Chiedo scusa a ciascuno di voi se nelle ultime settimane non ho trovato la forza di scrivere, di condividere. Io sono una che predica bene e razzola male, molto male!
Vi chiedo scusa perché vorrei esserci per ciascuno, anche solo per pronunciare quelle parole che regalano sollievo, forza, positività. Ma a volte occorre saper riconoscere i propri limiti e io ne ho uno bello grande che si chiama NOSTALGIA... Sono trascorsi quasi due anni dalla perdita di mio marito e le date continuano a farmi male e tra aprile e maggio ne ho dovute affrontare parecchie. Alle mie date si sono sommate quelle di altre persone, persone a cui tenevo che hanno perso, come me, i loro amori a causa dello stesso nemico.
Ciascuno di noi si trova o si è trovato ad affrontare il nemico numero 1°. Ciascuno di noi si chiede se quanto è stato fatto sia stato sufficiente, se si sarebbe potuto fare di più o fare di meno... senza accanirsi. C'è chi rifiuta le cure e c'è che tenta ogni possibile strada. Il risultato e l'esito è sovente il medesimo... e allora perché? Me lo sono chiesta anch'io, ma ho compreso che non si lotta contro il cancro, impossibile lottare contro qualcosa che si nasconde tra le membra, nutrendosi del corpo di chi amiamo. Lottiamo è vero, ma contro le nostre paure, contro chi eravamo e non possiamo più essere e contro chi amiamo talvolta, pretendendo da lui più di quanto sia lecito, perché la malattia logora...
Ma chi è disposto ad accettare di perdere in partenza? Chi cosciente delle statistiche rinuncerebbe alla speranza? E allora ragazzi, anche se sappiamo tutto, anche quando è palese che finirà male, continuiamo a regalare un sorriso a chi amiamo, anche se non sarà ricambiato, anche se non sarà visto, continuiamo a farlo, perché se è vero che spesso l'esito è tremendamente identico è altrettanto vero che è il modo in cui quel destino si concretizza può fare la differenza. Non importa se dopo non sarà cambiato nulla, non importa se il vuoto sarà vuoto, avremo amato, avremo sperato, avremo accompagnato con dedizione e questo sarà quello che sentiremo e sarà quello che riempirà quel vuoto.
Errie

Errie, la nostalgia non e' un limite. Tra i tanti doni che ci sono stati dati a livello emotivo la nostalgia e' prioritaria e a differenza delle altre manifestazioni a un certo punto si attenua per conto suo . La nostalgia presiede i miei giorni quando riapro cassetti, vecchi diari, quaderni di scuola. E subito dopo mi da la spinta per guardare avanti: se non sai chi sei stato non vai da nessuna parte. Goditi la primavera e struggiti pure un po'.....E' come la rosolia: virulenta, ti coglie quando meno te lo aspetti , qualche giorno di riguardo ed e' passata. Ma un pochino di immunita' te l'ha lasciata.... un abbraccio grande grande .
P.S. le tue fuitine non passano mai inosservate!!!

Grazie Paola, sempre diretta e vera, se non sai chi sei stato, non vai da nessuna parte!

Cara Erika, la nostalgia sarà sempre con noi. ogni giorno, io credo che sarà la nostra compagna per molto, molto tempo.....ma non devi scusarti, siamo tutti nella stessa situazione, anche per me si sta avvicinando il primo anniversario da quando mio marito se n'è andato ed ogni giorno che mi avvicino a questa data rivivo ogni istante, ogni dolore, ogni amarezza e mi sento sola, tanto sola!
Lui è sempre con me, ma mi manca poterlo stringere, poterlo toccare, potergli dire "non preoccuparti io sono qui e ci sarò sempre". E così i giorni passano, ma la nostalgia resta, anche se cerco di fare di tutto per andare avanti, di rialzarmi e guardare avanti, ma dentro di me c'è un gran vuoto!

Per me è passato troppo poco tempo, non si tratta di nostalgia ma di rabbia che prima o poi passerà. .l'unica cosa che mi fa stare meglio è il non aver lasciato nulla in sospeso , ci siamo detti tutto ciò che dovevamo dirci..ora è rimasto un enorme vuoto che io ed i miei figli piu piccoli riempiamo con musica a tutto busso...come dice il più piccolo...con la musica di babone..in quei cinque minuti sono quasi sicura che lui è con noi....

Sono tutte fasi del cuore. Un anno per te Simo, poco tempo per te Romina... vero prima è il momento della rabbia, poi arriva il vuoto, quindi la consapevolezza e la malinconia. Si tratta pur sempre di vita no? Per chi ha figli si tratta anche di ricreare un nuovo equilibrio, ridisegnare un ruolo e ci si scopre forti, davvero forti anche se il cuore è lacerato. Oggi mi chiedo chi sono? Fino a qualche mese fa ero la vedova di Daniele, oggi sono Erika, la mamma di Lollo. Ragazze stringiamoci forti che tanto nulla è meno virtuale dell'abbraccio di chi sa, di chi ha vissuto e vive le stesse emozioni. Io ci sono, anche quando sparisco per un po' e in privato ci sono sempre e comunque!

Vi abbraccio....

Erika!!!!!!!!!!!!! mi sei mancata! wow..stavo in pensiero ma sapevo che prima o poi ti saresti riaffacciata qui! un abbraccio

Moni tesoro, non dovete stare in pensiero, vado a ondate... proprio come voi, ma prima o poi arriva l'onda che mi riporta qui!

Io vi leggo.. Oggi sono quattro mesi senza di lui e se fosse qui, sarebbero nove anni di matrimonio... Ed è vero mancano gli abbracci.. Ma siamo mamme e anche se continuo a piangere disperata, asciugo sempre in tempo le lacrime per donare un sorriso al mio cucciolo.. È' dura.. Ma occorre andare avanti..