Sono disperata per mio suocero

Solidea
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Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da Solidea »

Ma figurati. Non lo chiederei mai, perché a differenza tua non vado a sindacare su quale dolore sia più lacerante, tantomeno usando l'età come discriminante. Anche tu andrai avanti, esattamente come gli altri. E tra qualche anno forse ti rifarai anche una vita, com'è giusto e normale che sia. Solo non pensare di essere diversa o di avere maggior diritto di gridare più forte perché hai perso qualcuno più giovane di un altro, il tuo dolore non è necessariamente più forte per questo. Lo è per te. Per chi non conosceva e non amava il tuo caro no.
L'amore per una nostro caro non si manifesta solo negli ultimi istanti della sua vita ma è una costante presenza in tutti gli anni passati insieme
Ipomea
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Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da Ipomea »

Io non penso di avere più diritti di nessuno, ma come tutti qui ho diritto di esprimere una mia opinione. Qui l'unica che fa congetture sulle vite degli altri sei tu, cercando di zittire chi la pensa diversamente da te.
Resto dell'idea che l'età faccia una bella differenza, cosa che pensavo anche prima che mi succedessero determinate vicende. E se è uguale morire a 40 anni o a 90, mi chiedo perchè tutti firmerebbero seduta stante per morire a 90...
Solidea
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Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da Solidea »

Ovvio che non è uguale, è per chi ti ama che non c'è differenza. Morire di cancro poi è terribile a 40 anni come a 80, o pensi che i vecchi non soffrano? Uno metterebbe la firma per arrivare a 90 anni sano, non per morire consumato dal tumore. Figurati lo strazio per chi assiste. Non venirmi poi a farmi la morale su congetture o il non rispettare le opinioni altrui quando tu per prima hai fatto l'una e l'altra cosa. Altrimenti non sarei nemmeno intervenuta, sembrate fatti quasi tutti con lo stampino qua dentro. Ciao.
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Ipomea
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Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da Ipomea »

Eh, se siamo fatti tutti con lo stampino, evidentemente tu sei l’unica ad avere la verità in tasca! Ciao
Faby76
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Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da Faby76 »

Ciao a tutti. Vorrei esprimere il mio pensiero sull'argomento!! Secondo me il dolore provocato da un lutto è molto soggettivo e non c'è una scala di misura uguale per tutti. Esempio scala da 1 a 10...morte marito 5...morte figlio 10. Però secondo me per esempio la perdita precoce di un figlio è molto più dolorosa della perdita di un padre di 90 anni. Ribadisco sempre che il dolore non può essere né misurato né confrontato perché dipende da molti fattori come la causa della morte, il legame affettivo, il vissuto, l'età ecc...... È la vita e prima poi i nostri cari ci devono lasciare.... però se ci lasciano in tarda età il dolore è uguale ma la rassegnazione arriva prima. Siccome è da tanto che non scrivevo mando un fortissimo abbraccio a tutti
Papà ti voglio bene, sei la mia vita. Ti penso ogni momento della giornata. PROTEGGIMI
Elena3
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Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da Elena3 »

