Come comportarsi a distanza

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
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Daisy
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Messaggi: 1
Iscritto il: ven 15 lug 2016, 21:11

Come comportarsi a distanza

Messaggio da Daisy »

Ciao a tutti, mi presento: Mi chiamo Daisy, ho 23 anni e sono nuova nel forum.
Mi sono iscritta con la speranza di trovare un po' di conforto e di consigli pratici da parte di persone che vivono la mia stessa situazione o l'hanno vissuta, visto che nella vita di tutti i giorni ho delle bellissime persone che mi stanno accanto ma che possono capire poco il mio stato d'animo...
Vi spiego la mia situazione: Sono di Palermo, convivo a Roma da qualche mese con il mio ragazzo. Mia mamma e mio papà sono separati da circa 11 anni, ma sono in discreti rapporti. Mio papà ha 72 anni, ed è il protagonista dell'orrenda storia che è cominciata per me solo qualche giorno fa, quando sono scesa a Palermo per rivedere la mia famiglia e mi sono sentita dire da mio papà "Amore, ho dei mali al polmone e al cervello".
In quel momento mi si è offuscato tutto, tutto quello che mi ero programmata di fare, le esperienze da vivere, le cose belle da scoprire, sono diventate un solo lontano ricordo, mi si è parato davanti il fatto compiuto: Da lì a poco non avrei più avuto il mio papà. Il mio papà, quello con cui fino a 4 anni fa ero in pessimi rapporti, quasi come se fossimo sconosciuti, e che durante gli ultimi 4 anni abbiamo recuperato. Il mio papà, che più di tutti ha fatto sempre sacrifici per me, che mi ha sempre sostenuto e aiutato come poteva nonostante le mille difficoltà. Il papà che, per via di vari impegni di vita, non vedo tutti i giorni ma che quando lo vedo è come se fossero passate solo poche ore. Mi è caduto il mondo addosso. Sento un macigno dentro, mangio poco e male, non vado in bagno da giorni, mi gira la testa e non riesco a sorridere per quasi nulla. Quando mi chiama o lo chiamo, cerco di sembrare il più ottimista e positiva possibile, non ce l'ho fatta il primo giorno, ma mio papà ha detto che era quello di cui aveva bisogno, allora dal giorno dopo ho dato il meglio di me per riuscirci. Lui è una persona positiva, felice della sua vita modesta, ha fatto e visto tante cose, non ha rimpianti. Dice che ha accettato bene la sua malattia, che non ha paura, che se c'è da provare cure alternative alla chemio è il primo che tenta di fare tutto, ma la chemio no, perché non vuole passare quel poco tempo che gli resta a vomitare e stare male. Dice di stare fisicamente bene, non respira male, non è affaticato, giusto il cortisone gli fa allergia in bocca e non gli permette di mangiare bene. Passa dall'essere disfattista all'essere ottimista. Non capisco se sta ancora cercando di elaborare la cosa anche lui (lui e tutti lo sanno da un mese, io da pochi giorni.. suppongo volesse parlarmene di persona) o se sono io che non comprendo i suoi atteggiamenti. Certo è che non so come stargli accanto, soprattutto vista la distanza.
Se fosse per me, a quest'ora sarei a Palermo con lui ad aiutarlo 24h/24, ma lui non vuole questo. Non vuole una balia o un'infermiera, vuole una figlia. Io e il mio ragazzo abbiamo un hobby e fra 2 settimane partiamo per il Giappone per un campionato mondiale, e io dovrò stare 20 giorni all'estero con questa notizia a carico. Fosse per me non ci andrei, ma lui prima ancora che glielo dicessi mi ha chiesto "Vai sul podio, fallo per me". Come faccio, come faccio a vivere quest'esperienza senza sentirmi in colpa per non essere lì con lui, senza pensare che non dovrei divertirmi (e comunque non credo ci riuscirò), dando il meglio di me per renderlo fiero?
Un altro problema che si è presentato è che io quest'inverno dovrei iniziare l'università, ho finalmente trovato un corso di laurea ottimo per perseguire il mio più grande sogno, ora che questa città mi offre più opportunità, ma come faccio? Come faccio a pensare al mio futuro adesso? Io voglio mollare tutto e aiutare lui. Abbiamo trovato un ottimo oncologo a Roma, ce lo ha suggerito una parente del mio ragazzo che combatte il cancro con lui da 10 anni, lunedì gli devo portare tutti i referti di mio papà e parlarci, ho paura di cosa mi dirà, i referti mi fanno tanta paura...
Ma papà non è tipo da trasferirsi. Un giorno dice sì, un giorno no, un giorno forse... ma io lo conosco, è troppo attaccato alla modesta Palermo..
Non so cosa fare della mia vita, non so come comportarmi con lui, non so cosa provare..
L'unica cosa che vorrei fare è stare tutto il giorno a piangere sul divano, ma so che non lo aiuterei, quindi cerco di farmi forza.
Sto cercando cure, tentando di non stare ferma, ma tutto procede così lento... 20 giorni per il risultato di una biopsia... ma se tempo non ce n'è?
Ho paura, paura di non riuscire a fare abbastanza, paura di essere egoista, paura di non poter più dire "ti voglio bene" al mio babbo, che gliel'ho detto fin troppe poche volte in vita mia...
Gera
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Iscritto il: gio 11 feb 2016, 23:41

