10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Erika76
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Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da Erika76 »

Per Sammy: scusami, mi permetto di derogare dalla tua che ritengo una versione della vita (non una visione). Credo che sia giusto affibbiare il distintivo di nichilismo a una visione/versione della vita in cui la famiglia, l'amore o i figli vengano considerati una droga. La droga è un paradiso artificiale, la famiglia no. Non lo è nemmeno quando uno dei suoi membri (nel mio caso mio marito) muore. La sua morte non ha nulla di artificiale, l'amore che ho provato per lui e che tutt'ora provo a livello di anima nemmeno. Forse il benessere può rappresentare una forma d'illusione, ma non è del tutto vero nemmeno questo perché dipende da cosa intendi per benessere. Per me significa vedere una luce negli occhi di mio figlio, e non è una droga perché non fa male, non dà dipendenza giacché sono tranquillamente in grado di amare e poi soffrire, soffrire e poi amare senza dipendere artificialmente da un sentimento o dall'altro. Quanto alla religione, tu parli della religione nell'accezione istituzionale e preconcetta del termine. Semmai ho pregato Dio nella mia vita non l'ho fatto né andando in chiesa, né recitando litanie imparate a memoria. L'ho fatto nominando il nome di chi amo, chiedendo che Dio lo aiutasse dato che non poteva guarirlo. Quanto al giudice che punta il dito sull'operato umano, da sempre sono convinta che esista una morale che va oltre la religione stessa. Non è che senza religione saremmo una massa di assassini e depravati. Esiste una morale e prima che Dio mi giudichi (m'importerebbe ben poco) sono io stessa a giudicare le mie azioni e a comportarmi secondo un'altra forma di droga probabilmente: il rispetto e la lealtà verso il prossimo.
Raf, lo so che il tempo non lenisce le ferite. Si tratta di un vecchio adagio che ha ben poco di vero. Anzi, il tempo semmai accrescendo la consapevolezza della perdita acuisce il dolore, ma tu hai centrato un punto essenziale che è lo stesso che menziona Simo.
Se troverai una persona che saprà condividerti troverai una forma di serenità e un tipo d'amore sicuramente diverso da quello che hai provato per Carmela, ma che nutrirà comunque la tua anima e potrà lenire in parte il tuo dolore. Ti posso garantire, per mia esperienza diretta e tu lo sai, che persone in grado di comprendere e condividere un dolore, così come la consapevolezza che chi abbiamo amato prima resterà per sempre in noi e con noi, ne esistono.
Io posso solo dirti che te lo devi, non sei un robot. Sei intelligente e sensibile. Lei vorrebbe vita per te e non abbandono.
Simo, ti sono vicina come te io credo fermamente in quel legame indissolubile, perché l'ho sperimentato tante volte, perché ho avuto paura di non farcela, ma sono qui e sono certa che se Dani o se tuo marito fossero stati al nostro posto avrebbero fatto lo stesso in nome del loro grande amore.
Paola, l'amore, è vero, altro che droga. Amore anche e soprattutto verso sé stessi. Amiamoci perché lo meritiamo, perché abbiamo dato tutto, sofferto e ora dobbiamo amarci e lasciarci amare.
Raf50
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Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da Raf50 »

