14 giorni dopo di te

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
girina69
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da girina69 »

Vero Minetta. Io sono nella tua stessa situazione. Ho compiuto cinquant'anni il 25 aprile....due giorni dopo. che se n ' e' andato. Avevamo deciso che il 25 aprile ci saremmo sposati in chiesa (ci eravamo già sposati in comune nel 2013). Il nostro era un amore quasi adolescenziale. Ci divertivamo persino a guardare le stelle stesi in riva al mare. Abbiamo vissuto la malattia chiusi nel nostro amore che nessuno e' riuscito a scalfire. Io non so se riuscirò a sopravvivere a tanto dolore. Ma di una cosa sono sicura. La mia vita ha avuto un senso grazie a lui. E lo amerò fino all'ultimo dei miei giorni ❤
Mimetta
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da Mimetta »

io mi sto facendo aiutare in un percorso psicologico che mi aiuti a trovare una strada percorribile, anche se non so dove mi porterà, anche perché non c'è nessun luogo fisico o dell'anima in cui vorrei andare.
io sto ancora attaccata al mio amore. alterno momenti, giornate, settimane intere, di disperazione totale e pianto, che non mi libera dal dolore. infinito.
ed alterno momenti in cui rivedo la nostra vita felice insieme. e questo mi risulta intollerabile, perché vorrei indietro la nostra vita, la tua e la mia, felici. eppoi penso agli ultimi mesi della tua vita in ospedale, quando ormai tutto era compromesso, e non vorrei mai che tu rivivessi le ultime 24h della tua vita, quando tu non eri già più tu e lentamente ti avvicinavi alla fine.
mi dicono di lavorare su me stessa, a pensare a quanto io e te siamo stati fortunati ad incontrarci ed a provare l'uno per l'altra quello che abbiamo provato. certo adesso questo dolore è il rovescio della medaglia. proverò a trovare una quadra, per te che saresti felice di vivere, per me che non so che fare di me, e per i figli, che pure loro soffrono, nemmeno tanto silenziosamente.
girina69
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da girina69 »

Purtroppo cara Minetta questo dolore lacerante è un percorso obbligato. Ti abbraccio B
Mimetta
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da Mimetta »

oggi sono 50 giorni dopo di te. sei con me sempre, in ogni battito di ciglia, in ogni lacrima, in ogni sospiro, in ogni foto che guardo, in ogni luogo ove vado, nel caffè solitario della mattina, in ogni musica che ascolto. mi torturo ascoltando haendel e mozart, la musica che ho fatto suonare al tuo funerale: un quintetto di archi ed una solista... ogni tanto mi sbaglio e racconto che è stato una festa, la Festa in tuo onore: i tuoi amici, la famiglia, le lacrime infinite di tutti..ma anche i racconti semi-seri e semi-allegri sulla tua vita.. il tuo funerale è stato una Festa, in onore tuo.
sono convinta che sia stata una fortuna incontrarti, conoscerti così profondamente.. tutti quelli che ti hanno conosciuto hanno detto cose strepitose su di te, medici compresi... un signore.. lascia ch'io pianga mia cruda sorte.. il tuo sorriso mi tiene compagnia, quello che la malattia ha ovattato, ma che non ha distrutto. hai sorriso fino al penultimo giorno: poi mi hai detto che quella non era vita, eri stanco, le articolazioni gonfie, il tuo corpo devastato dalla malattia.. l'ultima cosa che hai detto: ti amo tanto, quando eravamo ancora soli, prima che chiamassi tutti a raccolta di corsa per un ultimo disperato saluto... scrivo perché adesso vedo dei pezzi di quei momenti di dolore e devastazione che prima non riuscivo a vedere perché il cuore era troppo grondante di dolore. adesso il dolore c'è lo stesso, ma ho bisogno di ricordare le cose dolci che sono accadute anche nel momento dell'estremo dolore.
resta sempre che buttarmi sulla pira con te forse sarebbe stato più facile che stare qui a scrivere..ma ci sono i ragazzi da seguire, il ruolo di madre, sono tua moglie anche adesso? o sono la tua vedova addolorata?
Mimetta
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da Mimetta »

