Seguo questo forum da un po',ho sempre letto le storie e a volte ci trovavo un po' di forza per andare avanti...
è passato un anno da quando il mio papà è morto, due e poco più da quando è iniziato il calvario del glioblastoma.
Ad un anno da quando non c'è più io non mi riconosco,non sono io e non amo la persona che sono ora. Prima avrei voluto fare mille cose e ora è come se non provassi nulla. Ho lasciato per un po' il lavoro e sono stata a casa col papà,sapevo mancasse poco e mi sono allontanata da tutti. Adesso mi sento come se non provassi più emozioni,sono rientrata al lavoro e ho ripreso da dove avevo lasciato ma è come se vedessi la mia vita che scorre e non la stessi davvero vivendo io come se fossi uno spettatore. Lui mi manca, mi manca più di qualsiasi altra cosa, vorrei che fosse qui a consigliarmi come ha sempre fatto... gli bastava uno sguardo e riusciva a leggermi dentro e adesso non c'è e non riesco a non sentirmi sola...a qualcun altro è capitato di sentirsi così? come si supera il vuoto che si sente dentro?

non lo so giu, io ho perso la mia amatissima sorella il 19 luglio di quest'anno e sono alla deriva.
noi vivevamo insieme non abbiamo avuto figli e compagni, non per scelta ma è capitato così.
nonostante questo abbiamo sempre vissuto una vita piena e serena anche felici perché stavamo bene insieme, con tante amicizie e i genitori a cui eravamo legatissime, anche senza essere mammone.

poi sei anni fa se n'è andata la mamma dopo 10 anni si tribolazioni per un ictus, tre anni fa in maggio se n'è andato papà per un aneurisma, e dopo 3 mesi abbiamo scoperto la malattia della mia dada, e ora non c'è più neanche lei.

io non ho mai lasciato il lavoro, e nemmeno mia sorella lo ha mai lasciato tranne per un mese all'inizio della prima terapia perché stava male. poi abbiamo continuato a fare tutto quello che era possibile, tentando di vivere nella normalità fino all'ultima settimana quando lei era alla fine ......

ti posso dire che continuare a lavorare puo' essere comunque di aiuto, a me ha aiutato e mi aiuta a staccare la mente dal dolore, e anche continuare a vedere gli amici che sono anche loro fondamentali per staccare dall'unico pensiero che ho in testa....

comunque, hai ragione non è una vera vita, si fanno le cose che si devono fare, ma non si vive veramente......
adesso c'è solo un gran dolore, vuoto, disperazione

dicono che il tempo aiuta, forse col tempo ci si abitua a tutto questo....ad essere soli coi propri pensieri e il dolore
non possiamo fare nulla e questo è disperante

però esci e vivi vedi gli amici, vai a cena fuori, ridi e parla e bestemmia - io lo faccio e non serve a molto, pero' mi viene così -

non chiuderti in te stessa-è la solita frase- ma è vero.

ti mando un abbraccio grande, a presto.
luisa

Ciao giu! Il tuo papà ti mancherà sempre ma con il tempo il dolore si attenua. Bisogna riempirsi le giornate di cose da fare per non pensare. Ma tanto io ci penso lo stesso al mio papà. Però mentre prima piangevo sempre perché pensavo solo alla sua malattia, ora dopo un anno e un mese penso alle sue battute, ai suoi sorrisi, a quanto mi ha dato. Io sono stata fortunata ad avere un padre così. Purtroppo l'ho perso a 35 anni ma lui è ancora qui con me in tutto quello che faccio. È inutile rovinarsi la vita ed essere depressi. Lui era allegro anche quando faceva la chemio! Lui ha lavorato tanto per me per farmi studiare e diventare quella che sono oggi. Ed io devo vivere bene soprattutto per lui, per i suoi sacrifici. Grazie papà per tutto quello che hai fatto per me!

Scusate l'intrusione. Io non posso capire come vi sentite. Posso solo immaginare che deve essere terribile. Di una cosa sono certa, ' bestemmiare ' non serve a niente. Serve solo ad allontanare l'unico che vi può aiutare. Un grande abbraccio a entrambe

bestemmiare forse non serve a niente, ma essere consapevoli che se esiste un dio volge il suo sguardo "benevolo" altrove si. Mio marito è morto il 2 settembre dopo un agonia durata 15 mesi, e è morto di cancro ma per anni il padre benevolo che noi chiamiamo dio gli ha mandato tutte le malattie possibili, ora mi chiedo quale padre si accanisce cosi sui suoi figli? oppure vogliamo parlare della favoletta che dio chiama i buoni accanto a se? se davvero esiste un destino già scritto vorrei solo che la smettesse di giocare con gli esseri umani come un crudele burattinaio, e trovo troppo comodo dire che ci ha dato il libero arbitrio, quale libero arbitrio? siamo impotenti, giocattoli, burattini di un burattinaio che si diverte alle nostre spalle.

