tumore pancreas: e ora?

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Luca975
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Messaggio da Luca975 »

Ciao,

avete ragione e concordo con voi che la sofferenza non dovrebbe mai essere prolungata oltre un determinato limite. Non sono poi io sua moglie o i suoi genitori, quindi non vivo la sua sofferenza in prima persona.

Dico solo questo: mio cugino l’altro ieri ha detto al suo oncologo “cambiami la cura in modo che ne esco entro il prossimo natale”, non so se era più una battuta o che, ma fatto sta che lui ci crede ancora in una soluzione, lui non si da sconfitto, questo probabilmente perché nonostante il vomito, i kg persi e il dolore la sua voglia di vivere è ancora troppo forte, sarà per i suoi due figli piccoli, sarà perché li vuole portare al mare anche quest’estate, sarà perché è un testone di natura, non lo so, ma lui non vuole arrendersi. Non vuole arrendersi alla malattia, ha ancora troppa forza in corpo per farlo. E lui sa tutto della malattia che ha, sa le percentuali, sa che le metastasi al fegato sono raddoppiate dall’intervento, sa che il ca19-9 è a 9000… sa tutto!!! Ho parlato pochi minuti fa con sua moglie: anche lei è tutto tranne che pronta ad arrendersi.

Arriverà il giorno in cui dovranno arrendersi, forse arriverà a breve, ma di certo non possiamo essere noi ad anticiparglielo. Noi possiamo soffrire quanto vogliamo a vederlo stare male, ma mai potremo soffrire quanto sta soffrendo lui e quindi ritengo che non abbiamo alcun diritto di togliergli la speranza, o quanto meno di togliergli la vita che gli resta.

So benissimo come finirà, lo so da un anno quando è arrivato l’istologico, ma in quest’anno io ho sempre visto una persona viva che combatte per farcela.

Scusate la mia schiettezza, ma non avendo avuto la vostra diretta esperienza, certamente non comprendo totalmente cosa significhi.

Erika76
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Messaggio da Erika76 »

Luca, ciascuno di noi ha lottato fino all'ultimo secondo. Credimi che quel 10 luglio mio marito ha chiesto una trasfusione e io stessa non potevo credere che sarebbe finita quel giorno, perché io speravo in un miracolo e lo speravo per lui che voleva uscirne, per mio figlio di 5 anni e per me che lo amavo disperatamente. Finché Dani è stato bene, in grado di lavorare nonostante la chemio e i suoi effetti tremendi a crederci eravamo in due. Ma quando la situazione è precipitata, quando si è trovato addosso 3 stomie, 25 chili in meno e una massa palpabile al tatto, allora ci credevo solo io e lui dormiva per non pensare, per non sentire il dolore che ormai nemmeno la morfina poteva lenire. Ecco, allora e solo allora io ho pregato per lui, ma prima di quel giorno, ci ho creduto e ho fatto in modo che ci credesse anche lui. Ma poi oggi a distanza di nove mesi, scopro perché mi viene riferito da mia mamma, che stava tentando di fare del suo meglio per me, ma che lui non ne voleva saper di andare avanti così.

Il punto è proprio questo. Lui era stanco, non ne poteva più ed era immobilizzato su un divano. Le gambe non lo reggevano, vomitava quello che mangiava e ti risparmio il resto e ancora io ci provavo dicendogli che si sarebbe rimesso in forze. Lui avrebbe solo voluto addormentarsi.

Luca975
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Iscritto il: ven 28 mar 2014, 22:20

Messaggio da Luca975 »

Erica, credo tu abbia pienamente ragione. Ma come dar torto a tuo marito di fare del suo meglio per te e per suo figlio. Ha fatto ciò che doveva e per questo devi solo mantenere il ricordo del grande insegnamento che ha dato a chiunque conosca la sua storia.

E sono sicuro che nel tuo cuore questo rimarrà per sempre, come sono sicuro che lo racconterai a tuo figlio quando sarà in grado di capirlo.

Purtroppo la vita è una merda. Certe cose semplicemente non dovrebbero succedere.

Ma quando succedono vanno affrontate a testa alta, come ha fatto tuo marito, come sta facendo mio cugino.

Ho a fianco a me una collega che ha perso il papa di 50anni per un infarto, lei in un certo senso prova rancore verso di lui perchè pensa non abbia combattuto per restare vivo, perchè pensa l'abbia abbandonata senza lottare. Questo tuo figlio non lo penserà mai di suo padre, proprio perchè ha combattuto fino all'ultimo istante.

