Un tumore logora sia il malato sia chi gli sta intorno
Re: Un tumore logora sia il malato sia chi gli sta intorno
Ho avuto notizie via telef. dal marito e figlia . Per i medici del P. S. non si riscontra nulla , c'è da attendere referto dell' istologico, frammenti erosione colon. Terapia a domicilio con antibiotici già in uso per helicobacter pyilori e aggiungere ora Tachidol per dolore, proseguiamo e vedremo, non voglio lamentarmi troppo, tra varie e tortuose peripezie lui, rispetto a tanti altri ........, ora è ancora fisicamente fra coloro che ama. Mille grazie Erika . Un caloroso saluto.
Re: Un tumore logora sia il malato sia chi gli sta intorno
Ok Maddalena, ora l'importante è tenere sotto controllo il dolore, poi volta per volta si vedrà, forza!
Re: Un tumore logora sia il malato sia chi gli sta intorno
Cara Donna,
Come ti capisco ...
Ho seguito mio padre per sei anni nelle scelte terapeutiche, mia madre lo ha assistito amorevolmente sempre ma con grande impegno negli ultimi tre mesi, quando è diventato privo di interessi,totalmente assente anche se fisicamente non sofferente ...
Ora il babbo sta morendo... io mi sono sentito in colpa per averlo "mollato" o per aver fatto o non fatto ... qualsiasi cosa ...
Purtroppo a un certo punto della vita le persone che amiamo devono andarsene ... un giorno lo faremo anche noi. Dobbiamo farci forza ed accettare il dato di fatto senza sentirci in colpa e senza pretendere l'impossibile da chi non ha più la forza di darci le attenzioni alla quali eravamo abituati .
Mio padre era pieno di vitalità, di progetti, di entusiasmo... io e mia madre gli siamo stati vicini riuscendo ad aiutarlo per anni a vivere come ha sempre vissuto ...
Ma poi il male ha prevalso sulla sua forza incredibile... non gli si può dare nessuna colpa ma non dobbiamo darcene nemmeno noi anche se io mi sono sentito impotente e in dovere di fare l'impossibile...
Si è estinto lentamente perdendo le energie vitali... e con esse anche la lucidità completa.
In fondo è un bene perdere almeno un po di lucidità... almeno verso la fine ... anche se mio padre mi è mancato ho capito che il suo bene era non capire tutto ... ho sofferto da morire ma è meglio così ....
Sono grande, ho quasi cinquant'anni, ma rispetto a lui mi sento e mi sentirò sempre figlio... e se anche la testa dice che ha superato comunque gli ottanta anni vissuti quasi tutti pienamente, il cuore soffre come se io fossi ancora un bambino ...
Ma la vita deve andare avanti ...
Certo tuo marito ha interrotto un progetto ben più impegnativo, la crescita dei vostri figli, ma non è lui che lo ha fatto... lo ha fatto la malattia per lui ... non ha potuto scegliere ... accade a tutte le età ... la debolezza, lo stesso cervello che si modifica ...
La cosa migliore che possiamo fare è mantenere vivo dentro di noi il ricordo di chi è stato il nostro caro finché la malattia non lo ha modificato, e cosa avrebbe voluto per noi e, nel tuo caso, per i vostri figli ...
Come ti capisco ...
Ho seguito mio padre per sei anni nelle scelte terapeutiche, mia madre lo ha assistito amorevolmente sempre ma con grande impegno negli ultimi tre mesi, quando è diventato privo di interessi,totalmente assente anche se fisicamente non sofferente ...
Ora il babbo sta morendo... io mi sono sentito in colpa per averlo "mollato" o per aver fatto o non fatto ... qualsiasi cosa ...
Purtroppo a un certo punto della vita le persone che amiamo devono andarsene ... un giorno lo faremo anche noi. Dobbiamo farci forza ed accettare il dato di fatto senza sentirci in colpa e senza pretendere l'impossibile da chi non ha più la forza di darci le attenzioni alla quali eravamo abituati .
Mio padre era pieno di vitalità, di progetti, di entusiasmo... io e mia madre gli siamo stati vicini riuscendo ad aiutarlo per anni a vivere come ha sempre vissuto ...
Ma poi il male ha prevalso sulla sua forza incredibile... non gli si può dare nessuna colpa ma non dobbiamo darcene nemmeno noi anche se io mi sono sentito impotente e in dovere di fare l'impossibile...
Si è estinto lentamente perdendo le energie vitali... e con esse anche la lucidità completa.
In fondo è un bene perdere almeno un po di lucidità... almeno verso la fine ... anche se mio padre mi è mancato ho capito che il suo bene era non capire tutto ... ho sofferto da morire ma è meglio così ....
Sono grande, ho quasi cinquant'anni, ma rispetto a lui mi sento e mi sentirò sempre figlio... e se anche la testa dice che ha superato comunque gli ottanta anni vissuti quasi tutti pienamente, il cuore soffre come se io fossi ancora un bambino ...
Ma la vita deve andare avanti ...
Certo tuo marito ha interrotto un progetto ben più impegnativo, la crescita dei vostri figli, ma non è lui che lo ha fatto... lo ha fatto la malattia per lui ... non ha potuto scegliere ... accade a tutte le età ... la debolezza, lo stesso cervello che si modifica ...
La cosa migliore che possiamo fare è mantenere vivo dentro di noi il ricordo di chi è stato il nostro caro finché la malattia non lo ha modificato, e cosa avrebbe voluto per noi e, nel tuo caso, per i vostri figli ...
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