uno sfogo

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Leonardo92
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Iscritto il: lun 23 feb 2015, 18:34

uno sfogo

Messaggio da Leonardo92 »

Ciao a tutti,
mi chiamo Leonardo, ho 21 anni. Sono iscritto a questo forum da molti mesi, da quando a mia madre è stato diagnosticato un adenocarcinoma polmonare. Non ho mai trovato la forza di parlare in questa sede della mia storia, forse perché parlarne significa riconoscerla come reale.
Io, invece, credo di non essere ancora riuscito ad accettare quello che ci è successo. Nel corso di questi mesi ho cercato di fuggire dal problema, sia fisicamente che metaforicamente; mi sono rifiutato di affrontare la realtà dei fatti e mi chiedo se sarò mai in grado di farlo.
Premetto che mia madre ad oggi continua a combattere la sua battaglia, in modo coraggioso ed ottimista; come del resto ha affrontato le non poche sfide cui la vita l'ha già sottoposta. Nonostante la funesta diagnosi - e relativa prognosi - ha scelto di combattere per me e mio fratello. Ha intrapreso un trattamento sperimentale che, per ora, le permette di sopravvivere. E per questo sono grato.
Ma sono comunque molto arrabbiato, triste e - in dei momenti - disperato. Ed è per questo che voglio condividere la mia esperienza, perché ho pensato che potesse far bene a me e magari anche a chi, leggendo questo post, si rispecchiasse in ciò che sento. Mi risulta difficile esprimere in modo coerente tutti i pensieri che mi passano per la mente, ma ci proverò lo stesso.
Mia madre ha cresciuto sola me e mio fratello dopo che, moltissimi anni fa, nostro padre è morto. Luminosa è l'aggettivo che la descrive meglio. Ci ha inondato di amore, di calore e di protezione. Nonostante sia cresciuto con un solo genitore, ho avuto un'infanzia bellissima, felice e spensierata grazie a lei; e sia io e che mio fratello sappiamo che ogni piccolo successo che conquistiamo, ogni complimento che riceviamo, ogni passo in avanti che compiamo nelle nostre vite è stato raggiunto grazie a lei. Allo stesso modo, ogni nostra soddisfazione è in primis un omaggio a lei, che ci ha dato l'esempio. Ci dà l'esempio ancora oggi, ogni giorno, alzandosi e affrontando in modo relativamente sereno e pacifico quello che verrà. Non vuole che questa malattia ci devasti, per questo tiene tutto per sé e va avanti col sorriso. Ma ho imparato ad interpretarla, a decifrare il suo sguardo perso, la preoccupazione e soprattutto la consapevolezza. La consapevolezza che tutto è cambiato e mai, salvo miracoli, tornerà come prima; io prego ogni giorno perché qualcosa accada, ma non nascondo che spesso il pessimismo e la tristezza prendono il sopravvento. Mi dico: sei forte, ma poi finisco a piangere, nei momenti più inaspettati ed imprevedibili, perché al fondo di ogni mio pensiero c'è la malattia che ha intaccato anche noi familiari. Dal giorno della diagnosi sono inevitabilmente cambiato; mi piacerebbe dire in positivo. Ma non è così: sono diventato scontroso, lunatico, acido e invidioso. Invidioso di chi sta bene, di chi ha entrambi i genitori vivi e sani; e mi odio per questo, mi ODIO perché sto permettendo a questa malattia di rendermi una persona meschina. Ho molte persone accanto, ma nessuno capisce, nessuno può capire perché nessuno di loro sa di dover perdere la persona più importante della propria vita. E' questa la consapevolezza dilaniante, avvilente e agghiacciante: nonostante le cure, le terapie sperimentali, i miglioramenti della ricerca l'aspettativa di vita di mia madre è stata drasticamente ridotta: giorni, mesi, anni, chissà. Si sopravvive. Si va avanti in un futuro incerto e vago. Sono perfettamente cosciente che non sono l'unico a dover affrontare tutto questo; migliaia di persone ogni giorno intraprendono un percorso come questo, di dolore e rassegnazione. Ed è quello che spesso mi ripeto; perché pensavamo di esseri immuni? ''Solo'' per il fatto di aver perso già nostro padre? Ingenuamente pensavamo di aver già dato, di aver già scontato la nostra dose di traumi e lutti, ma evidentemente ci sbagliavamo. Quello che mi fa mancare - letteralmente - il respiro è l'assenza di lieto fine. L'ineluttabilità di ciò che verrà, l'impotenza davanti a qualcosa più grande di noi, la solitudine a cui ci sento condannati. Nonostante cerchi giorno dopo giorno di razionalizzare la situazione, di prepararmi piano piano alle conseguenze di una malattia grave come questa, non ci riesco. Non sono pronto a perdere mia madre; mi direte voi, chi lo è? Nessuno, certo.
Probabilmente sono io debole, troppo sensibile. Ma è troppo; è troppo vederla sfiorire giorno dopo giorno, leggerle in viso la tristezza, la solitudine e soprattutto la preoccupazione per noi che rimarremo, vedere la sua vita ridotta ai minimi termini: sopravvivere. Il cancro di mia madre è una spada di Damocle che pende su tutti noi; e tutto avrei immaginato di vivere a venti anni, tranne questo. Non riesco sinceramente a immaginare una vita in cui non ci sia lei a chiamarmi ogni giorno, ad abbracciarmi, a rassicurarmi; perché se c'è un posto in cui io mi senta al sicuro al mondo è accanto a lei.
Dal giorno della diagnosi qualcosa si è spento in me, la spensieratezza, la fiducia nel futuro, il sorriso spontaneo, la serenità. Io temo di non ritrovare mai più quella pace, e questo mi rende infinitamente triste. Temo che questo dolore mi impedirà di sperare ancora in qualcosa di bello.
Ringrazio coloro che abbiano avuto la pazienza di leggere questo sfogo.
Leonardo
Fabio75
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Iscritto il: sab 23 apr 2016, 7:30