Ciao e grazie. Siete persone speciali (unica nota positiva del cancro... migliora le persone che restano)

france74
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Messaggio da france74 »

Ciao a tutti, è un pò che non scrivo su questo post ma ho letto le ultime storie che sono state raccontate. Ho già raccontato il mio percorso, il mio papà se ne è andato quasi 4 mesi fa per un tumore alla testa del pancreas, dopo un solo mese dalla diagnosi.

Luca975 la vita è una merda, ce ne rendiamo conto quando accadono cose come quelle che alcuni di noi hanno vissuto e che tu stai passando. Questo ho pensato anche io quando mi hanno detto che papà era ammalato. Tu pensa, una mattina papà va a ritirare le analisi del sangue, i valori sembrano strani, va con mamma a fare colazione al bar e poi dal medico di famiglia per fargli controllare le analisi. Il medico gli consiglia di andare al pronto soccorso per una TAC perche' c'è qualcosa di strano. Questo accadeva il 7 novembre 2013, la sera papà viene ricoverato, il 9 dicembre papà non c'era più. Io e i miei familiari siamo ancora increduli! Papà aveva 67 anni, eseguiva regolamente dei check up e l'estate scorsa aveva fatto anche una ecografia all'addome e una lastra alla schiena perche'accusava dei disturbi. Tutto ok. Dopo un paio di mesi arriva una sentenza di morte, questo è. Il tumore al pancreas agisce subdolamente, si insiunua negli organi vitali, lascia poche speranze perchè quando viene individuato è quasi sempre troppo tardi per operazioni e terapie, le statistiche le avete lette anche voi. Eppure c'è chi sopravvive. Tuo cugino e sua moglie fanno bene a sperare, a lottare. Finchè c'è vita c'è speranza si dice...be' è vero. L'ho già detto ma io ho sperato fino a quando non ho visto papà andarsene davanti ai miei occhi....ho sperato fino all'ultimo, magari il tumore si sarebbe stabilizzato e papà avrebbe potuto vivere ancora qualche tempo con noi e fare una vita semi normale, magari si sarebbe rimesso in forze e avrebbe potuto affrontare una chemioterapia che poteva ridurre il tuomore e renderlo operabile. Quanto ho sperato...eppure l'epilogo è stato il piu' tremendo.

Mi dispiace per la lungaggine ma credo che le testimonianze altrui, qualsiasi sia stato l'esito, possano dare conforto e far sentire chi vive questa tremenda esperienza meno solo. Per me è stato così, parlare con chi aveva avuto esperienze simili mi ha fatto sentire meno sola.

Quello che possiamo fare durante la malattia è stare con i nostri cari, farli sentire amati e fare tesoro di ogni momento passato insieme. Ogni attimo, ogni frase.

Auguro un grande in bocca al lupo a chi sta lottando.

Un abbraccio a tutti

Francesca
ely87
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Messaggio da ely87 »

Ragazzi ieri sera mia mamma si e' spenta e cn lei la sua agonia nn l abbiamo lasciata sola un secondo il suo respiro era sempre meno ed io ho visto l ultimo qlk istante prima...ma ora tt qst mi ha provocato un tale streds che mi hanno ricoverato perche' rischio un parto pretermine....e nn potro vederla per l ultima volta nn potro' andare al funerale...un ingiustixia...il tumore ha ucciso noi tt nn solo lei...

mma72
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Messaggio da mma72 »

non ci sono mai parole per questi momenti ...

Luca975
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Messaggio da Luca975 »

Mi dispiace molto, sentite condoglianze. La vita è talmente ingiusta...

Tieni duro per la dolce creatura che porti dentro di te. Generare nuova vita, nuovo amore è l'unico "sollievo" alla morte e alla sofferenza.

Un grande in bocca al lupo!!!

Erika76
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Messaggio da Erika76 »

Ely mi dispiace... Ti sono vicina.

Erika

Erika76
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Iscritto il: mar 9 lug 2013, 23:45

Messaggio da Erika76 »

Luca, sì, come dargli torto? Anzi, io ero quella che lo spingeva, lo spronava e francamente, in ragione della forma aggressiva che l'aveva colpito, credo che proprie le continue cure mie e di mia mamma e il sentirsi amato, ma soprattutto degno di stima per la lotta che stava combattendo abbia allungato il tempo che la malattia gli ha concesso regalandogli anche alcuni momenti buoni, in cui stava bene e nei quali quasi ci è parso di assistere a un miracolo. Non rimpiango e non rinnego nulla di quello che ho fatto. Lo rifarei. Molti lo definiscono accanimento, io lo chiamo amore. Sono però consapevole di quanto abbia sofferto e so che non avrebbe voluto andare avanti anni in una situazione d'immobilità, tutto qui.

cricri6767
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Messaggio da cricri6767 »

Ely ...ti sono vicina. Quell agonia la conosco benissimo purtroppo....non ci sono parole.
Un abbraccio

 


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