Quando la sofferenza non basta

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
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Portia
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Iscritto il: dom 28 gen 2018, 20:05

Quando la sofferenza non basta

Messaggio da Portia »

Mia madre a soli 55 anni sta per lasciarmi a causa di un mieloma multiplo.
Io, sua unica figlia, mi sento impotente davanti alla malattia. Da quando si è ammalata la mia vita è cambiata, non ho più amici, non so più cosa accada intorno a me...
Ogni volta vado a parlare con i medici, le ho fatto mille discorsi per farla stare tranquilla, passo intere giornate vicino a lei, ho persino rinunciato al mio sogno di passare mezzo anno all'estero pur di starle accanto nel periodo più brutto...
E lei non fa che insultarmi, di dire che vuole tornare a casa, di ripetere che chiamarla le dà solo fastidio.
Ho perso la voglia di stare con lei, non so più che dirle, non ho più la forza di chiamarla.
Ho inventato qualsiasi cosa per farla sorridere, le porto i regali, soddisfo ogni suo desiderio...tutto inutile!
Mi sento profondamente egoista ogni volta che scocciata prendo l'auto per raggiungere il reparto in cui si trova e dove so ricomincerà a maltrattarmi e dove so che non saprò cosa rispondere alle sue lamentele.
So che non vi è cattiveria da parte sua, so che è la malattia, so che non posso neanche immaginare il suo dolore... Ma io che devo fare per starle vicino?
morenomorenomoreno
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Iscritto il: gio 7 dic 2017, 15:37

Re: Quando la sofferenza non basta

Messaggio da morenomorenomoreno »

Se tua madre ha 55 anni tu sei senz'altro molto giovane e ciononostante mi sembri una persona che tutti vorrebbero avere come figlia. Ti fa onore pensare che non ci sia cattiveria da parte sua perche' questo dimostra la tua saggezza. Poi spero in un miracolo perche' quelle belle come te sono anche quelle che poi si tormentano con i sensi di colpa e questo non e' giusto. Coraggio
Solidea
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Re: Quando la sofferenza non basta

Messaggio da Solidea »

Portia, confermo che da parte loro non c'è alcuna cattiveria, sono davvero disperati perché stanno soffrendo moltissimo e hanno paura di morire...e se la prendono con le persone più vicine.
Anch'io qualche giorno fa mi sono sfogata qui perché mia madre mi aveva rivolto delle parole poco gentili e mi sono state dette le stesse cose che ti sto dicendo io ora. Non c'è cattiveria, non c'è odio o altri sentimenti negativi nei nostri confronti, ma soltanto tanta rabbia per un destino così atroce. Perché loro vorrebbero tanto continuare a vivere con noi.
Che cosa devi fare, bella domanda...appena ti tratta male pensa che chi ti sta parlando non è la tua mamma di sempre, ma la bestia che si è impossessata di lei...per cui non devi ascoltarla! Soltanto starle vicina, amarla e perdonarla
L'amore per una nostro caro non si manifesta solo negli ultimi istanti della sua vita ma è una costante presenza in tutti gli anni passati insieme
Portia
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Iscritto il: dom 28 gen 2018, 20:05

Re: Quando la sofferenza non basta

Messaggio da Portia »

Sì, sono giovane, ho 24 anni ma da circa uno non faccio più la vita che una ragazza della mia età dovrebbe fare.
Tutto è cambiato, vedo solo solitudine intorno a me e non voglio neanche più nessuno vicino dopo aver visto di quanto possa essere terribile la gente anche quando c'è la malattia di un genitore di mezzo.
Le brave persone meritano tanto, dici... Io non so perché meriti una vita così misera invece, con mia madre che sta per lasciarmi e con un padre irresponsabile e menefreghista con cui dovrò condividere la mia vita d'ora in avanti, e che dovrò pure mantenere perché nella sua vita ha lavorato tanto e messo da parte nulla.
Sono stanca!
Franz23
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Iscritto il: mar 14 nov 2017, 12:02

Re: Quando la sofferenza non basta

Messaggio da Franz23 »

Cara Portia, ho 27 anni e immagino la sofferenza che deriva dall'aver stravolto la tua vita in un momento così devastante. Il confronto che puoi fare con gli altri vedendoti così "diversa" per l'esperienza che stai passando. Inoltre vedere tua madre soffrire e sfogare questa sofferenza in rabbia( come ti hanno già detto purtroppo spesso la persona malata sfoga completamente la sua rabbia sulle persone care, "i pilastri" che cercano di sostenere e aiutare) non può certo migliorare la situazione. Quasi un anno fa mio padre attraversava un momento simile a quello della tua mamma e esternava a me e mia mamma tanta paura e rabbia. Non devi giustificare il fatto che a volte andare a trovarla ti pesa, o che ti senti stanca. Le stai vicino nel migliore dei modi, sei una figlia in gamba e infondo anche se non te lo dice lo pensa benissimo. Magari pensando ai tuoi proggetti che hai abbandonato e del fatto di vederti "costretta" ad una vita ben diversa dagli altri della tua età prova inconsciamente una sorta di senso di colpa (anche se colpevole non è) e assieme alle altre emozioni terribili che prova reagisce male perchè non riesce a tenere sotto controllo questa situazione. Magari sbaglio, ma penso che mio padre un pò se la viveva così.
L'unico consiglio che voglio darti è di non isolarti. In queste situazioni purtroppo la gente esterna spesso e volentieri non capisce come tu ti possa sentire ma a volte semplicemente non sa come affrontare la cosa. Nei momenti peggiori anch'io pensavo spesso e volentieri che gli altri fossero superficiali e che non mi stessero vicino a sufficienza ma a volte si trattava semplicemente paura di invadere i miei spazi o di non sapere cosa fare per me. Quindi se ti senti sola CHIAMA un'amica e sfogati, devi esternare il tuo malessere e chiedere aiuto e un pò di conforto. Sono sicura che qualche persona valida che ti vuole bene ci sia, che qualcuno pronto per starti vicino nella bufera ci sia.
Ti mando un abbraccio, sii forte sempre.
Francesca
Portia
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Messaggi: 3
Iscritto il: dom 28 gen 2018, 20:05

Re: Quando la sofferenza non basta

Messaggio da Portia »

Forse tu sei stata più fortunata di me ma posso garantirti che la gente intorno a me se ne è fregata eccome, che quando ho chiamato l'amica mi ha liquidato dicendo pure che rompevo le scatole è che lei aveva i suoi impegni (lezione di salsa).
Per non parlare di chi vedendomi debole se ne è approfittato per ottenere i suoi scopi.
Nel frattempo mio madre è morta, io sono una studentessa universitaria e ancora devo finire di completare i miei studi. Nessuno lavora e nessuno ha soldi a casa. La mia vita fa schifo!
 


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