Mio padre...paziente oppositivo.

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
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Mianima
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Mio padre...paziente oppositivo.

Messaggio da Mianima »

Buongiorno a tutti/e. Da giorni leggevo le tante esperienze sul forum di chi, come me, sta affrontando la malattia di un familiare...e alla fine ho avuto il coraggio di cercare consiglio e conforto iscrivendomi. Al mio vecchietto (82 anni) e' stato diagnosticato un tumore gastrico III stadio con metastasi epatiche il 13 maggio. Dopo più di un mese di fastidi e dolori addominali, io e mio fratello lo abbiamo convinto ad andare in ps e in poche ore e' arrivata la terribile notizia. Non a caso uso il termine "convinto". Eh sì.....perché lui ha sempre rifiutato di fare controlli! Per una vita non ha fatto indagini diagnostiche vivendo nella convinzione che il suo fisico fosse abbastanza forte da combattere da solo e, ovviamente, non preoccupandosi di migliorare il suo stile di vita (tanto fumo, alimentazione errata e zero attività fisica). Il giorno della diagnosi, l'oncologo e' stato molto chiaro: inoperabile, ma chemio di supporto (finché sarà possibile). Il problema e' che lui ha reso tutto impossibile con le sue mani. Ha firmato ed e' uscito dal ps dopo la gastroscopia, con un sanguinamento del tumore in corso provocato anche da un mese di antinfiammatori ( presi di sua spontanea volontà per calmare il dolore). Io sono infermiera e questo mi ha permesso di tenerlo a casa e di trattare il sanguinamento fermandolo...con difficoltà che non sto qui a dirvi ( penso che possiate immaginare). Sono state 3 settimane di lotta estenuante....il ferro endovena no, il digiuno no, le compresse no! Con un'emoglobina bassa, ma stabile, sono riuscita a portarlo alla prima visita oncologica. Responso...condizioni fisiche scadute, chemio sconsigliata. Essendo infermiera e testarda, non mi fermo al primo responso e chiedo consulto ad un altro oncologo. Abbiamo appuntamento la prossima settimana, ma mio padre continua ad essere oppositivo e rimetterlo in sesto mi sembra ormai impossibile. Lui e' lucidissimo e non posso costringerlo a fare cose che non vuole fare. Non riesco nemmeno a fargli assumere sti benedetti 6 piccoli pasti al giorno come da consulenza della nutrizionista oncologa! Ho le mani legate..su tutto. A questo punto sto pensando seriamente di "lasciarlo andare" . In fondo amare una persona non e' anche rispettare la sua volontà? Ieri ho avuto un momento di rabbia e vedendomi così mi ha promesso che farà tutto. Ma lo conosco e so che le sue promesse sono come quelle dei marinai.
Qualcuno ha avuto le mie stesse difficoltà? Ho bisogno di una parola di conforto. Grazie per avermi letta! ❤️
LaMarinin81
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Re: Mio padre...paziente oppositivo.

Messaggio da LaMarinin81 »

ciao Mianima, voglio farti i massimi complimenti per come stai gestendo la malattia di tuo padre.
Credo che senza il suo contributo sia impossibile fare più di ciò che già fai.
Non puoi ovviamente costringerlo. Forse lui ha paura della chemio e del male che può derivare e consapevole che non può guarire preferisce lasciarsi andare.
Ricordo che mio padre prima di iniziare la chemio mi fece un discorso simile. Poi la sua storia è andata diversamente per fortuna, ma lui mi disse che "si poteva anche rifiutare la chemioterapia visto che fa stare male se una persona non aveva possibilità di guarire". Ricordo i brividi lungo la schiena, ma anche di aver pensato che non aveva tutti i torti.
Penso sia molto difficile la tua situazione e ti faccio i massimi complimenti per come la stai gestendo.
Un abbraccio.
"E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio"
(Tiziano Terzani -Un ultimo giro di giostra).
Mianima
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Re: Mio padre...paziente oppositivo.

