Tumore peritoneale

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Sarah1994
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Iscritto il: gio 20 ago 2020, 17:31

Tumore peritoneale

Messaggio da Sarah1994 »

Buongiorno a tutti, sono qui per condividere con voi la mia esperienza sperando di poter aiutare le persone che devono affrontare lo stesso percorso mio.
Sono una ragazza di 26 anni che prima del febbraio 2019 non aveva avuto nessun tipo di problema ginecologico. Inizio febbraio 2019, dal nulla e in 1 settimana, mi si è gonfiata la pancia come se fossi incita di 3 mesi. Preoccupata, sono andata al pronto soccorso e dopo qualche esame mi è stata diagnosticata una ciste di 22cm all’ovaia. Mi hanno operato il più velocemente possibile ma purtroppo, prima dell’operazione, questa ciste si è leggermente fissurata e la mucina che richiudeva si è, in parte, diffusa nel peritoneo. Si è scoperto dopo l’analisi istologico che questa mucina però non era maligna sono quindi tornata a casa con un check up ogni 3 mesi per l’anno a seguire e mi è stata prescritta la pillola per tenere a bada gli ormoni. Al primo, al secondo e al terzo check up la ginecologa continuava a vedere del “liquido libero” nel peritoneo non sapendo bene cosa fare. Inoltre, le mie ovaie continuavano a formare delle piccole cisti, niente di grave pero si continuavano a formare. Questo liquido libero mi preoccupava parecchio e ho quindi deciso di andare a sentire un altro parere.

E stato a quel punto che, nel Novembre 2019, dopo avermi fatto fare una risonanza, i medici mi hanno parlato per la prima volta del tumore peritoneale. La mucina della ciste di febbraio era entrata in contatto con il peritoneo e da allora il tumore si era formato.
A questo punto i medici mi hanno messo in lista per l’operazione e, essendo prevista la rimozione di entrambe le ovaie, mi hanno consigliato di procedere con la conservazione degli ovociti.
Durante il primo pick up di ovociti, le mie ovaie hanno fatto delle cisti (dovute alla grande dose di ormoni delle punture) ma si sono riassorbite da sole 2 settimane dopo il pick up degli ovociti. Durante il secondo pick up invece, le mie ovaie hanno formato cisti, di cui una di 18cm, che mi ha completamente immobilizzato a letto con febbre alta e nausea continua. Impossibile mangiare o fare alcuno sforzo. Dopo un po’ di giorni, ho deciso di andare al pronto soccorso perché temevo la peritonite. Dopo qualche esame e una TAC i medici hanno deciso di operarmi aprendomi la pancia per vedere meglio di cosa si trattasse. Mi sono quindi fatta operare il 19 febbraio 2020.

Dopo questa “piccola” operazione di qualche ora, mi sono svegliata con un’ovaia, l’appendice e un pezzo di intestino in meno. I dottori mi hanno spiegato che, la ciste comprimeva una parte del mio intestino e che se non fossi stata operata avrei rischiato la peritonite o la necrosi di quella parte dell’intestino. Dopo avermi aperto la pancia, i medici erano convinti al 100% che avrei dovuto farmi operare al più presto per il tumore peritoneale con una possibile rimozione dell’utero perché, quando avevano aperto, avevano notato che la mucina era andata ad “attaccare” anche quest’ultimo. Inutile dirvi il mio stato d’animo…

Non ho neanche avuto il tempo di riprendermi di questa operazione che comunque mi aveva lasciato una cicatrice notevole, che l’operazione con HIPEC è stata fissata per il 23 aprile 2020.
L’operazione è andata bene, nel senso che quando hanno riaperto si sono trovati difronte a molta meno mucina di quello che avevano lasciato richiudendo a febbraio. Sono quindi riusciti a salvare il mio utero, cosa che al mio risveglio mi ha aiutato a non lasciarmi abbattere. Non vi mentirò, prima di farmi operare avevo letto su certi forum che al risveglio ti sembrava di essere passato sotto ad un treno ed è proprio cosi. So che l’importante è essere guariti ma in quel momento è proprio difficile riprendersi. Soprattutto che 12 ore dopo la fine dell’operazione i medici mi hanno trovato un sanguinamento interno tra il diaframma e il fegato e hanno quindi dovuto riaprirmi la pancia per bloccarmelo.
Dopo queste due operazioni del 23 e 24 aprile, sono rimasta 8 giorni in ospedale. Mi avevano annunciato una permanenza di al meno 12 giorni ma anche se soffrivo moltissimo, fisicamente e emozionalmente, facevo del mio meglio per vedere dei miglioramenti quotidiani. Sono partita con 7 drenaggi laterali e un tubo nel naso ma lottavo perché ogni giorno i medici notassero un miglioramento e decidessero di togliermi qualcosa.
Le prime noti post operazioni sono state devastanti, tremavo in continuazioni, deliravo e nessuna medicina riusciva a calmarmi, piano piano anche questo è migliorato. Usavo la musica, classica e dolce, qualcosa che rilassa e che tranquillizza.
Prima di farmi uscire sono arrivati i risultati dell’esame istologico, niente di maligno, tutta la mucina scomparsa, il peritoneo eliminato. Guarita, l’operazione era funzionata.
La convalescenza è stata molto difficile, poco appetito, continuavo a dimagrire, stavo H24 a letto a parte qualche passeggiate per la rieducazione dei muscoli. Ma il morale era veramente molto basso. Ho avuto delle persone eccezionali al mio fianco che sono state estremamente pazienti e amorevole cosa che mi ha permesso di continuare a lottare per ritrovare la mia vita di prima.
Oggi, Agosto 2020, non sento più nessun dolore, ho ripreso a fare sport e a mangiare normalmente. Ho ancora una parestesia alla gamba sinistra che i medici dicono possa durare anche un anno. Quindi aspetteremo di vedere cosa succede.

A settembre ho appuntamento con i miei dottori per il primo check up per vedere se la malattia è veramente scomparsa o se è riuscita a riformarsi. La verità è che sono spaventata a morte difronte alla possibilità di dover rivivere questa cosa una seconda volta e che mi sembra che settembre non arrivi mai.

Non auguro la mia storia a nessuno ma se avete bisogno di un consiglio a riguardo sono disponibile.
Ciao,
Sarah
 


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