Re: uno sfogo

Messaggio da Fabio75 »

Caro Leonardo, benvenuto in questo spazio. Qui cercheremo di non farti sentire solo. Ti prego di esprimere la mia solidarieta' e la mia vicinanza alla tua cara mamma, malata come me, genitore di due figli maschi come me, combattente come me. Il cancro puo' distruggerci nel corpo e nella mente ma non deve toglierci la fiducia, la speranza e soprattutto l'amore per la vita e per la famiglia. Un abbraccio forte forte. Fabio
"Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita." Sal 121, 7
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Franco953
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Iscritto il: ven 31 lug 2015, 9:57

Re: uno sfogo

Messaggio da Franco953 »

Leonardo ciao
Mi spiace veramente per la situazione che state vivendo. Voglio esprimerti la mia vicinanza.

Il tuo è un racconto intenso e pieno di sentimento. Un sentimento forte per tua madre che ti ha sempre inondato, come dici tu, di tanto amore e tanto calore facendoti vivere una bella infanzia

Purtroppo quando la “bestia nera” come la chiamiamo noi, colpisce non distrugge solo la persona colpita ma anche tutta la famiglia

Distorce i sentimenti, modifica il senso della vita , i nostri pensieri e il nostro atteggiamento e le nostre aspettative nel futuro

Tutto sembra bloccato , immobilizzato sotto una coltre di tristezza, di sofferenza, di dolore, di sconforto . Così si va verso una lenta ma progressiva depressione

E’ vero, l’angoscia ed il tomento, che nasce dentro di noi, ci fa piangere e disperare ma il pianto è una valvola di sfogo che ci permette di scaricare le nostre tensioni liberando la mente e facendoci riflettere con maggiore serenità

Si vorrebbe, in certi giorni, non solo sfuggire il problema, ma proprio scappare fisicamente lontano con la mera illusione di cancellare le tensioni, i sensi di colpa, il sentirsi morire dentro

Conosco benissimo l’amarezza e il tormento che ti stanno “schiacciando” ma bisogna comunque andare avanti e lo spirito di mamma è quello che deve rappresentare la “strada maestra da seguire”.