@sammy: quindi secondo la tua visione si va avanti soltanto per puro, animalesco istinto di sopravvivenza. Potrei citarti tanti casi di persone che sono morte di c.d. 'crepacuore' per la perdita di un loro caro o che si sono più prosaicamente suicidate, ma preferisco rammentare quei casi di cani (sì, animali) che si sono lasciati morire per la perdita del loro padrone. Il che, a mio avviso, sta a dimostrare che non basta neppure l'istinto animale di sopravvivenza (sicuramente più irrazionale nell'animale che nell'uomo) per poter 'andare avanti'. E i cani non sono certamente indottrinati da alcuna religione.
Sul fatto che la vita sia soltanto sofferenza e dolore e che i rari momenti di felicità e/o serenità siano soltanto la schopenaueriana 'cessazione momentanea del dolore' posso anche essere d'accordo, ma ti rendi conto anche tu che tale oggettività ben può essere asservita sia agli schemi di una religione che al 'credo' agnostico (passami l'eufemismo).
Sulle litanie sempre uguali a sè stesse e su chi crede che la propria salvezza religiosa dipenda soltanto da quante se ne recitano posso essere d'accordo anche lì: è quello che io chiamo bigottismo e che Gesù chiamava fariseismo. Ma credere in un qualcosa di soprannaturale è, secondo me, ben altro, ed è un qualcosa che si manifesta e si realizza soprattutto nei fatti e nei comportamenti, non nelle parole.
Mi piace prendere spunto, a tale riguardo, dalle parole di Erika qui sopra: se è vero che i principi morali sono solo frutto dell'artato indottrinamento religioso (nel nostro caso da parte della chiesa cattolica), come mai io conosco un sacco di atei e la gran parte di loro sono delle gran brave persone? Se fosse come dici tu, dovrebbero essere tutti degli inveterati delinquenti, cosa che, ne sono assolutamente certo, neanche tu sei.
Quanto al divenire immortali, ho come l'impressione che anche tu abbia letto appassionatamente (come me, benchè io sia pervenuto a diverse conclusioni) il romanzo (bada bene, non l'omonimo film) '2001: Odissea nello spazio' di Arthur C. Clarke. Per l'autore quel futuro era collocato nel 2001. Per noi ci vorranno almeno altri 100 o 200 anni......per allora sia io che tu avremo già scoperto, da tempo, la verità sul 'cosa c'è dall'altra parte', sia esso il nulla più totale o l'altra vita che ci promette la religione.
Una domanda che di recente sembra essersi posto anche Luciano Ligabue con la sua 'Sono sempre i sogni a dare forma al mondo': una canzone alla quale mi sento particolarmente legato perchè sembra quasi che Ligabue, sia pure inconsapevolmente, l'abbia voluta dedicare a mia moglie, che era una sua grande fan: poche settimane prima della sua morte dei nostri amici di Correggio (la città natale del cantante) le portarono una foto con dedica autografata, e quella foto ora si trova con lei, là dove ora giacciono le sue spoglie terrene.
sammy
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Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da sammy »

cara erika,è chiaro che siamo su piani completamente diversi,quindi ragioniamo in maniera diversa e soprattutto poniamo l'accento su cose altrettanto differenti.. come poterti dare torto quando parli del dolore vero ed autentico derivato da una perdita così fondamentale,o come darti torto quando parli dell'amore autentico verso un figlio... quindi lungi da me dal voler fare polemica,soprattutto con te e soprattutto in qs sito.. ma il mio discorso era globale,sociale,universale direi.. non è certo una VISIONE ne una VERSIONE della vita il fatto che appena un quinto della ns vita possiamo considerarla PIACEVOLE o entusiasmante,il resto è spessore nella migliore delle ipotesi,nella peggiore è dolore,come sicuramente tu ben saprai,.. .. non è certo una VISIONE pensare che anche la famiglia,benchè fonte di gioia e appagatezza è anche fonte di amarezza,problemi,dolori,sacrifici,rinunce,perfino lutti.. questa è la realtà di tutti noi non una VISIONE.. se fai i conti con le dita come si faceva alle elementari non potrai non ammetterere che l'esistenza naviga nel mare del dolore,e noi siamo li in mezzo all'oceano su di una zatterina fatta di famiglia,figli,amore,.. ma ciò che prendiamo di buono è sempre maledettamente inferiore comunque rispetto al resto.. quì non si tratta di essere pessimisti,ma dei fatti concreti.. eppure paradossalmente,come dicevo sopra la ns essenza di esseri umani è comunque programmata x vivere e sopravvivere,quindi continua imperterrita ad arrabbattarsi in qs vita,non mollando mai,lottando comunque e sempre.. anche quando non sarebbe il caso.. nonostante tutto,la vita innanzitutto.. potrebbe essere uno slogan,non trovi?
Erika76
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Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da Erika76 »

