Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Un saluto al forum.
Questo immagino sarà il primo di tanti post.
Purtroppo a mio padre, dopo asportazione della massa tumorale e relativo istologico, è stato diagnosticato glioblastoma di IV grado.
Ora, prima di iniziare la "guerra", mi pongo questo problema: devo dire la verità a mio padre o no?
Magari può sembrare una cosa stupida, ma temo che si possa abbattere e che non voglia lottare (cosa più che comprensibile) a danno anche del trattamente di radioterapia che sta per iniziare.
Cosa ne pensate?
Grazie e un abbraccio a tutto il forum
Questo immagino sarà il primo di tanti post.
Purtroppo a mio padre, dopo asportazione della massa tumorale e relativo istologico, è stato diagnosticato glioblastoma di IV grado.
Ora, prima di iniziare la "guerra", mi pongo questo problema: devo dire la verità a mio padre o no?
Magari può sembrare una cosa stupida, ma temo che si possa abbattere e che non voglia lottare (cosa più che comprensibile) a danno anche del trattamente di radioterapia che sta per iniziare.
Cosa ne pensate?
Grazie e un abbraccio a tutto il forum
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Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
No, io ti consiglio di non comunicar lui questa diagnosi.
Potrebbe spaventarsi , se ne ha sentito parlare, potrebbe magari fare ricerche in internet e, talvolta, si leggono cose spaventose e non sempre vere.
Aspetta.
Questo è il mio consiglio.
Un forte abbraccio.
Potrebbe spaventarsi , se ne ha sentito parlare, potrebbe magari fare ricerche in internet e, talvolta, si leggono cose spaventose e non sempre vere.
Aspetta.
Questo è il mio consiglio.
Un forte abbraccio.
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Concordo con Cristina. Nn essere diretta. Dai sempre spiegazioni su cosa deve affrontare, perché cmq nn deve subure ma affrontare, ma addolcendogli i concetti mettendo sempre all'interno della spiagazione parole positive e di speranza. Mai concetti o parole dirette (tipo nn dire chemioterapia, digli solo terapia). Nel caso sarà lui ad esprime la volontà di sapere tutto.
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Mi spiace dover essere in disaccordo su quanto scrivi ma, purtroppo le cose spaventose che si leggono son vere. Il GBM non è uno standard durante la sua evoluzione ma ad un certo punto del percorso lo diventa e talvolta ciò che si trova in rete è persino riduttivo se confrontato con la realtà.Cristina 71 ha scritto: ↑sab 24 mar 2018, 20:43 No, io ti consiglio di non comunicar lui questa diagnosi.
Potrebbe spaventarsi , se ne ha sentito parlare, potrebbe magari fare ricerche in internet e, talvolta, si leggono cose spaventose e non sempre vere.
Aspetta.
Questo è il mio consiglio.
Un forte abbraccio.
Resta il fatto che concordo con voi nella fase iniziale evitare di dare un nome e cognome. Poi dipende molto dalla natura del soggetto colpito.
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Navy anche qui è piuttosto ambigua la situazione. Ripeto, tutto dipende dalle caratteristiche del soggetto colpito. Capitasse a me di essere portato ad effettuare una "terapia" magari in un reparto oncologico la bugia non resterebbe in piedi più di 0,2 secondi.Naly ha scritto: ↑sab 24 mar 2018, 20:52 Concordo con Cristina. Nn essere diretta. Dai sempre spiegazioni su cosa deve affrontare, perché cmq nn deve subure ma affrontare, ma addolcendogli i concetti mettendo sempre all'interno della spiagazione parole positive e di speranza. Mai concetti o parole dirette (tipo nn dire chemioterapia, digli solo terapia). Nel caso sarà lui ad esprime la volontà di sapere tutto.
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Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
questioni di punti di vista e poi dipende molto dal carattere del paziente, io a mia moglie un questi undici anni di malattia non no mai nascosto niente, conoscendola non mi avrebbe mai perdonato una cosa del genere...e vi posso assicurare che sotto certi aspetti fa sentire meglio anche me... poi ripeto dipende dal carattere delle persona...
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Se uno dispone di un minimo di conoscenze capisce perfettamente di non avere un'influenza. Il più delle volte secondo me prevale la voglia di non sapere e/o di raccontarsela, non penso ci siano tanti malati che credano alle bugie dette a fin di bene dai parenti.
Credo valga un po' per tutti i tumori
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L'amore per una nostro caro non si manifesta solo negli ultimi istanti della sua vita ma è una costante presenza in tutti gli anni passati insieme
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Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Esatto. Questioni di punti di vista e carattere ed età del paziente.
Voi non siete pazienti, a quanto ho capito. Io si.
Chiaramente a me è stato detto perché ero io a parlare con i medici.
Ma il mio non capire, non documentarmi, fare e seguire cio che mi dicevano , è stato perfetto.
. Noi sappiamo come stiamo e io sapevo prima che me lo dicessero loro che mi ero aggravata.
Tant'è che fui io stessa a chiedere , nel lontano 2008 al tecnico rmn, di non dire nulla a mio marito che era fuori ad aspettarmi.
Dipende...
Voi non siete pazienti, a quanto ho capito. Io si.
Chiaramente a me è stato detto perché ero io a parlare con i medici.
Ma il mio non capire, non documentarmi, fare e seguire cio che mi dicevano , è stato perfetto.
. Noi sappiamo come stiamo e io sapevo prima che me lo dicessero loro che mi ero aggravata.
Tant'è che fui io stessa a chiedere , nel lontano 2008 al tecnico rmn, di non dire nulla a mio marito che era fuori ad aspettarmi.
Dipende...
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Io sono solo all'inizio di questo percorso con mio papà. Gli ho detto che è un tumore ma nulla più. Gli ho chiesto se vuole sapere le cose nude e crude o in modalità light: mi ha detto light. E così farò. Alla sua compagna invece, che ha altre problematiche, abbiamo detto che è una ciste.
Non sa cercare su internet, per fortuna, quindi affronteremo le cose una alla volta, via via che arriveranno.
Non sa cercare su internet, per fortuna, quindi affronteremo le cose una alla volta, via via che arriveranno.
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Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Approfitto di questo spazio per chiedere se a qualcuno dei vostri cari è stato mai proposto l uso di talidomide (ad uso compassionevole).
Grazie
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