Quanto hai ragione Roslele...A volte la vita si accanisce con alcuni poi ognuno reagisce a suo modo alla disperazione. Chi cerca Dio, chi non lo trova mai, chi non ci ha mai creduto e chi inizia a crederci. Io penso che un Dio (come quello descritto dai Testi Sacri), se esistesse, non dovrebbe mai permettere tutto questo dolore ma alla fine se la preghiera serve a far stare meglio qualcuno tanto di guadagnato. Un abbraccio.

Margot hai ragione c'è chi cerca rifugio nella preghiera trovando pace e sollievo, quasi quasi li invidio, io invece cerco un senso a tutta questa sofferenza e non lo trovo? E per me non c'è nemmeno più la speranza ...ho la certezza che ogni giorno sarà peggio e aspetto che il buon dio mi mandi altre sofferenze ...non è vero come diceva mia madre "dopo la tempesta viene il sole" , dopo una tempesta rimane solo distruzione, dolore, e il sole anche se riappare splende sulle macerie e MAI PIU' LE COSE SARANNO COME PRIMA DELLA TEMPESTA....

Ciao Roslele, anche io negli ultimi anni ne ho passate di tutti i colori e non trovo conforto nella preghiera e più in generale nella vita stessa, non vedo più nulla di positivo, niente che mi faccia andare avanti. Sopravvivo... Sto meglio quando smetto di cercare un senso e prendo gli eventi per quelli che sono, con stoicismo, e aspetto. Alla fine penso: la vita è di passaggio, non c'è nessuno che si salvi e nessuno è esente da sofferenza (chi più chi meno).
Le cose capitano, sono statistiche, coincidenze, numeri. Chi lo sa che un giorno queste statistiche non ci portino qualcosa di buono.
Un senso? Non c'è un senso a tutto questo o, qualora ci fosse, forse è troppo difficile per noi da capire. Ho un approccio scientifico e razionale e ritengo che si chiami 'Natura', corso naturale degli eventi, avvenimenti. Ne siamo tutti soggetti. Accettiamo ed andiamo avanti.

Bene, E' sempre la solita storia.
LA colpa non è mai dell'uomo che ha creato a livello mondiale un inquinamento ormai insostenibile e in costante aumento.
Inquinamento a livello atmosferico, delle acque, dei mari infettando così non solo l'uomo ma anche gli animali, le piante, i frutti e tutto ciò di cui ci cibiamo
L'altro giorno una notizia scioccante al telegiornale: grazie ai livelli di inquinamento esistenti nei prossimi 20 anni ci saranno 25 milioni di casi di tumore all'anno.
Ma la colpa non è mai nostra che restiamo chiusi nelle nostre case e confinati nelle nostre abitudini e non muoviamo neppure un dito quando la speculazione e gli interessi economici vincono, sulla necessità di rispettare l'ambiente, e di conseguenza, la salute di tutti noi e dei nostri figli e familiari, (Vedi ILVA - Cernobil ecc), Non alziamo neppure un dito quando il nostro governo ha mandato in Africa, e forse lo fa ancora e non ci sarebbe da stupirsi, camion interi di medicinali scaduti per curare i bambini malati e destinati a morire e che potrebbero guarire con una sola pastiglia.
La colpa di tutte le sofferenze di questo mondo, è sempre di qualcun altro e se poi questo qualcun altro è un essere , nel quale in fondo non crediamo che neppure esiste, meglio ancora.
E poi, anche se ci crediamo un po' si e un po' no, a questo essere superiore , ci arrabbiamo se non ci aiuta quando abbiamo bisogno.
Perchè, solitamente, ci ricordiamo si lui solo quando abbiamo bisogno

Franco

Ciao Franco,
I problemi del mondo e della società sono problemi della collettività di cui, per l'appunto, la collettività è 'colpevole' e se non attivamente colpevole, per lo meno 'passivamente' (come hai giustamente evidenziato anche tu). Tuttavia le ripercussioni di questi problemi sono dei singoli che devono affrontare l'ira della Natura che si ribella ad un sistema. Come se la Natura, furibonda per il male che è costretta a subire, scelga a caso le sue vittime.
Ognuno nella sua vita ha una sua etica ed una sua moralità che non è necessariamente legate al tuo Dio o a quello di un alto. Etica e religione sono due concetti distinti. Poi credo che ognuno, in un forum come questo, possa liberamente esprimere la propria opinione lasciando ovviamente agli altri la liberà di pensarla in modo diverso.
Saluti,
Margot