualcuno della tua famiglia potesse raggiungerti e stare a Milano x questo periodo
vuoto
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da vuoto »

Aloap ha scritto:Verissimo, è proprio così. Grazie per le belle parole, VUOTO..
Franco, ti prego :D

Molto bene l'idea di affrontare con piglio aggressivo la malattia. Come dicevo altrove qui nel forum, in molti tendono a mitizzare e a "umanizzare" il cancro immaginandolo come qualcosa di pensante che entra nella vita di una persona per distruggerla in modo sadico. Questa idealizzazione secondo me è la prima sorgente che alimenta le nostre paure. E'vero che un cancro può apparire di colpo, e che purtroppo siamo costretti ad affrontare un percorso prestabilito in una dimensione nuova, però questo non significa che dobbiamo perdere la nostra fermezza mentale, anzi ogni giorno dobbiamo mettere un mattoncino per costruire la guarigione. Ci sono altre malattie che sono parimenti mortali come il cancro, però non si sa perchè, nella comunicazione generale, nel mondo "là fuori", ancora si sente parlare di cancro con formule tipo male incurabile, o grave malattia. Questo credo sia sbagliato perchè così facendo la persona non si sensibilizza al problema e nel nefasto caso di diagnosi si ritrova spiazzata a combattere con la malattia sì ma anche con un'immagine mostruosa che il cervello ha creato. Ti faccio i miei migliori auguri con affetto sincero!
Ultima modifica di vuoto il lun 5 gen 2015, 20:22, modificato 1 volta in totale.
Aloap
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da Aloap »

Ad Avellino c'è un medico davvero molto bravo e stimato da tutti.
Comunque, nella scelta che ho fatto ho messo sicuramente in conto che dovranno raggiungermi, di volta in volta, dei familiari (e anche amiche, se sarà possibile). E, certamente, metto anche in conto che potrei stare male (fisicamente o psicologicamente). In quel caso affronterò la situazione, ovvero avrò la possibilità di proseguire a casa mia (è questa la porta che mi sono lasciata aperta). Come terapia è identica ovunque, da nord a sud. Sono pienamente d'accordo col fatto che bisogna "mettere un mattoncino per costrure la guarigione": è proprio quello che dico a me stessa e a chi mi sta intorno. Diamoci delle possibilità, delle probabilità, stabiliamo dei punti, pensiamo già a quello che potrebbe accadere per tentare di arrivre preparati a tutto ma poi andiamo avanti passo passo, affrontiamo passo dopo passo quello mi capita. Grazie a tutti del sostegno, ogni consiglio e visione delle cose aiuta a riflettere.
vuoto
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da vuoto »

Bravissima Paola, questo è lo spirito giusto. Un passo alla volta e, se mi permetti un consiglio che mi sono permesso di dare anche in altri luoghi del forum, durante le terapie che affronterai, ricordati sempre di ritagliare una parte del giorno in cui il pensiero del cancro non deve entrare nella tua testa. Un angolino tuo, dove coltivare i tuoi hobby e dove impegnarsi a fare qualcosa di diverso. Aiuta moltissimo credimi. Per il resto, nulla da aggiungere, condivido in pieno tutto ciò che hai detto :D
Aloap
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da Aloap »

Accolgo volentieri il tuo consiglio, penso che la cosa migliore (dovunque ci si trovi e con chiunque si condivida il momento difficile) sia di dare spazio ad altro, senza strafare: non voglio "obbligarmi" a fare cose che altrimenti non farei. Dopo aver cercato di metabolizzare nei primi giorni, ho cercato la normalità. Ho riempito le giornate (senza nemmeno sforzarmi troppo) di vari momenti belli, quelli a casa, con gli amici, con i parenti, col mio nipotino. E sono immagini che restano nel cuore e nella testa, e danno tanta forza. Sono una ricarica. E confesso di essermi distratta parecchio. Certo ho avuto giorni di riflessione, di esami da fare, di medici da vedere ma il resto del tempo l'ho dedicato a me e alla mia serenità. Ci sono state ore, durante queste feste, in cui davvero non ho pensato di essere malata, non ho pensato a quello che mi aspetta. Ripensandoci mi dico "ma ho capito che è successo? come è possibile che sono riuscita a distrarmi in questo modo?". Mi sembra quasi una stranezza :)
vuoto
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da vuoto »