Messaggio da Mianima »

Grazie per la risposta ❤️ Purtroppo la sua non e' paura, ma semplicemente una visione molto fatalista della vita. "Quando l'ingranaggio si rompe, non c'è più niente da fare. Ho fatto la mia vita e va bene così". Ecco cosa ha detto all'oncologa. Il problema e' che le sue decisioni, si riflettono su di noi...soprattutto su mia madre poverina e mio fratello che vivono con lui. A parte questo, non può fare chemio al momento ..ma non e' neppure il momento delle cure palliative, avendo un terzo stadio. E' come se ci avesse buttati tutti in un limbo...in attesa che la malattia peggiori drasticamente (e avendo una fibra molto forte e nessuna patologia di base, penso che andremo avanti così ancora per un bel po'). Cmq sono a disposizione qualora qualcuno avesse bisogno di consigli. Se nel mio piccolo posso aiutare qualcuno..ben venga.
LaMarinin81
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Iscritto il: sab 17 apr 2021, 14:54

Re: Mio padre...paziente oppositivo.

Messaggio da LaMarinin81 »

Mianima ha scritto: sab 4 giu 2022, 10:35 Grazie per la risposta ❤️ Purtroppo la sua non e' paura, ma semplicemente una visione molto fatalista della vita. "Quando l'ingranaggio si rompe, non c'è più niente da fare. Ho fatto la mia vita e va bene così". Ecco cosa ha detto all'oncologa. Il problema e' che le sue decisioni, si riflettono su di noi...soprattutto su mia madre poverina e mio fratello che vivono con lui. A parte questo, non può fare chemio al momento ..ma non e' neppure il momento delle cure palliative, avendo un terzo stadio. E' come se ci avesse buttati tutti in un limbo...in attesa che la malattia peggiori drasticamente (e avendo una fibra molto forte e nessuna patologia di base, penso che andremo avanti così ancora per un bel po'). Cmq sono a disposizione qualora qualcuno avesse bisogno di consigli. Se nel mio piccolo posso aiutare qualcuno..ben venga.
deve essere sicuramente difficile stare accanto a questo tipo di malato.
certo farebbe rabbia anche a me essere impossibilitata ad agire.
sei molto gentile a mettere a disposizione i tuoi consigli.
"E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio"
(Tiziano Terzani -Un ultimo giro di giostra).
Teddina77
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Iscritto il: lun 23 mag 2022, 8:05

Re: Mio padre...paziente oppositivo.

Messaggio da Teddina77 »

Cara Mianina. Anche mio padre (76 anni) ha un adenocarcinoma gastrico con metastasi epatiche e polmonari. Non operabile e aspettative di vita purtroppo molto basse. Lui ha iniziato la chemio a Marzo. Non ho avuto difficoltà a fargli iniziare la terapia perchè lui pensa di guarire. Non legge alcun referto e molte volte travisa quello che dicono i medici. Ho dovuto confermagli il tumore allo stomaco, ma visto il suo comportamento ho omesso di parlare di metastasi. Anche lui ha sempre detto che nel caso gli avessero dato poche aspettative non avrebbe fatto la chemio e probabilmente si sarebbe tolto la vita, quindi, per il momento ho deciso di non sbattergli in faccia quello che i vari medici hanno detto a me. Non so se è stata la decisione giusta, ma mi sono spaventata
Se ti può essere di aiuto mio padre sta sopportando abbastanza bene la chemio. E' solo molto piu' stanco, ma conduce ancora una vita abbastanza normale e i dolori all'addome si sono molto attenuati.
Io purtroppo vivo ad un'ora di distanza da lui, ma cerco di andare il piu' possibile. I miei sono separati da anni e mio fratello vive all'estero (molto molto lontano), quindi mi sento particolarmente sola.
Cerca di conivolgere la tua famiglia e cercate di sostenervi a vicenda e di aiutarvi perchè da soli è veramente dura.
Un abbraccio
giu67
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Iscritto il: dom 30 dic 2018, 23:41

Re: Mio padre...paziente oppositivo.