@Sammy: ma è in quel nonostante tutto che si cela il senso della vita Sammy. Le nostre visioni sono diametralmente opposte e sono lo specchio di una pari consapevolezza, ma di un risultato diverso alla quale tale consapevolezza ha condotto. Per semplificare, si tratta del classico bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Io non credo che sia possibile quantificare in percentuale gioia e dolore, semplicemente perché la vita, con i suoi continui e repentini cambi di direzione non fa che miscelarli fino a, talvolta, renderli irriconoscibili. Pensa al cancro. La sola parola rimanda al dolore, al senso di perdita e al vuoto. Eppure, anche nel cancro esiste la gioia di assaporare ogni secondo, di amare fino all'ultimo respiro. E nel post-cancro, quando tutto sembra perduto, esiste l'io proiettato verso la ricostruzione dopo il terremoto. E non si tratta di una fredda e asettica programmazione, ma di un desiderio nutrito da quello stesso amore che spinge a pregare, intimamente, nel buio della propria stanza, o a imprecare contro un destino ingiusto e avaro. Non si tratta di polemizzare e l'essere umano, a mio avviso, non nasce per una generalizzazione così ampia. Basti vedere quante e quali reazioni provoca il cancro. Non siamo tutti uguali. C'è chi vede anche nella peggiore delle avversità possibile una forza che lo porta ad andare avanti. Non è istinto di sopravvivenza, né conservazione della specie poiché è frutto di una riflessione, di un dolore e quindi è tutt'altro che innato e endemico. Siamo su una zattera è vero, ma non ci lasciamo trascinare dalle onde e non rimaniamo, se lo vogliamo, in balia del mare in burrasca. Possiamo decidere se lasciarci abbracciare da quelle onde rinunciando al domani, o se guidare con i pochi mezzi che abbiamo quella zattera verso la terra ferma, un porto sicuro. Che poi quel porto che oggi vediamo sicuro un domani possa crollare nuovamente non siamo noi a deciderlo, ma qualunque cosa accada, la reazione è nostra, intima, personale e guidata da qualcosa che è parte di noi e che non assomiglia a nient'altro se non a noi.
Raf, dici bene. Ho sempre creduto che la religione non abbia insegnato all'uomo nulla di nuovo, nulla di quanto i precetti morali già non contenessero. Io credo che esista qualcosa che ci lega a chi abbiamo perso, non so dire se si tratti di Dio o di altro. Non so se esista un dopo, un paradiso, un nirvana o il nulla. So che quello che sono oggi lo devo a quella maledetta bestia che me l'ha portato via. Non arrenderti al vuoto Raf.
sammy
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Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da sammy »

beh,intanto vorrei subito dire che sia tu erika che tu raf siete degli ottimi interlocutori con i quali è molto facile esprimersi pur avendo su taluni aspetti posizioni ed esperienze differenti.. ma in fondo proprio a questo serve dialogare,proprio questa suppongo sia la magia delle parole... io x formazione tendo ad essere un MECCANICO della coscienza umana ( e vi prego di passarmi il termine) .. e così come un meccanico si serve della propria officina x riparare i mezzi che gli vengono commissionati, analogamente x me il banco della coscienza umana è la filosofia.. e questo credetemi non ha nulla a che fare con l'essere pessimista,ottimista,con l'avere visioni della vita o quant'altro del genere.. a tale proposito partirei subito dalla soggettività della realtà.. facciamo un banale ma calzante esempio automobilistico x renderci conto della soggettività del reale.. ci sono 2 persone che percorrono con la propria auto la stessa strada,quindi teoricamente scorgono lo stesso paesaggio,affrontano le stesse curve,salite,discese... ma uno viaggia su una punto da 500 euro e nonostante tutto pensa che la sua auto sia bellissima ed efficiente e che addirittura è stato fortunato a possederla.. l'altro invece percorre lo stesso percorso su di una mercedes da 80 mila euro ma è insoddisfatto xchè continua a pensare che nella vita potrebbe ottenere di più.. e si arrovella pensando a come può fare x guadagnare di più e potersi comprare un ferrari.. essi operano nello stesso teatro ma vedono,vivono e sentono cose totalmente differenti,interpretano la realtà in modo diametralmente opposto.. chi ha ragione?
ecco xchè carissima erika io parlavo del fatto che ognuno può DROGARSI come meglio crede.. ma io x droga non intendevo STUPEFACENTE,ma convinzioni mutuate e soggettivissime.. tu mi parli della gioia che può dare il cancro nel farci apprezzare ogni momento della vita,ma io scusami trovo tutto ciò una magrissima consolazione,la stessa consolazione di quel tale che avendo una misera punto da 500 euro pensa che essa sia la migliore e che non gli occorra altro... forse tale ipotetico uomo vivrà meglio la situazione tragica,affronterà meglio la malattia ma di fatto anch'egli si droga come meglio crede x affrontare il tutto.. così come la religione,anch'essa una droga,l'oppio dei popoli come diceva qualcuno + accreditato di me.. .. è indubbio che chi ha fede vive meglio di chi non ne ha,ma x averla devi comunque chiudere bene a chiave il tuo cervello altrimenti il tutto scricchiola da ogni parte.. l'incongruenza della preghiera,la venuta di Cristo,le statuine che lacrimano,le madonne che appaiono... è tutto molto difficile da accettare
.. per Raf.. no non ho letto il libro ma da un pò di anni mi interesso di genetica a livello puramente informativo
Erika76
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Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da Erika76 »

