solotu ho sofferto tanto in passato...sono dovuta andare via di casa, senza soldi da parte ma per fortuna un minimo stipendio (sono andata a convivere solo dopo), ma dovevo perchè non potevo più vivere...non potevo nemmeno piu farmi una doccia o andare al bagno, sono arrivata anche a psicofarmaci...poi dopo 2 anni mio padre mi disse che lei stava male e allora mi sono riavvicinata, sempre tra alti e bassi perchè lei si arrabbiava spesso con me anche solo al telefono...in questi 2 anni l'ho vista qualche volta, ma ci sono andata sempre con sincero affetto, ho sempre dimenticato tutto perchè so che la sua è una malattia mentale seria. ora non so come affrontare il tutto, vorrei andare da lei e al contempo ho paura. mi sento lacerata.
grazie per la comprensione, davvero.

Cara dolce butterfly io ho perso mio padre a 13 anni per un tumore al polmone e sono rimasta con mia madre che soffriva di esaurimento nervoso. Mia madre ha condizionato tutta la mia vita ed ho sofferto molto a causa del suo comportamento e mi mancava mio padre. La mia vita è stata dura ma un giorno ho incontrato il mio raggio di sole che mi ha amata più di sé stesso. Ora ho perso anche lui è sono rimasti i nostri figli il sogno è stato infranto. Tu sei una ragazza forte e vedrai che anche tu avrai un bel pezzo di felicità te lo auguro con tutto il cuore

Ti sono vicina e ti mando un grande bacio, stringiti ai tuoi figli hanno tanto, tanto bisogno di te.

Cara Butterfly, ho letto la tua storia e quella di Solotu.
Alcuni lati della tua storia posso davvero cspirli. La mia mamma è venuta a mancare da poco e un consiglio mi sento di dartelo. Se ancora può ascoltarti dille quello che le vuoi dire, tutto. Prima le cose brutte, con dolcezza e comprensione ma digliele. Vedrai che subito dopo ti verranno in mente anche cose belle da dirle, ricordi carini da raccontarsi, etc.
Non farla andare via senza liberarti dei rancori, ti farà stare meglio.
Se potessi iole parlerei ancora. Quando sapevo che non mi sentiva più, ho smesso di parlarle: non ce la facevo. Ma ti assicuro che è la cosa migliore che tu possa fare.
Ti abbraccio forte e auguro anche a te una "finestra" di felicità.

"...ma chi decide di creare una famiglia non pensa che in questo modo fa del male non solo a sè ma a tutti gli altri?"

Ciao Butterfly, non sono riuscita a leggere tutta la discussione... Troppa "fatica".
Purtroppo ti capisco bene... Anche mia mamma ha rifiutato qualsiasi tipo di cura, addirittura nemmeno esami del sangue.
Sono andata dalla psicologa per accettare il fatto che ognuno è libero di decidere per la propria vita.... Ma è dura non pensare che in qualche modo non se ne sia fregata di me e mio papà lasciandosi scomparire pian piano fino a sparire....
Durante la sua vita ha fatto di tutto per dimostrarmi il suo amore ed eravamo attaccate in modo assoluto. Ma c'è sempre quel "però"... (non voleva figli, fondamentalmente io sono stata uno sbaglio)
Purtroppo non le potrò più chiedere spiegazioni... Spero solo di non restare con questa "rabbia" e insicurezza di essere stata amata oppure no a vita...
Ti abbraccio forte, con il cuore...
Hai fatto anche bene a distaccarti per un po', non farlo avrebbe significato farti irrimediabilmente trascinare giù con lei... E tu non lo meriti, perché evidentemente ami la vita..
Ad ogni modo, se sei ancora in tempo.... Stalle vicino più che puoi

