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Ermanno1976
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Messaggio da Ermanno1976 »

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Franco953
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Re: Studio

Messaggio da Franco953 »

Interessante. Naturalmente si tratta di una soluzione ancora in fase di studio e tra poco diventerà sperimentazione.
Ma non dobbiamo stupirci e non dobbiamo neppure pensare che in Italia la sperimentazione sia indietro rispetto ad altri paesi.
Anche qui da noi ci sono centri ospedalieri che ,giorno dopo giorno , portano avanti sperimentazioni interessanti, utilissime e all' avanguardia. Voglio solo citare l' Istitito Clinico Humanitas di Rozzano che, oltre a sviluppare costantemente la ricerca , ha creato una vera e propria università di specializzazione per medici i italiani e stranieri. Oppure l'istituto Oncologico Europeo di Milano dove la ricerca sul cancro è argomento giornaliero con studi approfonditi, terapie sempre più all'avangurdia e aggiornate a misura del singolo paziente.
Quindi dobbiamo essere fiduciosi nei risultati che la ricerca in tutto il mondo riuscirà ad ottenere nei prossimi anni ....e forse, chissà, il giorno in cui si riuscirà a sconfiggere il cancro( o meglio i cancri ) é più vicino di quanto possiamo pensare
Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Ermanno1976
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Re: Studio

Messaggio da Ermanno1976 »

Franco hai ragione ma io modestamente credo non si faccia abbastanza. C’e poca sinergia tra le varie realtà mediche mondiali su questa malattia, molto isolamento, poca condivisione, l’ho testato personalmente anche all’interno dei confini italiani. Secondo me il segreto del successo per combattere questa malattia è tutto li’, a livello infrastrutturale e di organizzazione. No n si può pensare che un singolo ricercatore di una singola struttura possa come per magia, senza essere supportato in tutto e per tutto a livello mondiale per quanto concerne la comunità medica, possa trovare la cura al tumore al pancreas. Molte cose si sanno già ma non vengono prese le contromisure in tempi ragionevoli. Questo crea un po’ di sconforto e ti da’ la sensazione di essere veramente abbandonato a te stesso... sono sicuro che a breve ci sarà qualcosa di importante non fosse altro che per il fatto che negli Usa il k pancreas sarà intorno al 2020 la seconda causa di morte per tumore e quindi verosimilmente inizieranno a fare ricerca ( già hanno iniziato ) più seriamente
gio67
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Re: Studio

Messaggio da gio67 »

Ciao Ermanno.
Da un lato concordo con te, ci sono ancora grosse lacune nel "fare rete" tra le diverse strutture, non solo su scala mondiale ma anche semplicemente su scala nazionale!! Questo chiaramente rappresenta un limite per la ricerca che ha bisogno di grandi casistiche per poter dare i suoi frutti. D'altro canto è anche vero che la ricerca in Italia va avanti sì (sopratutto nei grossi centri come quelli che ha citato Franco), ma non come dovrebbe e come si vorrebbe. Questo è legato sia al problema di cui hai parlato, sia alla carenza di finanziamenti. Tuttavia è anche vero che in alcuni posti come gli USA, gran parte delle ricerche tirano avanti grazie e fondi privati (essendo la sanità nel complesso privata), cosa impensabile qui da noi.

Detto questo, la ricerca la si fa "seriamente" a prescindere dal fatto che il tumore al pancreas diventerà la seconda causa di morte. Attualmente per esempio, negli USA, la prima causa di morte oncologica è rappresentata dal tumore polmonare. La ricerca va avanti, ci sono tanti sforzi, ma purtroppo si procede a piccolissimi passi e la ancora elevata mortalità del tumore al polmone, tanto per fare un esempio, ne è la dimostrazione. Tanta casistica ma poche soluzioni.

Ad oggi, in oncologia, l'unica vera arma di guarigione è la chirurgia. Le terapie ovviamente servono, ma aiutano ad incrementare le possibilità di guarire sempre e solo quando si riesce ad intervenire anche chirurgicamente. Nelle malattie avanzate, purtroppo, l'approccio attuale è quello del "controllo della malattia", che sta facendo grandi passi in avanti (attualmente si sopravvive anche tanti anni con una malattia avanzata, cosa impensabile solo 15-20 anni fa). A questo fanno eccezione pochi tipi di tumore (es. testicolo), che possono esser guariti anche in una fase avanzata.

Nell'ematologia invece è tutta un altra storia e i farmaci sì che hanno potere di guarigione.
La mia speranza è che anche in oncologia si arrivi a tanto, ma temo ci vorranno ancora tanti tanti anni.
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Franco953
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Re: Studio

Messaggio da Franco953 »

Condivido pienamente ma non dimenticate un aspetto importante. Un aspetto che alcune volte diventa fondamentale a scapito della stessa ricerca.
L' interesse economico di chi intende investire, delle grandi case farmaceutiche ecc
Caso lampante lo scorso anno. Due grandi Istituti Clinici ( non faccio nomi) avevano progettato una fusione per incrementare i livelli di ricerca. Sarebbe nato un polo italiano di eccezione. Ebbene la fusione è saltata non per problemi legati alla ricerca bensì perché le banche che dovevano investire dei capitali per la fusione , a conti fatti, non avrebbero guadagnato quanto ipotizzato in fase di progettazione.
Franco
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gio67
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Re: Studio

Messaggio da gio67 »

Esatto Franco, purtroppo questa è la realtà che influenza notevolmente anche le ricerche fatte fuori Italia, tanto è vero che gli studi più affidabili in letteratura scientifica (anche in ambito non oncologico) spesso sono quelli indipendenti, senza "sponsor" diciamo.
Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, si può dire però che trovare dei farmaci innovativi (realmente innovativi, non quelli che ti fanno guadagnare 2 mesi di sopravvivenza rispetto al precedente) di sicuro gioverebbe anche a chi si vuol riempire le tasche. Basti pensare per esempio a quanto costava (non che ora la regalino) la cura per l'epatite C pochi anni fa, quando era appena uscita, e a quanto abbia investito lo stato italiano per permettere a molti (ma non tutti) pazienti di usufruirne.
Speriamo non passi troppo tempo prima di veder venir fuori qualcosa del genere anche in oncologia. Oggi con le terapie a bersaglio molecolare (i cosiddetti farmaci biologici) e le immunoterapie c'è tanto fermento.
 


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