Credo che uno scambio di opinioni non possa che essere costruttivo. Vedi Sammy, in realtà stiamo dicendo la stessa cosa. La soggettività è proprio quello che ci rende diversi, io direi unici. Possiamo magari utilizzare parole simili per esprimere un concetto, ma ciò che struttura quelle parole, il senso, l'essenza stessa che le anima sono unici. Tu dici che non ti accontenteresti di essere sulla 500 e ne fai un paragone con la magra consolazione dell'amore al quale spinge il cancro. E' più che naturale che tra una 500 e un mercedes opterei per il secondo. Ma a me, come credo a te se sei qui, non è dato scegliere tra l'una e l'altra. Ho avuto la mia Mercedes e ho avuto la fortuna di averla guidata per 14 anni. In realtà per me Dani era più un Ferrari di una Mercedes. Ora che non c'è più, non mi sento di essermi ritrovata tra le mani una 500. Perché io credo di valere tanto quanto valeva lui e l'ho scoperto e compreso solo dopo averlo perso. Perché? Perché ho dovuto ricostruire tassello dopo tassello la mia vita barcamendomi tra l'attività e un ruolo di madre che avevo, mio malgrado messo da parte. Perché ci sto riuscendo anche se so perfettamente che il mio puzzle sarà probabilmente sempre incompleto, perché un pezzo di me manca e sebbene lo senta in me, quando ci parlo è un monologo e non è una di quelle belle discussioni botta e risposta alle quali ero abituata. Mi sento di avere tra le mani una Mercedes perché sento dentro di me la forza e il desiderio di vivere e aiutare a vivere. Questo è il motivo per cui sono qui da quasi un anno e mezzo. Questo è il motivo per cui mi sono sempre esposta, per cui ho scritto un libro che spero possa essere d'aiuto a chi forza crede di non averne. Non è poi così magra la consolazione di conoscere, anche se solo per il tempo che il destino mi ha concesso, l'amore vero, quello non mediato dall'ansia costante della progettualità, quello assoluto, se vuoi casto, forse quello stesso amore di cui parla la chiesa, senza in realtà sapere che si trova altrove e non dove lei vorrebbe. Credimi, l'esperienza dell'amore fino all'ultimo secondo ti cambia così integralmente da renderti irriconoscibile. E oggi sono io la Mercedes di qualcuno e quello che so è che se in questa persona che è oggi al mio fianco e in mio figlio lascerò, un giorno che la mia clessidra avrà cessato la sua corsa, ben più di una foto o di uno sbiadito ricordo, ma coraggio, determinazione e volontà di vivere, allora tutto avrò avuto un senso. Io probabilmente non lo saprò mai, ma chissà...
sammy
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Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da sammy »

