ABOLIAMO L'USO DELLA PAROLA CANCRO ?
ABOLIAMO L'USO DELLA PAROLA CANCRO ?
Cosa ne pensate ?
Franco
ABOLIAMO L'USO DELLA PAROLA CANCRO ? ( riflessioni con un gruppo di operatori)
Le parole hanno un ruolo fondamentale nella nostra vita, sono azioni che hanno conseguenze in chi le pronuncia e in chi le ascolta. Non sono immutabili nel tempo, cambiano, invecchiano, muoiono, qualche volta rinascono con nuove accezioni. Una di queste è la parola cancro di cui va considerato un uso più appropriato non solo della parola in se stessa, ma anche del linguaggio che la circonda . La guaribilità e la possibilità di curare vantaggiosamente il cancro hanno fortemente depotenziato l’alone di mistero, di dramma e di negatività che fino a ieri aveva la parola giudicata espressione di un male incurabile. E' opportuna una rigorosa rivisitazione del suo significato tra le persone . Medicii ed altri operatori sanitari dovrebbero valorizzare una comunicazione empatica che usi parole più idonee ma adattate al malato, alla sua cultura, alle sue conoscenze e al suo desiderio di essere ben informato. Tenendo comunque conto che la comunicazione tra malati- medici-altri operatori sanitari è asimmetrica. Tutto questo comporta una formazione alla comunicazione e la necessità di un maggior disponibilità di tempo : un investimento che favorirà un miglioramento del rapporto con la persona malata, una miglior aderenza al programma di cura e forse anche una migliore qualità di vita.Non abolire dunque la parola ,ma usarla con criterio di fronte a un malato spaventato, spiegandola, non lascandone lati oscuri, sfrondandola di opacità terrificanti (malattia incurabile, lunghe sofferenze, ecc.), arricchendola di speranza visti i grandi progressi.
Franco
ABOLIAMO L'USO DELLA PAROLA CANCRO ? ( riflessioni con un gruppo di operatori)
Le parole hanno un ruolo fondamentale nella nostra vita, sono azioni che hanno conseguenze in chi le pronuncia e in chi le ascolta. Non sono immutabili nel tempo, cambiano, invecchiano, muoiono, qualche volta rinascono con nuove accezioni. Una di queste è la parola cancro di cui va considerato un uso più appropriato non solo della parola in se stessa, ma anche del linguaggio che la circonda . La guaribilità e la possibilità di curare vantaggiosamente il cancro hanno fortemente depotenziato l’alone di mistero, di dramma e di negatività che fino a ieri aveva la parola giudicata espressione di un male incurabile. E' opportuna una rigorosa rivisitazione del suo significato tra le persone . Medicii ed altri operatori sanitari dovrebbero valorizzare una comunicazione empatica che usi parole più idonee ma adattate al malato, alla sua cultura, alle sue conoscenze e al suo desiderio di essere ben informato. Tenendo comunque conto che la comunicazione tra malati- medici-altri operatori sanitari è asimmetrica. Tutto questo comporta una formazione alla comunicazione e la necessità di un maggior disponibilità di tempo : un investimento che favorirà un miglioramento del rapporto con la persona malata, una miglior aderenza al programma di cura e forse anche una migliore qualità di vita.Non abolire dunque la parola ,ma usarla con criterio di fronte a un malato spaventato, spiegandola, non lascandone lati oscuri, sfrondandola di opacità terrificanti (malattia incurabile, lunghe sofferenze, ecc.), arricchendola di speranza visti i grandi progressi.
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Re: ABOLIAMO L'USO DELLA PAROLA CANCRO ?
La si potrebbe usare solo la prima volta..... Poi basterebbe dire..... " La sua malattia....., . Poi si potrebbe parlare in positivo.... "Vedremo i risultati della cura.....e poi valutiamo il da farsi. Mai dire che non c'è più niente da fare e tantomeno dare una scadenza 5 6 7 mesi. Bisognerebbe avere tutti più sensibilità mettendoci nei panni del malato prima di pronunciare una parola che potrebbe ferirlo. Hai pienamente ragione Franco!!
Papà ti voglio bene, sei la mia vita. Ti penso ogni momento della giornata. PROTEGGIMI
Re: ABOLIAMO L'USO DELLA PAROLA CANCRO ?
Bellissimo Franco
Arricchiamo di positività
X dirne una..
Ieri leggevo un articolo sulle nuove terapie combinate
Le varie possibilità ecc
Tante speranze e alla fine si conclude che la vita di un malato di cancro al polmone si è allungata dai 3 ai 5 anni
Mi è preso un colpo
La sensazione di fare il conto alla rovescia con la mia vita
Ma i famosi 3. 5 anni non esistono da sempre?
Xche parlare di statistiche la medicina sta cambiando
Ci sono nuovi farmaci
Xche devo sentirmi parte di quella percentuale
E cmq visto l'effetto del nome
Della malattia
Toglierla da, mezzo è una cosa giusta
Secondo me
Arricchiamo di positività
X dirne una..
Ieri leggevo un articolo sulle nuove terapie combinate
Le varie possibilità ecc
Tante speranze e alla fine si conclude che la vita di un malato di cancro al polmone si è allungata dai 3 ai 5 anni
Mi è preso un colpo
La sensazione di fare il conto alla rovescia con la mia vita
Ma i famosi 3. 5 anni non esistono da sempre?
Xche parlare di statistiche la medicina sta cambiando
Ci sono nuovi farmaci
Xche devo sentirmi parte di quella percentuale
E cmq visto l'effetto del nome
Della malattia
Toglierla da, mezzo è una cosa giusta
Secondo me