Privacy

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velluto
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Messaggio da velluto »

Ho un amico, Giulio, che da poco mi ha rivelato di essere malato di tumore. Solo io e un'altra persona, sua amica, siamo al corrente di questa cosa, e Giulio, 19 anni, non vuole dirlo ai genitori (che non sono al corrente) e si comporta come se il problema non esistesse (non sono presenti segni o sintomi particolari). Non so davvero come comportarmi, è una questione delicata, e volevo capire quali sono le direttive in questo caso in senso di privacy tra figli e genitori (cioè, se è davvero possibile che i genitori non sappiano nulla). Grazie
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Franco953
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Re: Privacy

Messaggio da Franco953 »

Ciao Velluto
In realtà a me sembra più un problema morale che normativo
Giulio ha 19 anni è maggiorenne e come tale, a mio avviso, può scegliere come comportarsi e se comunicare , oppure no, ai genitori, la sua malattia
Però, premetto che non sono un esperto del settore.
Naturalmente bisognerebbe, anzitutto, capire le reali ragioni della sua decisione
Potrebbero esserci dei problemi di salute e quindi, comunicarlo ai genitori, già debilitati fisicamente, potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione di entrambi.
Certamente i genitori, se informati potrebbe aiutare fisicamente e moralmente Giulio ad affrontare una situazione decisamente difficile
Ci sono, inoltre, altre implicazioni da valutare. Che tipo di tumore si tratta ? Se è di origine genetica sarebbe necessario che i genitori lo sapessero , soprattutto se Giulio non è figlio unico. Giulio vive ancora con i genitori ? Probabilmente non ha neppure la minima idea di ciò che significa avere un tumore, essere sottoposto a controlli periodici, forse alla chemio o radioterapia, oppure ad un intervento chirurgico.
Come può pensare di nascondere una malattia come il tumore che può avere notevoli riflessi , non solo se noi stessi, ma anche sulle persone che vivono intorno a noi ?
A mio avviso, ci potrebbe essere il fondato sospetto che la notizia del tumore abbia colpito in modo decisamente profondo Giulio sul piano psicologico e che il non dare la notizia ai genitori della sua malattia, potrebbe voler dire che non vuole accettare la malattia e quindi, probabilmente ,non si sottoporrà neppure alle cure che seguiranno.
E'' come se il tumore fosse stato "rifiutato" ed appartenesse ad un'altra persona.
Conoscevo una ragazza , più o meno dell'età di Giulio, che aveva rifiutato psicologicamente il tumore e quindi, oltre a non avvisare i genitori, si rifiutava di sottoporsi alle cure perchè per lei non costituiva un problema. A suo avviso i genitori avevano preoccupazioni più importanti della sua malattia.
In questo caso ,naturalmente, è necessario l'intervento di uno psicologo che aiuti Giulio, in primo luogo, ad accettare la sua malattia per poi agire di conseguenza

Un abbraccio

Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
velluto
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Re: Privacy

Messaggio da velluto »

Ciao Franco, innanzitutto grazie della risposta. Giulio vive ancora con i genitori, è figlio unico, e a suo dire il motivo per cui non vuole metterli al corrente della malattia è che non vuole che si preoccupino per lui, dato che hanno appena subito una perdita recente (la nonna di Giulio). L'idea che mi sono fatta io è questa: Giulio è una persona d'oro, darebbe tutto e farebbe qualsiasi cosa per i suoi amici (me compresa), e la mia paura è che per questo motivo stia mettendo la cura di se stesso dietro agli altri. Io vorrei davvero fargli capire che questo è un 'rimandare il problema' e non un risolverlo, ma l'argomento è davvero tanto delicato che non so mai cosa dire senza farlo 'soffrire' troppo. Il problema è che questo suo 'far finta che la malattia non esista' con le persone che gli stanno accanto (perchè, a suo dire, si sta sottoponendo alle cure), il suo apparente stato di salute buono (come ho già detto, non mostra segni o sintomi della malattia) e la sua generale positività con cui si mostra agli altri (esce e si diverte), mi e ci fa completamente 'dimenticare' del problema e del tumore, tanto che ho ancora pensato alla inesistenza della malattia. Ma sinceramente mi sento profondamente cattiva a pensare anche lontanamente a una cosa del genere, però la situazione mi sembra talmente strana e irreale che non riesco ad allontanare questo pensiero dalla mia testa. Non riesco a capire però il motivo per cui si sarebbe inventato una cosa del genere, e non so da che parte girarmi.
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Franco953
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Re: Privacy

Messaggio da Franco953 »

Cara Velluto
in entrambe i casi che hai ipotizzato, credo che Giulio abbia bisogno di essere aiutato
Considera però che le "parole" hanno un peso molto relativo e non possono portare, a mio avviso a nessun risultato.
Ci vuole un psicologo che individui il problema e cerchi di risolverlo attraverso una terapia mirata.
Il caso di Giulio mi sembra identico all'esempio riportato nel post precedente, della ragazza che conoscevo e che rifiutava psicologicamente la malattia. Una malattia, tieni conto, che può manifestare i primi sintomi anche dopo svariati mesi per cui, il fatto che non accusi, al momento, nessun disturbo non è indice sicura di salute. Il problema è che, quando il tumore si manifesta , quasi sempre, si è già diffuso per buona parte del corpo.
Anche nel caso in cui Giulio si sia inventato tutto il problema è comunque psicologico.
Solitamente si tratta di un problema legato alla mancanza di attenzione da parte degli amici , dei familiari e quindi, la persona si inventa una malattia, per attirare l'interesse degli altri su di sè.
Non è facile darti dei suggerimenti. Mi rivolgo ad Alessandra del Forum molto più esperta di me su questo argomento. Chiedo a lei un intervento che ti possa aiutare

Un abbraccio

Franco
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