Mamma continua a combattere la sua battaglia, in modo coraggioso ed ottimista; questa deve essere la tua bandiera , il tuo obiettivo da realizzare

Ora il pensare al futuro, al domani, a ciò che accadrà o che potrà accadere, ti può soltanto distruggere e gettare sempre più nello sconforto

Prova a vivere l’oggi, solo ed unicamente, l’oggi nel quale mamma è presente e continua la sua battaglia con impegno

L’oggi è il solo ed unico tempo vero. Il passato è solo un ricordo e il futuro deve ancora venire e non sappiamo cosa ci riserva.

Oggi puoi abbracciare mamma, la puoi baciare, puoi vivere con lei ancora dei momenti intensi e belli. Perdere queste opportunità sarebbe veramente un peccato

Mamma, oggi più che mai, ha bisogno della tua vicinanza e non solo fisica, ha bisogno del tu sostegno morale, del tuo amore

Lo so è difficile, ma se ci riesci cerca di riaccendere in te la fiamma della SPERANZA nelle tue qualità e nelle tue capacità . Non farti sopraffare dalla rassegnazione, dalla rinuncia, dall'abbattimento e dalla depressione.

Io sono credente e sento che la preghiera mi aiuta molto, mi ricarica e mi aiuta ad affrontare le diverse difficoltà.
Un abbraccio

Franco

Guarda all’oggi. Poichè esso è vita, l’essenza stessa della vita. Nel suo breve corso giacciono tutte le verità e le realtà della tua esistenza. La beatitudine della crescita, la gloria dell’azione, lo splendore della bellezza. Poichè ieri non è che un sogno e domani è solo una visione, ma l’oggi ben vissuto rende ogni ieri un sogno di felicità, ogni domani una visione di speranza. Osserva bene, dunque, questo tuo oggi.
Charles Haanel, La chiave suprema
Ultima modifica di Franco953 il mar 3 mag 2016, 21:52, modificato 4 volte in totale.
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
davide72
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Iscritto il: lun 4 apr 2016, 15:19

Re: uno sfogo

Messaggio da davide72 »

Ciao Leonardo, mi presento. Mi chiamo Davide ed ho 43 anni. Sono anch'io figlio di un papà con adenocarcinoma polmonare diagnosticato ormai un anno fa. Ho vissuto in prima persona tutta la fase della malattia di mio papà benché io sia sposato e non viva più con i miei da tempo perché sono figlio unico. Mio papà oggi ha 68 anni e due anni fa è stato vicecampione italiano senior di bocce. Mia mamma è andata in pensione giusto un anno e mezzo fa.. avevano programmato mille cose da fare assieme... quello che dovrebbe fare una coppia quando finalmente va in pensione e, dopo una vita di lavoro, può godersela un po'. Ed invece è finito tutto. Mio papà ormai a stento cammina, non riesce neanche più a lavarsi da solo e, peggio di tutto, sa che ha poco tempo ancora da vivere. E' invecchiato di 10 anni in qualche mese... quando si guarda allo specchio fatica a riconoscersi.
Io ormai non so più cosa vuol dire svegliarmi la mattina (quando riesco a dormire) senza quel senso di angoscia che mi avvolge. Vivo dei momenti di apatia associati ad altri di disperazione e, proprio come te, sto invidiando chi ha i genitori che stanno bene.. ma soprattutto invidio e rimpiango i momenti di serenità passati quando davo tutto per scontato.
Io sono quello su cui contano i miei genitori... io ho cercato i medici, io sto cercando terapie alternative, io mi sbatto come un dannato per rendere ai miei tutto questo un po' più sopportabile ben consapevole che il grosso del sacrificio lo sta facendo mia madre che ormai è più un'infermiera che una moglie. Ma io sento il peso del dover fare qualcosa... so che contano su di me come ultima spiaggia, anche perché davanti a loro sono sempre ottimista... gli parlo di nuove cure, di centri specializzati, di possibilità di sentire altri pareri.
Ogni momento passato assieme ai miei è diventato prezioso... cerco di imprimermi nella memoria la voce di mio papà, il suo sorriso e le sue battute.. consapevole che domani potrebbe non esserci più. Ecco.. vivo appieno il presente, cosa che non ho mai fatto prima. Mio papà sa che gli sono vicino anche se gli ho detto poche volte "ti voglio bene". Glielo dimostro ogni momento, ogni giorno.. e ci sono ogni volta che ha bisogno di me.
Ti posso solo consigliare di goderti tua mamma il più possibile, senza rabbia e senza scappare dalla situazione perché sai che un domani potresti pentirtene. Devi arrivare a pensare di aver fatto tutto il possibile per lei, di esserle stato accanto fino alla fine, e devi sempre pensare che finchè c'è un alito di vita dentro di lei c'è speranza.
Io non mollo Leonardo, combatto la mia battaglia quotidiana ogni giorno... e tutto quello che posso fare per rendere la vita di mio padre migliore (anche se di poco) lo farò... Purtroppo la vita molte volte ti mette davanti a situazioni difficili.. da cui non si può scappare. Tutto questo ci segnerà per sempre, ma sta a noi affrontarle nel migliore dei modi. Tu hai già fatto un grosso passo avanti, ti sei sfogato ed hai condiviso le tue paure...
E chi non le avrebbe? Gli altri ormai mi sembrano "alieni" che vivono vite parallele alla mia. Pensano alle cose normali, alle vacanze, al calcio...
Io penso solo più a portare avanti un altra giornata. Ed ogni volta che mi risveglio ricomincia tutto da capo. Paura, ansia, nervoso...
Ti abbraccio forte forte Leonardo.. ce la possiamo fare! Per noi e per i nostri cari!!! Un saluto particolare alla mamma!
veronicaf
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Iscritto il: gio 19 giu 2014, 19:19