no,non ho detto che NON MI ACCONTENTEREI.. accontentarsi o meno non dipende da noi ma dal destino.. se hai un cancro non lo hai certo scelto tu,devi accettare la cosa forzatamente .. il tuo dolore è indiscutibile,così come altrettanto autentico e immagino non facilissimo è il tuo percorso interiore dopo la tragica perdita.. non c'è filosofia che tenga,so bene di cosa parli.. pensa che nella mia famiglia quando sono nato eravamo in 5 compresa mia nonna e oggi siamo solo io e mia madre.. nell'ordine,tumore al pancreas,tumore ai polmoni,e altro tumore ai polmoni.. ed io che devo costantemente monitorare l'intestino x la presenza di polipi.. le ns riflessioni erano fini a se stesse e generali,anche se nel generale c'è sempre l'esperienza personale.. mi hai molto incuriosito col libro.. sarei contento di poterlo leggere,ce ne sarebbe il modo?
Erika76
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Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da Erika76 »

Ciao Sammy,
mi dispiace per le tue perdite. Se siamo qui, indubbiamente ci unisce la perdita di qualcuno che abbiamo amato o una lotta senza quartiere volta a evitarla. Sì, ho iniziato a scrivere di questa esperienza un anno fa. Il libro è il frutto di un anno di riflessioni e anche di un cambio di prospettiva. Non è solo la biografia di due persone che hanno tentato di lottare contro qualcosa di più grande di loro, quanto piuttosto un supporto per chi non crede o non vede nel dopo la possibilità di una vita. Sarà pubblicato a fine mese e pensavo, una volta che sarà on-line sul sito dell'editore, di comunicarlo a tutti i ragazzi del Forum, primo perché alcuni avevano espresso il desiderio di poterlo leggere e poi perché la percentuale, seppur minima, che ne ricaverò la verserò ad Aimac, qualunque essa sia. In effetti scrivere è da sempre la mia passione, anzi direi che probabilmente negli anni la scrittura è diventata per me un surrogato della parola. Non riesco mai a esprimere a parole tutto quello che vorrei e credo che la parola possa essere fraintesa, malintesa o incompresa diversamente dalla scrittura, che per quanto interpretabile, è più rigorosa.
Direi che nel giro di una decina di giorni potrò aprire un filone apposito dove indicherò il sito web dell'editore così chi vorrà contribuirà indirettamente a sostenere Aimac e magari, chi leggerà potrà trovare un barlume di speranza.
paola51
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Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da paola51 »

e questo e' un ulteriore ottimo motivo per continuare a vivere.......
art
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Iscritto il: mer 15 mag 2013, 17:26

Re: 10 MOTIVI PER CONTINUARE A VIVERE

Messaggio da art »

...motivi per continuare a vivere......ho letto parola per parola stasera i vostri commenti ed i vostri pensieri sulle motivazioni nel continuare a vivere e tutti siete stati profondi raccogliendo il vostro stato attuale e quello passato con riferimento alla persona amata che non c'è più ed al vostro senso che dell'attuale vitache state vivendo. Bene riflettendo sulle vostre parole ho convenuto con me stesso che probabilmente avrei scritto anch'io le stesse cose che voi avete fatto nei commenti. Avete scritto in questi giorni tutte le sensazioni che attraversano le nostre menti ,avete accennato alla filosofia che come sempre si contrappone come relativista ed assoluta dove l'assoluto è l'Entità superiore a noi uomini ed alla quale gli uomini si rivolgono come riferimento massimo ed assoluto allo stesso uomo come persona mentre il relativismo è la spiegazione dell'uomo che cerca sempre con il perchè ed il per come nelle cose e nella scienza ponendosi al centro dell'universo per capire e dimostrare .......Riflettendo sui vostri commenti e passando mentalmente dalla filosofia e dai filosofi classici greci a quelli più recenti ed al senso della nostra vita e delle motivazioni per viverla nella quotidianità mi sono ricordato ..............(un flash strano ma anche un passaggio dai filosofi dell'antica Grecia alla mitologia greca ......)delle tre figlie di Zeus le quali si chiamavano CLOTO ,LACHESI,ATROPO ......cosa facevano queste "tre donzelle divine" nella mitologia greca avevano un filo sottile (che simboleggiava la vita degli uomini ...) Cloto (che nell'antico greco significa "io filo" ) filava la stame , Lachesi (significa destino ) avvolgeva il filo sul fuso e decideva quanto filo toccasse ad ogni uomo ,Atropo (significa inflessibile...) con la cesoia lo recideva e lo tagliava per sempre ...........

