grazie della risposta, gli occhi mi si riempiono di lacrime quando penso a mio padre, da una parte so che noi parenti continuiamo a vivere con bellissimi ricordi che la malattia non potrà portarci via ma d altra parte so che unacosa cosi non si dimentica facilmente. non ne abbiamo idea fino a quando non lo vediamo con i nostri occhi cosa un corpo purtroppo deve sopportare, parlo soprattutto degli effetti terribili delle cure, della chemio, so 2 anni che cerco di dimenticare, è come se avessi due padri, l aspetto era cosi diverso ormai con la malAttia, era sempre lui dentro ma fuori.... non fraintendetemi nn voglio solo piagnucolare, dopo che mio padre è andato via mi sono detta che tutti gli anni che ci erano stati tolti, dovevano servire a me per vivere senza rimpianti, come voglio io.

Ciao paola, come ti capisco. Oggi sono tre mesi che il mio papà mi ha lasciato e la ferita che ho nel cuore è sempre più dolorosa. Ho tanti ricordi di lui quando stava bene ma ancora troppi ricordi della malattia che l'ha completamente trasformato. Da uomo forte ed indipendente era diventato un bambino debole e non autosufficiente e lui purtroppo se ne rendeva conto. Oggi è un giorno proprio triste per me. Vorrei mandare un grande abbraccio virtuale a tutti quelli che hanno il cuore ferito come il mio.

Un grande abbraccio a te Veronicaf!!❤❤❤
E un grande abbraccio anche a te Paola 33!!❤❤❤

esatto, mi hai capita in pieno, per la bambina che ero mio padre era un gigante forte che faceva cose enormi, alto, sicuro, uno scoglio, una fortezza, e lo era anche fino al giorno prima della diagnosi. tutta la vita a guardare mio padre con il naso all insu, ad aggrapparmi alle sue spalle forti... e poi. è stato come se mi avessero torturata giorno dopo giorno.. era diventato piccolo.. gli ultimi giorni aveva lo sguardo di un bambino spaventato che nn voleva restar solo. aveva 55 anni rubati completamente, tolti, portati via dalla malattia. io volevo difenderlo da tutti, volevo cosi tanto che tornasse com era, volevo difenderlo da ogni cosa papà, dagli sguardi impauriti delle persone, dagli sguardi dei medici, da tutto.. ma alla fine, ci era rimasta quella stanza, quel comodino pieno di medicine, quelli luci soffuse, quelle carezze dolci, mi dicevo che nn dovevo uscire di casa, dentro di me era come se pensassi che se ero in casa nn poteva accadere, lamorte ci fa paura, nn riusciamo a spiegarci la morte mai fino in fondo... io pensavo di avere altro tempo, anzi io non lo pensavo proprio perchè mio padre era ancora giovane e mi portava a fare gli aperitivi al mare. scusate lo sfogo. i ricordi certi giorni sono pugni al cuore.