oggi sono 2 mesi che te ne sei andato. il dolore non regredisce, anzi aumenta, e le lacrime...anche quelle. non riesco ancora a farmene una ragione. non c'è da farsene una ragione, mi dico, perché una ragione non c'è in queste cose così drammatiche: le cellule del tuo corpo ad un certo punto impazziscono e ti stravolgono il corpo, quel bellissimo corpo che poco prima girava in modo perfetto. e si stravolge la vita tua e di tutti quelli che ti amano.
ho incontrato degli amici che non vedevo dal giorno del tuo funerale. dopo la cerimonia funebre sono andati a salutare il padre carmelitano che ha officiato la funzione, un vecchietto lento ma arguto e paziente, che ci ha lasciato tutto il tempo per piangerti e salutarti, con vari interventi di ricordi legati alla tua splendida persona e splendida vita. la tua partenza è stata un pò meno splendida, troppo dolore, troppo veloce, troppo. dicevo, il padre carmelitano ha detto loro che la persona deceduta, mio marito, doveva essere una persona molto amata e molto stimata, perché la chiesa era gremita e la gente piangeva a dismisura, attonita e smarrita.

ecco, questa è una di quelle cose che ti raccontano e che, se da un lato ti fanno piacere, dall'altra ti addolorano ancora di più, perché tu non eri bravo e buono solo per me e la tua famiglia, ma lo eri per tutti quelli che ti conoscevano, e che hanno perso qualcosa. non è giusto essere strappati così presto alla vita. avevi un sacco di cose ancora da fare in questo mondo, invece che soffrire per questo fattore K ignobile ed essere inesorabilmente risucchiato nell'altra vita, quella del silenzio, del vuoto.
girina69
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da girina69 »

Ciao Minetta....ieri dopo tanto tempo ho avuto finalmente il coraggio di tumulare mio marito. Per me ormai sono quattro mesi che lui non c' è più.....ed è vero il dolore aumenta e ti consuma dall' interno.....Poi ho dato uno sguardo ai vicini di sventura di mio marito.... In particolare mi sono soffermata sulla lapide di due ragazzi di 30 anni strappati così prematuramente alla vita. E ho pensato che la vita non solo è ingiusta ma anche imprevedibile. Ognuno di noi pensa in qualche modo di essere immortale. Forse è insito nell' animo umano non pensare mai alla morte. Solo ora mi rendo conto che la vita è un dono e non dovremmo mai dare nulla per scontato. Ognuno di noi e' legato ad un destino da cui non si può prescindere. La nostra vita non sarà mai più la stessa ma abbiamo avuto la fortuna di amare un uomo profondamente. Un amore così grande da riuscire a dare un profondo significato alla nostra esistenza. Un caro saluto B
michelajudy
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da michelajudy »

vi sto leggendo ora ti sto leggendo mimetta, ho letto come i medici ti hanno trattata e riconosco la rabbia che avevo io quando ad ogni medico davo istruzioni di non dire cose brutte a mio padre, dovevo sapere solo io e lui doveva sperare. anche mia madre l'ho fatta sperare fino a tre mesi prima della fine di tutto il male. il 23 settembre, giorno del mio compleanno, saranno già due anni che mio padre è morto. è morto nel giorno della mia nascita due anni fa. mi ha salutato così rendendo indelebile il giorno della sua morte con il giorno della mia venuta sulla terra. legati per sempre.
Mimetta
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da Mimetta »

in quest'anno passato in ospedale per seguire il mio Amore ho capito una cosa: i medici fanno tutto quello che possono per aggredire il fattore K, sanno cosa fare, sanno quando aggredire, a volte sperimentano.. ti dicono che va tutto bene, perché è l'unico modo che hanno per curarti, per non farti abbattere, per farti fare le cure e per farti collaborare. ma non riescono mai a dirti esattamente cosa accadrà, e sopratutto quando.