Buongiorno a tutti, mi piacerebbe dire la mia in questa conversazione molto utile anche se difficile. Qualche giorno fa, in un gruppo di lettura su facebook a cui sono iscritta, si discuteva di un libro di Daria Bignardi che non ho letto. A quanto pare al centro del dibattito c'era un'affermazione dell'autrice che scriveva che perdere un genitore a 40 anni è più doloroso che a 20. Naturalmente i commenti erano discordi, alcuni sostenevano che a 20 anni mamma e papà servono di più e a 40 si è già maturi e indipendenti per riuscire ad accettare la cosa, altri davano ragione alla Bignardi. Ovviamente il primo gruppo era composto da persone rimaste "orfane" da giovani e il secondo da utenti che avevano perso un genitore nella mezza età. Io non ho commentato, non ne avevo voglia, seppur avrei senz'altro potuto portare il mio contributo di figlia, che ha perso il papà a 23 anni e la mamma a 37. Come dico spesso sono stati per me due lutti completamente diversi e, non lo nego, ho patito molto di più due anni fa per mia madre. Le motivazioni che mi sono data sono tante: il rapporto difficile con papà, un uomo depresso e spaventato dalle numerose malattie che aveva affrontato, il fatto che, inevitabilmente, il legame con mamma si fosse ulteriormente rafforzato da quando era rimasta vedova e, soprattutto, la grande mediazione che mia madre fece durante la malattia e la morte in hospice di mio padre. A vent'anni avevo lei, due anni fa ero sola, mia madre era forte, positiva e in poco più di sei mesi se n'è andata, con la stessa palliativista che accompagnò mio padre e che mi riconobbe subito, spaventata, combattiva come 15 anni fa, ma senza la mamma vicina a combattere con me. Non posso farmi forte della differenza di età, mio padre è morto a 61 anni e mia madre a 69. Non so come avrei reagito se se ne fossero andati a 80. Non ho idea di cosa farei se succedesse qualcosa al mio compagno e sono abbastanza certa che la penuria di genitori che scrivono qui per i figli sia dovuta anche al fatto che abbiano un dolore così grande che l'ultima cosa a cui pensano è postare su un forum. Detto tutto ciò, e mi scuso per la lunghezza, non è (solo) la mancanza che mi devasta, ma è sapere che non possono più fare cose, godere della vita, delle passioni e degli affetti. Vivere. Indipendentemente da me.
Non appena sposto la mia attenzione dal lutto che mi riguarda e li penso come esseri umani crollo nella disperazione totale, perché erano giovani e avevano ancora tanto da fare. Se fossero morti a 90 anni forse avrei dovuto fare i conti "solo" con la loro mancanza, con il mio sentimento, o forse no.
Credo davvero, come già è stato detto, che sia troppo soggettivo e che troppe variabili siano in ballo. Penso anche che sia importante parlarne, scriverne, per capire e capirci meglio, per dare spazio al dolore, ascoltarlo e imparare a conviverci.
Un abbraccio a tutti
Elena
Ipomea
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Iscritto il: sab 2 nov 2019, 0:09

Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da Ipomea »

Ciao Faby ed Elena, avevo deciso di non continuare ulteriormente questa discussione, ma poi ho letto cosa avete scritto ed entrambi mi sono sembrati dei begli spunti di riflessione, con cui in linea di massima concordo.
Io ho vissuto il lutto come compagna/moglie e per me è la cosa più terribile del mondo, semplicemente perchè è quello che io ho vissuto e che posso comprendere meglio. Però è verissimo che tutto dipende dal rapporto che si ha con la persona perduta: per me, che avevo un grande amore e sintonia con mio marito ha significato perdere in un colpo solo la mia famiglia, il mio futuro, i nostri progetti, un pezzo di me stessa. Magari non tutte le coppie hanno questo rapporto... o magari ci sono persone che hanno questo tipo di rapporto con un genitore o un fratello e quindi la vivono in maniera analoga.

Molti di noi che sono su questo forum hanno visto quanto sia straziante veder soffrire una persona che si ama e non poter lenire, almeno fisicamente, questo dolore. Veder soffrire una persona che ami ti spezza in ogni caso il cuore...credo solo che più anni si pensassero di avere davanti, più possa essere difficile l'accettazione, un po' perchè è una cosa che non si pensava di dover affrontare in quel momento della vita e un po' perchè è maggiore la sensazione di tutti gli anni che ti sono stati "rubati".... Detto ciò concordo che il dolore non sia misurabile e che dipenda da mille fattori, in primis anche dalla sensibilità personale.
Certo io non posso non provare una stretta al cuore quando vedo le coppie anziane passeggiare mano nella mano e io penso che avrei pagato anche solo per avere pochi anni in più (e sarebbero stati pochi lo stesso). Ma, come dice la nonna di mio marito quasi centenaria che si è vista morire due nipoti giovani "Non si può scegliere".
Mi rendo conto che queste discussioni possono pungere sul vivo e purtroppo prendere toni sgredevoli, però riflettere su certe cose può (forse) aiutare il doloroso processo che stiamo affrontando.
Un caro saluto a tutti.
vale3991
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Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da vale3991 »

Ipomea ha scritto: ven 22 gen 2021, 23:21 E tu vallo a chiedere a chi ha avuto la sfortuna di perdere sia un figlio giovane sia un genitore anziano, qual è stata più traumatica...qual è stata la più impattante sulla propria vita.
Tu conosci una persona che non abbia perso un proprio caro di una certa età?? Io no, non ne conosco neanche una... e tutti sono andati avanti con le loro vite, nonostante il dispiacere, che è più o meno grande in base ovviamente al legame che si aveva con la persona. Era tutta gente senza cuore che non amava abbastanza i loro cari??? Ne dubito...ma dopo una ragionevole età si è consapevoli che avverrà e questo in genere aiuta ad accettarlo più facilmente.