Re: Come comportarsi a distanza

Messaggio da Gera »

Ciao Daisy,ti leggo davvero molto confusa. E credo sia normale,data la recenza dei fatti.ora hai bisogno di prendere di petto la situazione e adattarti un attimo a questa nuova condizione. .anche se sarà una cosa non facile, ne veloce.
Gianni Rivani
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Iscritto il: mar 20 gen 2015, 9:40

Re: Come comportarsi a distanza

Messaggio da Gianni Rivani »

Ciao Daisy,
Ti dico la mia basandomi su quello che ho vissuto in prima persona con mia madre scomparsa 3 mesi fa. All'inizio la paura paralizza e toglie lucidità ma poi capisci che da questa cosa puoi "scappare" oppure puoi affrontarla vivendola al suo fianco. Se scappi ti restano rimpianto e rimorso, se la affronti devi farlo convinta, con il cuore, perché servirà tanta forza. Dovrai metterti nei panni di tuo papà, parlare il giusto ma soprattutto ascoltarlo tanto... Forza e coraggio Daisy, un abbraccio.
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Franco953
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Iscritto il: ven 31 lug 2015, 9:57

Re: Come comportarsi a distanza

Messaggio da Franco953 »

Ciao Daisy
mi spiace per papà e mi spiace per la situazione che stai vivendo
Molti di noi si sono trovati nelle tue condizioni
Un papà con un male terribile e una decisione da prendere, importante e che potrebbe far male/deludere le persone che più ami.
Daisy a 23 anni , ormai sei una donna e sai meglio di me che la vita è fatta di scelte; scelte delle quali devi essere pienamente cosciente e responsabile.
Il destino , a volte, è una scusa per giustificare i nostri errori
Sono convinto che il futuro ce lo costruiamo noi, direttamente, giorno dopo giorno attraverso le nostre scelte
Non voglio entrare nel merito delle tue decisioni perchè la vita è la tua e sei tu che devi gestirla in prima persona , pagando nel caso, anche gli eventuali errori
Voglio solo dirti che stare vicino ad una persone non significa abitare nella stessa via, nello stesso palazzo oppure nello stesso appartamento. Si può vivere in una stanza assieme ed essere lontani centinaia di chilometri così come si può vivere in due stati diversi ed essere vicinissimi
E' la voce del cuore che stabilisce quando sei vicina a tuo padre. E' l'amore e la forza che sai dare a tuo padre, in questo momento difficile della sua vita, per combattere insieme contro la malattia.
Mi piace tantissimo il titolo del libro scritto da Susanna Tamaro: "VAI DOVE TI PORTA IL CUORE"
E' lì , Daisy, che devi andare e ......... dove , come e quando sei tu che lo devi decidere.

Un abbraccio

Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Kikka91
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Messaggi: 7
Iscritto il: mer 3 ago 2016, 12:44

Re: Come comportarsi a distanza

Messaggio da Kikka91 »

Ciao Daisy, ho appena letto ciò che hai scritto e volevo chiederti se avevi novità, ma soprattutto: come stai? Tieni duro, qualsiasi cosa accada...è dura, fai del tuo meglio! Ti abbraccio forte, spero di avere presto tue notizie! Ho preso a cuore la tua storia, fammi sapere...:*
 


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