un ultima buona notte

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
AMJANTO
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da AMJANTO »

Profmanu abbiamo una cosa in comune. La non fede. Atea anche io. Per noi non ci sono scusamti o fantasie. Tutto si ferma quando si chiudono gli occhi
" In piedi o seduto combatto la morte con rispetto ed onore. "
giuliasalfi
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da giuliasalfi »

si è vero
gighellina
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da gighellina »

Amjanto. Anche io non credo. Non ho mai avuto una gran fede a dire il vero . E da quando vedo soffrire cosi e cosi a lungo mia mamma per me è quasi un sollievo non credere. Un Dio che infligge simili destini o disegni a chiunque , anche al mio peggior nemico, non lo posso considerare. Non ce la faccio a pensare che esista un essere superiore che possa essere cosi. Semplicemente è sfortuna. E' la vita. E' il caso, meglio che sia cosi. Se no poveri noi.
profmanu
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da profmanu »

la penso esattamente come Ghighiellina. Preferisco che non ci sia niente sopra di noi e niente dopo la nostra morte che credere nell'esistenza di un Dio che permette tutto quello che accade. Che permette il dolore, la soffrerenza, che ti fa amare delle persone e poi te le porta via. Altro che amore divino, questa è una bestemmia divina!
Zimmer
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da Zimmer »

Io sono credente. Nel 2002 sono entrata in una profonda crisi a causa della morte improvvisa del mio caro cognato di soli 26 anni, a pochi mt da casa, una banale caduta in moto che gli è stata fatale nonostante il casco. La mia fede in quel momento ha iniziato a vacillare, mi chiedevo anche io il perché di tanta sofferenza? Ricordo che durante il funerale mi arrabbiai ascoltando le parole del parroco storico quando disse che il Signore lo aveva voluto a se, frase che si sente spesso ai funerali. Durante la funzione intervenne anche un parroco giovane, amico del povero mio cognato, che aprì il suo cuore con un'omelia semplice e sincera che mi fu molto di aiuto. Ho capito che a volte non ci sono spiegazioni logiche per quello che ci accade, Dio non vuole il male di nessuno, Dio non vuole la sofferenza del mondo. Dio sin dall'inizio ha offerto all'umanità un mondo di pace ma l'uomo non si è accontentato. Dio non ci impone nulla, ci lascia liberi di vivere come meglio crediamo. Dio, se noi lo vogliamo veramente, è sempre pronto ad ascoltarci e ad aiutarci. Ora questa è la mia fede , che forse non è proprio proprio quella corretta , però mi sta aiutando molto ad andare avanti. Un abbraccio a tutti Zimmer
profmanu
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da profmanu »

non mi permetto di entrare nel merito delle scelte di nessuno, anzi sono convinta che chi creda in Dio sia aiutato e confortato dalla fede e sia quindi, a suo modo fortunato. Per me è un'illusione, ma la visione atea dell'esistenza naturalmente non mi autorizza a mancare di rispetto a nessuno. Credere o meno è molto personale. Come tutto, come la sofferenza ed il dolore.
Vadi, Zimmer, nella tua visione Dio non vuole il male e la sofferenza ed è colpa dell'uomo che non si accontenta. Nella mia, di visione, se esistesse un Dio così sarebbe inutile averlo. Se un Dio esiste e davvero può tutto, avrebbe il dovere di allontanarci dal dolore non esserne spettatore e "lascairci fare". (troppo comodo, non ti pare) . Altrimenti che ci sta a fare?
e non mi interessa che mi stia "ad ascoltare". Se ascoltasse, accontenterebbe tante persone che lo pregano (non me, ma i fedeli dico). A che servono le preghiere? Perchè chiedergli qualcosa e restare silurati?
I cristiani dicono "sia fatta la volontà di Dio", quindi c'è una sua diretta responsabilità in quello che ci accade. E lui lascia che le cose evolvano male. Perchè?
Scusa, ti ripeto, parlo da atea e posso risultare offensiva della religione (e me ne scuso sin da ora), ma credimi, in questo come in tanti altri frangenti della vita è, per me, molto meglio non credere che accettare un Dio che sta a guardare (sempre dal mio modesto punto di vista).
gighellina
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da gighellina »

Zimmer , sono contenta che tu possa dare una spiegazione alla morte di tuo cognato con la fede. Almeno hai un perchè.
Perchè mia figlia il secondo giorno di vita ha avuto un ictus che poteva renderla paralizzata ( ora completamente risolto) e ora mia madre 63 anni che combatte con un male da 11 ,
Non capisco quale Dio possa sottoporre in questo caso me ma soprattutto chi sta peggio a queste prove. Cosa può aver fatto uno scricciolo di un giorno per "vincere la terapia intensiva neonatale ? e anni di fisioterapia? E la mia mamma? che ha tribolato una vita , e ora prematuramente dovrà lasciarmi tra mille sofferenze? Se provo solo a pensare una cosa del genere al perché questo venga afflitto...mi sale una rabbia cosmica. Preferisco pensare che è stato il caso. Lo accetto più serenamente. Il tutto senza mancare di rispetto a chi crede.
valerino
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da valerino »

entro nella discussione per dire la mia sulla fede .... io che prima della malattia ero quel che di più irrispettoso poteva esserci verso qualsiasi tipo di religione, divinità o altro.
dire che bestemmiavo come un turco era poco, era quasi un intercalare. non sono veneto (i venetì, sentii dire, son perdonati perché è quasi un intercalare il loro con la bestemmia), son toscano. e i toscani bestemmiano e anche tanto, ma solo quando si arrabbiano. io bestemmiavo continuamente, ero un veneto-toscano. mi mettevo a ridere quando mia madre la mattina guardava 'telepadrepio', le dicevo che erano tutte fandonie, che esisteva solo la scienza: sono sempre stato razionale ed ho sempre (ed ho ancora, ci mancherebbe) avuto fede (una incrollabile fede) solo e soltanto nella scienza, ero quel che si dice 'agnostico', 'ateo razionalista'.

