Storie e racconti di un volontario

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Franco953
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Iscritto il: ven 31 lug 2015, 9:57

Storie e racconti di un volontario

Messaggio da Franco953 »

Mi avvicinai e le strinsi la mano. Era distesa sul letto con gli occhi tristi, raggomitolata su se stessa . Il braccio destro completamente nero per le ripetute flebo e una faccia magra e tirata. La dentiera non l’aveva mai avuta dal giorno del suo ricovero.

Aveva un filo di voce flebile che non riuscivo a sentire. Mi abbassavo sul letto portando il mio orecchio in prossimità della sua bocca ma le parole erano frammentate, incerte e rotte da una profonda commozione.

Una situazione complicata con un tumore che non le dava pace e che, probabilmente, la stava portando verso la fine dei suoi giorni. Sempre sola , i figli lontani, e mai una visita , una carezza da un parente , un amico. Unica consolazione la sensibilità degli infermieri che mi avevano segnato la sua posizione come bisognosa di aiuto

Stringevo la sua mano e sentivo che tremava. Le dissi : “ Non avere paura. Oggi sono qui con te. Stai calma e tranquilla” . I suoi occhi, di un azzurro profondo, mi fissavano con speranza e con tanta apprensione.

Le chiesi se aveva mangiato qualcosa. Mosse la bocca ma la voce non riusciva ad uscire. Guardai il vassoio del pranzo sul comodino ed era ancora intonso. Le bagnai le labbra secche e tutte screpolate. Mi sedetti sulla sedia vicino al letto e iniziai a parlare. Le raccontai della mia famiglia, dei miei nipoti ,le dissi che i suoi figli la pensavano e che non venivano a trovarla perché dovevano lavorare, ma che tutte le sere raccontavano ai nipoti quanto era brava la nonna. Accennò un dolce sorriso e per la prima volta mi strinse anche lei la mano.

Mi fermai fino alla sera, quando sopraffatta dalla stanchezza, chiuse gli occhi e si addormentò. Mi dissero che erano giorni che non riusciva a riposare.
Tornando a casa ripensavo a quella povera donna , alla sua sofferenza e mi sentivo quasi in colpa per avere inventato il motivo per il quale i figli non andavano a trovarla. Ma poi pensai che in fondo erano delle scuse inventate a fin di bene.

Il giorno dopo tornai in reparto ma il letto era vuoto. Mi dissero che la notte stessa se ne era andata nel sonno senza un grido, un lamento ma sembrava che sul viso ci fosse disegnato un piccolo sorriso

Franco
Ultima modifica di Franco953 il dom 19 giu 2016, 13:17, modificato 1 volta in totale.
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Alessandra68
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Iscritto il: mer 15 lug 2015, 21:30

Re: Storie e racconti di un volontario

Messaggio da Alessandra68 »

Sei bravo Franco....tanto bravo
Carolina
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Iscritto il: lun 9 mag 2016, 9:23

Re: Storie e racconti di un volontario

Messaggio da Carolina »

Franco sei bravissimo... sto maturando l'idea, quando finirà questo periodo terribile che sto vivendo con la malattia di mio fratello, di dedicare un po' del mio tempo agli altri, a chi sta male ed è solo. Purtroppo non sono nè un infermiera nè un medico, potrei solo portare compagnia... ma forse è già abbastanza. Spero di poterrlo fare prima o poi. :-)
 


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