Re: uno sfogo

Messaggio da veronicaf »

Ciao Leonardo, sono Veronica, ho 35 anni, a 21 ho perso la mia mamma e a 35 appena compiuti il mio papà per colpa di questa brutta malattia. Sono figlia unica e loro erano tutto per me. Ho fatto da infermiera ad entrambi, ho interrotto gli studi e il lavoro per aiutarli, ho cercato cure alternative, ho parlato con i medici, li ho assistiti fino alla fine, mi sono presa cura di loro e ne sono veramente contenta. Quello che ho fatto per loro non è nemmeno paragonabile a quello che hanno fatto loro per me: mi hanno dato la vita, un educazione, un istruzione, tanto amore e anche tante cose materiali. Quanti bei ricordi che ho nel mio cuore! Qualche volta provo tanta rabbia per averli persi ed invidio le persone che hanno entrambi i genitori. Ma poi penso a tutto quello che mi hanno dato, a quanto sono stata fortunata a nascere in una famiglia stupenda come la mia e mi torna il sorriso anche perchè so che loro mi vorrebbero felice. Goditi la tua mamma più che puoi! Vivi alla giornata! Sfogati sul forum, qui io ho trovato persone che veramente mi capiscono. Un grande saluto a te e alla tua mamma.
Quando curi una malattia puoi vincere o perdere. Quando ti prendi cura di una persona vinci sempre.
Gera
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Iscritto il: gio 11 feb 2016, 23:41

Re: uno sfogo

Messaggio da Gera »

Ciao Leonardo, mi rivedo così tanto nella tua storia! E le tue parole mi hanno fatta tornare un po indietro.io ho 32 anni,la mia mamma è mancata a 34 anni,per una tragica fatalità, io ne avevo quasi 9.il mio papà, con cui ho avuto un rapporto semplicemente stupendo sì è addormentato 4 mesi fa,dopo 22 mesi di lotta.per lui era carcinoma alla vescica, operato,intervento demolitivo e urostomia permanente.tutto è filato liscio,ma 11 mesi dopo sono arrivate le metastasi epatiche,lì è iniziato il calvario,tre mesi la prognosi,che sono stati 5.solo io e lui eravamo a conoscenza di questa sentenza,per suo volere.e da questo ti lascio dedurre il nostro amore.nemmeno io mi sarei mai aspettata tutto questo dalla vita,non a quest età almeno!mio padre,come la tua mamma e come tanti altri ha speso tutta la sua vita per noi,per non farci pesare mai quel grande vuoto,solo ora credo di comprendere il peso che ha portato in tutti questi anni!e quante notti avrà pianto di nascosto lacrime amare! Così si è addormentato papà, a 60 anni,senza un attimo di tregua.scrivi che forse non ti abituerai mai,si caro Leonardo, non ti abituerai mai.ti abbraccio fortissimo!Gera!
Eli91
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Iscritto il: ven 1 apr 2016, 17:09