noi sapevamo di avere un fattore K di quelli con gli anni di vita che si contano su mezza mano, ma a parte il dottore che mi ha dato involontariamente la triste notizia in modo così barbaro ed inumano, tutti i medici, gli infermieri di tutti i reparti che abbiamo visitato sono sempre stati molto umani e comprensivi con noi, persino i ragazzi del BAR ove mi rifugiavo quando mi cacciavano dal reparto perché dovevano fare le visite mediche etc etc.
il malato oncologico è trattato con tenerezza direi. certo, noi non abbiamo mai dato in escandescenza, siamo stati sempre miti e fiduciosi, pur nell'inalienabilità del nostro incerto futuro. io parlo ancora al plurale.
i medici possono solo curarci, e non possono darci la speranza. non è colpa loro se ci sono le recidive, se non tutti ce la fanno. io ho capito dopo, ripensando a tutte le visite fatte, a tutti gli sguardi che ci hanno rivolto, a tutte le mani che l'hanno toccato, che tutti sapevano che lui aveva i mesi contati. e pur sapendo questo, gli hanno allungato la vita!! non hanno potuto bloccare la sua morte in avvicinamento, ma gli hanno concesso un anno di vita in più (che avrebbero potuto essere 3 se non ci fosse stata la recidiva ignobile). un anno di timori, certo, un anno di sofferenze per le operazioni tremende che gli hanno fatto e per tutto il successivo tentativo di tenerlo in vita. ma un anno che sarebbe dovuto servire a stabilizzarlo nel tentativo di allungargli un altro pò la vita.

Io quella notte, la notte della barbara notizia, avrei preferito seriamente morire piuttosto che tornare in ospedale la mattina dopo con la faccia serena come se tutto andasse bene e guardare mio marito negli occhi sapendo una cosa che lui non sapeva e sulla quale avrei dovuto tacere per non rendergli la fine più dolorosa (da quando ho saputo che eravamo alla fine sono passate altre 3 settimane, settimane in cui io ho fatto il menestrello, sono stata una sfinge impenetrabile al dolore ed al pianto).

possiamo essere increduli, arrabbiarci con i medici, ma è il fattore K il responsabile di tutto e spesso chi ha contatti con noi non riesce ad essere così garbato.. se chiedi esattamente cosa ne sarà di te te lo dicono, ma a volte non si chiede per paura della risposta.
il primo oncologo che abbiamo visto ci aveva detto che per quello che sapeva lui il male poteva essere già tornato, a tre mesi dall'operazione esattamente come prima. ma noi non abbiamo voluto credergli. non abbiamo potuto credergli. abbiamo tenuta viva la speranza che magari una chance l'avremmo avuta..fosse pure di pochi, pochissimi anni.
noi siamo esseri perduti ed anime doloranti, impreparati al dolore ed alla morte di chi amiamo; è una cosa che ci è intollerabile.

ed alla fine di tutto, un hospice o un ritorno a casa ci è intollerabile, perché sappiamo che quello è l'inizio della fine, e pensiamo e speriamo che in ospedale ci sia ancora una possibilità di essere curati e salvati. ma quando è GAME OVER, possiamo solo vivere alla mezza giornata ed abbracciare il nostro amato caro.. in ospedale cercano di salvare le vite, finché il fattore K collabora e non si mette per storto..