I giorni di riflessione ci sono (e male sarebbe se non ci fossero) e capitano, durante la convivenza con un cancro purtroppo sono da preventivare quei momenti dove ci si sente più scarichi del solito e dove il pensiero della malattia risulta in primo piano rispetto agli altri. Ripeto, sarebbe strano se non si presentassero. Però di contro c'è da agire appunto come hai fatto tu, ossia continuare comunque la quotidianità e la normalità e non stupirsi se ce la si è fatta. Il cancro, ahimè, è entrato a far parte della mia vita come della tua come di quella di tanti altri. E'vero. Ma non è entrato per spadroneggiare, comandare e distruggere. Certo, reclama attenzione come è giusto che sia. Ma non gli si deve dare più delle attenzioni che merita. Ecco perchè io sono sempre convinto che non lo si debba umanizzare e mitizzare. Sicuramente c'è un percorso terapeutico da compiere (anche se ovviamente ti auguro che il tuo sia il più breve possibile e possa risolvere il tutto in maniera rapida lasciando meno strascichi possibili) ma va affrontato con spirito propositivo e senza, ripeto ancora, permettere che invada, una volta terminato il suo tempo giornaliero, le altre sfere della vita. Giusto per dirti una cosa, pochi giorni prima delle festività natalizie appena trascorse, anzi era proprio il giorno prima che io avessi l'ultima tac di controllo, quindi il 22 dicembre, ero in paese, e ho visto passare una macchina alla cui conduzione c'era una signora che conoscevo da tantissimo tempo anche lei purtroppo malata di tumore, con la bandana in testa e il viso un pò scavato. Ma c'era un bagliore di combattività nei suoi occhi che mi è veramente rimasto impresso. Nel reparto di day hospital di oncologia dove vado io per le visite di controllo c'è l'associazione onlus di volontariato e psiconcologia che ha affisso dei piccoli volantini con una frase significativa "Ricordatevi che arrendersi psicologicamente alla malattia è la malattia stessa" e credo che mai parole più vere siano state scritte. Ti mando un abbraccio forte di vero cuore e sono a tua disposizione per qualsiasi cosa :D
Aloap
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da Aloap »

Anche io ti mando un abbraccio e ti ringrazio ancora; sicuramente cercherò di aggiornare questa specie di mio racconto perché ho bisogno di scrivere e ho bisogno di leggere/ascoltare parole di conforto e di incoraggiamento. La guarigione va costruita a partire da se stessi ma con l'aiuto di chiunque. "Ricordatevi che arrendersi psicologicamente alla malattia è la malattia stessa" è una frase bellissima, da tener sempre presente per non arrendersi e superare i momenti più brutti. Come hai fatto notare anche tu attraverso la citazione sulla signora malata, ciò che ci circonda cattura la nostra attenzione soprattutto se ha a che fare con qualcosa che sentiamo vicino in questo momento e fa parte di noi. Anche a me stanno capitando situazioni del genere, basta un'attesa dal medico o prima della Tac e vedi sofferenza mista a combattività. Senti donne che sono state operate del tuo stesso tumore che non vedono l'ora di cominciare la terapia, semplicemente perchè vogliono sbrigarsi e far passare in fretta questo tempo, e lo dicono col sorriso sulle labbra. E allora capisci che non sei sola. Basta andare a fare le analisi del sangue e la segretaria, con poche parole, ti risolleva e ti esorta "mi raccomando, quando sarà tutto alle spalle vieni a salutarmi e a raccontarmi che è andato tutto bene". Basta entrare dal medico e due volontarie, che hanno vinto il tuo stesso tumore e sono pure più giovani di te, ti raccontano qualcosa della loro storia, ti incoraggiano e ti lasciano il numero di telefono per qualsiasi cosa. A volte, basta questo per sentirsi un pochino meglio. Mettere insieme tutte queste cose, aiuta. A me aiuta, è di sollievo.
vuoto
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da vuoto »

