Ciao, sono una giovane donna di 33 anni e da sole 3 settimane la mia vita è cambiata.
Questo doveva essere un grande anno: il 2016 è partito con un bel successo a lavoro, finalmente ho raccolto i frutti di tanta fatica, festeggiamenti, ed un'attesa vacanza in terre lontane, ma poi è arrivata la notizia. Dopo Natale mi hanno asportato un neo (in teoria niente di preoccupante) che però è risultato essere un melanoma (spessore di Breslow 1,18mm, 3° livello di clark, no ulcerazione).
Fulmine a ciel sereno… e pensare che inizialmente volevo rimandare tutti i controlli a dopo l’imminente viaggio (ovviamente saltato) ritardando il tutto di circa 2 mesi.
Dal non sapere quasi cosa fosse davvero un “melanoma” mi sono ritrovata, nel giro di 5 giorni dall’infausta diagnosi, in clinica per l’escissione della losanga e asportazione del linfonodo sentinella.
Adesso sono passati più di 12 giorni dall’operazione e sto ancora aspettando i risultati delle analisi, sperando che non ci sia stata metastasi ai linfonodi.
Negli scorsi giorni ho cercato di non pensarci, ho ricevuto delle visite, abbiamo fatto una breve vacanza in una bella città italiana, ma quando mi fermo un attimo il pensiero va sempre ed inevitabilmente lì.
Vedo il dispiacere ed il dolore negli occhi delle poche persone a cui ho confidato questa inaspettata situazione di disagio, che magari versano anche qualche lacrima per me e non riescono a credere alle proprie orecchie, ma alla fine questa situazione di difficoltà e paura è solo mia. Al massimo mia e dei miei genitori e fidanzato, ma l’unica persona per davvero in pericolo sono io. E questo mi angoscia. La vicinanza degli altri mi fa bene, le loro preghiere, ma in alcuni momenti penso di non poter condividere con nessuno questo disagio fino in fondo. Forse con Dio? Non so, il fatto è che mi sento sperduta e disorientata. E ovviamente mi chiedo (è un Cliché, ma è così) perché sia successo proprio a me.
Mi viene da pensare che questo sia il momento peggiore, quando non sai cosa ti aspetta, quando non sai la risposta, ma poi leggo altre testimonianze di persone che hanno sopportato molto di più, situazioni ben più difficili e mi accorgo che questo non è nulla. Mi dico che forse sono egoista dato che mi pare che il mio problema sia così grande. Mi rendo conto che devo essere forte, tutti mi dicono di pensare positivo (facile a dirsi).
Insomma, il momento di attesa è l’incertezza che fa male. Non credo di avere ancora accettato questo dramma che è piombato nella mia vita. Si può trasformare in un’esperienza positiva questa storia affinché la cosa non ci sovrasti?
Grazie per l’ascolto
Melanoma subdulo - tra ansia e speranza
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Re: Melanoma subdulo - tra ansia e speranza
Ciao Frida ......Cerca di essere positiva.
un grosso in bocca a lupo
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Re: Melanoma subdulo - tra ansia e speranza
Ciao Amici, volevo darvi una bellissima notizia... Linfonodi e losanga tutti indenni, puliti!!! Che felicità ... Adesso dovrò comunque contattare un oncologo di riferimento ma già con un'altra serenità..
Forza e coraggio, un abbraccio a tutti voi!
Forza e coraggio, un abbraccio a tutti voi!
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