gli infermieri mi hanno detto che mio marito sarebbe dovuto morire in pochi pochissimi giorni dal suo ricovero, mi dicevano che lui tentava di sopravvivere per me, per il nostro amore. signora lo lasci andare, non lo faccia soffrire più a lungo. non so se avessero ragione loro, ma le ultime settimane insieme sono state un bellissimo tempo insieme, certo io poi tornavo a casa per 5 minuti a farmi una doccia che sotto il letto non mi facevano stare, alle 6 di mattina ero di nuovo in ospedale, cercando un varco per entrare,... ma sono state settimane piene d'amore, in cui entrambi sapevano che la corsa verso la fine era iniziata, ma non ci siamo mai detti parole di sconforto. ci siamo amati ed abbracciati ed annusati e detti le ultime paroline dolci e tenere. siamo stati insieme fino alla fine, sempre insieme. poi qualcosa ci ha separato.

il mio consiglio è di respirare a lungo, smetterla di arrabbiarci con il mondo finché il nostro caro è in vita, e dedicare a lui/lei tutte le nostre attenzioni. per arrabbiarci con il mondo e piangere avremo tanto tempo dopo, un tempo infinito e doloroso.
luca84
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da luca84 »

Ciao Mimetta, sono nuovo in questo forum e sono purtroppo giovane . sto vivendo gli stessi momenti che stai vivendo tu.
il mostro sta portando via definitivamente la mia futura moglie di 32 anni, una ragazza piena di vita e solare, sta combattendo da 3 anni il male, siamo insieme da 8...
Fino a qualche tempo fa nonostante interventi. radio e chemio abbiamo fatto una vita normale godendoci il nostro amore e la vita a pieno come ogni coppia normale.
un mese fa è esploso tutto e non è piu sotto controllo, i medici hanno detto nulla da fare si sta impossessando di lei. Ho visto il buio per alcuni minuti.
Lei non sa nulla e io e la sua famiglia stiamo mentendo sulla sua salute facendo passare il tutto per un piccolo malanno.
sto cercando di sopportare tutto e di starle vicino fino alla fine, ho una sofferenza immensa, sto morendo dentro, sto perdendo il mio futuro di vita...la nostra casa e il mio lavoro...non c'è nessun senso a tutto questo, non so per quanto riuscirò a mentire per il suo bene.. non ho voglia di vederla soffrire, non riuscirei a reggere al dolore
spero ci sia una giustizia divina a tutto questo
Mimetta
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Re: 14 giorni dopo di te

Messaggio da Mimetta »

ciao Luca84, troppo giovani entrambi.
posso solo dirti di non mollare, per il suo amore che è il tuo, non mollare, sii sempre pieno di vita e di cose da dirle. se lei non parla, racconta tu qualche cosa della vostra vita personale: mi piacerebbe tornare con te a tal posto, ti ricordi che risate ci siamo fatti?
non le fare domande cui le è difficile rispondere perché non ce la fa. magari fai dei piccoli progetti per il futuro, anche se sembra folle. le persone che se ne stanno andando devono essere circondate da persone serene, non isteriche, ma serene. non serve piangere al suo capezzale.

non devi mai mollare, chi sta a letto ti deve vedere sorridente e serafico. io non ho mai detto una bugia a mio marito: gliele ho condensate tutte nell'ultimo mese in ospedale, ma non mi pento minimamente. mi sono tormentata tanto se dirgli la verità. lui sapeva del suo male ma non sapeva della recidiva che se lo stava portando via. alla fine ho deciso di tacere, non sarebbe servito a nulla, se non ad addolorarlo di più.

e non c'è una giustizia nella morte. in questi casi poi che è pure preceduta da tanto dolore e sofferenze e disattese.
l'età media della popolazione italiana, fonte istat del 2017, è di 46 anni!!! ti rendi conto?

quando ho tumulato mio marito, 59 anni, ho incontrato un mio conoscente disperato e con gli occhi lucidi.
gli ho chiesto: per chi sei qui? per mio padre.
che età aveva tuo padre? 101 anni e un mese. decisamente non c'è giustizia.

asciugati le lacrime prima di entrare a reparto e sfodera il tuo miglior sorriso.
 


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