Anche questo tuo intervento lo condivido parola per parola e non posso far altro che essere d'accordo. Scrivere è importantissimo e fondamentale perchè aiuta tanto a esternare le proprie emozioni e a non tenerle dentro tutte per sè. Io ho commesso questo errore in questi tre anni di malattia, nel senso che non ho mai avuto modo (salvo con i ragazzi americani del precedente forum dove li ho conosciuti) di far uscire un pensiero, uno stato d'animo, una preoccupazione e, perchè no, anche un momento di contentezza e ti dico che aver deciso di iscrivermi in questo forum si è rivelato veramente molto molto importante. Prendo spunto dalle tue parole anche per aggiungere un'ulteriore riflessione: tu appunto parli di sofferenza mista a combattività che si vede nelle sale di attesa, o appunto a quei piccoli/grandi gesti da parte dei volontari e simili. Ecco, già queste cose secondo me sono il fulcro della forza che dobbiamo trovare dentro di noi. Ho visto persone, durante la mia permanenza chemioterapica, con tumori veramente molto difficili, discutere in totale serenità anche di argomenti leggeri proprio perchè la mente ha bisogno di quotiianità e di normalità come una fuga dal momento vissuto di infusioni e di terapie. Cercare di potenziare il nostro essere noi stessi e di non farlo smantellare dalla malattia, questo è di vitale importanza. Perchè appunto il cancro può portare una serie di problemi fisici, di dolori, di reazione alle terapie, questo è vero, e per combatterlo serve tempo, ma non è questo di per sè che a mio modesto parere nuoce al nostro io. Sono tutti i pensieri che automaticamente costruiamo e che, nei momenti in cui siamo lontani dalla struttura medica, ci colgono di sorpresa. Sempre per quello che ho passato e che passo io, ti posso dire che per assurdo quando sono a casa, è lì che mi sento più debole mentalmente e ho bisogno di fare i "compiti per casa" come li chiamo io per tenermi impegnato, quindi non so pesca giardinaggio e così via, mentre se per ipotesi devo recarmi dal medico, o all'oncologico, o a una tac e così via, la mattina stessa, già entrando nella struttura e vedendo tanta gente nella mia stessa condizione, mi rendo conto che faccio anche io parte di questo microcosmo che combatte ogni giorno e come tale anche io devo farlo. E l'angoscia si attenua. Lo stesso quando sono nel macchinario per la tac. In quel momento penso "ma sì, tanto sono qua, l'esca l'ho buttata, ora devo vedere cosa ho pescato" nel senso che vada come vada sono pronto ad affrontare tutto dopo e che non devo perdermi. Far vincere il cancro significa appunto non tanto arrendersi fisicamente (perchè quello non dipende dalla nostra volontà), ma NON arrendersi psicologicamente, la nostra psiche la malattia non deve toccarla. Ti rinnovo l'abbraccio, ovviamente è un piacere parlare con te!
Aloap
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Re: Ti odio da vivere

Messaggio da Aloap »

Franco, anche per me è un piacere!
Ho letto solo adesso un po' della tua storia, nel tuo spazio. Beh, comprendo che è stata dura ed è stato un sollievo leggere che l'ultima tac ha spazzato via le tue paure.
A proposito di medici (a cui hai fatto tanti riferimenti) e di mente che "ha bisogno di quotidianità e di normalità", fortunatamente finora ho trovato medici molto disponibili, delicati, con senso pratico, incoraggianti. Possono essere diverse le situazioni, i posti... sarà pure che io sono ancora in una fase iniziale del mio percorso (anzi, non sono ancora entrata nel vivo) ma per ora non posso lamentarmi. Ho trovato medici con una certa gentilezza, senza alcun interesse a dirmi una cosa piuttosto che un'altra. Tutti concordi nel darsi la possibilità di fare una vita normale, nel dare un posto a questo ospite indesiderato che è il tumore. Fare come se nulla fosse sapendo che c'è. Sembra difficile e strano ma almeno bisogna provarci. La mia migliore amica non è esattamente d'accordo con me, mi avrebbe preferita nella tranquillità di casa protetta dalla mia famiglia ma spero di non doverle dare ragione troppo presto :)
 


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