mia madre ci rimaneva male, e mi rispondeva che già 2 volte, da bambino per il rabdomiosarcoma, e poi quando mi amputarono la gamba per problemi circolatori qualcuno da lassù mi aiutò, e mi ricordava l'episodio che ebbi in clinica da ragazzino, quando appunto ebbi l'amputazione: i medici si ostinavano a volermi salvare (quel che rimaneva del)la gamba, ed io stavo sempre peggio. una mattina mi svegliai, mi tolsi la flebo dal braccio e senza pensarci guardai la garza.

mia madre disse subito che c'era la madonna e papa giovanni impressi (mia madre è devota), effettivamente quelle macchie di sangue li ricordavano in maniera impressionante, dovetti ammetterlo. da 40 di febbre che avevo, la febbre sparì, si decisero finalmente ad amputarmi la gamba ed io nonostante tutto vissi felice e contento (fino a 2 anni fa). quella garza ce l'ho ancora, anche se sbiadita, naturalmente.
comunque non ci feci tanto caso, ero giovane, nonostante tutto avevo tutta la vita davanti e l'incoscienza della gioventù, mi ero messo a leggere la bibbia per un po' ma dopo qualche giorno mollai e non ci pensai più.

arriviamo a 2 anni fa, la storia la conoscete, sono ancora qui vivo e vegeto senza apparente traccia di malattia e dopo tutto quel che ho passato: l'osteosarcoma, la radio/chemioterapia, la stomia, l'intervento per ricanalizzare la stomia che tra un po' ci rimango secco per un 'banale' shock anafilattico, è tutto documentato nel mio post sull'osteosarcoma extrascheletrico, il mio diario da quando ho iniziato questo 'viaggio' a metà 2013.

una cosa non vi ho mai detto, avevo un fratello, si chiamava massimo. era un tipo burbero, ma con un cuore d'oro, aveva 42 anni quando è morto per un incidente. mi ha sempre voluto bene, ero io che con lui non mi 'concedevo' mai, non avevo mai tempo, ero sempre impegnato. tutte cose delle quali mi sono scusato con lui, tra le lacrime, davanti alla bara. esattamente come feci con mio padre, son sempre stato orso, mi son aperto con loro solo quando loro non c'erano più.
e mio fratello beh ..... 4 giorni dopo l'intervento (12 ore di sala operatoria, emipelvectomia ossia amputazione del moncone di gamba che rimaneva insieme a mezzo bacino + colostomia temporanea) la notte me lo sogno, e mi dice che il giorno dopo mi sarei alzato ed avrei camminato. non so come abbia fatto, mi muovevo a stento, ma io da quel giorno ho iniziato ad alzarmi e camminare con le stampelle, i medici erano completamente sbigottiti, sarei dovuto stare a letto per una 20ina di giorni dopo un intervento del genere. non sentivo granché dolore, mangiavo come un bufalo, mi sentivo rinato.

da lì in poi (ottobre 2013), a parte i problemi che ho avuto con la stomia che non sopportavo proprio (vorrei vedere!), qualche bruciaturina per la radio, il ritardo nell'intervento per rimettermi a posto l'intestino causa shock anafilattico... ecco, a parte questo (e gli innumerevoli infarti rischiati ogni volta che faccio la tac di controllo, che la vivo proprio male per l'ansia), è sempre stato tutto in discesa, ed io ho ripreso completamente la mia vita, come niente fosse successo o quasi.
insomma alla fine ..... io la notte quando vado a dormire dò sempre un bacino allla madonnina, e non me ne vergogno. e non ho più bestemmiato.
pur avendo una cieca fiducia nella scienza, guai a non averne.
non posso sapere cosa, non posso sapere perché, ma boh .... ho vissuto tutto questo sulla mia pelle, e penso che davvero qualcuno/qualcosa ci sia, e che davvero mi abbia aiutato in tutto questo mio percorso, almeno per ora.
profmanu
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da profmanu »

massimo rispetto per la tua storia. Purtroppo la penso in modo diamentralmente opposto: tutto accade perchè deve accadeere, non perchè ci sia qualcuno a deciderlo. La vita, come il dolore e la morte, sono eventi nei quali non c'entra la diretta volontà di nessuno...
luglio 64
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Re: un ultima buona notte

Messaggio da luglio 64 »

Leggendo i post di Profmanu e Gighellina ho ritrovato i miei stessi pensieri ed il mio stesso credo. Prima della malattia e poi morte di mio marito spesso mi affidavo alle preghiere al credere che veramente ci fosse qualcosa al di sopra di noi capace di aiutarci. Soprattutto durante i mesi di estrema sofferenza ho provato a trovare conforto nella fede, ma con un sentimento contrastante molto contrastante. Dopo la morte c'è stata la rabbia, il senso di tradimento e la consapevolezza che non era servito a nulla perché dopo la morte non c'è nulla. Qualche mese dopo la morte di mio marito un caro amico venne a trovarmi e parlando ad un certo punto mi ha detto "la vita non è altro che una questione di fortuna: o hai culo o no!". Ecco in poche parole ha captato quello che credo veramente. Perché come già hanno scritto, un essere definito buono deve aver permesso tutto questo? Poi quelle frasi assurde che Dio prende con se i migliori! Ma per favore......
 


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