Gli antichi greci nella loro mitologia ci dicevano e ci hanno tramandato tuttora a noi uomini del 2015 che la vita ,la vita degli uomini ,la nostra vita è un filo che ha una lunghezza , un inizio ed una fine prestabilita ( destino) ....e che ad un certo punto si è prestabilito che quel filo si tagli ........

Pensando a questo fatto mitologico e simbolico che gli antichi greci enunciavano ,pensavo appunto che visto il filo sottile ,visto che è prestabilito visto che c'è chi lo recide non dobbiamo allora avere motivi per vivere questa vita ed intendere anche il senso di questa vita. Dalla mitologia greca prendo la constatazione che c'è un inizio ed una fine del filo ...che ci possa essere anche un destino (la durata del filo) e quindi che noi abbiamo il tempo della nostra vita contato ( e questo lo sanno tutti gli uomini viventi)...però ci siamo e rimaniamo noi come uomini come menti come energie e le energie vanno spese , vanno consumate vanno date calore ,forza ed è lì il senso ed il fulcro della nostra esistenza e della vita degli uomini.
Questo è il pensiero rafforzativo per dare senso alla vita ma poi sappiamo e conosciamo tutti (intendo tutti coloro che scrivono qui sul forum e cari amici quando dico tutti ..noi tutti ...) che la vita ed il destino ad un certo punto ci ha tramortito , intontiti , ci ha fatto raccogliere nella nostra mente e nel nostro cuore tutta la rabbia ed il dolore possibile quando chi era accanto a noi per questo maledetto e stramaledetto cancro è stato portato via per sempre e ci ha lasciati a guardare il mondo e la nostra vita come una cosa vuota o meglio una scatola vuota senza contenuto. Credo che nessuno sarà come prima ed il dopo ci ha trovati cambiati per sempre ma nello stesso tempo non possiamo e non dobbiamo bruciare quello che c'è dentro di noi ed anche le energie di coloro che sono andati via per sempre ci hanno consegnato in eredità per il nostro bagaglio mentale in aiuto alla nostra esistenza . Chi se ne è andato per sempre da noi .io penso o credo , desidera che le proprie energie siano state consegnate a noi per poter proseguire e poter realizzare anche quello che loro desideravano e non sono riusciti a fare.

Personalmente , come già scritto altre volte su queste pagine e su questo forum, mia moglie prima che andasse via mi ha detto o meglio consigliato di avere le motivazioni a proseguire questa vita anche senza di lei ,che poi . come noi sappiamo e vissuto direttamente sulle nostre vite e sulle loro vite, niente è scontato .

Cosa dire se non pensare che ognuno di noi debba avere delle motivazioni (10 , 100 ...1000 ...ognuno come vuole ...) per vivere questa vita e se possiamo diamo tutto quello che possediamo o che abbiamo in dote .Non saremo certi quelli di un tempo perchè le ferite interiori pur se appaiano a volte chiuse all'improvviso si lacerano e sanguino di nuovo ma se proseguiamo a vivere rafforziamoci ad essere sempre più forti e con in mente coloro che stavano con noi ........ in un'altra dimensione quella attuale e con la forza e l'energia che essi ci hanno donato.

Pensiamo e riflettiamo che "solo" il loro AMORE che essi avevano immensamente per noi è già la forza principale che ci hanno lasciato alle nostre mente ed al nostro cuore perchè noi a nostra volta possiamo vivere .

Buona notte e serena notte a tutti voi amici del forum .

Art
 


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