sergio è grave
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Ciao Linetta con i bimbi ultimamente ci sto poco il giorno fino alle 17 vanno in un asilo privato poi con noi in famiglia con le sorelle grandi di 17 e 19 anni.....sentono la mia mancanza non li porto al parco non li faccio mangiare ma ora sergio ha la priorita su tutto...lui lo avrebbe fatto per me lui mi adorava....l anno scorso di questi tempi mamma a causa di una setticemia al sangue e stata gravissima...lui mi teneva la mano di notte per farmi coraggio era un uomo unico..dico era perche ora non parla mi guarda solo sta sveglio ma non parla quando io gli dico se mi sente e capisce fa si con la testa se gli dico mi ami fa no con la testa....pero se vede selvaggia la bimba di 3 anni cerca di abbracciarla e le sorride con alex di 2 anni meno...privare il papa a questi bimbi e devastante non e giusto...io voglio fare del tutto voglio stare apposto con la coscienza voglio non rimproverarmi nulla...non lo trovo giusto senza nemmeno una tac decidere di fermare tutto...la prima chemio l ha fatta 23 g fa il primario non vuole fare la 2 perche dice che non gli ha fatto...ma come fa a dirlo se non gli ha fatto una tac?io non mi fido. ...
carissima, te lo abbiamo scritto in molti: fai come ritieni opportuno, lo so che il pensiero di non aver almeno tentato di tutto è insopportabile. Non lo si concede a noi stessi. Ti auguro solo di avere sempre tanta energia per continuare la tua lotta, di capire che stai facendo moltissimo e non hai nulla da riproverarti fin da ora.
Un abbraccio forte e caldo per l'afa..un abbraccio a Sergio..
Tua Linetta
Un abbraccio forte e caldo per l'afa..un abbraccio a Sergio..
Tua Linetta
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Ciao Sara,
abbiamo parlato già diverse volte al telefono. Starti vicino mi fa rivivere quotidianamente quello che ho provato fino a 20 giorni fa. Un turbinio di sensazioni, speranza, paura, angoscia, dolore... alcuni giorni sembrava che tutte queste sensazioni fossero troppe per un cuore solo.
Ricordo che un giorno, diversi mesi fa, Dani stava male, io gli giravo intorno e gli chiedevo "vuoi che ti porti al pronto soccorso"? E lui "A fare cosa?", io ho risposto "Non so, qualsiasi cosa, se ti capita qualcosa qui, senza che io faccia nulla, poi comi mi sentirei con la coscienza e gli altri cosa penserebbero di me?". Lui mi ha risposto "E tu quindi mi sottopporesti a un nuovo ricovero solo per sentirti a posto con la coscienza?"... Beh, in quel momento quella frase mi aveva fatto arrabbiare molto. Mi sembrava da incoscienti stare lì ad apettare che succedesse qualcosa. Oggi, a distanza di tempo, reinterpreto quella frase e finalmente capisco.
I nostri amori, Sara, sono stati colpiti duramente dalla malattia. Hanno combattuto e lo hanno fatto per loro e per noi. Poi credo che si siano per così dire "adeguati" alla loro situazione, convivendo con il dolore e la sofferenza. Ogni cambiamento brusco della loro quotidianità rappresenta un nuovo strappo. Dani mi diceva che per ogni nuovo ricovero, per esempio, lui si trovava costretto a ricominciare tutto daccapo, a ricostruire faticosamente una quotidianità che, seppur non gli piaceva, era la sua.
La lotta, come diceva ieri Linetta, era diventata mia in primis e lui forse quasi la subiva di riflesso.
Se ci fosse stata anche solo una possibilità di guarire, credimi, l'avrei portato in capo al mondo. Ma quello che le terapie poteva dare a Dani era qualche giorno in più. Tanta sofferenza fisica per qualche giorno in più...
Capisco il tuo stato d'animo perché è stato ed è ancora al mio. Ho scongiurato l'oncologa di avere un ultimo trattamento, il palliativo, e questo ha portato Dani (molto probabilmente perché siamo nel campo delle ipotesi) a un blocco intestinale con conseguente ricovero, a un successivo ascesso intestinale con altro ricovero e poi beh, sai com'è andata...
E i bambini beh... da mamma posso solo dire che per un anno e mezzo ho trascurato Lollo pur tentando di stargli vicino e lui che è un bimbo meraviglioso ha sopportato le tante privazioni in nome dell'amore per il suo papà...
Ti sono vicina Sara, sempre.
Erika
abbiamo parlato già diverse volte al telefono. Starti vicino mi fa rivivere quotidianamente quello che ho provato fino a 20 giorni fa. Un turbinio di sensazioni, speranza, paura, angoscia, dolore... alcuni giorni sembrava che tutte queste sensazioni fossero troppe per un cuore solo.
Ricordo che un giorno, diversi mesi fa, Dani stava male, io gli giravo intorno e gli chiedevo "vuoi che ti porti al pronto soccorso"? E lui "A fare cosa?", io ho risposto "Non so, qualsiasi cosa, se ti capita qualcosa qui, senza che io faccia nulla, poi comi mi sentirei con la coscienza e gli altri cosa penserebbero di me?". Lui mi ha risposto "E tu quindi mi sottopporesti a un nuovo ricovero solo per sentirti a posto con la coscienza?"... Beh, in quel momento quella frase mi aveva fatto arrabbiare molto. Mi sembrava da incoscienti stare lì ad apettare che succedesse qualcosa. Oggi, a distanza di tempo, reinterpreto quella frase e finalmente capisco.
I nostri amori, Sara, sono stati colpiti duramente dalla malattia. Hanno combattuto e lo hanno fatto per loro e per noi. Poi credo che si siano per così dire "adeguati" alla loro situazione, convivendo con il dolore e la sofferenza. Ogni cambiamento brusco della loro quotidianità rappresenta un nuovo strappo. Dani mi diceva che per ogni nuovo ricovero, per esempio, lui si trovava costretto a ricominciare tutto daccapo, a ricostruire faticosamente una quotidianità che, seppur non gli piaceva, era la sua.
La lotta, come diceva ieri Linetta, era diventata mia in primis e lui forse quasi la subiva di riflesso.
Se ci fosse stata anche solo una possibilità di guarire, credimi, l'avrei portato in capo al mondo. Ma quello che le terapie poteva dare a Dani era qualche giorno in più. Tanta sofferenza fisica per qualche giorno in più...
Capisco il tuo stato d'animo perché è stato ed è ancora al mio. Ho scongiurato l'oncologa di avere un ultimo trattamento, il palliativo, e questo ha portato Dani (molto probabilmente perché siamo nel campo delle ipotesi) a un blocco intestinale con conseguente ricovero, a un successivo ascesso intestinale con altro ricovero e poi beh, sai com'è andata...
E i bambini beh... da mamma posso solo dire che per un anno e mezzo ho trascurato Lollo pur tentando di stargli vicino e lui che è un bimbo meraviglioso ha sopportato le tante privazioni in nome dell'amore per il suo papà...
Ti sono vicina Sara, sempre.
Erika
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