ragazze grazie.
Chiara, con mia madre abbiamo già "chiarito", o meglio, io ho messo da parte tutto. con lei è sempre stato impossibile il confronto, se non scusandomi io per qualsiasi cosa non coincidesse col suo pensiero. la settimana scorsa ho cercato di tenerla su proprio con ricordi belli, con le poche cose che abbiamo fatto insieme, promettendole che saremo andate da santa rita appena si riprenderà etc etc ma ora è in forte depressione perchè pensa che non potrà camminare mai piu (il pensiero del tumore non la tocca, nè vogliamo dirle della tac) e non vuole nemmeno parlarmi al tel. ad ogni modo, ora aspetto le dimissioni e poi scenderò.
spumella, hai fatto benissimo a chiedere sostegno a uno psicologo. io avrei tanto voluto andarci, ma non avevo la possibilità economica all'epoca, mentre ora penso - spero - di essermi fatta una ragione della personalità di mia madre. io ho ricordi belli fino alla seconda infanzia, ma dai miei 15 anni in poi posso dire di aver perso mia madre, che si chiuse in casa al buio rifiutando tutti e tutto, fino all'arrivo del tumore che ha fatto traboccare il vaso. in questi ultimi 2 anni mi sono riavvicinata perchè l'ho vista malata e debole, dimenticando tutte le aggressioni e violenze, verbali e non solo, verso noi familiari. Giuro che ora non ci penso più...ma proprio non riesco a gestire una madre malata terminale come lei, perchè non accetta nessuna parola, nessun sostegno... lo capisco, sta morendo, lei dice spesso che stavolta non ce la farà (crede di aver problemi di cuore) ma perchè maltrattare le sole persone che non l'hanno mai abbandonata? Ha allontanato tutti, amici, parenti, colleghi...gli altri 2 figli non la vogliono vedere...ci siamo solo io e mio papà (e mio zio, che ora è un pò piu presente) ma ciononostante non riusciamo a starle vicina, colpevolizza mio padre per tutto e dice che io non la capisco. Vi giuro fa male, molto male.

Ci credo che ci stai male tesoro. Deve essere difficile da accettare una situazione del genere, ma secondo me tu devi manifestarle in qualche modo questa rabbia. Questo fatto di colpevolizzare voi che le volete bene e le state vicino.
Il neurologo di mia mamma mi aveva insegnato a dirle che stava facendo delle cure ogni volta che lei dicesse che stava male, ed effettivamente era una frase che in quel momento faceva stare un pochino meglio sia me che lei. Ovviamente situazioni sono tutte diverse però io provo A darti questoconsiglio

Cara sarebbe inutile anche perché ora è tutto peggiorato da metastasi al cervello.. non ragiona e non comprende molto...

Anche se in modo più lieve mi sembra di rivedere il rapporto tra mia madre e mia nonna, mancata 2 anni fa di tumore ai polmoni a 89 anni. Mia nonna fu una madre anaffettiva e "difficile" arrivata al punto di dire che sua figlia era la sua sorellina perché se ne vergognava, non la voleva, le ostacolava la vita, la distoglieva dai divertimenti. Tralascio gli anni di ripicche, giochi mentali, e violenze psicologiche. Su mia mamma e di conseguenza su di noi. Quando morì, a mia madre rimase un senso di profondo rimpianto per non aver "risolto", detto, chiarito, domandato. Credo se lo porterà dietro tutta la vita.
Io non ho avuto un gran rapporto con mia nonna. Chi ferisce tua madre e tuo padre diventa un nemico da combattere. Ho pensato tanto a lei dopo la sua morte. Ho metabolizzato e capito alcune cose, tra cui che lei si comportava da s...... per avere conferme e mettere alla prova chi le stava vicino e le voleva bene. In fini dei conti era stata abbandonata da famiglia e marito in passato ed è come se lei, un po' come fanno alcuni bimbi adottati, volesse mettere alla prova i suoi cari per vedere se le rimanevano a fianco o no. E il gioco divenne abitudine.
Non so dirti cosa fare, io stesa non riesco a perdonare, passare oltre. Forse si può solo capire un po' di più, anche senza dover condividere ed essere d'accordo. Poi la pace, quella che ci riguarda, forse possiamo essere solo noi a capire come trovarla. A decidere di mettere un punto, tirare il fiato e chiudere il libro. Ti abbraccio.

Cara Butterfly, che brutta situazione, già non è facile affrontare la malattia di un proprio caro, avendo ulteriori problemi è ancora più dura.... Mi raccomando non mollare, cerca di reagire...
Un abbraccio