E ti dirò di più. La nonna di mio marito va per i 98 anni. Nonostante sia una persona con un grande spirito e ancora estremamente acuta, saranno probabilmente 10 anni che si è "preparata" ad andarsene. Fino a 2 anni fa avrebbe potuto andarsene nella sua casa, sulle sue gambe...ora si sta lentamente consumando in un letto di un ospizio, praticamente pelle e ossa...cosa pensi che avrebbe preferito lei, vivere due anni in più così o andarsene prima, in pace, dopo una lunga vita?? Ad un certo punto sai che devi lasciarla andare una persona, anche se ti mancherà. Ma purtroppo non si può scegliere.

Poi io sinceramente non devo convincere nessuno, tu probabilmente resterai della tua idea e io della mia.
Non credo che questo forum sia stato creato per "mettere sulla bilancia" i dolori e vedere chi "vince".
Sinceramente a me non verrebbe mai di dire a una persona che sta soffrendo per la malattia o la morte di una persona cara "guarda che c'è chi soffre di più di te". Lo posso pensare, ma dirlo/scriverlo non è d'aiuto a nessuno. E se non riesco ad essere di conforto perché non comprendo il dolore altrui o non ne condivido l'espressione, semplicemente sto zitta e non dico niente. Qui sul forum cerco di comportarmi come mi comporterei dal vivo.
Ipomea se un tuo amico soffrisse così tanto da cadere in depressione dopo aver perso il genitore anziano e non riuscisse a riprendersi, tu gli diresti che il suo dolore così potente da aver causato uno stato depressivo è esagerato perché non siamo eterni? Immagino e spero di no. La morte fa parte della vita, è vero, come è vero che quando si hanno genitori o nonni anziani "si deve entrare nell'ottica" e prepararsi. Chi non ci riesce, va aiutato, non criticato. Se non si è in grado o non si vuole aiutare, allora è preferibile tacere. Non perché non ci sia libertà di pensiero o di parola, ma per sensibilità.
Abbraccia questo vento e sentirai che il mio respiro è più sereno
barbara1973
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Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da barbara1973 »

Buonasera , in questo forum ho incontrato e letto persone che con le loro parole fanno bene all'anima di colui colei che si trova in un momento di sconforto. Purtroppo leggo anche persone (mi dispiace dirlo) come la Signora Ipomea poco attente al dolore altrui. Sembra quasi una persona rabbiosa , probabilmente perchè i suoi genitori se ne sono andati giovani. A me dispiace e lo capisco ...Una persona di 82 anni la propria vita l'ha vissuta e forse ce ne potremo fare meglio una ragione quando essa perirà , ma lei cara signora non si deve assolutamente permettere di giudicare il mio dolore e quello dei miei familiari . Non siamo qui per fare a gara, ma siamo qui per aiutarci e per avere dei consigli . Anche se una persona ha 83 anni si deve fare di tutto per farla vivere bene e piu a lungo possibile Se lei non è capace di dare una parola di conforto e ripeto che non lo è visto quello che scrive, la prego di tacere , perchè sta facendo una pessima figura . Non solo con me , ma con tutto il forum
La invito a riflettere .
Saluti
Barbara
Ipomea
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Iscritto il: sab 2 nov 2019, 0:09

Re: Sono disperata per mio suocero

Messaggio da Ipomea »

Gentile signora, non so dove lei abbia letto rabbia nelle mie parole...i commenti rabbiosi sono ben altri. Oltretutto è lei che mi sta intimando di tacere. Io ho risposto secondo la mia sensibilità, che può essere capita o meno e non starò a fare l'elenco dei lutti che ho o non ho avuto per giustificare le mie parole.
Oltretutto non mi sembra di aver mai negato che anche per una persona di 83 anni si debba fare tutto il possibile, anzi ho detto proprio il contrario... Grazie comunque per preoccuparsi della figura che sto facendo, penso che ognuno abbia la propria testa per trarre le proprie conclusioni.
 


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