Messaggio da giu67 »

Mianima ha scritto: sab 4 giu 2022, 7:37 Buongiorno a tutti/e. Da giorni leggevo le tante esperienze sul forum di chi, come me, sta affrontando la malattia di un familiare...e alla fine ho avuto il coraggio di cercare consiglio e conforto iscrivendomi. Al mio vecchietto (82 anni) e' stato diagnosticato un tumore gastrico III stadio con metastasi epatiche il 13 maggio. Dopo più di un mese di fastidi e dolori addominali, io e mio fratello lo abbiamo convinto ad andare in ps e in poche ore e' arrivata la terribile notizia. Non a caso uso il termine "convinto". Eh sì.....perché lui ha sempre rifiutato di fare controlli! Per una vita non ha fatto indagini diagnostiche vivendo nella convinzione che il suo fisico fosse abbastanza forte da combattere da solo e, ovviamente, non preoccupandosi di migliorare il suo stile di vita (tanto fumo, alimentazione errata e zero attività fisica). Il giorno della diagnosi, l'oncologo e' stato molto chiaro: inoperabile, ma chemio di supporto (finché sarà possibile). Il problema e' che lui ha reso tutto impossibile con le sue mani. Ha firmato ed e' uscito dal ps dopo la gastroscopia, con un sanguinamento del tumore in corso provocato anche da un mese di antinfiammatori ( presi di sua spontanea volontà per calmare il dolore). Io sono infermiera e questo mi ha permesso di tenerlo a casa e di trattare il sanguinamento fermandolo...con difficoltà che non sto qui a dirvi ( penso che possiate immaginare). Sono state 3 settimane di lotta estenuante....il ferro endovena no, il digiuno no, le compresse no! Con un'emoglobina bassa, ma stabile, sono riuscita a portarlo alla prima visita oncologica. Responso...condizioni fisiche scadute, chemio sconsigliata. Essendo infermiera e testarda, non mi fermo al primo responso e chiedo consulto ad un altro oncologo. Abbiamo appuntamento la prossima settimana, ma mio padre continua ad essere oppositivo e rimetterlo in sesto mi sembra ormai impossibile. Lui e' lucidissimo e non posso costringerlo a fare cose che non vuole fare. Non riesco nemmeno a fargli assumere sti benedetti 6 piccoli pasti al giorno come da consulenza della nutrizionista oncologa! Ho le mani legate..su tutto. A questo punto sto pensando seriamente di "lasciarlo andare" . In fondo amare una persona non e' anche rispettare la sua volontà? Ieri ho avuto un momento di rabbia e vedendomi così mi ha promesso che farà tutto. Ma lo conosco e so che le sue promesse sono come quelle dei marinai.
Qualcuno ha avuto le mie stesse difficoltà? Ho bisogno di una parola di conforto. Grazie per avermi letta! ❤️
Buongiorno Mianima,
è sicuramente molto difficile e logorante stare accanto ad un paziente oppositivo.
Ognuno ha una sua particolare reazione, dipenderà dal carattere, dall'età, dall'ambiente o chissà da cosa.
La reazione alla chemio è soggettiva e alle volte impaurisce ancora prima di iniziare.
Non che sia una passeggiata, però purtroppo è quasi (e/o per fortuna) una via obbligata per chi inizia questo viaggio.
Alle volte mi trovo a pensare "fin che c'è chemio, c'è speranza". Sembra una frase orribile, ma per chi galleggia in questo mare in tempesta è come un faro in lontananza.
Ma se lui ha deciso così, credo sia molto difficile smuoverlo da questa posizione.
Una scelta che da familiare fa male, molto male indipendentemente dall'età (ricordo mia mamma e miei zii quando mio nonno aveva rifiutato la chemio, ma a quei tempi era tutta un'altra storia).
Ancora di più immagino per te che sei in ambiente sanitario, che puoi e potresti dargli tutto quel supporto necessario, però spesso i propri familiari sono i peggiori pazienti.
Spero che il tuo papà ci possa ripensare, ma in ogni caso avrà la fortuna di avere accanto una figlia e una famiglia.
Forza Mianima!!
un grandissimo abbraccio
 


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