Re: uno sfogo

Messaggio da Eli91 »

Leonardo non sono tanto brava con le parole ti dico solo che ti capisco e condivido ogni tua minima parola anche io qualche mese fa ho scoperto che mi mamma ha un tumore al polmone ...lei è tutto per me...ma non dobbiamo arrenderci dobbiamo combattere fino alla fine ...cerca di trovare un po di speranza ..un forte abbraccio
Artemisia G.
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Iscritto il: mer 4 mag 2016, 11:48

Re: uno sfogo

Messaggio da Artemisia G. »

Ciao Leonardo,
ho letto il tuo sfogo, sei riuscito a descrivere perfettamente il mio timore più grande, ovvero che questa malattia possa rendermi meschina ed invidiosa, che mi tolga l' ottimistica fiducia che ho sempre nutrito nel futuro, che mi privi di quel barlume di speranza che è indispensabile per contrastare questa schifosa bestiaccia che si è annidata dentro mia madre. Nella vita sono sempre stata dell'idea che "volere è potere" e questo senso di impotenza mi immobilizza ed angoscia.
Come consigliato da molti sto cercando di focalizzarmi sul presente, sulla giornata, e non sul futuro, però vedere mia madre, che è sempre stata una combattente e che ha da poco iniziato il folfirinox, totalmente apatica e senza voglia di combattere, mi devasta.
Opponiamoci, stringiamo i denti e forza e coraggio!
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Franco953
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Iscritto il: ven 31 lug 2015, 9:57

Re: uno sfogo

Messaggio da Franco953 »

Cara Artemisia
sei GRANDE per ciò che hai fatto e stai facendo per la mamma ... e lo sai
La Speranza non ti può abbandonare. Una volta trovata non la si perde facilmente
Sai perchè ? Perchè:

La speranza trasforma il pessimismo in ottimismo.
La speranza è invincibile.
La speranza tutto cambia.
Cambia l’inverno in estate,
il buio in alba, la discesa in salita,
la sterilità in creatività,
l’agonia in gioia.
La speranza è il sole.
E’ la luce.
E’ la passione.
E’ la forza fondamentale per la fioritura della vita.

D. Ikeda
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Leonardo92
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Messaggi: 13
Iscritto il: lun 23 feb 2015, 18:34

Re: uno sfogo

Messaggio da Leonardo92 »

@ Fabio, Franco, Davide, Veronica, Gera, Eli, Artemisia: grazie di cuore. vi abbraccio forte. Mi scuso del ritardo col quale vi rispondo; ma come sapete meglio di me, in queste situazioni non è mai facile gestire il tempo. Le vostre parole mi hanno davvero rincuorato e 'scosso', chiaramente in positivo. Ogni tanto si ha bisogno di una scossa per tornare attivi, combattivi, determinati. Penso che, come diversi tra voi hanno sottolineato, la strategia migliore sia vivere giorno per giorno, ed imparare ad apprezzare quanto questa vita ci possa dare quotidianamente, anche e soprattutto nei suoi dettagli più banali e scontati. Cogliere il presente nella sua densa ricchezza... E poi (in questo mi riferisco a noi figli di persone malate) siamo noi la linfa vitale dei nostri genitori, siamo noi i loro soli; hanno già evidentemente a che pensare e contro cosa combattere, quindi il minimo che possa fare per la mia mamma è essere forte e positivo come lei.
Sto pian piano leggendo tutte le vostre storie che mi commuovono e mi toccano, ma soprattutto mi fanno sentire meno solo.
un abbraccio
 


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