Tumore al polmone e radioterapia stereotassica

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etta
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Iscritto il: mar 23 apr 2019, 15:56

Tumore al polmone e radioterapia stereotassica

Messaggio da etta »

Innanzitutto un saluto a tutti gli iscritti al forum. Sono nuova: vi leggo da un po', ma solo ora mi sono decisa a scrivere. Leggendo i vostri messaggi, ho colto la disperazione, ma anche la speranza e il coraggio con cui si affronta una diagnosi che apre un percorso fatto di alti e di bassi. Una premessa è d'obbligo: vi parlerò di mia nonna, una persona molto anziana a cui è stato diagnosticato un tumore al polmone. Non vorrei che le mie parole appaiano fuori luogo: sono consapevole che le neoplasie colpiscono persone giovani e che chi ha già vissuto in pienezza la propria vita come mia nonna rappresenta, anche per i medici, un caso meritevole di minore attenzione perché è giusto che le risorse e gli sforzi si indirizzino verso chi ha ancora una vita davanti. Io stessa, ventenne, sono stata operata per l'asportazione di una neoplasia (in altra sede) e sono tuttora sotto controllo: l'attenzione che sto riservando al caso di mia nonna forse deriva dall'esserci già passata. Vi racconto brevemente la sua storia medica: non cerco un consulto medico, ma mi piacerebbe confrontarmi con altre esperienze per avere qualche parametro di riferimento, pur consapevole del fatto che ogni caso è a sé.
Mia nonna ha 86 anni. Sta bene. È completamente autonoma, vive da sola e gestisce senza alcun aiuto la casa. Almeno 5 giorni alla settimana esce di casa per fare le commissioni o per trovarsi al bar con le amiche (non guida e si muove a piedi). Non assume farmaci, se non a giorni alterni una pastiglia per abbassare il colesterolo.
Avendo la carnagione molto chiara e tendente a scottarsi durante le esposizioni solari ed appartenendo ad una generazione che nemmeno sapeva dell'importanza di applicare le protezioni solari, a partire dall'anno 2000 è stata sottoposta a ripetuti interventi di asportazione di basaliomi (si tratta di neoplasie della cute giudicate da tutti i medici non preoccupanti perché l'asportazione è sempre stata radicale). Anche attualmente è in lista di attesa per l'asportazione di un basalioma sul braccio.
Le cose hanno preso una piega diversa nel 2018. A gennaio mostra al dermatologo una lesione sul viso: il dermatologo dice che probabilmente si tratta di un altro basalioma e prende tempo. Si arriva all'istologico di aprile 2018 che invece rileva la presenza di un carcinoma cellule di Merkel: si tratta di un tumore neuroendocrino della pelle molto aggressivo che può dare luogo a metastasi e recidive. Segue a luglio 2018 l'intervento chirurgico che conferma che si trattava di un carcinoma a cellule di Merkel: i margini chirurgici risultavano indenni. Il chirurgo plastico che l'ha operata parla di stadiazione e prescrive una TAC total body effettuata ad agosto 2018. Viene rilevata a livello polmonare la presenza di una centimetrica formazione ovalare iperdensa e di un millimetrico nodulo calcifico distrofico nel segmento anteriore del lobo superiore di sinistra. Il medico di famiglia minimizza e il chirurgo plastico al controllo di settembre preferisce assumere un atteggiamento attendista. Al controllo successivo un altro chirurgo plastico decide di prescrivere un'altra TAC. Arriviamo a gennaio 2019: la TAC con mezzo di contrasto conferma la presenza di un nodulo polmonare a livello del segmento anteriore del lobo superiore di sinistra con morfologia ovalare che misura 14.5 x 7.4 mm, modestamente aumentato di dimensioni rispetto alla precedente indagine. Si arriva, così, alla PET di marzo 2019: l’indagine documenta un accumulo di radiofarmaco in corrispondenza del nodulo polmonare (SUV max 6.4), mentre è priva di captazione una millimetrica nodularità calcifica situata nello stesso segmento. Non ulteriori significative alterazioni del metabolismo glucidico nei restanti distretti corporei indagati.
Circa 10 giorni fa abbiamo eseguito una visita specialistica interpellando un noto chirurgo toracico che opera in un oncologico di Milano: ci ha spiegato (se ho ben capito) che il tumore (da lui definito piccolo) è situato in prossimità del bronco e che ciò imporrebbe una resezione molto ampia. Ha sconsigliato l’intervento chirurgico e ha trovato da subito il sostegno di mia nonna che ha ribadito il fatto di stare bene, di non avvertire dolore e di temere gli effetti di un'anestesia totale e di un intervento così invasivo. Al contempo mia nonna ha espresso la sua volontà di curarsi. Il medico, che ha definito mia nonna in ottime condizioni di salute, ci ha consigliato un consulto dal radioterapista perché a suo dire questo tipo di lesione può essere trattata con la radioterapia stereotassica, parlando addirittura di una possibile scomparsa. Siamo in attesa del consulto che si terrà a maggio.
In famiglia siamo molto combattuti: io sono dalla parte di mia nonna e della sua voglia di curarsi. I miei genitori sembrano più fatalisti. La mia ostinazione non vuole essere una forma di accanimento: visto che per ora sta bene (non ha tosse o dolori), non mi sembra il caso di lasciarla al suo destino senza tentare delle terapie. Il fatto che ad agosto del 2018 la Tac già evidenziasse la presenza di questo nodulo e che ad oggi le sue condizioni di salute (almeno apparentemente) non sono precipitate mi fa sperare che si sia in una fase iniziale e che con la radioterapia stereotassica possa essere almeno fermato l’accrescimento volumetrico, in modo da regalarle ancora qualche anno di vita.
In base alla vostra esperienza un SUV max della PET 6.4 è indice di una pesante aggressività? Il fatto che in quasi un anno non ci siano stati peggioramenti (ad esempio non c’è tosse) può fare pensare ad una crescita lenta? Le dimensioni rilevate all’ultima TAC di gennaio di 14.5 x 7.4 mm fanno pensare ad uno stadio ancora iniziale? Qualcuno sa se la radioterapia stereotassica può dare dei risultati? Il chirurgo toracico ha detto che è poco importante capire se si tratta di una metastasi del carcinoma di Merkel o di un tumore primitivo, perché a suo dire la radioterapia stereotassica dà buoni risultati in tutte le ipotesi. Mia nonna non ha mai fumato e nemmeno frequentato ambienti con fumatori.
Ringrazio in anticipo chiunque saprà darmi qualche indicazione o suggerimento, in attesa del consulto dal radioterapista e non potendo contare su una grande collaborazione del medico di famiglia. Non vi chiedo certo una diagnosi, ma mi piacerebbe confrontarmi con altre esperienze, sopratutto per quanto riguarda i rischi e i benefici della radioterapia stereotasica. Grazie ancora per la pazienza avuta nel leggermi sin qui.
 


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